domenica 30 giugno 2013

SUBITO FORZA ITALIA

La Convention Regionale di AZZURRI ’94 a Rimini il 12 luglio prossimo sarà il preludio a Forza Italia.
Rimini ospiterà infatti la 3^ Convention Regionale di AZZURRI ’94 Il Movimento creato da Rodolfo Ridolfi il 9 novembre 2012 per chiedere il ritorno in campo di Silvio Berlusconi ed il ritorno ai valori ed ai programmi di Forza Italia. Il titolo “Subito Forza Italia” narra da solo come il Berlusconismo sia un'esperienza di successo capace di mettere insieme la migliore tradizione democratica del nostro Paese, i liberali, i socialisti, i democristiani di tutte le razze fino alla destra democratica di An, ora però l'esperienza con An si e' conclusa e a questo punto e' meglio tornare alle origini. ''Ci avevano definito, vent’anni fa partito di plastica, si sono dovuti ricredere, hanno detto che siamo mafiosi ed impresentabili, anche sulla stampa e addirittura nel PDL ci avevano definito nostalgici e reduci si sono dovuti e si dovranno ricredere perché come è scritto nel nostro manifesto fondativi, sottoscritto da 600 dirigenti ed eletti azzurri della Regione: “Silvio Berlusconi è il catalizzatore di tutte le istanze di rinnovamento e di liberazione della nostra società, che avevano sempre trovato fieri oppositori nei conservatorismi confliggenti ma convergenti della tradizione cattolica e comunista. Quando poi le due chiese si sono unite non ci sarebbe stato nulla da fare; l’unica opposizione a ciò sono stati i valori, le idee ed i programmi sostenuti da Forza Italia, come movimento politico che metteva in campo Berlusconi. Per noi che informiamo la nostra azione politica allo spirito originario di Forza Italia, le indicazioni di Silvio Berlusconi sono più che sufficienti per mobilitarci. E’ per questo che raccogliendo l’esigenza di tanti amici che non si arrendono alla consunzione della cattiva politica ed all’antipolitica dilagante abbiamo promosso intorno ad un Manifesto-appello il “Comitato Azzurri del ’94 con Berlusconi” per rilanciare in azioni concrete i principi liberali e di economia sociale di mercato su cui è stata fondata Forza Italia. Chiedevamo di ritornare al nome e simbolo di Forza Italia per marcare le ragioni dell’alternativa programmatica, politica, di valori, alla sinistra e ad un certo establishment amministrativo del tutto conservatore, perché le contraddizioni intrinseche allo schieramento di centro-sinistra sono profondissime e già visibili ad occhio nudo e quindi esse possono anche esplodere in tempi imprevedibili. Una accuratissima e calzante analisi sulla riforma dell’architettura istituzionale offre l’irripetibile occasione dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica..” concludevamo. Come ben possiamo affermare non eravamo dei nostalgici ma dei “Facili profeti”

sabato 29 giugno 2013

UNA BUONA NOTIZIA: TORNA FORZA ITALIA E IO SARO’ ANCORA IL NUMERO UNO


"Il Popolo della Libertà resterà come coalizione dei partiti del centrodestra. Forza Italia ne farà parte e io temo che sarò ancora chiamato ad essere il numero uno". Parole di Silvio Berlusconi che conferma quindi il ritorno allo 'spirito del 94', a quella Forza Italia che tante soddisfazioni ha dato, a livello elettorale e non solo, e che non è mai definitivamente uscita dal cuore del leader del Pdl e del centrodestra. Ritorna Forza Italia - Le voci di una rinascita di Forza Italia erano state confermate, qualche giorno fa, dal segretario del Pdl Angelino Alfano e dal falco del partito Daniela Santanché. Il Pdl, ad ogni modo, ci sarà ancora, sarà la cornice all'interno della quale far confluire il popolo del centrodestra. Ma l'anima, il cuore pulsante del nuovo progetto, è Forza Italia. Ciò non vuol dire, come pure si maligna, che il Pdl sia destinato a fare da bad company. Al contrario: Berlusconi sa che con la sola Forza Italia non riuscirebbe a raggiungere i fasti di un tempo, quando in alleanza con An e la Lega ha più volte sfiorato il 50%. Ma il Pdl resta e serve - Ecco allora la funzione del Pdl: attrarre quell'elettorato moderato, non tifoso, che non sempre ha votato Berlusconi, ma che allo stesso tempo non ha nessuna voglia di lanciarsi in un abbraccio mortale con la sinistra. E' inutile nasconderlo: nonostante la rimonta impressionate di cui è stato capace alle scorse politiche, il Pdl ha lasciato per strada una larga fetta di elettorato, che ha preferito votare Beppe Grillo o, peggio, darsi alla macchia, andando a riempire il serbatoio dell'astensionismo. Recuperare questi elettori è compito del Pdl. A Forza Italia dare voce all'elettorato movimentista, quello voterebbe Berlusconi sempre e comunque. Una grande soddisfazione una battaglia che abbiamo sempre sostenuto. Galassini, Ridolfi, Bazzoni



venerdì 28 giugno 2013

CORTE DEI CONTI: I POLITICI COSTANO 1,9 MILIARDI ALL’ANNO, BISOGNA TAGLIARE DI PIU’:


