martedì 30 settembre 2014

LA MORTE APPARENTE DELLE PROVINCE E LA MANINA INVISIBILE DI MATTEO CONTRACCOLPI TERRIFICANTI SU TUTTE LE PROVINCE DOPO CHE LE HA DERUBATE, COME I COMUNI, DEGLI ULTIMI SPICCIOLI PER FINANZIARE GLI 80EURO

Il 12 ottobre, si sa, è data che richiama grandi scoperte e anche nell’anno del Signore 2014 gli italiani si attendono che la rotta delle caravelle renziane, partite mesi or sono dal porto delle riforme istituzionali, consenta l’approdo ad un nuovo mondo privo di province e, per ciò stesso, più equo e più funzionale. Ci duole comunicare che, con buona pace di tutti, la scoperta per gli italiani sarà esattamente contraria a quella annunciata da capitan Matteo.  Non solo le province continueranno ad esistere ma l’esercizio delle funzioni fondamentali che dovranno continuare a svolgere (si pensi a strade provinciali e edilizia scolastica superiore) subirà dei contraccolpi terrificanti.  Andiamo per ordine. Negli ultimi anni il sistema delle province è stato sottoposto ad una cura dimagrante di proporzioni impressionanti.  Se infatti agli 8.000 comuni italiani, nell’ultimo lustro, la crisi ha imposto sacrifici per non meno di 16 miliardi di euro, per le province non è andata certamente meglio  Dal 2011 ad oggi, dati alla mano, la scure centrale si è abbattuta sui vituperati enti intermedi per 9,5 miliardi. Nel solo 2014 il conto (tra patto e spending review) ammonta a più di 3,6 miliardi.  Ci sarebbe molto da dire sulla congruità di manovre che colpiscono duro i comuni (7,6 % della spesa pubblica italiana) e le province (1,3% della spesa pubblica italiana) ma lasciano sostanzialmente indenne i centri di costo (ministeri e regioni) che producono il restante 90% della spesa.  In questa sede mi limito tuttavia a ricordare come le province si apprestino ad affrontare il “giro di boa” del 12 ottobre in condizione di grave debilitazione economica e finanziaria  Per farsi un’idea della situazione basti pensare che, su poco più di un centinaio di enti: 2 Province (Vibo Valentia e Biella) sono in dissesto; 3 si sono viste costrette ad attivare piani di riequilibrio, (Potenza per 4,5 milioni, Chieti per 10,3 milioni, Ascoli Piceno per 14 milioni); 2 (Imperia, con 6,6 milioni e Verbano-Cusio-Ossola, con 2,1 milioni) sono in attesa di accedere al piano di riequilibrio; 11 hanno sforato il patto di stabilità; 15 province (per completare il “martirologio”), hanno dovuto ricorrere ad anticipazioni della Cassa Depositi e Prestiti a causa di gravi carenze di liquidità, per quasi 60 milioni.

lunedì 29 settembre 2014

DOV’E’ IL RISANAMENTO DELLA POLITICA?


Tutti noi ora dobbiamo tirare la cinghia e nel frattempo si viene a sapere, che quattro deputati di NCD hanno tentato di estendere il  privilegio del vitalizio anche nel caso di scioglimento anticipato  della legislatura. E' una vergogna; altro che contenimento dei costi  della politica! I vitalizi vanno eliminati, perché .credo che i ns. benemeriti politici, possano tranquillamente pagarsi una pensione integrativa, sema far la fame. Non ci era stata promessa una riforma vera che mettesse fine ai privilegi della casta? Se questo è quanto passa il convento, siamo messi davvero male! Bisogna arginare questo malcostume, che vede promettere e non mantenere e si deve finalmente far  'sopportare il peso della crisi, inprimis a chi in tutti  questi anni ha sperperato grandi risorse e ha goduto di vantaggi inenarrabili. Come se non bastasse i ns. amici hanno utilizzato anche i rimborsi spese in maniera impropria e truffaldina. Si vada quindi a limitare al massimo il numeri degli onorevoli, visto che di onorevole hanno assai poco! Mi sembra che si abbia poca voglia di tagliare veramente ; ma di colpire solo i cittadini comuni.

PRIMARIE PD FLOP, RISULTATI PROVINCIA RAVENNA


I votanti sono stati 7.941(di cui 7.847 voti validi): Balzani 3.300 (42,05%); Bonaccini  4.547 (57,95%).
In allegato la tabella con i risultati si alcuni comuni.
seggio                        voti BALZANI  BONACCINI %   bianche  nulle contestate voti validi Provincia Ravenna
TOTALI                      3.300 42,05     4.547 57,95         61          32      1     7.941 

BAGNACAVALLO                166 33,47      330  66,53          4                 2         0           502  
BAGNARA                        28 44,44        35 55,56          1             0      0        63

13 BRISIGHELLA 1 - Centro 1         21 25,30          62 74,70              0       0      0        83
14 BRISIGHELLA 2 - Fognano 2      13 59,09           9 40,91                0       0      0        22
15 BRISIGHELLA 3 - Marzeno 3      8 50,00            8 50,00               0       0      0        16
BRISIGHELLA totale              42 34,71       79 65,61               0       0      0       121

