martedì 28 febbraio 2017

TREMENDAMENTE VERA……PURTROPPO



IL PUNTO SULLA DISCARICA TRE MONTI


In questi giorni di fine carnevale, ha fatto notizia di nuovo il sito discarica Tre Monti, infatti dal 21 febbraio gran parte dell'area imolese e Riolo Terme nella giornata del 22, si è trovata immersa in una nube nauseante che ha suscitato stupore e allarme. Un'aria che definire viziata è riduttivo e fa purtroppo copia con quella irrespirabile misurata ad inizio anno dalla centralina Arpa che monitora i livelli di inquinamento dalle polveri sottili in città. Molti cittadini di Imola hanno confermato che un odore così non si era mai sentito ed hanno tempestato di telefonate il centralino dell'Arpa e del Comune, infatti alcuni residenti attorno al sito hanno manifestato sintomi fastidiosi come bruciore di gola e mal di testa. L'agenzia regionale per l'ambiente assicurava per voce della dr. Adelaide Corvaglia che stavano lavorando per capire le cause del problema. Il giorno dopo arriva puntuale la smentita dell'assessore all'ambiente di Imola Tronconi, che categoricamente smentisce che si tratti della discarica, ma non chiarisce l'origine del problema!!!!
Sappiamo tutti che attorno al sito sono posizionati i cosiddetti nasi elettronici, capaci di cogliere gli odori che fuoriescono dalla discarica e di definirli in base alla causa, memorizzando i dati, e se a un odore non corrisponde una causa, esso viene comunque registrato. Quindi ciò che si è verificato in particolare il 22 è stato sicuramente rilevato, dove è la verifica? Una spiegazione plausibile dovrà pur essere data, infatti chi vive a ridosso dell'impianto penso sia ormai purtroppo specializzato nel riconoscere gli odori e la loro provenienza!! Questa discarica attiva da 40 anni è stata sottoposta nello scorso dicembre di una  
 VIA della Regione Emilia Romagna. In seguito a tutto ciò c’è stato uno stop all'ampliamento previsto per circa 1 milione di tonnellate di rifiuti richiesto da Hera e Con.ami, dando però via libera alla sopraelevazione del lotto esaurito. Tenendo presente che viviamo in una regione dove l'inquinamento è alle stelle, che il territorio imolese vanta una percentuale da record di morti per malattie polmonari, non pare proprio il caso di sommare altri inquinanti fuori controllo a quelli già esistenti. Il punto è: visto che quel sito deve essere bonificato e chiuso per intraprendere la strada della chiusura delle discariche a cielo aperto ed aprire al riciclo e al riuso, perché' non se ne vuole parlare apertamente e non si fa? Hera e Con.ami continuano ad insistere per ottenere l'ampliamento in seconda battuta, interessando come sappiamo anche il ns. comune. Non riesco a capire come aggireranno l'ostacolo del vincolo paesaggistico, ma si sa le vie del signore sono infinite. Opinioni e smentite a parte, ciò che mi indigna è l'assenza degli amministratori nella vicenda, che denota il servilismo assoluto ad Hera e Con.ami, nel caso specifico e l'assoluta apatia verso i cittadini, I temi della qualità dell'ambiente nella realtà non nelle chiacchere e nella burocrazia delle carte, sono fondamentali per la vita e lo sviluppo di un paese come il nostro che è più vicino alla discarica di Imola stessa. Come si può fare il Ponzio Pilato della situazione sig. Sindaco, limitandosi ad inviare una lettera alla Regione per richiedere garanzie e sicurezza, mi sembra un
 po' poco e molto riduttivo! Non si demandano ad altri le decisioni per il proprio futuro, un piccolo paese dove agricoltura, territorio, turismo-termale sono e dovrebbero essere gli assi trainanti per l'economia, richiede un impegno in prima persona del primo cittadino e degli assessori interessati. Bisognava avere il coraggio di informare pubblicamente e non aspettare che siano sempre terzi, anche se investiti di una specifica autorità, a decidere per noi; potrebbero essere scelte, come purtroppo spesso accade, non buone per la ns. salute e la ns. economia. Ambiente, salute, turismo, sviluppo, tutto è collegato, nei punti chiave della vs. legislatura avete fallito e questo è un male per tutti noi. Se pensiamo che Imola si sta battendo e sta lottando per salvaguardare la propria salute e il territorio, Riolo Terme, grazie a questa omertà e apatia da parte dell'amministrazione vive come in un limbo in attesa di non so che cosa?? Chi vivrà vedrà. Attendo risposte da Voi amministratori nel prossimo Consiglio.
Vincenzo Valenti Insieme per Riolo  


lunedì 27 febbraio 2017

QUANDO A PALAZZO CHIGI C'ERA BERLUSCONI ERA TUTTO LECITO, COMPRESA LA PAROLA CLANDESTINO, IN QUEL CASO USATA NON DALLA LEGA MA DAL PD!!


Mai sanzionati i manifesti anti-Berlusconi del 2009. C'era un partito che se la prendeva con il governo perché c'erano troppi «clandestini» e gli sbarchi erano raddoppiati nonostante le promesse del governo di fermare l'invasione. C'era un partito ma non era la Lega Nord. Era il Partito democratico, che agitava davanti ai suoi elettori la parola clandestino e lo spauracchio dell'invasione di immigrati irregolari. Oggi dire «clandestino» è offensivo, anzi è discriminatorio, come ha stabilito una sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Milano che ha condannato la Lega Nord al pagamento di diecimila euro.
Qualche anno fa invece era lecito dirlo. Perché serviva a fare campagna elettorale contro Silvio Berlusconi. Il manifesto a destra è del 2009: all'allora presidente del Consiglio il Partito democratico rimproverava l'emergenza clandestini. Nero su bianco, su un manifesto elettorale affisso a Roma. Era il 2009 ma sembra ieri: il governo del Cavaliere firmava accordi con i paesi del Nordafrica come la Libia per tentare ridurre gli sbarchi, e ci riesce. Il Pd faceva spallucce: «Non basta», dice il dem Mario Barbi mentre l'allora ministro ombra all'Interno Marco Minniti diceva: «Lampedusa è al collasso, segno dell'incapacità di questo governo di gestire i flussi migratori».