Chi pensa che la lotta ai costi della casta sia solo demagogia oggi ha una risposta secca dalla Corte dei Conti: i politici di casa nostra ci costano 1,9 miliardi di euro all'anno. Una cifra enorme. Per rendere l'idea, quasi 2 miliardi è la somma che ci serve per rinviare l'aumento dell'Iva almeno fino a dicembre. E ancora: 2 miliardi è metà del gettito dell'Imu (4 miliardi). Ora provate ad immaginare anche quanto costa coprire il decreto lavoro varato ieri dal Consiglio dei Ministri. Sempre la stessa cifra: 2 miliardi. La relazioni sui costi della politica redatta dalla Corte non lascia spazio a dubbi. La Casta costa ancora tanto. 143mila politici - In Italia nel 2012 i politici di "professione" erano ben 143 mila e, tra stipendi, indennità, rimborsi spese ed altro, sono costati alle pubbliche casse 1,9 miliardi di euro. Il dato emerge dalla Relazione di parificazione del Bilancio dello Stato appena approvata proprio dalla Corte dei Conti. I magistrati contabili hanno visto qualche timido segnale di cambiamento, ma fanno sapere che non basta. Le note positive sono quelle sui soldi pubblici destinati ai partiti. I finanziamenti ai partiti politici sono stati dimezzati, Camera e Senato hanno tagliato le diarie e gli emolumenti, hanno riformato i vitalizi introducendo il sistema contributivo, hanno tagliato le spese degli immobili.Bisogna cambiare -  La relazione non riporta, ovviamente, il disegno di legge del governo sulla riforma dei finanziamenti ancora in discussione in Parlamento, ma lancia un avvertimento chiaro e forte: "La situazione attuale richiede, invero, una riforma attenta e globale, rispettosa non solo della riduzione della spesa pubblica, senz’altro necessaria e indispensabile, ma anche garante della democrazia". Insomma basterebbe dare una bella sforbiciata agli stipendi della casta per trovare almeno un miliardo fresco da destinare al lavoro o sul fronte fiscale. Basta poco per farlo. Un decreto. Ma ci vuole tanta, tantissima volontà. E si sa il palazzo spesso su questi temi è sordo.(I.S)



giovedì 27 giugno 2013

ESPRIMO DELUSIONE SIA SUL LAVORO SIA SULL’IVA, LONTANISSIMI DA CHOC POSITIVO

Personalmente, e sia pure con rispetto per l’Esecutivo, devo purtroppo esprimere delusione sia sul lavoro sia sull’Iva rispetto agli annunci odierni del Governo. Sul lavoro, siamo lontanissimi (per la platea coinvolta e per le modalità scelte) da quella detassazione totale per i nuovi assunti che avrebbe potuto determinare i numeri necessari ad una vera scossa positiva sul terreno occupazionale.  Sull’Iva, siamo dinanzi a una soluzione obiettivamente di non alto profilo. Con i rinvii, non solo la prospettiva di crescita resta lontana, ma rimane vivo quell’"effetto incertezza" che fa male ai consumi, e che alimenterà - temo - un dibattito politico spossante nei prossimi mesi. E poi, stando alle voci tuttora non smentite, c’è il capitolo più dolente, quello delle coperture, che rischia di costare, in particolare agli autonomi, un’anticipazione di quanto dovuto in scadenze successive. Con il doppio effetto di creare ulteriori problemi di liquidità a commercianti, artigiani, professionisti (e ovviamente anche a tutti gli altri cittadini-consumatori), e di determinare un effetto complessivo di disillusione. In Parlamento sarà necessario un grande lavoro per migliorare questa base.  Daniele Capezzone coordinatore dei dipartimenti del Pdl e presidente della commissione Finanze della Camera