CASOLA VALSENIO             1 15 16,67      75 83,33         2             0      0         92
CASTEL BOLOGNESE 1            54 36,73      93 63,27         0             1      0       148
FAENZA                            326 46,11      381 53,89        9                   2         0           718 RIOLO TERME 1                    29 39,19      45 60,81         0             0      0        74

sabato 27 settembre 2014

ALLUVIONE: LAMONE, MARZENO, SENIO

Fino a quando la Regione Emilia-Romagna continuerà ad essere amministrata con la cieca ideologica filo ambientalista (dove se tocchi un alberello nel fiume ti becchi una denuncia) questi sono i risultati. Perché non dare la possibilità ai bisognosi o ai frontisti di fare legna nel fiume come facevano una volta. Avremmo fiumi con l’alveo pulito e meno alluvioni come quelli recenti di Brisighella; Modigliana, Castrocaro; Tredozio; Riolo Terme.

venerdì 26 settembre 2014

MALTEMPO, IN ARRIVO PIOGGIE INTENSE FINO A VENERDI, DICHIARATO LO STATO DI CRISI PER LE PIOGGE DEL 20 SETTEMBRE


Bologna, 24 settembre 2014 - Il servizio di protezione civile dell'Emilia-Romagna ha diffuso un'allerta meteo valida fino a venerdì 26 settembre e ha attivato la "fase di attenzione" per intense precipitazioni in Romagna. L'allerta riguarda, in particolare, le zone di alto Lamone-Savio, le pianure di Ravenna e Forlì e l'area del fiume Reno, dove si potrebbero verificare infatti intense precipitazioni tali da provocare danni alle aree coinvolte.
Il territorio romagnolo è già stato interessato nei giorni scorsi da criticità idrauliche, per questo saranno possibili ulteriori allagamenti nelle aree limitrofe ai corsi d'acqua. Attesi anche smottamenti e piccole frane. Dichiarato stato di crisi per Bologna, Forlì e Ravenna
E' stato dichiarato lo stato di crisi regionale per le province di Bologna, Forli'- Cesena e Ravenna, colpite sabato scorso, 20 settembre, da piogge eccezionali e allagamenti. Il Decreto e' stato firmato oggi dal presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani. "Si tratta di un primo passo importante- afferma in una nota l'assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo- per dare una risposta immediata alla popolazione e autorizzare misure a sostegno delle amministrazioni comunali, che hanno subito danni consistenti ai servizi pubblici essenziali, viabilita', abitazioni private e attivita' produttive". L'Agenzia regionale di protezione civile ha gia' avviato la ricognizione dei danni, in attesa di completare in tempi rapidi le procedure per la richiesta al Consiglio dei ministri dello stato di emergenza nazionale. Il provvedimento avra' durata di 90 giorni. I Comuni interessati sono, per la provincia di Bologna: Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Fontanelice, Imola; per la provincia di Forli'- Cesena: Civitella di Romagna, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cusercoli, Forli', Galeata, Meldola, Modigliana, Portico e San Benedetto, Predappio, Rocca San Casciano, Tredozio; per la provincia di Ravenna: Brisighella, Faenza e Riolo Terme.