ROMAGNA, NON SIAMO CAPACI DI TENERE I COMUNI CONQUISTATI PER LITI INTERNE A FORZA ITALIA: QUESTIONI CHE SFUGGONO ALLA COMPRENSIONE


VINCENZO GALASSINI ESPRIME LA SOLIDARIETA’ AI DUE SINDACI, MANCA UN COORDINAMENTO……..

I casi di Cesenatico (Roberto Buda)  e ora a Riccione (Renata Tosi). E’ quella di Patrizia Fabbri di Forza Italia la firma decisiva per arrivare alle 13 necessarie alla sfiducia nei confronti dell’amministrazione Tosi e far decadere il consiglio comunale con le firme di PD, Oltre e Unione Civica, è appunto la scelta della Fabbri ad essere decisiva per il futuro amministrativo di Riccione. Un’operazione che avrebbe nel vicesindaco Tirincanti il deus ex machina. E su Facebook i sostenitori della Tosi si fanno subito sentire: il termine “traditori” è il più ricorrente. Il capogruppo di Forza Italia a Riccione Andrea Dionigi Palazzi si dissocia dalla sfiducia alla Tosi firmata anche dal consigliere del suo gruppo Patrizia Fabbri. E definisce “squallida” la scelta da parte dei 13 consiglieri dissidenti di esprimere la sfiducia nello studio di un notaio invece che confrontarsi in aula. Poi definisce “aberrante” il mettere le proprie ambizioni davanti ai progetti di sviluppo della collettività riccionese. La Fabbri, specifica, si è espressa a titolo personale.


venerdì 24 febbraio 2017

PRESIDENTE BERLUSCONI, CHE GIUDIZIO DA’ DI QUANTO AVVIENE NEL PD?


«Quello che ne dà la maggioranza degli italiani: davvero il problema principale dell’Italia è la controversia fra le correnti del Partito democratico? Mentre le condizioni in cui vivono molti connazionali sono sempre più difficili, tutto è incentrato su ciò che avviene nel Partito democratico, sulle probabilità che si realizzi o meno una scissione, sulle tattiche dei diversi capicorrente. Nessuno sembra preoccuparsi del fatto che tutte queste divisioni hanno un effetto paralizzante per l’attività del governo, e che i problemi veri degli italiani, la povertà, l’immigrazione, il lavoro, la sicurezza, continuano ad essere trascurati. E poi ci meravigliamo del dilagare dell’antipolitica».
Ma se Renzi si libera dei ‘comunisti’ non è un bene per il suo partito e per l’Italia?
«Per l’Italia e per Forza Italia francamente cambia poco. Per il Partito democratico non so cosa sia meglio; se rimanere nell’eterna ambiguità del legame con un passato che affonda ancora le sue radici nel vecchio Pci, o se ridursi a un mero agglomerato di potere senza un’identità definita. Sinceramente credo che il Pd sconti ora il suo peccato di origine: una fusione a freddo, di vertice, fra storie e tradizioni politiche diverse, tenute insieme solo dalla voglia di conquistare e gestire il potere».
Farebbe un patto con Renzi per non consegnare l’Italia a Grillo?
«Io credo che gli italiani siano un popolo troppo saggio e troppo intelligente per consegnare la guida del Paese a chi ha dimostrato di non essere in grado di governare neppure un piccolo comune. Non credo che l’alternativa sia fra una grande coalizione e il governo dei 5 Stelle, credo che l’alternativa vincente sia un centrodestra di governo, fondato su un atteggiamento responsabile capace di intercettare le paure ma anche e soprattutto capace di dare risposte».
Renzi potrà tornare premier?
«Saranno ovviamente gli elettori a stabilirlo. Renzi ha commesso molti errori, il primo dei quali credere che l’abilità dialettica, la battuta pronta, la sfida continuamente rilanciata, il venir meno ai patti, fossero

mercoledì 22 febbraio 2017

SCOMPARSO L’ON.LE FRANCO PIRO UN UOMO PER I DIRITTI DEGLI HANDICAP. IL CORDOGLIO DI VINCENZO GALASSINI

LIA FABBRI presidente dell’ANIEP - Franco Piro, scomparso a Bologna all’età di 68 anni, persona con disabilità motoria e già a lungo Deputato del Partito Socialista tra gli Anni Ottanta e Novanta. «La sua folgorante carriera politica non lo distrasse dal suo fondamentale interesse verso l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità» Franco per tutti noi, aveva avuto, come me, la poliomielite agli arti inferiori, era appassionato di ricerca storica ed economica..…Diventammo grandi amici. Gli Anni Ottanta erano ricchi di grandi fermenti. Veniva a casa mia, per parlare e parlare sulla necessità di abbattere tutte le barriere, fisiche e mentali, e per scrivere anche canzoni che Antonietta Laterza (anche lei polio) accennava con la sua chitarra. La carriera politica non lo distraeva dal suo fondamentale interesse verso l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità. Ogni anno un Congresso nella Riviera Romagnola, (il primo a Brisighella e anche a Riolo Terme N.d.R.), nel quale confluivano giornalisti e associazioni, in cui dovevo relazionare e motivare la necessità di interventi legislativi, curando il tutorato su questi temi di due giovani disabili, al fine di formare persone capaci poi di divulgare quella cultura nuova sull’universo dell’handicap, che poggiava sui diritti e mai sull’assistenzialismo. Tutti in attesa delle conclusioni di Franco, nell’ultimo giorno, sempre puntuale, vivace, profondo. Decidemmo in quegli anni anche di scrivere insieme un libro, cercando di esplorare quanto la poliomielite avesse inciso sull’operato del più grande presidente americano e ne uscì La carrozzina e il presidente. Ieri, con grande dolore ho appreso della scomparsa di Franco. È volato via, libero dalla sua carrozzina e da qualsiasi barriera un grande, favoloso amico, un uomo forte e buono, cui tutti dobbiamo molto.