mercoledì 26 giugno 2013

JOSEFA IDEM: IL FALLIMENTO DI 15 ANNI DI AMMINISTRAZIONE DEL PCI-PDS-DS-PD


Le dimissioni di Josefa Idem dal governo presieduto da Enrico Letta non possono essere derubricate ad un fatto che riguarda solo la Idem. Ella avrà le sue responsabilità (anche a nostro avviso peraltro meno gravi di quelle di chi si è occupato di burocrazia per suo conto), ma esse colpiscono inevitabilmente un sistema e soprattutto un “metodo” di esercitare il potere in questo territorio da parte del partitone che almeno fino ad oggi tutto ha potuto e tutto ha comandato. Si tratta di quel metodo per il quale l’allora Sindaco Mercatali, quello che può permettersi di attaccare il suo partito per non averlo “difeso” (sic!) da un articolo che rendeva noto di come avesse acquistato ad un prezzo ampiamente più basso della media un appartamento a Marinara, può oggi rivendicare che Josefa Idem venne nominata assessore per “spot” e non per la buona amministrazione della città, senza che nessuno dell’intelligentia ravennate faccia una piega, e soprattutto senza che quella piega fosse mai stata fatta al momento della nomina. Oppure di quel metodo per il quale il numero di presenze sempre basso sia in giunta che in consiglio andava bene perché tanto lei doveva “andare nelle scuole per invitare i bambini a fare sport”.
Oppure di quel metodo per il quale quando il PD decise – placando non pochi malumori interni – che essa dovesse essere eletta senatrice, può permettersi di farle vincere le primarie per i parlamentari locali senza che lei dovesse scomodarsi dalla vacanza in cui si trovava per farsi un briciolo di campagna elettorale. O ancora di quel metodo per il quale quando dichiarò – lei che il Sindaco Matteucci era arrivato ad augurarsi potesse essere la portabandiera alle ultime Olimpiadi – che con il marito erano pronti a lasciare il paese perché gli italiani avevano deciso di esercitare la loro sovranità in modo diverso da quello a lei congeniale, nessuno, benchè gli imbarazzati fossero più d’uno, aveva sentito il bisogno di prenderne apertamente le distanze. Oppure di quel metodo per il quale è alla fine bastato che si inasprisse la battaglia fra bersaniani ed ex bersaniani perché una notizia che evidentemente era già nota in determinati ambiti ma che fino a questo momento era riuscita a rimanere coperta, finisse nelle mani della stampa e assumesse livelli mediatici esplosivi. Oppure, e questo è il vero fardello culturale più difficile da estirpare, quel metodo per il quale in tanti anni di amministrazione a Ravenna, non era stato necessario imparare a gestire politicamente la propria comunicazione, perché il cordone protettivo – questa è la sintesi finale - in questo territorio era talmente forte che non era mai stato necessario porsi il problema.  Alberto Ancarani



martedì 25 giugno 2013

SENTENZA VERGOGNOSA! BERLUSCONI SIAMO CON TE, TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA’! BERLUSCONI RESISTI.


“Questa sentenza porta dunque un’altra pietra al monumento della magistratura come contro potere giudicante di chi sia titolato o meno a governare il nostro Paese. Berlusconi é, nonostante tutto, più forte di prima. Cresce il numero delle persone che gli sono vicine anche per questa dolorosa persecuzione cha va avanti da venti anni. Il presidente Berlusconi deve sapere che tanti lo stimano sia come persona che come leader. La giustizia del ’te la faremo pagare’, a sentenza senza uno straccio di prova, nonostante la prova generale per una società del ’grande fratello’, e del molto denaro pubblico speso inutilmente in intercettazioni, ha trovato finalmente la sua rappresentazione finale. Certa magistratura, a Milano, nel silenzio generale, non amministra la giustizia, bensì l’etica, nonostante le smentite di decine di testimoni e l’assenza di una prova: come accade in ogni teocrazia che si rispetti”
Qual é il significato della presenza del Procuratore Capo Bruti Liberati nell’aula del tribunale di Milano?
E’ infatti inusuale e molto singolare quanto sta accadendo: lo dobbiamo interpretare come un ’segnale’ al collegio giudicante? Se così fosse, sarebbe preoccupante; finora il procuratore Bruti Liberati non ha partecipato alle udienze dibattimentali e solo oggi sceglie di essere in aula. Non crediamo alle coincidenze”.

Il Cav.: "Violenza mai vista, resisterò" Le erinni del tribunale condannano Silvio Berlusconi a sette anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Una sentenza ad personam che svilisce la giustizia



giovedì 20 giugno 2013

ORIGINE TEDESCA, VIZI ITALIANI


AVETE UN’ATTIVITA’ COMMERCIALE E NON VOLETE PAGARE L’IMU?. SEGUITE L’ESEMPIO DEL MINISTRO IDEM: ECCO COME FARE
scritto da daw. -Avete una attività commerciale e l’IMU vi sta dando la mazzata definitiva? Ammettetelo: vi piacerebbe tanto trovare un modo per non pagarla? Magari raggirando la legge? Ecco, direttamente dal governo Letta arriva l’esempio del Ministro Josefa Idem, titolare del Dicastero delle Pari Opportunità, Sport e Gioventù (e bla bla bla). Come si fa? Semplice: spostate la vostra residenza nella vostra attività commerciale. E per il Comune, là dove ad esempio avete una palestra, risulterà magicamente una abitazione. La vostra prima casa. Che magicamente non vi farà pagare un’euro di IMU… facile, no?

