martedì 28 febbraio 2017
IL PUNTO SULLA DISCARICA TRE MONTI
In questi giorni di fine carnevale, ha fatto
notizia di nuovo il sito discarica Tre Monti, infatti dal 21 febbraio gran
parte dell'area imolese e Riolo Terme nella giornata del 22, si è trovata
immersa in una nube nauseante che ha suscitato stupore e allarme. Un'aria che
definire viziata è riduttivo e fa purtroppo copia con quella irrespirabile
misurata ad inizio anno dalla centralina Arpa che monitora i livelli di
inquinamento dalle polveri sottili in città. Molti cittadini di Imola hanno
confermato che un odore così non si era mai sentito ed hanno tempestato di
telefonate il centralino dell'Arpa e del Comune, infatti alcuni residenti
attorno al sito hanno manifestato sintomi fastidiosi come bruciore di gola e
mal di testa. L'agenzia regionale per l'ambiente assicurava per voce della dr.
Adelaide Corvaglia che stavano lavorando per capire le cause del problema. Il
giorno dopo arriva puntuale la smentita dell'assessore all'ambiente di Imola
Tronconi, che categoricamente smentisce che si tratti della discarica, ma non
chiarisce l'origine del problema!!!!
Sappiamo tutti che attorno al sito sono
posizionati i cosiddetti nasi elettronici, capaci di cogliere gli odori che
fuoriescono dalla discarica e di definirli in base alla causa, memorizzando i
dati, e se a un odore non corrisponde una causa, esso viene comunque
registrato. Quindi ciò che si è verificato in particolare il 22 è stato
sicuramente rilevato, dove è la verifica? Una spiegazione plausibile dovrà pur
essere data, infatti chi vive a ridosso dell'impianto penso sia ormai purtroppo
specializzato nel riconoscere gli odori e la loro provenienza!! Questa
discarica attiva da 40 anni è stata sottoposta nello scorso dicembre di una
VIA della Regione Emilia Romagna. In seguito
a tutto ciò c’è stato uno stop all'ampliamento previsto per circa 1 milione di
tonnellate di rifiuti richiesto da Hera e Con.ami, dando però via libera alla
sopraelevazione del lotto esaurito. Tenendo presente che viviamo in una regione
dove l'inquinamento è alle stelle, che il territorio imolese vanta una
percentuale da record di morti per malattie polmonari, non pare proprio il caso
di sommare altri inquinanti fuori controllo a quelli già esistenti. Il punto è:
visto che quel sito deve essere bonificato e chiuso per intraprendere la strada
della chiusura delle discariche a cielo aperto ed aprire al riciclo e al riuso,
perché' non se ne vuole parlare apertamente e non si fa? Hera e Con.ami
continuano ad insistere per ottenere l'ampliamento in seconda battuta,
interessando come sappiamo anche il ns. comune. Non riesco a capire come
aggireranno l'ostacolo del vincolo paesaggistico, ma si sa le vie del signore
sono infinite. Opinioni e smentite a parte, ciò che mi indigna è l'assenza degli
amministratori nella vicenda, che denota il servilismo assoluto ad Hera e
Con.ami, nel caso specifico e l'assoluta apatia verso i cittadini, I temi della
qualità dell'ambiente nella realtà non nelle chiacchere e nella burocrazia
delle carte, sono fondamentali per la vita e lo sviluppo di un paese come il nostro
che è più vicino alla discarica di Imola stessa. Come si può fare il Ponzio
Pilato della situazione sig. Sindaco, limitandosi ad inviare una lettera alla
Regione per richiedere garanzie e sicurezza, mi sembra un
po' poco e molto riduttivo! Non si demandano
ad altri le decisioni per il proprio futuro, un piccolo paese dove agricoltura,
territorio, turismo-termale sono e dovrebbero essere gli assi trainanti per
l'economia, richiede un impegno in prima persona del primo cittadino e degli
assessori interessati. Bisognava avere il coraggio di informare pubblicamente e
non aspettare che siano sempre terzi, anche se investiti di una specifica
autorità, a decidere per noi; potrebbero essere scelte, come purtroppo spesso
accade, non buone per la ns. salute e la ns. economia. Ambiente, salute,
turismo, sviluppo, tutto è collegato, nei punti chiave della vs. legislatura
avete fallito e questo è un male per tutti noi. Se pensiamo che Imola si sta
battendo e sta lottando per salvaguardare la propria salute e il territorio,
Riolo Terme, grazie a questa omertà e apatia da parte dell'amministrazione vive
come in un limbo in attesa di non so che cosa?? Chi vivrà vedrà. Attendo
risposte da Voi amministratori nel prossimo Consiglio.
Vincenzo
Valenti Insieme per Riolo
lunedì 27 febbraio 2017
QUANDO A PALAZZO CHIGI C'ERA BERLUSCONI ERA TUTTO LECITO, COMPRESA LA PAROLA CLANDESTINO, IN QUEL CASO USATA NON DALLA LEGA MA DAL PD!!
Mai sanzionati i manifesti
anti-Berlusconi del 2009. C'era un partito che se la prendeva con il governo perché
c'erano troppi «clandestini» e gli sbarchi erano raddoppiati nonostante le
promesse del governo di fermare l'invasione. C'era un partito ma non era la
Lega Nord. Era il Partito democratico, che agitava davanti ai suoi elettori la
parola clandestino e lo spauracchio dell'invasione di immigrati irregolari.
Oggi dire «clandestino» è offensivo, anzi è discriminatorio, come ha stabilito
una sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Milano che ha
condannato la Lega Nord al pagamento di diecimila euro.
Qualche anno fa invece era lecito dirlo. Perché
serviva a fare campagna elettorale contro Silvio Berlusconi. Il manifesto a
destra è del 2009: all'allora presidente del Consiglio il Partito democratico
rimproverava l'emergenza clandestini. Nero su bianco, su un manifesto
elettorale affisso a Roma. Era il 2009 ma sembra ieri: il governo del Cavaliere
firmava accordi con i paesi del Nordafrica come la Libia per tentare ridurre
gli sbarchi, e ci riesce. Il Pd faceva spallucce: «Non basta», dice il dem
Mario Barbi mentre l'allora ministro ombra all'Interno Marco Minniti diceva:
«Lampedusa è al collasso, segno dell'incapacità di questo governo di gestire i
flussi migratori».