giovedì 25 settembre 2014

ELEZIONI REGIONALI: “UNITA’ DEL CENTRO DESTRA” E RINNOVAMENTO DELLE LISTE


Azzurri del ’94 con Silvio Berlusconi
Il coordinamento di Azzurri ’94 ha unanimemente proposto il documento che di seguito sintetizziamo:
Le Donne e gli uomini di Azzurri’94 con Silvio Berlusconi sono già al lavoro per Forza Italia. A livello della Regione Emilia Romagna Azzurri ’94 hanno dimostrato lungimiranza politica e determinazione nel condividere lo spirito, i principi e le idee che hanno caratterizzato la politica di Silvio Berlusconi e di Forza Italia e si sono caratterizzati come un punto di riferimento per chi sa coniugare il rinnovamento con l’antico cuore (che non significa affatto nostalgia) di proposte e programmi politici concreti e capaci di generare ripresa e sviluppo. Tutti coloro che anche nella nostra regione nell’autunno del 2012, sottoscrissero Il manifesto appello Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi confermano oggi il loro impegno per realizzare, dopo quarantaquattro anni, l’alternativa al regime delle giunte rosse. l’alternativa di governo democratico credibile.
Se in questi ultimi anni in Emilia Romagna, il centro-destra non sempre è stato percepito come l’opposizione al PD cedendo il testimone di troppe battaglie al Movimento Cinque Stelle, oggi è tempo di ritrovare una forte passione civile e di esprimere candidati capaci di parlare al cuore della gente, perché, nonostante tutto, c’è una società civile pronta ad assumersi maggiori responsabilità. Possiamo e dobbiamo rigenerare la politica, perché abbiamo cuore e idee per riuscirci. Per questo gli Azzurri del ’94 con Berlusconi, sono fortemente impegnati nel tesseramento a Forza Italia che si conclude alla fine ottobre e che condurrà ai Congressi Comunali e Provinciali previsti per la fine del 2014 e l’inizio del 2015.
Azzurri ‘94 Condivide con il Presidente Silvio Berlusconi che Forza Italia abbia bisogno di rinnovarsi, candidando alle elezioni regionali persone, prevalentemente donne e giovani, che sappiano tornare allo spirito del '94. In questa ottica a differenza di chi lega la propria sopravvivenza alla strenua difesa dell’esistente, Forza Italia ha il dovere di guidare il cambiamento. Indicare quella rotta di libertà che conduce allo sviluppo. Patrimonio genetico dei moderati italiani, maggioranza sociale nel Paese che deve e può diventare, attraverso il contributo di tutti, maggioranza politica.
Non è sufficiente, tuttavia, la presenza di candidate e candidati berlusconiani formatisi nelle assemblee elettive locali, se non accompagnata dalla premessa politica dell’Unità di tutte le formazioni che compongono il centrodestra. Perché questa unità è anzitutto nella testa e nel cuore della gente che vota i partiti che si riferiscono a questa storia che dura da vent’anni, dal giorno cioè della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Uniti in Emilia Romagna perché alle elezioni regionali, la visibilità di una ritrovata coesione darebbe cuore a tanta gente che oggi assiste sgomenta allo strapotere inconcludente del regime catto-comunista renzista che ha trovato i moderati scompaginati.
Azzurri 94 ritiene che in questa fase sia necessario superare la tattica e gli egoismi, le legittime pulsioni identitarie e privilegiare la difesa dei cittadini che sono lentamente ma inesorabilmente depredati del loro presente e del loro futuro. L’unità del centrodestra è nelle cose. Rifiutarla significherebbe rinunciare a vincere e le belle sconfitte , dopo 44 anni di regime di sinistra non servono alla gente.
Rodolfo Ridolfi (coordinatore)-Werner Argellati (Piacenza)- Gabriella Bianchi (Rimini)- Liborio Cataliotti (Reggio-Emilia) Vincenzo Galassini (Ravenna)- Daniele La Bruna (Forlì)- Giancarlo Mazzoli (Bologna)Adolfo Morandi (Modena)- Valerio Stanziani (Bologna)- Luciano Tancini (Ferrara)

martedì 23 settembre 2014

ALLUVIONE NEL FAENTINO, E’ UN DISASTRO


FRANCESCO DONATI FAENZA. Un vasto territorio colpito da esondazioni, allagamenti a macchia di leopardo, con ponti pericolanti, strade chiuse e situazioni che da risanare diventano davvero complicate. Il violento nubifragio della notte scorsa ha gonfiato fiumi e torrenti, che nella mattinata non hanno retto all’onda d’urto delle acque e hanno tracimato invadendo campi, strade, case, mettendo a rischio la popolazione e scatenando il panico. Faenza, Riolo Terme, Brisighella, Casola Valsenio i comuni più devastati. Coinvolti i bacini del Santerno (nell’Imolese), del Senio, della Sintria, del Lamone e del Marzeno con i rispettivi affluenti, più o meno grandi. Ha retto (a fatica) la zona a valle della via Emilia, ma a monte è stato un disastro. A Faenza a differenza dei comuni montani, non c’è sta alcuna tracimazione, ma si è ripresentato il fenomeno dei rigurgiti dalle fogne. L’acqua del Lamone si è infiltrata nelle condotte di scarico e ha fatto il percorso inverso, uscendo per le strade. Risultato: allagamenti in via Lapi, via De Gasperi, via Silvio Pellico, via Della Valle, via Filanda Vecchia e in pratica in tutte le zone basse della città. Tanti faentini hanno assistito passivamente e impotenti al crescere dei flussi, e alla devastazione delle loro cantine, dei garage, dei piani terra delle abitazioni. Un disastro annunciato anche da un’auto della Polizia Municipale con altoparlante che è passata ad avvisare la popolazione. Poco dopo le 9 era il sindaco Giovanni Malpezzi a diramare un’allerta su Facebook: «Attenzione: le incessanti piogge hanno fatto salire pericolosamente i livelli idrometrici del fiume Lamone. I sindaci di Marradi e Brisighella segnalano l’arrivo di una rilevante piena, superiore a quelle

domenica 21 settembre 2014

TAGLI DEL 3 PER CENTO AL SERVIZIO SANITARIO. I PRESIDENTI DI REGIONI INSORGONO GRIDANDO CHE NON SARANNO IN GRADO DI FORNIRE I SERVIZI ESSENZIALI, MA CHI PUO’ CREDERCI?

Il governo annunciata tagli  del3 per cento al servizio sanitario nazionale e subito i padroni della sanità, i presidenti delle Regioni, insorgono annunciando che così gli ospedali non saranno più in grado di fornire i servizi essenziali ai cittadini. Ma chi può  crederci?