domenica 16 giugno 2013

PDL BONDI: MOVIMENTO CONTRIBUISCA A SUCCESSO PROPOSTE BERLUSCONI


"Questa volta mi aspetto che tutto il nostro movimento sappia ascoltare e contribuire al successo delle proposte formulate dal presidente Silvio Berlusconi". Lo scrive il coordinatore del Pdl Sandro Bondi in una nota. "Esse contengono - ha aggiunto - come sempre una carica innovativa che può forse essere indigesta per i politici ma indubbiamente rilancia una sfida per il cambiamento che oggi è l'ultima chiamata per salvare l'Italia dalla catastrofe".
PDL GELMINI: INNOVAZIONE MA ANCHE ESPERIENZA
''Il nuovo corso dovrà essere un mix tra innovazione e esperienza. L'innovazione da sola non basta, e non buttiamo via l'esperienza''. Lo dice al Messaggero l'ex ministro Mariastella Gelmini (Pdl) a proposito del rilancio del partito di cui si discute in questi giorni dopo il “campanello d'allarme che hanno suonato gli elettori”.  ''Nessuna lite - assicura. - Siamo in una fase di discussione e ci confrontiamo in maniera serena. Non c'e' lo scontro, di cui si legge, tra fautori del partito pesante e sostenitori del partito leggero. Il finanziamento pubblico non c'e' più e dobbiamo tutti insieme trovare un modello di partito compatibile con questa nuova realta'. La discussione non e' conclusa e Berlusconi e' disponibile al confronto con tutti i dirigenti''. Anche sul nome il confronto ''e' aperto''. La ''proposta avanzata'' e' Forza Italia. Tuttavia, sottolinea l'ex ministro, ''non si torna mai indietro. Serve l'apertura alla società civile ma anche la forza della competenza e dei saperi di chi fa politica e vuole fare buona politica. E comunque, l'obiettivo e' quello di un partito nuovo non solo dal punto di vista della raccolta dei fondi ma anche sotto il profilo delle proposte, dei programmi, del linguaggio, dei valori''. Berlusconi ''nomi non ne ha fatti. Comunque ci saranno imprenditori che ci daranno una mano. E stiamo sondando alcune persone''.



venerdì 14 giugno 2013

APPROVATO IL BILANCIO DELLA PROVINCIA NON ACCOLTO L’EMENDAMENTO: GALASSINI NON PARTECIPA AL VOTO PER PROTESTA


LA SINISTRA NON HA AVUTO IL CORAGGIO DI RIDURSI LO STIPENDIO DI UN EURO SU UN COSTO DI QUASI 1.000.000DI EURO, PARLA BENE MA RAZZOLA MALE
Bilancio approvato a maggioranza: PD, Sel, Federazione della Sinistra IDV, contro: PDL, Lega Nord, UDC, non ha partecipato al voto: Galassini PDL. Le forze politiche di minoranza dell’Amministrazione provinciale di Ravenna sono perfettamente  consapevoli che, come recita l’introduzione della giunta al bilancio di previsione 2013 “…La costruzione del bilancio avviene in un contesto quanto mai critico per la grave situazione finanziaria e politica in essere che da anni sta danneggiando senza soluzione di continuità il tessuto economico e sociale del Paese…”. Siamo altresì convinti  che alcune scelte di contenimento della spesa derivate dalla spendig review  dovessero o essere compiute  in un’ottica di buona gestione e di equità soprattutto a favore delle famiglie e delle imprese, le quali rappresentano il bersaglio più penalizzato dalla gestione di questo ente, che non ha con centrato le forze nella riduzione e nella razionalizzazione della spesa, ma, viceversa, ha spremuto questi soggetti con imposte e tributi ai massimi livelli. Premesso, quindi, il nostro giudizio negativo su questo magro bilancio, rileviamo la clamorosa scelta dell’ente di non finanziare le cooperative di garanzia, importanti soggetti con compiti tesi ad ampliare l’accesso al credito e a contenere il tasso di interesse limitando le garanzie dirette, riservato alle imprese commerciali, agricole, artigiane ecc. Specie in questi anni caratterizzati da una profonda crisi e da un non sempre facile accesso al credito da parte degli imprenditori, l’istituto della Cooperativa di garanzia poteva svolgere una funzione di sostegno e di concreto aiuto per affrontare questi periodi drammatici per l’economia.
Proprio per questo le forze di opposizione hanno votato un emendamento dal bilancio che prevedeva un taglio di 255.000 euro dalle risorse per il funzionamento della Giunta e del Consiglio Provinciale per dedicarle al finanziamento delle cooperative di garanzia.
Il voto contrario della maggioranza a questo emendamento fa capire quanto lontana essa sia dalla realtà e il giudizio dell’opposizione non può che essere negativo.
Il capogruppo PDL
Il capogruppo Lega Nord
Il capogruppo UDC






mercoledì 12 giugno 2013

APRISCATOLE INCEPPATO…..