ROMAGNA, NON SIAMO CAPACI DI TENERE I COMUNI CONQUISTATI PER LITI INTERNE A FORZA ITALIA: QUESTIONI CHE SFUGGONO ALLA COMPRENSIONE
VINCENZO
GALASSINI ESPRIME LA SOLIDARIETA’ AI DUE SINDACI, MANCA UN COORDINAMENTO……..
I casi di Cesenatico (Roberto Buda) e ora a Riccione (Renata Tosi). E’ quella di Patrizia Fabbri di Forza Italia
la firma decisiva per arrivare alle 13 necessarie alla sfiducia nei confronti
dell’amministrazione Tosi e far decadere il consiglio comunale con le firme di PD,
Oltre e Unione Civica, è appunto la scelta della Fabbri ad essere decisiva
per il futuro amministrativo di Riccione. Un’operazione che avrebbe nel
vicesindaco Tirincanti il deus ex machina. E su Facebook i sostenitori della
Tosi si fanno subito sentire: il termine “traditori” è il più ricorrente. Il capogruppo
di Forza Italia a Riccione Andrea Dionigi Palazzi si dissocia dalla
sfiducia alla Tosi firmata anche dal consigliere del suo gruppo Patrizia
Fabbri. E definisce “squallida” la scelta da parte dei 13 consiglieri dissidenti
di esprimere la sfiducia nello studio di un notaio invece che confrontarsi in
aula. Poi definisce “aberrante” il mettere le proprie ambizioni davanti ai
progetti di sviluppo della collettività riccionese. La Fabbri, specifica, si è
espressa a titolo personale.
venerdì 24 febbraio 2017
PRESIDENTE BERLUSCONI, CHE GIUDIZIO DA’ DI QUANTO AVVIENE NEL PD?
«Quello che ne dà la maggioranza degli italiani:
davvero il problema principale dell’Italia è la controversia fra le correnti
del Partito democratico? Mentre le condizioni in cui vivono molti connazionali
sono sempre più difficili, tutto è incentrato su ciò che avviene nel Partito
democratico, sulle probabilità che si realizzi o meno una scissione, sulle
tattiche dei diversi capicorrente. Nessuno sembra preoccuparsi del fatto che
tutte queste divisioni hanno un effetto paralizzante per l’attività del
governo, e che i problemi veri degli italiani, la povertà, l’immigrazione, il
lavoro, la sicurezza, continuano ad essere trascurati. E poi ci meravigliamo
del dilagare dell’antipolitica».
Ma se Renzi si libera dei ‘comunisti’ non è un
bene per il suo partito e per l’Italia?
«Per l’Italia e per Forza Italia francamente
cambia poco. Per il Partito democratico non so cosa sia meglio; se rimanere
nell’eterna ambiguità del legame con un passato che affonda ancora le sue
radici nel vecchio Pci, o se ridursi a un mero agglomerato di potere senza
un’identità definita. Sinceramente credo che il Pd sconti ora il suo peccato di
origine: una fusione a freddo, di vertice, fra storie e tradizioni politiche
diverse, tenute insieme solo dalla voglia di conquistare e gestire il potere».
Farebbe un patto con Renzi per non consegnare
l’Italia a Grillo?
«Io credo che gli italiani siano un popolo troppo
saggio e troppo intelligente per consegnare la guida del Paese a chi ha
dimostrato di non essere in grado di governare neppure un piccolo comune. Non
credo che l’alternativa sia fra una grande coalizione e il governo dei 5
Stelle, credo che l’alternativa vincente sia un centrodestra di governo,
fondato su un atteggiamento responsabile capace di intercettare le paure ma
anche e soprattutto capace di dare risposte».
Renzi potrà tornare premier?
«Saranno ovviamente gli elettori a stabilirlo.
Renzi ha commesso molti errori, il primo dei quali credere che l’abilità
dialettica, la battuta pronta, la sfida continuamente rilanciata, il venir meno
ai patti, fossero
giovedì 23 febbraio 2017
mercoledì 22 febbraio 2017
SCOMPARSO L’ON.LE FRANCO PIRO UN UOMO PER I DIRITTI DEGLI HANDICAP. IL CORDOGLIO DI VINCENZO GALASSINI
LIA FABBRI presidente dell’ANIEP - Franco Piro, scomparso a Bologna all’età di 68 anni, persona con disabilità motoria e già a lungo Deputato del Partito Socialista tra gli Anni Ottanta e Novanta. «La sua folgorante carriera politica non lo distrasse dal suo fondamentale interesse verso l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità» Franco per tutti noi, aveva avuto, come me, la poliomielite agli arti inferiori, era appassionato di ricerca storica ed economica..…Diventammo grandi amici. Gli Anni Ottanta erano ricchi di grandi fermenti. Veniva a casa mia, per parlare e parlare sulla necessità di abbattere tutte le barriere, fisiche e mentali, e per scrivere anche canzoni che Antonietta Laterza (anche lei polio) accennava con la sua chitarra. La carriera politica non lo distraeva dal suo fondamentale interesse verso l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità. Ogni anno un Congresso nella Riviera Romagnola, (il primo a Brisighella e anche a Riolo Terme N.d.R.), nel quale confluivano giornalisti e associazioni, in cui dovevo relazionare e motivare la necessità di interventi legislativi, curando il tutorato su questi temi di due giovani disabili, al fine di formare persone capaci poi di divulgare quella cultura nuova sull’universo dell’handicap, che poggiava sui diritti e mai sull’assistenzialismo. Tutti in attesa delle conclusioni di Franco, nell’ultimo giorno, sempre puntuale, vivace, profondo. Decidemmo in quegli anni anche di scrivere insieme un libro, cercando di esplorare quanto la poliomielite avesse inciso sull’operato del più grande presidente americano e ne uscì La carrozzina e il presidente. Ieri, con grande dolore ho appreso della scomparsa di Franco. È volato via, libero dalla sua carrozzina e da qualsiasi barriera un grande, favoloso amico, un uomo forte e buono, cui tutti dobbiamo molto.