Certo che no, Un (ventilato) taglio del 3 per cento alla dote triennale del Servizio Sanitario - che è, per favore, di 337miliardi quale ripercussione potrebbe mai avere sui «servizi essenziali»? Caso mai ci andrebbe di mezzo, ma  senza grossi traumi, la voce di spesa - una novantina di miliardi - «Beni e altri servizi». E poi, sarebbero tagli? Non c'è  presidente di Regione, non  c’è direttore generale (poltrona che non si ottiene per concorso, ma per «chiamata» politica). E poi ci si lamenta della  gestione festante delle aziende ospedaliere, non c'è primaria, medico o infermiere  che non conosca la verità: nella Sanità gli sprechi - massime nelle forniture, ma anche nei sevizi detti «alberghieri» sono la regola, non l'eccezione. Anche negli ospedali meglio diretti e «virtuosi», dove lo sperpero è caso mai ridotto, certo non assente. Un esempio al san Raffaele morto il suo fondatore, per rimettersi amministrativamente in sella un ospedale  privato, il liquidatore, affondo il coltello nello ”spreco” che fu valutato attorno al 15  per cento delle spese generali. E del 15 per cento secco tagliò i costi delle forniture «alberghiere» e biomediche. Partendo dalle siringhe monouso per finire ai peacemaker. Senza che per questo fosse minimamente compromessa  l’ eccellenza che è vanto dell’ ospedale milanese o che i fornitori sospendessero gli approvvigionamenti. Ora se la spending review sanraffaellina tarata al 15 per cento si è conclusa con successo senza  pregiudicare i «servizi essenziali»e non, si dica che per che la stessa cosa, tarata alla miseria del 3 per cento, risulti impossibile o comunque catastrofica per il Servizio Sanitario Nazionale. Non ce la raccontano giusta, questo è.

venerdì 19 settembre 2014

GIULIANO POLETTI IL MINISTRO DELLE COOP ROSSE ABOLISCA L’ART.18 CHE I SUOI COMPAGNI ABOLIRONO PER I LAVORATORI DELLE COOPERATIVE NELL’APRILE DEL 2001


Rodolfo Ridolfi*
In queste settimane è ripreso un forte dibattito sull’abolizione dell’articolo 18, il ministro del lavoro è l’ex Presidente delle Coop Rosse Giuliano Poletti al quale mi piace rinfrescare la memoria sul punto. Quattordici anni orsono, infatti, quando il compagno Poletti era un dirigente delle coop rosse, con la legge 3 aprile 2001, n. 142 "Revisione della legislazione in materia cooperativistica, con particolare riferimento alla posizione del socio lavoratore" la maggioranza di sinistra aboliva l'articolo 18 per i lavoratori delle cooperative; tale legge fu fortemente voluta dal titolare del Ministero del Lavoro Cesare Salvi e fu approvata come ultimo atto della legislatura, nel pieno della campagna elettorale accompagnato dal più assoluto silenzio, nonostante riguardasse migliaia e migliaia di lavoratori. l’Art.2 della legge (diritti individuali e collettivi del socio lavoratore di cooperativa) recita : “Ai soci lavoratori di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato si applica la legge 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto dei lavoratori) con esclusione dell’articolo 18 ogni volta che venga a cessare, col rapporto di lavoro anche quello associativo”. Dov’erano gli eredi di Cofferati quando la sinistra derogava, anzi aboliva, l’articolo 18 per i lavoratori delle cooperative. Non ci fu nessun Ballarò, nessuna minaccia di di mobilitazione neppure un piccolo comunicato. D’altra parte sono note le condizioni di lavoro dei dipendenti delle organizzazioni che spesso non sono dissimili in materia di tutela ai lavoratori in nero. Ma si sa le cose fatte dalla sinistra sono il buono ed il giusto. Se le stesse cose le propone il centro-destra, come nel caso in esame diventano ispirate dal demonio. Oggi con Renzi e con il ministro delle coop rosse hanno la possibilità sia pure con un ritardo pauroso di applicare l’abolizione dell’articolo 18  a tutto il mondo del lavoro, lo facciano se non vogliono confermare di essere nonostante la propaganda e il tentativo di rifarsi una verginità i soliti odiosi protagonisti della doppia verità leninista..
 *Coordinatore di Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi

martedì 16 settembre 2014

POVERA ITALIA

La famiglia rossa dell’Emilia-Romagna si è disfatta. Quando vedo in tivù il cranio mussoliniano di Bonaccini e la faccia spaventata di Richetti penso a due naufraghi. Anche la rossa Toscana ha ceduto il passo alle donne renziane, ragazze da calendario con il tacco alto. Renzi, il nuovo padrone, ha il viso da bamboccio fiorentino e il pugnale in mano. Mi domando quale sarà il burrone nel quale cadrà. Insieme a tutti noi. di Giampaolo Pansa