L'apriscatole si è inceppato da solo, ma certo là fuori il fuggi fuggi degli intellò ex simpatizzanti impazza. Ogni giorno qualche candidato alle "quirinarie" che furono si smarca … Pare quasi che si siano svegliati tutti oggi, i giuristi e i costituzionalisti e gli intellettuali a lungo benevoli con il grillismo che avanzava tra piazze piene sommariamente indignate e commenti non proprio ponderati sul blog dell'ex comico (solo che allora Boldrini e Rodotà non insorgevano). Sono già altrove, i prof …  Al Grillo logorato ai fianchi dal bel mondo dei diritti non resta che verbalizzare il disappunto da "tradimento" sotto gli occhi (Rodotà ottuagenario miracolato" dalla rete; Boldrini "nominata alla Camera per grazia di Vendola eletta presidente della Camera a tavolino in una notte")…


martedì 11 giugno 2013

BILANCIO 2013 PROVINCIA RAVENNA “STARE CON I PIEDI PER TERRA”


GALASSINI IN CONSIGLIO PROVINCIALE: RIVEDERE GLI INTERVENTI, RIDURRE LE SPESE E INDIRIZZARE I RISPARMI AL RILANCIO DELL’ECONOMIA.

Il bilancio di previsione della Provincia è caratterizzato da tre temi principali: il taglio della parte corrente; l'azzeramento del ricorso all'indebitamento; la forte riduzione degli investimenti a causa del patto di stabilità. I vari provvedimenti economici che si sono succeduti in questi ultimi tempi hanno fortunatamente ridotto la parte corrente del bilancio ed hanno inciso sullo stato attuale dei bilanci delle Province. In questo quadro la spesa della Provincia è bloccata, anche se nelle entrate il bilancio 2013 tenta di recuperare fondi di difficile attuazione come il recupero entrate sulle Assicurazione delle Auto pensando che il mercato recuperi 715.000 euro, sulla tassa di trascrizione ma sperando anche qui di un aumento dai proventi e, purtroppo, della nuova tassa Tares per circa 1.100.000 euro. In questo quadro, c’è solo da aspettare che il Governo decida il rapporto con le Province nel quadro istituzionale completo, non parziale come aveva fatto il Governo Monti, e aggiungerei anche con le Regioni!  Una riflessione sul ruolo della Provincia in questo periodo fino alle decisioni nazionali, non credo nell’unione province per avere la Romagna. Recuperare gli errori del passato,  considerata la situazione generale del paese è opportuno  rivedere gli interventi programmati dalla viabilità, alle  scuole, alle partecipate, all’urbanistica, per adeguarsi alla situazione che  continuerà ancora per tanto!  Stare con i “piedi per terra” Uscire dalla “partecipate”,  risolvere il caso “Stepra”, rivedendo la politica urbanistica, senza una vera programmazione e visione dell’insieme provinciale, ma a “richiesta” dei singoli e solo ai fini di finanziamento dei Comuni (oneri urbanistici). Abbiamo ora una situazione devastante sotto tutti gli aspetti, non avendo risolto nessun problema! “Viabilità”  tre le urgenze  fondamentali collegamento A14 bis con il porto, inadeguata, Bagnacavallo “i passaggi a livelli” invece della “bretella” con fondi provinciali bloccati da decenni e non utilizzati e alcune rotonde e strade provinciali (S. Agata sul Santerno, Conselice), circonvallazione di Castelbolognese, rivedendo l’accordo con Autostrade.  “Scuole” di competenza provinciale adeguarle alle norme, rivedendo la situazione errata (acquisto Palazzo Mazzolani, parcheggio Liceo)

La Provincia può dare un contributo “sostanziale” con la riduzione delle spese, visto che non farà investimenti nel 2013 e le spese di progettazione di nuove opere che non saranno finanziate, potrebbe ridurre quelle istituzionali anche per le drastiche riduzioni d’interventi istituzionali e di lavoro della Giunta Provinciale e del consiglio Provinciale stesso.  La spesa istituzionale della Provincia sono pari a 920.639 euro, il consiglio provinciale ha un costo di euro 345.538,  quella della Giunta Provinciale di euro 575.771, spese alte, rispetto al lavoro che hanno fanno entrambi nel 2013, e potrebbero essere ridotto del 50%, uguale la situazione per la Giunta Provinciale. La somma risparmiata andrebbe investita per il finanziamento del credito alle imprese artigianali, revocato dalla Provincia e ridotto da alcuni Comuni come quello di Faenza, ma così necessario in Provincia di Ravenna in questo periodo di crisi. Il bilancio della Provincia nel 2011 erogava per il credito  un contributo  pari a 255.922 euro ridotti purtroppo a zero nel 2012 e 2013, mentre è rimasta inalterata la spesa istituzionale quando non ci sono più punti da esaminare! Proposte sostanziali per la crisi  questo si può attuare con il bilancio preventivo 2013 della Provincia di Ravenna. Stiamo  con i “piedi per terra”. Il consigliere provinciale (Pdl) Vincenzo Galassini

