domenica 30 novembre 2014

NAPOLITANO SPIEGHI PERCHE’ HA TANTA FRETTA DI LASCIARE IL COLLE


Forse qualcuno dovrebbe spiegarci che cosa sta succedendo. Da giorni siamo inseguiti dalle voci. In principio il capo dello Stato avrebbe dovuto salutare il 31 dicembre, congedandosi dagli italiani con il consueto sermone di Capodanno. Infine, ecco che qualcuno ha fatto filtrare la possibilità che il presidente della Repubblica ponga fine al suo mandato (che, ricordiamolo, è iniziato un anno e mezzo fa) prima di Natale, forse addirittura nei prossimi giorni. Ora, è evidente che Giorgio Napolitano ha tutta una serie di buoni motivi per gettare la spugna. Il primo ovviamente è quello anagrafico: essendo alle soglie dei novant’anni molto probabilmente non ha più l’energia per assolvere al delicato compito. Essere la prima carica dello Stato richiede un vigore fisico che - salvo eccezioni - spesso mal si concilia con le esigenze di riposo e di recupero di chi ha superato gli ottant’anni e si appresta a tagliare il traguardo dei novanta. Gli incontri con gli esponenti politici, la lettura degli atti su cui si deve esprimere un giudizio, l’approfondimento delle tematiche giuridiche e istituzionali sono attività che assorbono enormi quantità di tempo e di energia. Per non dire poi dei viaggi, delle cerimonie, dei discorsi. Insomma, se il capo dello Stato non ce la fa più ha tutta la nostra comprensione.
E però la fretta con cui si vuole concludere il suo mandato o per lo meno la fretta di cui parlano alcuni dei giornali a lui più vicini lascia intendere che il problema non sia solo la comprensibile stanchezza di un uomo molto vissuto, ma che ci sia forse per il buco finanziario che l’Europa denuncerà quanto prima e vuole lavarsene le mani? Vedremo i prossimi giorni.

CALMA E SANGUE FREDDO LASCIATE LAVORARE “BERLUSCONI”

Bizzarrie tipiche italiane. Renzi, boicottato dai suoi, non è più quella formidabile macchina elettorale di qualche mese fa. Grillo si è dimezzato, l'Ncd di Alfano al Nord praticamente non esiste. Forza Italia continua nell'emorragia di consensi. Insomma, è un casino, provocato e aggravato dall'astensionismo record. Che ormai non è più solo protesta verso chi ci governa, ma distacco, disinteresse, rassegnazione. Siamo tornati all'Italia dell'Ottocento, quando la politica era questione interna a una élite e il popolo subiva eletti e governi.
Il risultato di Forza Italia era purtroppo previsto ed è una verità il sorpasso - in Emilia - subito dalla Lega grazie anche a un candidato co-scelto e benedetto da Berlusconi stesso. Ricordiamo lo scandalo del finanziamento pubblico ai consiglieri regionali, che sarà regolare, ma ha  fatto incazzare tutti gli iscritti –ho votato perchè dirigente ma come elettore sarei stato volentieri a casa come hanno fatto i nostri  simpatizzanti.  Quello che devono evitare i dirigenti di Forza Italia è di farsi prendere dal panico come ha fatto ieri Fitto («azzeriamo il partito»), uno che in Puglia, suo feudo, perse due elezioni quando il Pdl vinceva ovunque a mani basse oppure Cattaneo che non è stato capace di farsi confermare Sindaco di Pavia dopo il primo mandato, ed attenti i pacchi voti –ricordiamo Fiorito e company. L'arte della politica è anche saper aspettare il momento propizio. E se il trend di Renzi è quello visto in Emilia Romagna, non penso che passerà tanto tempo prima di tornare ad avere soddisfazioni lasciando lavorare in pace Berlusconi. Vincenzo Galassini consigliere provinciale Ravenna forza Italia

giovedì 27 novembre 2014

LA FINE DEL PD

CHIEDO SCUSA PER IL MANCATO AGGIORNAMENTO NEL PERIODO DELLE ELEZIONI MA SONO RICOVERATO IN OSPEDALE A FAENZA, DA VENERDI  21 HO VOTATO FORZA ITALIA, ORA STO BENE SPERO DI TORNARE A CASA PRESTO, Galassini