CIAO FRANCO, Il mio più sentito cordoglio per la morte di Franco Piro che nella sua vita politica appassionata ha lavorato per far diventare realtà leggi importanti come la 104 del 1992 per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone disabili. Dal 1976 aveva aderito alla politica del nuovo corso del PSI e nel 1980 aveva seguito Gianni De Michelis nel 1987 e il 1992 fu presidente della Commissione finanze della Camera e suggeritore e promotore di diverse leggi, nonché propugnatore di una azione di moralizzazione ben prima dell’esplosione di Tangentopoli. (pubblicava il suo reddito che anch’io imitai). Franco un uomo di rara intelligenza e di grande cultura. È stato un appassionato socialista, un docente e  una persona capace, un amico sincero, prodigo di consigli collegata all’amicizia con Paola. L’ amico Vincenzo Galassini ex sindaco di Brisighella anni 80

IL PD VOTA COMPATTO CONTRO IL TRASPORTO DEI DISABILI. MEGLIO DARSI AL GOLF

E’ vero, come si fa a paragonare la bellezza di una partita a golf,con i suoi immensi spazi di verde, il profumo delle piante, il silenzio interrotto solo dagli uccellini e dal rumore del vento; come si può paragonare questa celestiale condizione con la risibile condizione dei servizi per i bambini disabili. Il cinguettio dei canarini con i pannolini intrisi di pipì di un bambino? Come si può avere l’ardire di accostare i volti abbronzati, i corpi atletici dei campioni di golf alle pesanti, ingombranti carrozzine dei bambini disabili che devono recarsi a scuola ogni giorno?
Questi pensieri e non altri devono avere attraversato le menti dei parlamentari della Repubblica che ieri a Montecitorio hanno respinto un emendamento della onorevole Mara Carfagna (FI) che suggeriva al governo di “vedere” cosa accade al Sud agli alunni disabili. La parlamentare di Forza Italia proponeva ai suoi colleghi di rendere prioritarie, all’interno del fondo per le non autosufficienze, le aree del trasporto e dell’assistentato materiale nelle scuole. Sottolineo a chi legge che la on. Carfagna, pur riconoscendo la necessità di un incremento delle risorse, si “accontentava” di chiedere ai suoi colleghi semplicemente un riposizionamento delle somme già previste. Infatti i criteri di riparto sono da sempre penalizzanti per le regioni meridionali in quanto il 60% dei fondi vengono assegnati sulla base di una spesa cosiddetta storica (di totale appannaggio delle regioni del centro nord) e solo il 40% ripartito per il numero dei disabili. Purtroppo, si sa, lo sport è sempre al centro dell’attenzione degli italiani e quindi tra distribuire 75 milioni di euro ai disabili o assegnarne 97 milioni alla Ryder Cup le decisioni si sono complicate.
Per fortuna al Senato il presidente Grasso evitava un’ulteriore beffa bloccando l’emendamento mentre alla Camera i gruppi parlamentari bocciavano quasi all’unanimità l’equilibrata e, forse per questo incomprensibile, proposta della Carfagna.
P.s. a favore della proposta di Forza Italia si sono espressi all’unanimità i deputati di FI, LNA, FDI-AN (in pratica tutto il centrodestra) e la sinistra parlamentare SI-Sel, solo 1 del M5S (64 astenuti), 1 di AP-NCD e 15 del gruppo misto. E i deputati del Pd? Forse si stavano allenando per il torneo di golf se in 213 su 214 (un astenuto) hanno ritenuto di votare in modo contrario ad un emendamento di civiltà.

NOTTE DA INCUBO SU TRAGHETTO CAGLIARI-NAPOLI: FURTI E MOLESTIE DA PARTE DI 50 EXTRACOMUNITARI ESPULSI

Notte da incubo per i passeggeri della nave Tirrenia che da Cagliari è arrivata in mattinata al porto di Napoli. Secondo quanto raccontato dai passeggeri, sono stati…
ilmessaggero.it

martedì 21 febbraio 2017

IL SONDAGGIO DI MENTANA: SCISSIONE PD E SINISTRA UNITARIA, IL TRACOLLO DI RENZI


Quanto pesa nei sondaggi il collasso della sinistra, tra scissione Pd e nuovi movimenti nascenti? Enrico Mentana prova a dare la risposta con la rilevazione di Emg Acqua per il TgLa7 e il risultato somiglia tanto a una dichiarazione di morte per le ambizioni di governo di Matteo Renzi. Con una ipotetica Lista Unitaria della Sinistra che tenga insieme gli scissionisti dem e tutti gli altri soggetti in campo, che il sondaggio di Fabrizio Masia piazza al 6,5%, il Pd si fermerebbe al 28,1%, con il M5s al 27,7%, la Lega Nord al 12,9%, Forza Italia all'11,5%, Fratelli d'Italia al 4,7% e Ncd al 3,2 per cento.
In attesa di capire come si muoveranno Bersani, Emiliano, Pisapia e Fratoianni vari, ed escludendo dunque la sinistra unitaria dalle opzioni, la fotografia di questa settimana è impietosa: il Pd perde secco un punto, scendendo al 29,8%. Il peggio però potrebbe arrivare la prossima settimana, quando la frattura democratica sarà ufficiale. Dietro, continuano a guadagnare i 5 Stelle (ora al 28,7% +0,5) ma occhio perché il centrodestra ipoteticamente unito potrebbe essere la prima coalizione: Lega Nord al 13,2% (+0,1), Forza Italia stabile al 12,1%, Fratelli d'Italia al 4,5% (-0,2). Pessima invece la situazione di Ncd: se si votasse oggi non supererebbe lo sbarramento del 3% (scende dello 0,1, al 2,9%) e non sarebbe più rappresentata alla Camera. 