CIAO FRANCO, Il mio più sentito cordoglio per la morte di Franco Piro che nella sua vita politica appassionata ha lavorato per far diventare realtà leggi importanti come la 104 del 1992 per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone disabili. Dal 1976 aveva aderito alla politica del nuovo corso del PSI e nel 1980 aveva seguito Gianni De Michelis nel 1987 e il 1992 fu presidente della Commissione finanze della Camera e suggeritore e promotore di diverse leggi, nonché propugnatore di una azione di moralizzazione ben prima dell’esplosione di Tangentopoli. (pubblicava il suo reddito che anch’io imitai). Franco un uomo di rara intelligenza e di grande cultura. È stato un appassionato socialista, un docente e una persona capace, un amico sincero, prodigo di consigli collegata all’amicizia con Paola. L’ amico Vincenzo Galassini ex sindaco di Brisighella anni 80
IL PD VOTA COMPATTO CONTRO IL TRASPORTO DEI DISABILI. MEGLIO DARSI AL GOLF
E’ vero, come si fa a paragonare la bellezza di una partita a golf,con i suoi immensi spazi di verde, il profumo delle piante, il silenzio interrotto solo dagli uccellini e dal rumore del vento; come si può paragonare questa celestiale condizione con la risibile condizione dei servizi per i bambini disabili. Il cinguettio dei canarini con i pannolini intrisi di pipì di un bambino? Come si può avere l’ardire di accostare i volti abbronzati, i corpi atletici dei campioni di golf alle pesanti, ingombranti carrozzine dei bambini disabili che devono recarsi a scuola ogni giorno?
Questi pensieri e non altri devono avere attraversato le menti dei parlamentari della Repubblica che ieri a Montecitorio hanno respinto un emendamento della onorevole Mara Carfagna (FI) che suggeriva al governo di “vedere” cosa accade al Sud agli alunni disabili. La parlamentare di Forza Italia proponeva ai suoi colleghi di rendere prioritarie, all’interno del fondo per le non autosufficienze, le aree del trasporto e dell’assistentato materiale nelle scuole. Sottolineo a chi legge che la on. Carfagna, pur riconoscendo la necessità di un incremento delle risorse, si “accontentava” di chiedere ai suoi colleghi semplicemente un riposizionamento delle somme già previste. Infatti i criteri di riparto sono da sempre penalizzanti per le regioni meridionali in quanto il 60% dei fondi vengono assegnati sulla base di una spesa cosiddetta storica (di totale appannaggio delle regioni del centro nord) e solo il 40% ripartito per il numero dei disabili. Purtroppo, si sa, lo sport è sempre al centro dell’attenzione degli italiani e quindi tra distribuire 75 milioni di euro ai disabili o assegnarne 97 milioni alla Ryder Cup le decisioni si sono complicate.
Per fortuna al Senato il presidente Grasso evitava un’ulteriore beffa bloccando l’emendamento mentre alla Camera i gruppi parlamentari bocciavano quasi all’unanimità l’equilibrata e, forse per questo incomprensibile, proposta della Carfagna.
P.s. a favore della proposta di Forza Italia si sono espressi all’unanimità i deputati di FI, LNA, FDI-AN (in pratica tutto il centrodestra) e la sinistra parlamentare SI-Sel, solo 1 del M5S (64 astenuti), 1 di AP-NCD e 15 del gruppo misto. E i deputati del Pd? Forse si stavano allenando per il torneo di golf se in 213 su 214 (un astenuto) hanno ritenuto di votare in modo contrario ad un emendamento di civiltà.
NOTTE DA INCUBO SU TRAGHETTO CAGLIARI-NAPOLI: FURTI E MOLESTIE DA PARTE DI 50 EXTRACOMUNITARI ESPULSI
Notte da incubo per i passeggeri della nave Tirrenia che da Cagliari è arrivata in mattinata al porto di Napoli. Secondo quanto raccontato dai passeggeri, sono stati…
ilmessaggero.it
martedì 21 febbraio 2017
IL SONDAGGIO DI MENTANA: SCISSIONE PD E SINISTRA UNITARIA, IL TRACOLLO DI RENZI
Quanto
pesa nei sondaggi il collasso della sinistra, tra scissione Pd e nuovi
movimenti nascenti? Enrico Mentana prova a dare la risposta con la
rilevazione di Emg Acqua per il TgLa7 e il risultato somiglia
tanto a una dichiarazione di morte per le ambizioni di governo di Matteo
Renzi. Con una ipotetica Lista Unitaria della Sinistra che tenga insieme
gli scissionisti dem e tutti gli altri soggetti in campo, che il sondaggio di
Fabrizio Masia piazza al 6,5%, il Pd si fermerebbe al 28,1%,
con il M5s al 27,7%, la Lega Nord al 12,9%, Forza
Italia all'11,5%, Fratelli d'Italia al 4,7% e Ncd al
3,2 per cento.
In attesa di capire come si muoveranno Bersani, Emiliano, Pisapia e Fratoianni vari, ed escludendo dunque la sinistra unitaria dalle opzioni, la fotografia di questa settimana è impietosa: il Pd perde secco un punto, scendendo al 29,8%. Il peggio però potrebbe arrivare la prossima settimana, quando la frattura democratica sarà ufficiale. Dietro, continuano a guadagnare i 5 Stelle (ora al 28,7% +0,5) ma occhio perché il centrodestra ipoteticamente unito potrebbe essere la prima coalizione: Lega Nord al 13,2% (+0,1), Forza Italia stabile al 12,1%, Fratelli d'Italia al 4,5% (-0,2). Pessima invece la situazione di Ncd: se si votasse oggi non supererebbe lo sbarramento del 3% (scende dello 0,1, al 2,9%) e non sarebbe più rappresentata alla Camera.