La fine del Pd – Il Partito democratico non esiste più. È finito ieri, al termine di una calda seduta parlamentare per il voto finale alla Camera dei deputati sul cosiddetto Jobs Act. Ben 40 democratici sono usciti dall’Aula, insieme alle opposizioni, al momento della votazione, 2 hanno votato contro, altri 2 si sono astenuti. 44 parlamentari del Pd contro Renzi e il suo governo. Una maggioranza che non c’è, questo ci hanno detto le laceranti spaccature dentro il Partito democratico.

Il ‘P’ contro il ‘D’ – Durissima la presa di posizione di Rosy Bindi, ex Presidente del Pd: “Oltre a non condividere il merito, io ho voluto prendere le distanze dal messaggio che il premier ha costruito in questi mesi. Le sue parole hanno scavato un solco tra il governo, il segretario del Pd e il mondo del lavoro, la parte più sofferente dell'Italia”. A una domanda sull'eventuale scissione, l'esponente democratica risponde che “se il Pd torna a essere il partito dell'Ulivo, che unisce e accompagna il Paese, non ci sarà bisogno di alternative. Ma se il Pd è quello di questi ultimi mesi, è chiaro che ci sarà bisogno di una forza politica nuova”. Scissione in vista per il Pd. Guerra intestina senza esclusione di colpi.

Stato confusionale – Il voto sul cosiddetto Jobs Act di ieri alla Camera ha certificato lo stato confusionale della maggioranza che sostiene questo moribondo governo. Ieri il Jobs Act è stato approvato per il rotto della cuffia con l’esecutivo in imbarazzante difficoltà e costretto a convocare d’urgenza in Aula ministri e sottosegretari, che sono arrivati con il fiatone per evitare l’incombente rischio della mancanza del numero legale.

Scatola vuota – La protesta delle opposizioni, che in massa hanno deciso di non partecipare al voto finale sul provvedimento, denuncia l’imbroglio di questa non riforma che peggiorerà il nostro mercato del lavoro, che non produce nuovi posti, e che irrigidisce ulteriormente uno scenario che invece andava fortemente semplificato. Renzi non sta portando avanti nessuna riforma del mercato del lavoro. Questo deve essere chiaro all’opinione pubblica.

Collasso democratico – Sono i 148 deputati incostituzionali che Renzi vuole usare per cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza. Non si fa, non si può. A proposito: non sono ancora stati convalidati. Tra di loro c’è la ministra delle Riforme Boschi, ovvero la incostituzionale che cambia la Costituzione. A Renzi che fa sapere “andiamo avanti comunque”, cioè a prescindere dal sì o dal no di Berlusconi, rispondiamo che questo modo di agire significherebbe usare deputati incostituzionali per far passare a colpi di una maggioranza incostituzionale una riforma costituzionale. Saremmo al collasso democratico. Un premier già di suo non eletto, butterebbe nella spazzatura ogni decoro democratico.

COSA ASPETTA IL SINDACO DI BRISIGHELLA PER ESPRIMERE IL SUO PARERE SUL RESTRINGIMENTO DELLA STRADA DI BRISIGHELLA: E’ D’ACCORDO CON IL SINDACO DI FAENZA?


Lavori in corso: Con il procedere dei lavori i faentini iniziano a prendere coscienza dell’enorme errore che viene commesso in via Canal Grande. Per ricavare una pista ciclabile, alla strada vengono tolti di netto 3 metri di carreggiata: per il momento a delimitare solo delle strisce gialle, ma verso est (a sinistra nella foto) saranno posizionati degli alti cordoli non sormontabili. Auto e camion quindi non solo sfrecceranno addosso a marciapiedi e passi carrabili delle proprietà ivi presenti -aumentando le difficoltà di manovra per chi si immette dalle laterali- ma anche chi deve svoltare da via Canal Grande su strade e passaggi privati causerà file ed attese dovendo concedere la precedenza a chi proviene dalla parte opposta, problemi che fino ad oggi non c’erano perchè la strada era larga abbastanza per bypassare chi era in attesa di girare. In merito il consigliere provinciale Galassini ha presentato interrogazione in Provincia, non hanno espresso il loro parere il comune di Brisighella e le  associazione di categoria, le forze politiche……