lunedì 10 giugno 2013

GRILLO CONTRO QUALSIASI RIFORMA: PER LUI IL PRESIDENZIALISMO FAVORISCE IL DUCE D’ITALIA SILVIO


Pare proprio che a Beppe Grillo qualsiasi proposta di riforma istituzionale provenga dal Pdmenoelle (come lo chiama lui) non vada a genio. Oggi tuoni, fulmini e saette colpiscono il tentativo di riforma presidenziale. Per la verità si tratta di un’idea alimentata da Alfano, e dai vertici del Pdl, dopo le parole di Enrico Letta sulla necessità di cambiare la modalità di elezione del Capo dello Stato. Il leader del M5S ha così commentato sul suo blog:«Il presidenzialismo è un’idea di Berlusconi, vuol farsi eleggere presidente-duce d’Italia con l’aiuto delle televisioni che il pdmenoelle gli ha graziosamente lasciato da vent’anni ignorando ogni conflitto di interessi. Mediaset trasmette grazie a generose concessioni governative sulle frequenze nazionali». Mentre ultrà del pro e contro si accapigliano (vedi difesa della Carta a oltranza da parte di Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky), mi permetto di ricordare a Grillo, e ai suoi sodali, che la primogenitura di una Repubblica presidenziale non è certo da attribuire a Silvio Berlusconi ma a Giorgio Almirante. Fu, infatti, nel 1979 che il segretario dell’allora Msi-Dn fece stampare un quaderno dal titolo “Nuova Repubblica” teso a profetizzare la creazione di uno Stato presidenziale. Una posizione confermata nell’ottobre dello stesso anno, durante il XII Congresso del partito, svoltosi a Napoli, dove Almirante viene confermato segretario. Nell’occasione viene approvato anche il suo programma congressuale basato su presidenzialismo e corporativismo. Grillo se ne faccia una ragione. Almirante era un anticipatore. Un politico di quella prima Repubblica che sempre più spesso, ascoltandolo, mi trovo a rimpiangere.


venerdì 7 giugno 2013

INTERROGAZIONE VERIFICHE SULLA RESIDENZA DEL MINISTRO IDEM NELLA PALESTRA


L'ex canoista e assessore non vive nell'appartamento dove invece risulta residente per l'anagrafe. Pdl: «Ici e Imu sono in regola?» «A seguito degli articoli di stampa riguardanti la situazione anagrafica e per conseguenza tributaria del ministro Josefa Idem, ho richiesto nei giorni scorsi i dovuti accertamenti agli uffici competenti». Sono le parole del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, in risposta alle rivelazioni fatte nei giorni scorsi dal quotidiano La Voce di Romagna: l'ex assessore comunale e oggi membro del Governo Letta ha la residenza anagrafica in un appartamento al piano superiore di una palestra di Santerno, vicino alla casa dove in realtà abita dal 2008 con il marito. «Gli uffici competenti del Comune – aggiunge ancora Matteucci intervenendo sulla vicenda per la prima volta con una nota inviata alla stampa oggi pomeriggio – si erano già autonomamente attivati. L'amministrazione che guido ha agito in questi giorni come agisce, in presenza di situazioni simili, nei confronti di tutti i cittadini».

In palestra con Vidmer Mercatali, ex sindaco e ex senatore
In quell'appartamento sopra la palestra, stando alla ricostruzione fatta dal marito Guglielmo Guerrini sulle pagine della cronaca locale, i due vivevano prima di trasferirsi nell'attuale abitazione. Al momento del trasloco, sempre secondo la versione di Guerrini, si sono dimenticati di cambiare anche la residenza del ministro ma non quella del marito-allenatore. Un modo per aggirare Ici ed Imu? Il commercialista del ministro, replicando sulle pagine de Il Resto del Carlino, nega che vi siano irregolarità contributive. Sulla vicenda è arrivata anche una interrogazione del consigliere comunale e coordinatore provincia del Pdl, Alberto Ancarani: «Preciso – conclude Matteucci – che ho disposto le verifiche prima di venire a conoscenza dell’interrogazione di Ancarani, cui risponderò non appena avrò ottenuto le informazioni necessarie».