In attesa di capire come si muoveranno Bersani, Emiliano, Pisapia e Fratoianni vari, ed escludendo dunque la sinistra unitaria dalle opzioni, la fotografia di questa settimana è impietosa: il Pd perde secco un punto, scendendo al 29,8%. Il peggio però potrebbe arrivare la prossima settimana, quando la frattura democratica sarà ufficiale. Dietro, continuano a guadagnare i 5 Stelle (ora al 28,7% +0,5) ma occhio perché il centrodestra ipoteticamente unito potrebbe essere la prima coalizione: Lega Nord al 13,2% (+0,1), Forza Italia stabile al 12,1%, Fratelli d'Italia al 4,5% (-0,2). Pessima invece la situazione di Ncd: se si votasse oggi non supererebbe lo sbarramento del 3% (scende dello 0,1, al 2,9%) e non sarebbe più rappresentata alla Camera.
lunedì 20 febbraio 2017
CASA DELLA SALUTE: “TRA IL DIRE E IL FARE C’E’ DI MEZZO IL MARE”. PAROLE..PAROLE…PAROLE….NESSUN FATTO!
QUANTO DICE LA REGIONE: “Le Case della Salute
sono strutture sanitarie e socio-sanitarie dei Nuclei di cure primarie, pensate
per essere luoghi di riferimento per i cittadini, dove i servizi di assistenza
primaria si integrano con quelli specialistici, ospedalieri, della sanità pubblica,
della salute mentale e con i servizi sociali. Un luogo di accesso unico,
diffuso in modo omogeneo in tutta la regione, dove si sviluppi un maggiore
coordinamento tra gli operatori sanitari e una più efficace integrazione dei
servizi.
Quando c'è la Casa della
Salute c'è tutto" (puntata di "Vista da vicino", magazine
televisivo della Giunta regionale). Un
unico punto di riferimento, vicino e abituale per i cittadini, dove accedere
alle cure primarie, ricevere orientamento e assistenza e trovare tutti i
professionisti e i servizi relativi alla salute. Questo sono le Case della
Salute: una piccola rivoluzione che cambia la vita ai pazienti, ma anche ai
medici.
QUANTO AFFERMA “IL
PICCOLO”:
a cura di M. Turchetti osservatorio sociale FNP-CISL “Anche Brisighella ha la sua Casa della Salute e
anche i brisighellesi, come i Castellani, sono soddisfatti dell'ubicazione nell'ex
Ospedale.(Forse anche Russi n.d.r.) A Brisighella è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 19. Tale struttura serve tutto
il territorio del Comune che comprende ben tre vallate (Lamone, Sintria,
Marzeno) per un'estensione di 194 kmq. Il servizio di accoglienza è svolto
dalla portineria (tel. 0546 992650) dalle 7.30 alle ore 14, con compiti di
informazione, gestione telefono e consegna referti. Nella Casa della Salute
operano 5 medici di Medicina generale e 2 infermieri che svolgono anche il ruolo
per la promozione della "Medicina proattiva" (capacità di prevenire e
anticipare i problemi e i bisogni futuri) e attività domiciliare. Oltre a Medicina
generale sono presenti, nei giorni prestabiliti l'otorinologia-ringoiatra, il
cardiologo, il dermatologo, il ginecologo e il pediatra. È presente un servizio
di psicologia per minori; il Consultorio familiare e il Progetto Brisighella,
in collaborazione con l'Università di Bologna, dedicato allo studio del rischio
vascolare. All'interno della Casa è operante anche l'assistente sociale. Un
efficiente trasporto pubblico completa il servizio. Molto interessante sarebbe sapere
se qualcuno si domanda per quale ragione troppi faentini non condividono la scelta
dell'ubicazione della Casa della salute a Faenza. Ospedale di Comunità
- Un ponte o, si può anche dire, un cuscinetto tra ospedale e i servizi territoriali,
per tutte le persone che non hanno necessità di essere ricoverati in reparti
specialistici, ma che hanno comunque bisogno per alcune settimane di
un'assistenza sanitaria che non potrebbero ricevere a domicilio. E l'Ospedale
di Comunità (OsCo), che non va inteso come struttura ex novo, ma come la riconversione
di posti letto per la degenza in strutture già esistenti, nell'ambito di un
nuovo modello organizzativo, che fa parte delle cosiddette cure intermedie. Il
paziente tipo al quale si rivolge questo servizio è prevalentemente anziano;
con per le patologie o sofferenze pil una particolare fragilità sociale. In
Emilia Romagna ci sono attualmente tre esempi di Ospedale di Comunità, il più
recente è nato a Forlimpopoli all'interno dell'ex ospedale. "Gli Ospedali
di Comunità - il dott. Antonio Brambilla
(alto funzionario della nostra sanità regionale) - sono previsti da un
documento nazionale sul riordino della rete ospedaliera, non ancora uscito
formalmente, contenente le indicazioni in materia per le regioni". Tante
sono le novità in campo sanitario l'ultima sembra essere proprio l'Ospedale di Comunità. A quel che si
sa dovrebbe essere gestito dagli infermieri, nell'ambito del processo di integrazione
"Ospedale - Territorio" per garantire la continuità delle cure e
dell'assistenza. Avranno dai
domenica 19 febbraio 2017
NEGATIVI I DATI DEL TURISMO A RIOLO TERME: RICHIESTA
Alla luce dei dati riportati dall’ assessore
provinciale turismo Costantini, il 2016 è stato un buon anno in generale, ci
sono segni positivi nella maggior parte della provincia. Purtroppo di negativo, di molto negativo risalta Riolo Terme.