POVERA ITALIA………POVERA MILANO!!!


VERGOGNA SINDACO !! LA SUA CITTA' VA DIFESA E RISPETTATA E NON DERISA CON SCELTE ASSURDE !!

lunedì 20 febbraio 2017

CASA DELLA SALUTE: “TRA IL DIRE E IL FARE C’E’ DI MEZZO IL MARE”. PAROLE..PAROLE…PAROLE….NESSUN FATTO!


QUANTO DICE LA REGIONE: “Le Case della Salute sono strutture sanitarie e socio-sanitarie dei Nuclei di cure primarie, pensate per essere luoghi di riferimento per i cittadini, dove i servizi di assistenza primaria si integrano con quelli specialistici, ospedalieri, della sanità pubblica, della salute mentale e con i servizi sociali. Un luogo di accesso unico, diffuso in modo omogeneo in tutta la regione, dove si sviluppi un maggiore coordinamento tra gli operatori sanitari e una più efficace integrazione dei servizi.

Quando c'è la Casa della Salute c'è tutto" (puntata di "Vista da vicino", magazine televisivo della Giunta regionale). Un unico punto di riferimento, vicino e abituale per i cittadini, dove accedere alle cure primarie, ricevere orientamento e assistenza e trovare tutti i professionisti e i servizi relativi alla salute. Questo sono le Case della Salute: una piccola rivoluzione che cambia la vita ai pazienti, ma anche ai medici.

QUANTO AFFERMA “IL PICCOLO”: a cura di M. Turchetti osservatorio sociale FNP-CISL “Anche  Brisighella ha la sua Casa della Salute e anche i brisighellesi, come i Castellani, sono soddisfatti dell'ubicazione nell'ex Ospedale.(Forse anche Russi n.d.r.) A Brisighella è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 19. Tale struttura serve tutto il territorio del Comune che comprende ben tre vallate (Lamone, Sintria, Marzeno) per un'estensione di 194 kmq. Il servizio di accoglienza è svolto dalla portineria (tel. 0546 992650) dalle 7.30 alle ore 14, con compiti di informazione, gestione telefono e consegna referti. Nella Casa della Salute operano 5 medici di Medicina generale e 2 infermieri che svolgono anche il ruolo per la promozione della "Medicina proattiva" (capacità di prevenire e anticipare i problemi e i bisogni futuri) e attività domiciliare. Oltre a Medicina generale sono presenti, nei giorni prestabiliti l'otorinologia-ringoiatra, il cardiologo, il dermatologo, il ginecologo e il pediatra. È presente un servizio di psicologia per minori; il Consultorio familiare e il Progetto Brisighella, in collaborazione con l'Università di Bologna, dedicato allo studio del rischio vascolare. All'interno della Casa è operante anche l'assistente sociale. Un efficiente trasporto pubblico completa il servizio. Molto interessante sarebbe sapere se qualcuno si domanda per quale ragione troppi faentini non condividono la scelta dell'ubicazione della Casa della salute a Faenza. Ospedale di Comunità - Un ponte o, si può anche dire, un cuscinetto tra ospedale e i servizi territoriali, per tutte le persone che non hanno necessità di essere ricoverati in reparti specialistici, ma che hanno comunque bisogno per alcune settimane di un'assistenza sanitaria che non potrebbero ricevere a domicilio. E l'Ospedale di Comunità (OsCo), che non va inteso come struttura ex novo, ma come la riconversione di posti letto per la degenza in strutture già esistenti, nell'ambito di un nuovo modello organizzativo, che fa parte delle cosiddette cure intermedie. Il paziente tipo al quale si rivolge questo servizio è prevalentemente anziano; con per le patologie o sofferenze pil una particolare fragilità sociale. In Emilia Romagna ci sono attualmente tre esempi di Ospedale di Comunità, il più recente è nato a Forlimpopoli all'interno dell'ex ospedale. "Gli Ospedali di Comunità -  il dott. Antonio Brambilla (alto funzionario della nostra sanità regionale) - sono previsti da un documento nazionale sul riordino della rete ospedaliera, non ancora uscito formalmente, contenente le indicazioni in materia per le regioni". Tante sono le novità in campo sanitario l'ultima sembra essere proprio l'Ospedale di Comunità. A quel che si sa dovrebbe essere gestito dagli infermieri, nell'ambito del processo di integrazione "Ospedale - Territorio" per garantire la continuità delle cure e dell'assistenza. Avranno dai