sabato 13 settembre 2014

DAI RIMBORSI PER LA PIPI, CENE, VINO, FRUTTA…..INDAGATI PER PECULATO CANDIDATI PRESIDENTI DI REGIONE

Gli indagati nel vecchio consiglio regionale emiliano sarebbero una decina. I fatti contestati sono molteplici: si va da chi ha chiesto rimborsi per pranzi e cene, per pregiate bottiglie di vino o per penne di lusso a chi si è accontentato di molto meno, facendosi rifondere l’acquisto di pacchetti di caramelle, di frutta e verdura o persino presentando gli scontrini da 50 centesimi dei wc pubblici.
Ma questi casi non riguardano loro, i due ex sfidanti per le primarie del Partito democratico. Nei fascicoli dei due indagati eccellenti non c’è niente di pruriginoso, ma il reato di peculato non si basa sul gossip. Il peculato – come fanno notare gli inquirenti – affonda le radici nel “tradimento” commesso da un pubblico ufficiale, che approfittando del potere di amministrazione di beni comuni, se ne impossessa illecitamente per scopi personali.
E a questo punto, per il responsabile degli Enti Locali nella segreteria del premier Matteo Renzi è partito il countdown.

giovedì 11 settembre 2014

FORZA ITALIA REGIONALE SE CI SEI BATTI UN COLPO! ARTICOLO DEL SINDACO DI ROCCA SAN CASSIANO. CONCORDO, ESCLUSO LE PRIMARIE, LEGGI ARTICOLO DEL 16 AGOSTO 14 E UNA CONSIDERAZIONE


Voce Romagna – 10.9.14  Il sindaco di Rocca San Cassiano  Rosaria Tassinari. di  area centrodestra, attacca il suo  stesso schieramento in merito alle  elezioni regionali in un intervento  dal titolo "Cinque sassi nello stagno del centrodestra dell’Emilia Romagna". Cade il  governatore dell'Emilia Romagna per motivi giudiziari e  dov'e il centrodestra?" si chiede la  Tassinari. lamentando la mancanza un "un dibattito interno" e il silenzio- imperante. "Se si fosse mosso subito qualcosa le elezioni regionali dell’Emilia Romagna sarebbero» potute diventare un laboratorio per sperimentare finalmente anche  nel centrodestra le primarie. Invece. niente, Silenzio. Le primane non sarebbero state l’occasione per  fare emergere anche nel centrodestra persone competenti, conosciute  brave e capaci, ma anche fra gli amministratori locali? Invece,  niente. Silenzio". E così "alla fine sarà imposto un candidato dall'alto". "Agli elettori del centrodestra,  rimasti anche in quest'occasione senza punto di riferimento, che cosa resta?* si chiede la Tassinari.  “Votare per Roberto Balzani? Lo so che è una provocazione. Ma l'ex sindaco di Forlì e candidato alle primarie del Pd come candidato a governatore dell'Emilia Romagna. resta runico che ha creato un dibattito politico all'interno del suo partito,. della sinistra e in un certo modo, all'interno di» tutta la politica regionale, perché l’unico che ha avuto il coraggio e la forza culturale non  solo di creare primarie vere nel suo partito,  ma anche di creare una vera opposizione".
PS: Una considerazione, torniamo allo spirito del 94, credo che a livello regionale in ogni provincia, ci siano uomini e donne, amministratori che dal 1994 abbiano dato e diano ancora tanto a Forza Italia. Selezionare, senza primarie un metodo comunista, uomini e donne che abbiano fatto sentire giornalmente, la voce di Forza Italia e la nostra libertà contro il regime della sinistra che controlla tutto, ci sono, basta sapere ascoltare e giudicare nelle varie province i comportamenti, la fedeltà a Forza Italia e quanto hanno fatto nel territorio. Come forzista, sto male, non ascoltare quotidianamente a livello regionale la voce della “libertà”, con tutto quello che fa la sinistra, è inammissibile, forse anche in casa nostra qualcosa non funziona. Uomini e donne con coraggio e volontà come nei primi anni di Forza Italia ci sono e necessario un rinnovamento di consiglieri regionali inserendo almeno alcune donne.

Forza Italia batti un colpo, Vincenzo Galassini consigliere Provincia di Ravenna.

mercoledì 10 settembre 2014

PD, BUFFERA SUI RENZIANI. INDAGATI RICHETTI E BONACCINI L’INCHIESTA SULLE SPESE PAZZE IN EMILIA ROMAGNA AZZOPPA LE PRIMARIE DEL PD PER LA REGIONE


Il deputato Richetti si è già fatto da parte dalle primarie in Emilia Romagna. Insieme a Bonaccini e ad altri sette consiglieri regionali Pd è indagato per peculato nell’inchiesta sulle "spese pazze" della Regione. No comment di Renzi
SPESE PAZZE REGIONE, OTTO CONSIGLIERI PD INDAGATI PER PECULATO IN EMILIA

Questo è il primo sviluppo clamoroso di una attività di indagine iniziata oramai due anni fa. A ottobre 2013 c’era stato un primo sussulto, quando era venuta a galla la notizia che erano stati messi sotto indagine tutti i capigruppo della legislatura appena conclusa, per il periodo che va dal 2010 Dal 2012. Nel frattempo anche la procura della Corte dei conti dell’Emilia Romagna si è mossa per rintracciare eventuali danni erariali causati dalle azioni dei politici