Incredibile, nel paese collinare turistico-termale per eccellenza e tradizione
un flop così fa pensare. Come è possibile che tutti i paesi collinari sono in
segno positivo e Riolo no? Il patrimonio a disposizione della ns. realtà è
nettamente superiore ai ns. Vicini, vedi le Terme, la Scuola Alberghiera, il
Golf ecc., ma nonostante tutto, dati a parte, il fallimento è evidente. Il
tessuto socio-economico di Riolo Terme non è stato sufficientemente coltivato per
potersi rinnovare e fare da base per un rilancio naturale evitando fallimenti,
vedi Golf, e strutture ricettive inadeguate. Se pensiamo che il settore turismo
termale ed enogastronomico, nei fatti, non nelle chiacchere, doveva essere il
motore trainante di questa
amministrazione, ciò denota che qualcuno ha sbagliato, non c’è risultato e si
vede e si tocca con mano sul territorio. Se io professionista del settore, e
qui mi riferisco all’assessore al turismo, non riesco a capire che prima
bisogna fare rete sul territorio per poi utilizzare quell’importante dotazione
di cui disponevamo per ripartire, nulla vale la Commissione Turismo, nulla vale
perdere tempo nel creare fantomatiche società sulle ceneri di due precedenti
fallimenti (vedi le società d’area Faenza e Imola) tanto per creare ulteriori
costi e nuovi posti di lavoro a qualcuno. Che
bisogno c’era di creare I.F., in ambito Unione dei Comuni ci sono ben sei
assessori al turismo, a cosa servono? Non è sufficiente la collaborazione tra
di loro in una unione già in essere per poter sviluppare il settore?
Evidentemente no, ma io comunque credo che si
perda troppo tempo in fusioni, unioni e società varie per insicurezza e
incapacità a gestire il proprio territorio con la scusante della riduzione dei
costi e per accedere a continui finanziamenti, che gravano sui cittadini
comunque in quanto soldi pubblici. Signor Sindaco, Le chiedo una risposta
concreta in merito, in virtu’ del ruolo, Riolo Terme segnando il passo, ne ha
fatto uno indietro, non basta aggiustare qualche buca o limitarsi a fare il
compitino, ci voleva ben altro. Spero nel prossimo Consiglio Lei mi possa dare
una spiegazione in merito, perché non me lo chiedo solo io, ma se lo chiedono
anche molti cittadini. Un paese per cambiare ha bisogno di fatti concreti, di
economia concreta, qualcosa deve pur vedersi sul territorio. Vincenzo Valenti Consigliere Insieme per
Riolo
venerdì 17 febbraio 2017
PRESA MILANO : “SEMBRA L’AFRICA” SGARBI CONTRO LA PALME IN DUOMO DI MILANO.
Vittorio Sgarbi massacra il progetto delle palme piantate
davanti al Duomo di Milano. Come non condividere. Il critico sul Giornale
contesta la trovata di piantare un albero tropicale in una località che
tropicale, decisamente, non è. Con ironia Sgarbi scrive che "nell'
era imperiale dell' Antica Roma, le palme erano il simbolo della gloria
militare e dello stesso potere imperiale. Le palme da giardino vennero
classificate, per la prima volta, da Carlo Linneo che le chiamò, non a caso,
«Principi delle Piante». A importarle in tutta Europa, facendole diventare un
vero e proprio must dei giardini mediterranei e continentali, è stato il principe
russo Pietro Troubetzkoy che, nel 1870, creò la prima piantagione di palme
europea nella sua villa sul lago Maggiore, punto di riferimento per gli
appassionati del genere".
Sgarbi sostiene "che i giardini nelle città,
come scrive Francesco Lamendola, abbiano senso in rapporto con i luoghi, con la
loro storia e con il loro destino". "Questo tipo di rapporto fra
l'uomo e l'animale, in un contesto urbano, non s'improvvisa nello spazio di un
mattino", aggiunge l'opinionista, "è il risultato di una coesistenza
secolare, di una civiltà matura e consapevole, di un rispetto verso la natura
che si realizza nell'arco di numerose generazioni, con pazienza, con tenacia,
con particolari accorgimenti educativi e didattici".
CONSUNTIVO TURISMO (ARRIVI E PRESENZE) ANNO 2016: BENE BRISIGHELLA E FAENZA, TIENE CASOLA VALSENIO, MALE RIOLO TERME.
BRISIGHELLA
Riepilogo PRESENZE per
zona - Gennaio – Dicembre 2016
Presenze Differenze
Comune 2014 2015 2016 num. %
BRISIGHELLA 34.570 32.268
33.183 +915 +6,6
%
Riepilogo ARRIVI
per zona - Gennaio – Dicembre 2016
Comune 2014 2015 2016
num. %
BRISIGHELLA 13.500 13.294 14.959 +1.715 +14,7
%
RIOLO TERME
Riepilogo PRESENZE per zona - Gennaio – Dicembre 2016
Presenze Differenze %
Comune 2014 2015
2016
num. %
RIOLO TERME 60.162 66.910
55.715 -11.195 -26,6,%
Riepilogo ARRIVI per zona - Gennaio – Dicembre 2016
RIOLO TERME 15.533 14.023
12.048 - 1.510 - 13,8%
CASOLA VALSENIO
Riepilogo PRESENZE per zona - Gennaio – Dicembre
2016
Presenze Differenze %
Comune 2014 2015
2016 num. %
CASOLA VALSENIO 3.527 3.559 3.636
+77
+ 2,2%
Riepilogo ARRIVI per zona - Gennaio - Dicembre 2016
Comune 2014 2015 num. %
CASOLA
VALSENIO 1.850 1.811 1.998 - 187 - 6,2%
FAENZA
Riepilogo PRESENZE per zona - Gennaio – Dicembre
2016
Presenze Differenze %
Comune 2014 2015
2016 num. %
FAENZA 122.082 122.280 133.793
+9,7
+ 11,1
Riepilogo ARRIVI per zona - Gennaio – Dicembre
2016
Presenze Differenze %
FAENZA 48.420 48.378
52.928 - 4.550 +9,7%
PROVINCIA
RAVENNA
PRESENZE 2016
Comune
2014 2015 2016
%
Provincia Ravenna 6.568.060 6.570.060
6.427.423 3.6%
ARRIVI 2016
Provincia Ravenna
1.357.619 1.402.144 1.426.832 3,0% 100,00%
mercoledì 15 febbraio 2017
LA UE FINANZIA LA LETTONIA PER COSTRUIRE UN MURO ANTI INVASIONE DI ''MIGRANTI'' (PERCHE' SE LO FA ORBAN E' XENOFOBO?