domenica 19 febbraio 2017

NEGATIVI I DATI DEL TURISMO A RIOLO TERME: RICHIESTA



Alla luce dei dati riportati dall’ assessore provinciale turismo Costantini, il 2016 è stato un buon anno in generale, ci sono segni positivi nella maggior parte della provincia. Purtroppo di negativo, di molto negativo risalta Riolo Terme. Incredibile, nel paese collinare turistico-termale per eccellenza e tradizione un flop così fa pensare. Come è possibile che tutti i paesi collinari sono in segno positivo e Riolo no? Il patrimonio a disposizione della ns. realtà è nettamente superiore ai ns. Vicini, vedi le Terme, la Scuola Alberghiera, il Golf ecc., ma nonostante tutto, dati a parte, il fallimento è evidente. Il tessuto socio-economico di Riolo Terme non è stato sufficientemente coltivato per potersi rinnovare e fare da base per un rilancio naturale evitando fallimenti, vedi Golf, e strutture ricettive inadeguate. Se pensiamo che il settore turismo termale ed enogastronomico, nei fatti, non nelle chiacchere, doveva essere il motore trainante di questa amministrazione, ciò denota che qualcuno ha sbagliato, non c’è risultato e si vede e si tocca con mano sul territorio. Se io professionista del settore, e qui mi riferisco all’assessore al turismo, non riesco a capire che prima bisogna fare rete sul territorio per poi utilizzare quell’importante dotazione di cui disponevamo per ripartire, nulla vale la Commissione Turismo, nulla vale perdere tempo nel creare fantomatiche società sulle ceneri di due precedenti fallimenti (vedi le società d’area Faenza e Imola) tanto per creare ulteriori costi e nuovi posti di lavoro a qualcuno. Che bisogno c’era di creare I.F., in ambito Unione dei Comuni ci sono ben sei assessori al turismo, a cosa servono? Non è sufficiente la collaborazione tra di loro in una unione già in essere per poter sviluppare il settore? Evidentemente no, ma io comunque credo che si perda troppo tempo in fusioni, unioni e società varie per insicurezza e incapacità a gestire il proprio territorio con la scusante della riduzione dei costi e per accedere a continui finanziamenti, che gravano sui cittadini comunque in quanto soldi pubblici. Signor Sindaco, Le chiedo una risposta concreta in merito, in virtu’ del ruolo, Riolo Terme segnando il passo, ne ha fatto uno indietro, non basta aggiustare qualche buca o limitarsi a fare il compitino, ci voleva ben altro. Spero nel prossimo Consiglio Lei mi possa dare una spiegazione in merito, perché non me lo chiedo solo io, ma se lo chiedono anche molti cittadini. Un paese per cambiare ha bisogno di fatti concreti, di economia concreta, qualcosa deve pur vedersi sul territorio. Vincenzo Valenti Consigliere Insieme per Riolo

venerdì 17 febbraio 2017

PRESA MILANO : “SEMBRA L’AFRICA” SGARBI CONTRO LA PALME IN DUOMO DI MILANO.


Vittorio Sgarbi massacra il progetto delle palme piantate davanti al Duomo di Milano. Come non condividere. Il critico sul Giornale contesta la trovata di piantare un albero tropicale in una località che tropicale, decisamente, non è. Con ironia Sgarbi scrive che "nell' era imperiale dell' Antica Roma, le palme erano il simbolo della gloria militare e dello stesso potere imperiale. Le palme da giardino vennero classificate, per la prima volta, da Carlo Linneo che le chiamò, non a caso, «Principi delle Piante». A importarle in tutta Europa, facendole diventare un vero e proprio must dei giardini mediterranei e continentali, è stato il principe russo Pietro Troubetzkoy che, nel 1870, creò la prima piantagione di palme europea nella sua villa sul lago Maggiore, punto di riferimento per gli appassionati del genere".
Sgarbi sostiene "che i giardini nelle città, come scrive Francesco Lamendola, abbiano senso in rapporto con i luoghi, con la loro storia e con il loro destino". "Questo tipo di rapporto fra l'uomo e l'animale, in un contesto urbano, non s'improvvisa nello spazio di un mattino", aggiunge l'opinionista, "è il risultato di una coesistenza secolare, di una civiltà matura e consapevole, di un rispetto verso la natura che si realizza nell'arco di numerose generazioni, con pazienza, con tenacia, con particolari accorgimenti educativi e didattici".


CONSUNTIVO TURISMO (ARRIVI E PRESENZE) ANNO 2016: BENE BRISIGHELLA E FAENZA, TIENE CASOLA VALSENIO, MALE RIOLO TERME.


BRISIGHELLA
Riepilogo PRESENZE  per zona - Gennaio – Dicembre 2016
                                                             Presenze                  Differenze                  
                  Comune               2014         2015       2016         num.            %           
     BRISIGHELLA          34.570        32.268    33.183         +915     +6,6 %          
Riepilogo ARRIVI  per zona - Gennaio – Dicembre 2016
                  Comune           2014       2015            2016           num.            %          
     BRISIGHELLA        13.500     13.294         14.959       +1.715     +14,7 %         
RIOLO TERME
Riepilogo PRESENZE per zona - Gennaio – Dicembre 2016
                                                             Presenze                  Differenze                           %
                  Comune          2014       2015            2016                     num.               %               
RIOLO TERME          60.162     66.910          55.715                -11.195      -26,6,%       
Riepilogo ARRIVI per zona - Gennaio – Dicembre  2016
 RIOLO TERME          15.533     14.023          12.048                - 1.510       - 13,8%            

CASOLA VALSENIO
Riepilogo PRESENZE per zona - Gennaio – Dicembre  2016
                                                             Presenze                  Differenze                           %
                  Comune                    2014       2015     2016                num.               %               
CASOLA VALSENIO   3.527     3.559               3.636              +77             + 2,2%         
Riepilogo ARRIVI  per zona - Gennaio -          Dicembre 2016
                  Comune                    2014       2015           num.                  %               
         CASOLA VALSENIO    1.850   1.811      1.998              - 187             - 6,2%  

FAENZA
Riepilogo PRESENZE per zona - Gennaio – Dicembre  2016
                                                             Presenze                  Differenze                           %
                  Comune                  2014       2015            2016              num.                  %               
FAENZA                            122.082    122.280       133.793           +9,7          + 11,1
Riepilogo ARRIVI  per zona - Gennaio – Dicembre 2016
                                          Presenze                  Differenze                           %
            FAENZA                 48.420     48.378           52.928           - 4.550             +9,7%           

PROVINCIA RAVENNA      
PRESENZE 2016
Comune                          2014                 2015           2016              %               
Provincia Ravenna    6.568.060    6.570.060    6.427.423          3.6%       
ARRIVI 2016
Provincia Ravenna       1.357.619   1.402.144   1.426.832        3,0%       100,00%

 



mercoledì 15 febbraio 2017

LA UE FINANZIA LA LETTONIA PER COSTRUIRE UN MURO ANTI INVASIONE DI ''MIGRANTI'' (PERCHE' SE LO FA ORBAN E' XENOFOBO?