Una bufera giudiziaria, da tempo attesa, scuote alle fondamenta il Partito democratico dell’Emilia Romagna. Sono otto i consiglieri regionali del Pd indagati per peculato nell’inchiesta della procura della Repubblica di Bologna relative alle spese dei gruppi dell’assemblea legislativa. Tra loro quelli che fino a poche ore fa erano i cavalli di razza che si sarebbero contesi le primarie per succedere al governatore Vasco Errani: Matteo Richetti, che del consiglio regionale è stato presidente sino alla sua elezione al parlamento nel febbraio 2013 e Stefano Bonaccini, fedelissimo e braccio destro di Matteo Renzi a Roma. Richetti si era ritirato dalla corsa per le primarie in mattinata, poco prima che il suo stesso legale confermasse la notizia del suo coinvolgimento nell’indagine. Ora non è chiaro se anche Bonaccini, che del partito è segretario regionale e responsabile nazionale per gli enti locali, farà un passo indietro. Alle ore 18 era atteso in un hotel a Reggio Emilia per un incontro con gli amministratori locali, ma ha disdetto la prenotazione mezz’ora prima dell’incontro e non si sa se la decisione sia collegata agli sviluppi dell’inchiesta sulle spese dei gruppi regionali.  “Ho appreso poco fa che la Procura sta svolgendo accertamenti anche sul mio conto e ho già comunicato, attraverso il mio legale professor Manes, di essere formalmente a disposizione per chiarire ogni eventuale addebito. Confido di poter dare al più presto ogni opportuno chiarimento”, ha spiegato Bonaccini in serata. A tremare sono tuttavia anche gli altri partiti in Regione coinvolti nel cosiddetto scandalo delle spese pazze, che riguarderebbe tutto l’arco di forze politiche in consiglio.  Questo è il primo sviluppo clamoroso di una attività di indagine

martedì 9 settembre 2014

DITE AL PUFFO CHE NON SIAMO IN CAMPAGNA ELETTORALE E LA SMETTA CON GLI ANNUNCI

E’ ora che qualcuno dica al puffo di smetterla di fare passerelle in tv e in ogni dove, di smetterla di fare annunci senza seguito, di smetterla di parlare sempre al futuro, forse non ricorda più che una volta diceva: Adesso.
100 giorni, 1000 giorni, 10 miliardi, cento riforme, continua a dare i numeri e non ne rispetta neanche uno.
Unica cosa che ha fatto, è quella di sistemare amici con stipendi iperbolici, quello l’ha fatto subito. Metà della sua regione grazie a lui ha trovato posti statali o simili, questa è l’unica cosa che è riuscito a fare l’uomo del Fare.
Ma visto la sua palese maldestra incapacità, chi lo protegge a tal punto da zittire ogni voce fuori dal coro?
Sarà mai figlio illegittimo di Rothschild e Rockfeller insieme?

lunedì 8 settembre 2014

BERLUSCONI, COMBATTO PER LA MIA AGIBILITA’ POLITICA

 "Ho combattuto per più di vent'anni per resistere agli attacchi, alle menzogne e alle calunnie che mi sono state rivolte contro, e sto combattendo ancora, dopo una sentenza infondata e inverosimile, per riconquistare la serenità, la dignità, il prestigio e la agibilità politica. Sto combattendo ancora dopo vent'anni per la mia libertà e per la libertà del Paese che amo". Così Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con Giovinazzo (Bari) nel corso dell'ultima giornata del raduno dei giovani di Fi.

BERLUSCONI, SIAMO OPPOSIZIONE RESPONSABILE

"Noi siamo all'opposizione di questo governo e portiamo avanti i nostri impegni con grande dedizione e senso di responsabilità, contrastiamo con forza le misure economiche che non ci convincono, diamo il nostro impegno alle modifiche dell'assetto istituzionale necessarie rendere governabile il Paese". Lo ha detto Silvio Berlusconi stamattina nella sua telefonata di saluto al meeting dei giovani di Forza Italia che si conclude oggi a Giovinazzo. Noi in Italia non abbiamo mai imparato a votare, abbiamo sempre frazionato i nostri voti, da 1948 ad oggi nessun partito politico ha avuto da solo la maggioranza per governare. A causa di questo frazionamento l'Italia non è veramente governabile, solo se si riuscisse cambiare l'assetto istituzionale, potrebbe diventarlo. Noi nel 2005 - ha ricordato - con le nostre riforme ci eravamo riusciti. Ma poi una opposizione davvero incurante del bene dell'Italia, votata alla politica del tanto peggio, tanto meglio, ha poi cancellato quelle riforme con un referendum abrogativo che purtroppo e' stato votato dalla maggioranza degli italiani".