LONDRA - Al contrario dell'Italia, i paesi baltici
stanno facendo di tutto per fermare l'arrivo di immigrati alle loro frontiere e
quindi non deve affatto sorprendere che la Lettonia stia costruendo una
gigantesca barriera per evitare di essere invasa. In passato aveva gia'
costruito una barriera di 21 chilometri al confine con la Russia ma adesso sta
iniziando la costruzione di un'altra barriera lunga 56 chilometri. Il portavoce
delle guardie di frontiera Jevgenija Poznaca ha dichiarato che questa barriera
e' stata iniziata nel 2015 e prevedono di finirla nel 2019. Alta 2,7 metri e
con del filo spinato in cima questa barriera e' piu' alta di 20 centimetri
dispetto a quella costruita dall'Estonia che e' solo di 2,5 metri e secondo
l'agenzia di informazione Delfi la Lettonia ha ottenuto 2 milioni di euro
dall'Unione Europea come aiuto per costruire tale barriera. Quindi non è
affatto vero che la Ue sia contraria alla costruzione di muri anti immigrati a
patto che siano muri costruiti lungo i confini con la Russia - come se la
Russia potesse essere terra di immigrati africani... - e quindi appare evidente
la politica dei due pesi e due misure praticata dalla Ue: l'Ungheria che
si difende dalla vera invasione di mediorientali islamici è aspramente
criticata e il suo governo apertamente accussato di "xenofobia e
razzismo" mentre quello
lunedì 13 febbraio 2017
LUPI; DIETROFRONT PER L’ABBATTIMENTO
Non entro nel merito se l’abbattimento dei lupi
sia giusto o meno, ma mi disgusta che la politica italiana abbia fatto marcia indietro
e si sia piegata alla volontà delle solite minoranze oltranziste rumorose e
organizzate.
AVVISO DI ADOZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ED EDILIZIO -osservazioni entro il 13 marzo 2017
Con deliberazione del Consiglio dell’Unione della
Romagna Faentina n. 61 del 21.12.2016 è stato adottato, ai sensi degli artt. 33
e 34 della LR 20/2000 e s.m.i. il Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE)
intercomunale dei Comuni di Brisighella
Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo. Il RUE
adottato è depositato per 60 giorni a decorrere dall'11 gennaio 2017presso il
Settore Territorio (Servizio Urbanistica) dell'Unione della Romagna Faentina in
Via Zanelli n. 4, Faenza e può essere visionato liberamente nei seguenti orari:
Lun. e Giov. 8:30÷13:00 – Mart. 14:30÷16:30
Ai fini della Valutazione Ambientale Strategica
(VAS), gli elaborati sono completi della Valsat/Rapporto ambientale, della
Valutazione di incidenza e della sintesi non tecnica e chiunque può presentare
osservazioni anche fornendo ulteriori elementi conoscitivi e valutativi ai
sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 152/2006 e succ. mod. (Autorità procedente è
l'Unione della Romagna Faentina e autorità competente è la Provincia di
Ravenna). Entro il 13 marzo 2017, chiunque può formulare osservazioni
-da indirizzare all'Unione della Romagna Faentina- sui contenuti dello
strumento urbanistico adottato presentandole o presso i suddetti Comuni o
presso l'Unione della Romagna Faentina. Le osservazioni pervenute saranno
valutate prima dell’approvazione definitiva.
Delibera, Tav. P.1 - Schede Progetto, Tav. P.2 - Norme di
Attuazione,
Tav. P.3 - Progetto -
scala 1:5.000 (68 Tavv.), Tav. P.4 - Progetto Centro
Storico - scala 1:1.000 (24 Tavv.), Tav. P.5 - Attività e
procedimenti;
Tav. C.2 - Tavola dei
Vincoli - scala 1:10.000 (105 Tavv.) e Scheda dei Vincoli, Tav. C.3 - VALSAT (Comprensiva
di “Sintesi non tecnica” e “Valutazione di incidenza”). Allegato A.1 - Il piano
regolatore della sismicità; Allegato A.2 - La
Partecipazione
I documenti li trovi al seguente sito:
http://www.comune.faenza.ra.it/Guida-ai-servizi/Settore-Territorio/La-Pubblicazione-dei-Procedimenti/Varianti-PRG-RUE-POC-e-PUA-in-pubblicazione/RUE-Intercomunale-dei-comuni-di-Brisighella-Castel-Bolognese-Casola-Valsenio-Riolo-Terme-e-Solarolo-ADOZIONE
venerdì 10 febbraio 2017
ASL FAENZA FORSE: IL PRONTO SOCCORSO SARA’ OPERATIVO DA FINE FEBBRAIO, RISPETTATI I TEMPI DI CANTIERE COSTI PER 4,8MILIONI DI EURO
Da Sette Sere - «Il nuovo ingresso del Pronto soccorso sarà terminato ed entrerà in operatività entro la
fine del mese di febbraio. Non ci risultano ritardi nella consegna dei lavori per
cui i tempi dovrebbero essere rispettati». Questo è quanto afferma il direttore
dell’ospedale degli infermi di Faenza Davide Tellarini sull'evoluzione del
cantiere che dal 2012, con un costo di4,8 milioni di euro, sta interessando la
struttura affacciata su viale Stradone. «Il nuovo ingresso permetterà all’ospedale di aumentare lo spazio di oltre 1.000 metri
oltre a quelli oggi esistenti. Il significativo ampliamento migliorerà inoltre
l’organizzazione le capacità recettive, di assistenza e privacy dei pazienti». Per
quanto riguarda invece la
consegna della nuova ala
costruita e dei servizi annessi bisognerà aspettare ancora un po'. «Stando alle
nostre previsioni e al contratto stipulato con la ditta appaltatrice la scadenza dovrebbe essere quella della prossima estate. Anche su questo versante non abbiamo notizie che
ci dicano che i tempi non verranno rispettatati per cui possiamo dirci
assolutamente. ottimisti».