LONDRA - Al contrario dell'Italia, i paesi baltici stanno facendo di tutto per fermare l'arrivo di immigrati alle loro frontiere e quindi non deve affatto sorprendere che la Lettonia stia costruendo una gigantesca barriera per evitare di essere invasa. In passato aveva gia' costruito una barriera di 21 chilometri al confine con la Russia ma adesso sta iniziando la costruzione di un'altra barriera lunga 56 chilometri. Il portavoce delle guardie di frontiera Jevgenija Poznaca ha dichiarato che questa barriera e' stata iniziata nel 2015 e prevedono di finirla nel 2019. Alta 2,7 metri e con del filo spinato in cima questa barriera e' piu' alta di 20 centimetri dispetto a quella costruita dall'Estonia che e' solo di 2,5 metri e secondo l'agenzia di informazione Delfi la Lettonia ha ottenuto 2 milioni di euro dall'Unione Europea come aiuto per costruire tale barriera. Quindi non è affatto vero che la Ue sia contraria alla costruzione di muri anti immigrati a patto che siano muri costruiti lungo i confini con la Russia - come se la Russia potesse essere terra di immigrati africani... - e quindi appare evidente la politica dei due pesi e due misure praticata dalla Ue: l'Ungheria  che si difende dalla vera invasione di mediorientali islamici  è aspramente criticata e il suo governo apertamente accussato di "xenofobia e razzismo" mentre quello

lunedì 13 febbraio 2017

“GIORNATA DEL RICORDO” MA TANTI SINDACI ROMAGNOLI SE NE SONO DIMENTICATI


LUPI; DIETROFRONT PER L’ABBATTIMENTO


Non entro nel merito se l’abbattimento dei lupi sia giusto o meno, ma mi disgusta che la politica italiana abbia fatto marcia indietro e si sia piegata alla volontà delle solite minoranze oltranziste rumorose e organizzate.



AVVISO DI ADOZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ED EDILIZIO -osservazioni entro il 13 marzo 2017


Con deliberazione del Consiglio dell’Unione della Romagna Faentina n. 61 del 21.12.2016 è stato adottato, ai sensi degli artt. 33 e 34 della LR 20/2000 e s.m.i. il Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE) intercomunale dei Comuni di Brisighella Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo.   Il RUE adottato è depositato per 60 giorni a decorrere dall'11 gennaio 2017presso il Settore Territorio (Servizio Urbanistica) dell'Unione della Romagna Faentina in Via Zanelli n. 4, Faenza e può essere visionato liberamente nei seguenti orari: Lun. e Giov. 8:30÷13:00 – Mart. 14:30÷16:30
Ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), gli elaborati sono completi della Valsat/Rapporto ambientale, della Valutazione di incidenza e della sintesi non tecnica e chiunque può presentare osservazioni anche fornendo ulteriori elementi conoscitivi e valutativi ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 152/2006 e succ. mod. (Autorità procedente è l'Unione della Romagna Faentina e autorità competente è la Provincia di Ravenna). Entro il 13 marzo 2017, chiunque può formulare osservazioni -da indirizzare all'Unione della Romagna Faentina- sui contenuti dello strumento urbanistico adottato presentandole o presso i suddetti Comuni o presso l'Unione della Romagna Faentina. Le osservazioni pervenute saranno valutate prima dell’approvazione definitiva.  Delibera, Tav. P.1 - Schede Progetto, Tav. P.2 - Norme di Attuazione, Tav. P.3 - Progetto - scala 1:5.000 (68 Tavv.), Tav. P.4 - Progetto Centro Storico - scala 1:1.000 (24 Tavv.), Tav. P.5 - Attività e procedimenti; Tav. C.2 - Tavola dei Vincoli - scala 1:10.000 (105 Tavv.) e Scheda dei Vincoli, Tav. C.3 - VALSAT (Comprensiva di “Sintesi non tecnica” e “Valutazione di incidenza”). Allegato A.1 - Il piano regolatore della sismicità; Allegato A.2 - La Partecipazione
I documenti li trovi al seguente sito:

http://www.comune.faenza.ra.it/Guida-ai-servizi/Settore-Territorio/La-Pubblicazione-dei-Procedimenti/Varianti-PRG-RUE-POC-e-PUA-in-pubblicazione/RUE-Intercomunale-dei-comuni-di-Brisighella-Castel-Bolognese-Casola-Valsenio-Riolo-Terme-e-Solarolo-ADOZIONE

 


venerdì 10 febbraio 2017

ASL FAENZA FORSE: IL PRONTO SOCCORSO SARA’ OPERATIVO DA FINE FEBBRAIO, RISPETTATI I TEMPI DI CANTIERE COSTI PER 4,8MILIONI DI EURO


Da Sette Sere - «Il nuovo ingresso del Pronto soccorso sarà terminato ed entrerà in operatività entro la fine del mese di febbraio. Non ci risultano ritardi nella consegna dei lavori per cui i tempi dovrebbero essere rispettati». Questo è quanto afferma il direttore dell’ospedale degli infermi di Faenza Davide Tellarini sull'evoluzione del cantiere che dal 2012, con un costo di4,8 milioni di euro, sta interessando la struttura affacciata su viale Stradone. «Il nuovo ingresso permetterà all’ospedale  di aumentare lo spazio di oltre 1.000 metri oltre a quelli oggi esistenti. Il significativo ampliamento migliorerà inoltre l’organizzazione le capacità recettive, di assistenza e privacy dei pazienti». Per quanto riguarda invece la

consegna della nuova ala costruita e dei servizi annessi bisognerà aspettare ancora un po'. «Stando alle nostre previsioni e al contratto stipulato con la ditta appaltatrice  la scadenza dovrebbe essere quella della prossima estate. Anche su questo versante non abbiamo notizie che ci dicano che i tempi non verranno rispettatati per cui possiamo dirci assolutamente.  ottimisti».