giovedì 6 giugno 2013

POVERO BERLUSCONI: CON QUESTI FIGURI DOVEVAMO CAMBIARE L’ITALIA


Marco Follini lascia (anche) il Pd. Non ha pace, l’uomo che da segretario dell’Udc minacciò di far crollare l’allora governo Berlusconi se non si fosse fatta una legge elettorale proporzionale (Porcellum), è stato anche vice presidente. Dopo aver cambiato casacca ed essere passato dalla destra alla sinistra, ora torna indietro. Ma non del tutto, si ferma al centro. Lo confessa lui stesso, a Repubblica. Citiamo testuale: “Follini dice addio e punta tutto su una riscossa democristiana“. Basterebbe questo per tremare o essere colti da qualche comprensibile conato di vomito, ma quel che segue è peggio. Potrebbe venirvi un attacco di emicrania, ammesso che ci capiate qualcosa: “Il Pd oggi è bloccato da un’incertezza strategica e identitaria. Deve darsi un profilo più netto che non potrà che essere quello del socialismo europeo. E’ un profilo nobile, ma non è il mio”. D’accordo. Ma ora che si fa?  ”La pax lettiana richiede che ogni forza politica approfondisca la sua identità e riannodi un legame più stretto con le proprie radici. In modo che la sinistra faccia la sinistra e il centro faccia se stesso”. La soluzione, insomma, è rifondare per l’ennesima volta qualcosa che assomigli al centro. Ma Follini va con i piedi di piombo: “Per ora mi iscrivo alla fondazione ‘Nuovo Millennio’”, poi si vedrà. Ritirarsi, a quanto pare, è escluso


mercoledì 5 giugno 2013

BAZZONI PREMIATO DALL’ASSOCIAZIONE IL TERZO MONDO, QUALE POLITICO DELL’ANNO: ALCUNE CONSIDERAZIONI SU IMMIGRAZIONE.


Nella nostra provincia la percentuale di forza lavoro di recente immigrazione ha raggiunto abbondantemente il 10%, con certi settori in cui supera la metà di tutti i lavoratori, sono molto integrati nella nostra economia ed indispensabili per le aziende. Ma l’altro fenomeno che testimonia una grande integrazione, è quello del “popolo delle partite iva” che si arricchisce di centinaia di nomi non italiani, nel commercio così come nell’artigianato. È tutta un’economia ed una società che cambia i suoi connotati, con tutte le opportunità ed i problemi che questo porta inevitabilmente. L’Italia in questi 20 anni non ha quasi mai saputo distinguere fra chi veniva per cercare un luogo in cui lavorare o studiare e chi veniva per delinquere o addirittura chi era preda di organizzazioni criminali di commercio di esseri umani che poi venivano schiavizzati per arricchire qualcuno. Questa incapacità dell’Italia di garantire un flusso programmato e di reprimere  o fermare all’origine l’illegalità, ha creato un allarme che si è diffuso in tanti strati della popolazione e che fomenta un odio che spesso va a colpire tutti gli stranieri indistintamente. E’ importante che nel dibattito politico la voce immigrazione o la parola extracomunitario non siano più associate alle parole insicurezza, crimine, illegalità.
Chi delinque colpisce in primo luogo i lavoratori immigrati, onesti e di buona volontà. Noi italiani conosciamo benissimo questo fatto, essendo un popolo di emigranti soggetti a pregiudizi per colpa di alcuni; in certe parti del mondo, alla parola “italiano” viene aggiunta la parola “mafia”. Un anno fa, in

martedì 4 giugno 2013

CLASS ACTION PER IL CATTIVO SEGNALE RAI CHI VUOLE PUO ANCORA AGGIUNGERSI FINO AL 21 GIUGNO.

Il TAR del Lazio ha fissato per la tarda mattinata del 18 luglio l’udienza per la discussione della class action contro la Rai in merito al presunto disservizio legato al segnale del digitale terrestre, e lamentato da 123 famiglie della Provincia di Ravenna, compresa Brisighella non si vedono nove canali Rai.  Il legale Andrea Maestri di Ravenna, che “assiste gratuitamente” i consumatori che si sono rivolti a lui confidando di “vedersi riconosciuto il diritto a fronte del pagamento del canone, d iricevere il segnale televisivo secondo gli standard previsti dal contratto di servizio”.Secondo il legale si tratta della “prima e unica azione collettiva in Italia su questo tema” . Maestri comunica che “i cittadini che non hanno sottoscritto il ricorso ma che si trovano nella stessa situazione dei ricorrenti, possono intervenire nel processo da noi attivato davanti al Tar di Roma entro 20 giorni dall’udienza di discussione, quindi entro e non oltre il 27 giugno prossimo”. Il ricorso “se accolto, consente di imporre alla Rai di rimediare al disservizio del digitale terrestre. Se vinceremo potremmo  agire in sede civile davanti a tribunale ordinario per il risarcimento dei dani, tenedo come unità di misura l’importo del canone pagato per un servizio che non ci è stato garantito secondo gli standard contrattuali”..Chi volesse aderire telefonare al 347 430 98 38 o e-mail Brisighellaierioggi@gmail.com fino a venerdi 21 giugno per consentire di organizzare gli atti da depositare in tempo utile