BERLUSCONI, OCCIDENTE NON REDARGUISCA ISRAELE

"Sono sgomento per la riesplosione dell'Islam con le sue pratiche feroci e disumane e con la sua carica di odio soprattutto nei confronti di Israele che, stanno tornando a dirlo, deve essere cancellata dalla carta geografica. Israele, che è l'unica democrazia nel Mediterraneo e nel Medioriente, ha reagito ai missili di Hamas e l'Occidente redarguisce Israele per la sua reazione e lo invita a ritirarsi dal territorio dei suo aggressori. Mi sento di dire, in che mani siamo!". Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenendo in collegamento telefonico con Giovonazzo (Bari) dove è in corso l'ultima delle tre giornate di lavori del raduno dei giovani di Fi.

BERLUSCONI, A GIOVANI, SARO’ VOSTRA BANDIERA NONOSTANTE MIA ETA’

"Io sarò la vostra bandiera nonostante l'età'". Lo ha detto il leader di FI, Silvio Berlusconi, collegandosi telefonicamente con il raduno di giovani di Forza Italia a Giovinazzo (Bari). "Noi vecchi combattenti - ha aggiunto - resteremo in campo, non arretreremo di un centimetro, ma abbiamo bisogno di voi, di avervi al nostro fianco per rinnovare Forza Italia, per presentarci agli italiani con facce nuove che vengano dalle fila del lavoro, dell'Università', e non vengano solo dal mestiere della politica". "Sta a voi - ha spiegato - da qui in avanti difendere l'Italia e la libertà, sta a voi far tornare a vincere Forza Italia. Siete la speranza di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi". "Dovete essere i nostri soldati della libertà, al mio fianco, al nostro fianco - ha concluso - in prima linea per difendere la nostra e la vostra libertà, il vostro benessere e il vostro futuro".

sabato 6 settembre 2014

Non sappiamo come ha reagito Putin alle minacce fatte da Renzi durante una conversazione telefonica avvenuta alcuni giorni fa ma quel che sia certo è che mentre i suoi ministri si comportano in modo indegno in Italia, basti pensare alla ministra Madia e alla sacrosanta protesta delle forze dell’ordine, il leader russo ha messo a segno un altro colpo siglando un accordo di cooperazione con la Mongolia.
Uno degli aspetti più importanti di questo accordo è la decisione del governo russo di togliere il divieto all’importazione di carne prodotta in Mongolia, divieto che era stato adottato per via di un’epidemia di afta epizootica, ormai risolta. Ovviamente la Russia pretende dai produttori mongoli il rispetto delle stringenti regole igienico sanitarie previste dalle leggi russe ma Putin ha fatto capire che la Mongolia ha tantissimo da guadagnare visto che per i produttori mongoli si apre la possibilità di sostituire quelli dei paesi colpiti dalle sanzioni russe (Italia in primis) e di fare affari d’oro. Si tratta di decine di milioni di dollari l’anno. Ma la cooperazione tra Russia e Mongolia non si limita solo ai prodotti agroalimentari visto che il governo russo e’ pronto a investire per modernizzare la rete ferroviaria mongola allo scopo di agevolare l’esportazione di materie prime mongole e l’interscambio tra Cina e Russia attraverso il territorio mongolo.
E così grazie a tale accordo la Russia, oltre a garantirsi un nuovo fornitore di prodotti agroalimentari, aumenta ancora di più la sua influenza con buona pace di tutti coloro che stanno lavorando per isolare Putin.

venerdì 5 settembre 2014

UNIFICHIAMO LE FORZE DI POLIZIA: + SICUREZZA – TASSE RAGGRUPPARE LE FORZE DI POLIZIA PER RISPARMIARE SULLE SPESE E GARANTIRE MAGGIORE EFFICIENZA-

Possiamo permetterci 5 Forze di Polizia a carattere nazionale, 2 Polizie locali e svariati altri Corpi come Vigili del Fuoco e Guardia Costiera? Tutti svolgono funzioni importanti e fondamentali, ma costano troppo e non possiamo permetterceli. Soprattutto, ci sono sprechi e duplicazioni che dobbiamo evitare. Si pensi che, a fronte dell'assorbimento del 60 per cento delle risorse, da parte di ogni corpo dello Stato, per il solo mantenimento dell'apparato, con la riduzione o addirittura con l'unificazione delle Forze di Polizia si potrebbero arrivare a risparmiare risorse fino a 2/3 miliardi annui, in maniera strutturale. La spesa complessiva per le cinque forze di polizia a carattere nazionale secondo le stime Giarda/Cottarelli ammonta a 20 miliardi di euro. Nella città di Firenze, per fare un esempio, sono presenti 11 centrali operative per le diverse forze dell'ordine, con 7.000 operatori totali e 4 mense per la Polizia, 2 per i Carabinieri, 1 per i Vigili del Fuoco e una per la Polizia locale. Bisogna cambiare, bisogna riformare, bisogna avere coraggio!
DIAMO PIU' SICUREZZA AI CITTADINI, SPENDIAMO MEGLIO LE RISORSE PUBBLICHE, RIDUCIAMO LE TASSE E UNIFICHIAMO LE FORZE DI POLIZIA!
Si può fare: firma anche tu! IO L’HO FATTO