Con la chiusura di questa Parte del cantiere ospedaliero oltre al nuovo ingresso portato nella vecchia palazzina dell’Avis si daranno risposte nuove alla riorganizzazione della camera calda, dell'accoglienza e triage, fino ad arrivare alla viabilità di accesso ed uscita. Sempre durante l’ anno, sicuramente a consegna avvenuta anche dell'ala nuova, partiranno altri lavori di ammodernamento sanitario e dei servizi interni al nosocomio. Si ragiona di un intervento economico di 3milioni di euro. Risorse provenienti dalla Regione e dallo Stato che punteranno a rendere più efficiente e moderno l'ambito impiantistico e logistico anche in ambito strutturale soprattutto sulla copertura della parte storica dell’ ospedale». Ed ancora «realizzeremo due nuove scale antincendio una posizionata in S. Giuliano e l'altra nel cortile interno. Ci misureremo con il consolidamento strutturale ed antisismico e riorganizzeremo, sia in modo estetico che organizzativa e funzionale, in alcuni spazi interni come ad , esempio gli scaloni.

ASL FAENZA INTANTO: BANDI DESERTI PER LA PEDIATRIA L’OSPEDALE RESTA AL PALO


Chi vuol fare il pediatra all’ospedale di Faenza? Nessuno, a quanto pare. O almeno, è quanto lascia intendere il fatto che i primi bandi, che avrebbero assegnato il ruolo, siano andati deserti. “L’Ausl Romagna”, ha riferito davanti alla commissione Politiche per la salute della regione il direttore generale Licia Petropulacos (assente il direttore generale Tonini), “ha deciso per Faenza la copertura pediatrica H24. Sono però insorte difficoltà oggettive, perché non abbiamo la disponibilità da parte dei professionisti a coprire questo servizio. Auspico – ha detto – che il problema si risolva al più presto”.
Nel frattempo, a Faenza il clima di sfiducia dilaga. “Ci arrivano sempre meno notizie”, commenta amaramente il battagliero Comitato ‘Giù le mani della pediatria’. “Tutto quello che trapela è che “non si sa se il medico arriverà”. Ma ormai da troppi mesi ci si trova a fronteggiare un muro di gomma di rinvii e punti interrogativi. “E’ ovvio che davanti a un posto a tempo determinato – spiegano – i medici siano restii a presentare la propria candidatura: occorrono più garanzie. Agendo in questo modo sono stati persi mesi interi. Ci risulta infatti che il posto a tempo indeterminato previsto nel bando di ottobre sia stato destinato ad altri nosocomi. Mesi fa invece ci fu fatto capire che, per Faenza, il ruolo di pediatra fosse già stato assegnato, e che il medico avrebbe solo dovuto prendere servizio. Ma così non è andata”.
In commissione si è evidenziato come la soluzione inizialmente prevista come provvisoria al momento della cessazione del servizio, ormai un anno e mezzo fa – posti letto riservati ai pazienti più piccoli nei reparti di Chirurgia e Ortopedia – sia ancora attiva. Davanti alle scarse probabilità di ripristino della degenza notturna nel reparto di Pediatria, il sindaco Malpezzi aveva comunque strappato al direttore generale dell’Ausl Romagna, Marcello Tonini, la promessa che si sarebbe valutata la possibilità di collocare fisicamente i letti dei degenti – pur afferenti ai reparti di Chirurgia e Ortopedia – nelle sale di Pediatria. Ma anche su questo fronte non sono arrivate per il momento svolte concrete.
Nell’Ausl Romagna finora le bocche con la stampa restano cucite. L’azienda sanitaria ha fatto però capire che risponderà pubblicamente ai più critici solo quando questo capitolo della vicenda si sarà chiuso. Nella maniera, si auspica, il più possibile positiva.

HAI SENTITO IL TERREMOTO ALLE 19,23 FRA CASOLA E BRISIGHELLA

http://www.openstreetmap.org/export#map=14/44.2191/11.6617

Gentile Vincenzo Galassini, i nostri strumenti hanno registrato un evento sismico. La localizzazione preliminare è la seguente: # Data e ora locale: 09 Feb 2017 19:23:00 # Coordinate Epicentrali   - Latitudine: 44° 12' 58"    - Longitudine: 11° 38' 18" # Zona: Ravenna # Magnitudo Richter: 2.3 # Profondità: 27.4 km