Con la chiusura di questa Parte del cantiere ospedaliero oltre al nuovo ingresso portato nella vecchia palazzina dell’Avis si daranno risposte nuove alla riorganizzazione della camera calda, dell'accoglienza e triage, fino ad arrivare alla viabilità di accesso ed uscita. Sempre durante l’ anno, sicuramente a consegna avvenuta anche dell'ala nuova, partiranno altri lavori di ammodernamento sanitario e dei servizi interni al nosocomio. Si ragiona di un intervento economico di 3milioni di euro. Risorse provenienti dalla Regione e dallo Stato che punteranno a rendere più efficiente e moderno l'ambito impiantistico e logistico anche in ambito strutturale soprattutto sulla copertura della parte storica dell’ ospedale». Ed ancora «realizzeremo due nuove scale antincendio una posizionata in S. Giuliano e l'altra nel cortile interno. Ci misureremo con il consolidamento strutturale ed antisismico e riorganizzeremo, sia in modo estetico che organizzativa e funzionale, in alcuni spazi interni come ad , esempio gli scaloni.
ASL FAENZA INTANTO: BANDI DESERTI PER LA PEDIATRIA L’OSPEDALE RESTA AL PALO
Chi vuol fare il pediatra
all’ospedale di Faenza? Nessuno, a quanto pare. O almeno, è quanto lascia
intendere il fatto che i primi bandi, che avrebbero assegnato il ruolo, siano
andati deserti. “L’Ausl Romagna”, ha riferito davanti alla commissione
Politiche per la salute della regione il direttore generale Licia Petropulacos
(assente il direttore generale Tonini), “ha deciso per Faenza la copertura
pediatrica H24. Sono però insorte difficoltà oggettive, perché non abbiamo la
disponibilità da parte dei professionisti a coprire questo servizio. Auspico –
ha detto – che il problema si risolva al più presto”.
Nel frattempo, a Faenza il
clima di sfiducia dilaga. “Ci arrivano sempre meno notizie”, commenta
amaramente il battagliero Comitato ‘Giù le mani della pediatria’. “Tutto quello
che trapela è che “non si sa se il medico arriverà”. Ma ormai da troppi mesi ci
si trova a fronteggiare un muro di gomma di rinvii e punti interrogativi. “E’
ovvio che davanti a un posto a tempo determinato – spiegano – i medici siano
restii a presentare la propria candidatura: occorrono più garanzie. Agendo in
questo modo sono stati persi mesi interi. Ci risulta infatti che il posto a
tempo indeterminato previsto nel bando di ottobre sia stato destinato ad altri
nosocomi. Mesi fa invece ci fu fatto capire che, per Faenza, il ruolo di
pediatra fosse già stato assegnato, e che il medico avrebbe solo dovuto
prendere servizio. Ma così non è andata”.
In commissione si è
evidenziato come la soluzione inizialmente prevista come provvisoria al momento
della cessazione del servizio, ormai un anno e mezzo fa – posti letto riservati
ai pazienti più piccoli nei reparti di Chirurgia e Ortopedia – sia ancora
attiva. Davanti alle scarse probabilità di ripristino della degenza notturna
nel reparto di Pediatria, il sindaco Malpezzi aveva comunque strappato al
direttore generale dell’Ausl Romagna, Marcello Tonini, la promessa che si
sarebbe valutata la possibilità di collocare fisicamente i letti dei degenti –
pur afferenti ai reparti di Chirurgia e Ortopedia – nelle sale di Pediatria. Ma
anche su questo fronte non sono arrivate per il momento svolte concrete.
Nell’Ausl Romagna finora le bocche con la
stampa restano cucite. L’azienda sanitaria ha fatto però capire che risponderà
pubblicamente ai più critici solo quando questo capitolo della vicenda si sarà
chiuso. Nella maniera, si auspica, il più possibile positiva.