domenica 2 giugno 2013

RICORDO DI DANIELE CORVETTA


La scomparsa di Daniele Corvetta ci addolora profondamente. Ravenna perde l’uomo che seppe portare il calcio alla soglia della serie A ottenendo risultati mai raggiunti ne' prima ne' dopo.  Noi lo ricordiamo anche per il suo impegno civile a favore della città. Eravamo e siamo convinti che sarebbe stato un ottimo sindaco ed avrebbe guidato la città con la stessa capacità ed intelligenza con la quale guidò il Ravenna Calcio. Per questo, esprimendo le nostre condoglianze ai famigliari, sentiamo il dovere di ringraziarlo per aver guidato la nostra lista, quella di Forza Italia, come candidato Sindaco nelle elezioni del 1997. Non dimentichiamo le sue parole dell’aprile del 1997 alla presentazione del programma ”.. Percorrerò per intensità d’impegno e per fattiva dedizione lo stesso cammino intrapreso in un settore diverso dalla pubblica amministrazione ma abbastanza ostico e difficile, quale quello del calcio per far risalire Ravenna fino alla serie A della società civile nazionale ed internazionale…”
Come imprenditore, al di là delle vicende giudiziarie, peraltro ancora non concluse,  va dato atto a Corvetta di essere stato ad un certo punto della sua vita il secondo armatore italiano.
Ci piace sottolineare la grande dignità con la quale ha vissuto gli anni seguenti i problemi economici e giudiziari, non mancando di essere allo stadio per seguire le sorti di quello che fu il 'suo' Ravenna Calcio.
Gianguido Bazzoni  Capogruppo Regionale PDL
Rodolfo Ridolfi del Coordinamento Provinciale e Regionale del PDL
                                                                                            


                                                                                               
PDL RAVENNA: CORDOGLIO PER LA MORTE DI DANIELE CORVETTA
Apprendiamo con dolore della scomparsa di Daniele Corvetta, amatissimo Presidente del Ravenna Calcio dei successi ma anche candidato Sindaco di Ravenna per Forza Italia nel 1997.
In questa triste circostanza desideriamo, oltre ad unirci al ricordo per i traguardi sportivi, sottolineare con affetto la scelta di mettere la faccia, in un territorio difficile come Ravenna, per l’area politica più invisa a quella storicamente maggioritaria.

sabato 1 giugno 2013

PROVINCIA DI RAVENNA BILANCIO 2013: RIDURRE LE SPESE DELLA GIUNTA E DEL CONSIGLIO, 920MILA EURO, E INDIRIZZARLE AL CREDITO, PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA.


Il bilancio di previsione della Provincia è caratterizzato da tre temi principali: il taglio della parte corrente; l'azzeramento del ricorso all'indebitamento; la forte riduzione degli investimenti a causa del patto di stabilità. I vari provvedimenti economici che si sono succeduti in questi ultimi tempi hanno fortunatamente ridotto la parte corrente del bilancio ed hanno inciso sullo stato attuale dei bilanci delle Province.  In questo quadro la spesa della Provincia è bloccata, anche se nelle entrate il bilancio 2013 tenta di recuperare fondi di difficile attuazione come il recupero entrate sulle Assicurazione delle Auto pensando che il mercato recuperi 715.000 euro, sulla tassa di trascrizione ma sperando anche qui di un aumento dai proventi e, purtroppo, della nuova tassa Tares per circa 1.100.000 euro. In questo quadro, c’è solo da aspettare che il Governo decida il rapporto con le Province nel quadro istituzionale completo, non parziale come aveva fatto il Governo Monti, e aggiungerei anche con le Regioni! La Provincia attualmente potrebbe dare un contributo con la riduzione delle spese, considerato che non farà investimenti nel 2013 ed inutili spese di progettazione di nuove opere che non saranno finanziate, potrebbe ridurre quelle istituzionali anche per le drastiche riduzioni d’interventi istituzionali e di lavoro della Giunta Provinciale e del consiglio Provinciale stesso. La spesa istituzionale della Provincia sono pari a 920.639 euro, il consiglio provinciale ha un costo di euro 345.538,  quella della Giunta Provinciale di euro 575.771, spese alte, rispetto al lavoro che hanno fanno entrambi nel 2013, e potrebbero essere ridotto del 50%. Una vergognal’ultimo consiglio provinciale (martedi 28 )  ha esaminato un solo punto all’ ordine del giorno e ha speso 10.000euro (costo medio), uguale la situazione per la Giunta Provinciale!  La somma risparmiata andrebbe investita per il finanziamento del credito alle imprese artigianali, revocato dalla Provincia e ridotto da alcuni Comuni come quello di Faenza, ma così necessario in Provincia di Ravenna in questo periodo di crisi. Il bilancio della Provincia nel 2011 erogava per il credito  un contributo  pari a 255.922 euro ridotti purtroppo a zero nel 2012 e 2013, mentre è rimasta inalterata la spesa istituzionale quando non ci sono più punti da esaminare! Un atto sostanziale per la crisi in Provincia di Ravenna, per questo ho presentato un emendamento al bilancio in discussione.  Il consigliere provinciale (Pdl) Vincenzo Galassini