giovedì 9 febbraio 2017

FORZA BERLUSCONI


PICCOLI BIRRIFICI NEL FAENTINO


Piccoli birrifici artigianali, «Beer Firm» (aziende che affittano l’impianto di produzione, commissionando sia lo sviluppo della ricetta sia la produzione) e «Brew Pub» (birrifici con annessi locali di vendita) rappresentano più di una moda, ma un sistema economico in crescita, che in Romagna conta una ventina di realtà con varie aperture negli ultimi anni. I dati forniti da Coldiretti Emilia Romagna nei mesi scorsi mostravano il triplo di realtà rispetto a tre anni prima.  NEL FAENTINO - Il faentino è una delle prime realtà in cui hanno iniziato a nascere i birrifici nella seconda metà del primo decennio del nuovo Millennio. Tra i primi birrifici a partire c’è il Valsenio di Casola Valsenio (www.birri­ficiovalsenio.it), nato nel 2009 e che oggi conta otto tipologie: Caveja (weiss), Vals (chiara), Vals Bio (chiara biologica), Poggio Nero (scura), Ira (ambrata), 8Bre (affumicata) e le stagionali Redneck (ambrato scuro), Nadèl (scura). Sempre dalla Romagna faentina continua ad affermarsi La Mata di Solarolo (www.birrificiolamata.it), attivo dal 2010 nell’omonima azienda agricola. Ha sette tipologie di birre: la Dora, la Mora e la Lova sono ispirate agli stili più classici; la MyAle e la Amarty caratterizzate da aromaticità e gusto più ricercati; «100%» ha malto d’orzo e luppolo interamente prodotti all’interno dell’azienda agricola; e l’ultima nata Bheè è una blanche in stile belga. Gravita nel comprensorio faentino anche se geograficamente è in suolo toscano. E’ il Birrificio Cajun di Marradi (www.birracajun.it), tra i primi a provare queste produzioni artigianali in quanto attivo dal 2006. Ha una vasta gamma di 12 birre che vanno dalle otto collezione classica Cecca (bionda stile belga), Altura (stile belga forte), Estro (stile belga aromatica e speziata), Lom (speciale al marrone), Portale (stile porter) Ys (bionda), Beaches Brew (American Pale Ale) e Honey Christmas (Winter Ale), alle quattro della «Brewer Collection» Frankie’s Mild, Frankie’s Ipa, Frankie’s Bitter e Frankie’s best Bitter che sono tutte disponibili solo in alcuni periodi dell’anno. Tratto da Settesere

RICORDO DI NERIO RACCAGNI


Giorgio Melandri ·Questa notte ci ha lasciato Nerio Raccagni, un pezzo di storia della Romagna, per me anche un protagonista della mia scoperta del vino. Alla Grotta di Brisighella sono arrivati da tutta Italia, tutti a meravigliarsi di quel modello di ristorazione così nuovo e coraggioso, pieno di vita e personalità. A lui Brisighella deve molto, l'idea che anche in un paese arrampicato in Appennino si possa pensare in grande. Ha accompagnato l'olio fino a vette qualitative impensabili, il carciofo Moretto, i vini di Castelluccio. Un uomo tutto spigoli e sogni, per me il complice di tante sere speciali. Addio caro Nerio, ci mancherai.

IL SUO MONITO AI GIOVANI: “SIATE SEMPRE CURIOSI”

Francesco Donati - Con Nerio Raccagni scompare un pezzo di storia del vino e della ristorazione. Animato da una vena critica e provocatoria, ma lungimirante, le sue dichiarazioni erano perle di saggezza con cui formare le nuove generazioni, «I ristoranti sono aumentati di qualità ma manca qualcosa -disse qualche tempo- manca la voglia| di scoprire, di cercare, per creare ricette, abbinamenti, proposte con ciò che si ha in casa, ma anche usando spunti, idee e materia prima individuata in giro. La gastronomia a km 0 va un po' troppo di moda, si rischia di essere limitati. Bisogna viaggiare, noi da giovani lo facevamo, c'era la curiosità. Io sfido oggi a trovare un ristoratore curioso che si dedichi alla ricerca. Bisogna conoscere chi produce, sapere come si coltiva, dove, perchè. Così racconti la storia di un piatto, come nasce, cosa c'è dietro per esperienza diretta. Cosi crei contatto e fiducia con i consumatori. Così non cadi nella superficialità».

LA FIGURA: LA PASSIONE PER IL VINO ACCANTO AI PRODOTTI DEL TERRITORIO

Beppe Sangiorgi - LA FIGURA di Nerio Raccagni è legata alla stagione d'oro della ristorazione brisighellese. Agli ultimi decenni del '900 quando, lui con la Grotta e il fratello Tarcisio con il Gigiolé proponevano una cucina che si rifaceva alla tradizione locale ingentilita su tavole come quella del cardinale Michele Lega presso il quale la mamma Maddalena aveva lavorato da giovane trasmettendo poi il suo sapere ai figli. I quali, Tarcisio in cucina e Nerio in sala, l'hanno fatto proprio insieme alla valorizzazione dei prodotti di eccellenza brisighellesi con cui hanno contribuito a portare il nome di Brisighella oltre i confini locali e fare conoscere i prodotti della valle del Lamone. Come gli oli extravergini di oliva Brisighella, Nobil Drupa e Orfanello, il formaggio conciato e il prosciutto di castrato. Conoscenza dei migliori prodotti, sapere gastronomico e una spiccata cordialità facendo di Nerio Raccagni il tipico patron di un locale che si identificava con colui che li governava, che accoglieva gli ospiti, che sapeva raccontare un piatto e i suoi ingredienti, sorprendendo con innovazioni che non tradivano il territorio e la sua storia. E lo stesso si può dire quando lasciata la Grotta, aveva aperto il relais Torre Pratesi. E da esperto sommelier nell’una e nell'altra situazione sapeva sempre consigliare il vino giusto con una preferenza per la produzione romagnola Come confessava qualche anno fa: “Oggi mi piacerebbe fare ancora il ristoratore per predisporre una bella e scelta carta di vini romagnoli che si fanno apprezzare per la buona qualità e una notevole differenziazione”. I vino come gli altri prodotti agroalimentari non erano per Nerio solo una fonte di piacere ma anche uno strumento di valorizzazione del territorio e di incentivazione  del turismo a testimoniare il forte legame con la sua terra che lo ha accompagnato lungo la sua vita.



martedì 7 febbraio 2017

FERMIAMO L’INVASIONE RACCOLTA FIRME FORZA ITALIA


l Governo Berlusconi con la Bossi-Fini e soprattutto grazie alla politica internazionale lungimirante era riuscita a contenere il fenomeno dell'immigrazione che oggi, soprattutto dopo la sciagurata politica di Matteo Bomba e fuori controllo. Condividi la nostra iniziativa AZZURRI '94, per firmare clicca e metti mi piace.