HAI SENTITO IL TERREMOTO ALLE 19,23 FRA CASOLA E BRISIGHELLA
http://www.openstreetmap.org/export#map=14/44.2191/11.6617
Gentile Vincenzo Galassini, i nostri strumenti
hanno registrato un evento sismico. La localizzazione preliminare è la
seguente: # Data e ora locale: 09 Feb 2017 19:23:00 # Coordinate Epicentrali - Latitudine: 44° 12' 58" - Longitudine: 11° 38' 18" # Zona:
Ravenna # Magnitudo Richter: 2.3 #
Profondità: 27.4 km
giovedì 9 febbraio 2017
PICCOLI BIRRIFICI NEL FAENTINO
Piccoli birrifici artigianali, «Beer Firm» (aziende
che affittano l’impianto di produzione, commissionando sia lo sviluppo della
ricetta sia la produzione) e «Brew Pub» (birrifici con annessi locali di
vendita) rappresentano più di una moda, ma un sistema economico in crescita,
che in Romagna conta una ventina di realtà con varie aperture negli ultimi
anni. I dati forniti da Coldiretti Emilia Romagna nei mesi scorsi mostravano il
triplo di realtà rispetto a tre anni prima. NEL FAENTINO - Il
faentino è una delle prime realtà in cui hanno iniziato a nascere i birrifici
nella seconda metà del primo decennio del nuovo Millennio. Tra i primi
birrifici a partire c’è il Valsenio di Casola Valsenio (www.birrificiovalsenio.it), nato nel 2009 e che
oggi conta otto tipologie: Caveja (weiss), Vals (chiara), Vals Bio (chiara
biologica), Poggio Nero (scura), Ira (ambrata), 8Bre (affumicata) e le
stagionali Redneck (ambrato scuro), Nadèl (scura). Sempre dalla Romagna
faentina continua ad affermarsi La Mata di Solarolo (www.birrificiolamata.it), attivo dal 2010
nell’omonima azienda agricola. Ha sette tipologie di birre: la Dora, la Mora e
la Lova sono ispirate agli stili più classici; la MyAle e la Amarty caratterizzate
da aromaticità e gusto più ricercati; «100%» ha malto d’orzo e luppolo
interamente prodotti all’interno dell’azienda agricola; e l’ultima nata Bheè è
una blanche in stile belga. Gravita nel comprensorio faentino anche se
geograficamente è in suolo toscano. E’ il Birrificio Cajun di Marradi (www.birracajun.it), tra i primi a provare queste produzioni
artigianali in quanto attivo dal 2006. Ha una vasta gamma di 12 birre che vanno
dalle otto collezione classica Cecca (bionda stile belga), Altura (stile belga
forte), Estro (stile belga aromatica e speziata), Lom (speciale al marrone),
Portale (stile porter) Ys (bionda), Beaches Brew (American Pale Ale) e Honey
Christmas (Winter Ale), alle quattro della «Brewer Collection» Frankie’s Mild,
Frankie’s Ipa, Frankie’s Bitter e Frankie’s best Bitter che sono tutte
disponibili solo in alcuni periodi dell’anno. Tratto da Settesere
RICORDO DI NERIO RACCAGNI
Giorgio
Melandri ·Questa notte ci ha
lasciato Nerio Raccagni, un pezzo di storia della Romagna, per me anche un
protagonista della mia scoperta del vino. Alla Grotta di Brisighella sono
arrivati da tutta Italia, tutti a meravigliarsi di quel modello di ristorazione
così nuovo e coraggioso, pieno di vita e personalità. A lui Brisighella deve
molto, l'idea che anche in un paese arrampicato in Appennino si possa pensare
in grande. Ha accompagnato l'olio fino a vette qualitative impensabili, il
carciofo Moretto, i vini di Castelluccio. Un uomo tutto spigoli e sogni, per me
il complice di tante sere speciali. Addio caro Nerio, ci mancherai.
IL SUO MONITO AI GIOVANI: “SIATE SEMPRE CURIOSI”
Francesco
Donati
- Con Nerio Raccagni scompare un pezzo di storia del vino e della ristorazione.
Animato da una vena critica e provocatoria, ma lungimirante, le sue
dichiarazioni erano perle di saggezza con cui formare le nuove generazioni, «I
ristoranti sono aumentati di qualità ma manca qualcosa -disse qualche tempo-
manca la voglia| di scoprire, di cercare, per creare ricette, abbinamenti,
proposte con ciò che si ha in casa, ma anche usando spunti, idee e materia
prima individuata in giro. La gastronomia a km 0 va un po' troppo di moda, si
rischia di essere limitati. Bisogna viaggiare, noi da giovani lo facevamo,
c'era la curiosità. Io sfido oggi a trovare un ristoratore curioso che si
dedichi alla ricerca. Bisogna conoscere chi produce, sapere come si coltiva,
dove, perchè. Così racconti la storia di un piatto, come nasce, cosa c'è dietro
per esperienza diretta. Cosi crei contatto e fiducia con i consumatori. Così
non cadi nella superficialità».
LA FIGURA: LA PASSIONE PER IL VINO ACCANTO AI
PRODOTTI DEL TERRITORIO
Beppe
Sangiorgi
- LA FIGURA di Nerio Raccagni è legata alla stagione d'oro della ristorazione
brisighellese. Agli ultimi decenni del '900 quando, lui con la Grotta e il
fratello Tarcisio con il Gigiolé proponevano una cucina che si rifaceva alla
tradizione locale ingentilita su tavole come quella del cardinale Michele Lega
presso il quale la mamma Maddalena aveva lavorato da giovane trasmettendo poi
il suo sapere ai figli. I quali, Tarcisio in cucina e Nerio in sala, l'hanno
fatto proprio insieme alla valorizzazione dei prodotti di eccellenza
brisighellesi con cui hanno contribuito a portare il nome di Brisighella oltre
i confini locali e fare conoscere i prodotti della valle del Lamone. Come gli
oli extravergini di oliva Brisighella, Nobil Drupa e Orfanello, il formaggio
conciato e il prosciutto di castrato. Conoscenza dei migliori prodotti, sapere
gastronomico e una spiccata cordialità facendo di Nerio Raccagni il tipico
patron di un locale che si identificava con colui che li governava, che
accoglieva gli ospiti, che sapeva raccontare un piatto e i suoi ingredienti,
sorprendendo con innovazioni che non tradivano il territorio e la sua storia. E
lo stesso si può dire quando lasciata la Grotta, aveva aperto il relais Torre
Pratesi. E da esperto sommelier nell’una e nell'altra situazione sapeva sempre
consigliare il vino giusto con una preferenza per la produzione romagnola Come
confessava qualche anno fa: “Oggi mi piacerebbe fare ancora il ristoratore per
predisporre una bella e scelta carta di vini romagnoli che si fanno apprezzare
per la buona qualità e una notevole differenziazione”. I vino come gli altri
prodotti agroalimentari non erano per Nerio solo una fonte di piacere ma anche
uno strumento di valorizzazione del territorio e di incentivazione del turismo a testimoniare il forte legame
con la sua terra che lo ha accompagnato lungo la sua vita.
martedì 7 febbraio 2017
FERMIAMO L’INVASIONE RACCOLTA FIRME FORZA ITALIA
l Governo Berlusconi con la Bossi-Fini e
soprattutto grazie alla politica internazionale lungimirante era riuscita a contenere
il fenomeno dell'immigrazione che oggi, soprattutto dopo la sciagurata politica
di Matteo Bomba e fuori controllo. Condividi la nostra iniziativa AZZURRI '94, per firmare clicca e metti mi piace.
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