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mercoledì 3 settembre 2014

RIOLO TERME: LA MOSTRA DEDICATA DOMENICO DALMONTE

Domenico Dalmonte - Ricostruzione del castello di Riolo e del suo borgo ricavato da una pianta dei primi decenni del 1400

Nella sala San Giovanni di via Verdi a Riolo Terme viene allestita la mostra retrospettiva di “litografie, xilografie ed acqueforti” , dedicata al brisighellese Domenico Dalmonte (1915-1990). Domenico Dalmonte, all'inizio del 1950 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Bologna dove conseguì il Diploma di Licenza nel Corso di Decorazione: tra i suoi professori figuravano Giovanni Romagnoli e Giorgio Morandi. Dal 1950 al 1974 insegnò educazione artistica in diverse scuole della Romagna (Massa Lombarda, Casola Valsenio, Riolo Terme, Castel Bolognese, Fognano, Brisighella).  Dal 1973 ricoprì l'incarico di Ispettore Onorario per la conservazione dei Monumenti e degli oggetti d'Antichità e d'Arte della Provincia di Ravenna. Proprio in quel periodo ebbe modo di incontrare il riolese Leonida Costa, collega insegnante, già allora storico ricercatore, di ricordi e testimonianze della valle de Senio. Questo evento fece in modo che tra queste due formidabili personalità nascesse una collaborazione e un amicizia che hanno lasciato a Riolo alcune vere testimonianze degne di essere sottolineate. Infatti la copertina del famosissimo libro “ Le 127 giornate di Riolo”, con i personaggi Ciùina e la Zvantina nel loro funerale di querra, vera testimonianza di cosa sia stata la permanenza del fronte a Riolo nell’inverno 1944-45, la ricostruzione del castello di Riolo e del suo borgo ricavato da una pianta dei primi decenni del 1400, lo si deve proprio a questo rapporto fatto di competenza e di stima reciproca che i due professori avevano instaurato tra loro. Grazie alla disponibilità di Paolo Costa figlio di Leonida dal 29 agosto al 15 settembre si potranno ammirare nella sezione dedicata a Riolo queste autentiche “preziosità” , come due dipinti della rocca riolese, inediti anche per i famigliari. La mostra curata da Attilio Dalmonte figlio di Domenico propone altre 100 opere prodotte da Domenico Dalmonte, durante tutta la sua vita si dedicò con costanza alla sperimentazione delle varie tecniche incisorie. Se il suo mezzo espressivo più congeniale fu il disegno, si avvalse del rigore e dell'incisività di questa disciplina per reggere l'impianto delle varie composizioni ad olio e ad acquerello. Disegni: numerosissimi e difficilmente quantificabili; potrebbero risultare molte centinaia, eseguiti sia con varie matite che con varie penne; da sottolineare quelli eseguiti con la "Wunder Filzferder" (penna a feltro con inchiostro ad alcool, di produzione tedesca) conosciuta nel 1959 Xilografia: circa 200 opere tra biglietti, copertine e incisioni varie sia su legno che su linoleum. Litografia: circa 120 opere eseguite sia sulla pietra che sullo zinco granito, compresi i biglietti celebrativi. Calcografia: circa 170 opere, comprese alcune vernici molli, una punta secca e un'acquatinta. Acquarello: poco più di una ventina, alcuni dei quali commissionati per illustrare copertine di libri. Olio: circa 280 dipinti.

martedì 2 settembre 2014

PRONTO IL DECRETO PER PERMETTERE ALLE PREFETTURE DI REQUISIRE LE SECONDE E LE TERZE CASE SFITTE PER OSPITARE I MIGRANTI. PRESTO ANCHE NEI NOSTRI ALBERGHI?


 Il problema non era se ci saremmo arrivati, ma quando. E forse ora ci siamo davvero: dopo aver riempito strutture, centri di accoglienza, chiese, stadi palestre e hotel, il governo non sa piu’ dove sistemare le migliaia di clandestini prelevati da quella che un tempo era la nostra gloriosa Marina Militare. Affaritaliani ci comunica un’indiscrezione.
Per il momento è soltanto un rumor. Che non trova conferme ma nemmeno smentite. Un rumor che fa accapponare la pelle a tanti italiani. Il governo, e in particolare il ministero dell’Interno, sarebbe pronto a varare un decreto urgente che prevede la possibilità da parte delle prefetture di requisire le seconde e terze case sfitte per ospitare i migranti che ogni giorno sbarcano in Italia dalle coste del Nord Africa. Ovviamente nessuno vuole parlare di un tema così delicato, ma l’ipotesi circola insistentemente in ambienti politici. Il Viminale avrebbe preso in considerazione questa possibilitá clamorosa non sapendo più dove ospitare i migranti. E’ evidente che una mossa del genere scatenerebbe moltissime polemiche ed ecco perché il piano sarebbe rigorosamente ‘top secret’.
Sarà davvero così? Lo scopriremo presto. Ma in ogni rumor, di solito, c’è un elemento di verità.