mercoledì 26 novembre 2014

Pianeta alla Stampa: Sconcertato da Massimo Gramellini


Ai Responsabili Uffici e Dipartimenti Nazionali Forza Italia

Carissimi colleghi,

mi permetto di segnalare alla Vostra attenzione la lettera da me inviata al direttore de La Stampa per manifestare lo sdegno mio e del Partito per l’articolo cinico e razzista nei confronti delle persone anziane di Massimo Gramellini pubblicato su La Stampa del 20 novembre.
Lo faccio,sia perché credo giusto che ogni nostra azione sia pubblicizzata all’interno,sia perché nella difesa del nostro asset elettorale più significativo ( gli anziani ) ci debba essere l’impegno di tutto il gruppo dirigente. 
Si rende necessario un contributo corale per una un’azione di consolidamento del nostro patrimonio elettorale maggiore (primum vivere) per poi battersi,(insieme !) per ripristinare  le vecchie condizioni di rappresentatività elettorale secondo una logica di interclassismo anagrafico ( deinde philosophari).
Vorrei chiarire che non si tratta di una voglia di egemonia  corporativa che il responsabile dei Seniores vuole imporre,ma di costruire insieme una immagine del nostro Movimento in cui tutte le componenti anagrafiche cooperino per il successo.
Nel farlo intendiamo mettere da parte il discorso della " maggiore " esperienza che potrebbe essere vissuto come discriminatorio per i giovani, preferendo privilegiare il " sapere" che puó essere patrimonio di tutti.
I seniores,hanno al proprio interno tutte le pulsioni politiche e sociali del nostro paese e queste sensibilità e conoscenze devono essere messe al servizio di quanti altri,all’interno, specialmente i più giovani,hanno voglia di impegnarsi per dare una prova di non rassegnazione alla deriva del Paese , come il Presidente Silvio Berlusconi sta efficacemente testimoniando.
Le concrete proposte del Presidente a favore dei pensionati e delle persone anziane e le relative programmate manifestazioni nazionali , confermano la volontà di Forza Italia di dare un forte segnale per la tutela di questa fascia di popolazione.
Per valorizzare maggiormente queste opportunità , ritengo sia utile promuovere una comune riflessione su questi temi in modo da esprimere sinergie e cointeressenze delle varie componenti finalizzate a un contributo unitario di tutti .
In attesa di considerazioni al riguardo invio cari saluti.

                                            Enrico Pianeta

martedì 25 novembre 2014

In Emilia_Romagna Forza Italia non è più protagonista. Occorre una forte e rinnovata iniziativa politica degli Azzurri del '94

Il disastroso risultato delle elezioni regionali in Emilia Romagna, non è solo figlio di scelte politiche incomprensibili e del venir meno dello spirito del '94, ma anche dell'inconsistenza e del livello di manifesta inadeguatezza di dirigenti parassiti e traditori che hanno vissuto il berlusconismo solo per ottenere e che Silvio Berlusconi farebbe bene ad azzerare per ripartire da quelli del '94 ...
e dai giovani che hanno dimostrato le loro capacità di resistere mettendoci la faccia nel momento più difficile con orgoglio e responsabilità, senza scappare come topi o fomentare un clima di inutili divisioni che non fanno che aggravare la situazione. Noi confermiamo fiducia e gratitudine a Silvio Berlusconi che è ancora l'unico in grado di rilanciare la maggioranza dei moderati, salvando il Paese dal disastro economico e dal pericolo per la libertà che il renzismo rappresenta. Prima che sia troppo tardi speriamo che il miracolo avvenga. Avviso ai naviganti:
Le nostre riflessioni politiche non devono essere scambiate o peggio ancora lette e utilizzate per deprecabili lotte intestine o ricerca di capri espiatori. Gli errori politici risiedono nei palazzi romani e non sono nel dna di dirigenti regionali e locali che sono nati con Forza Italia nel 93 e nel 94. Nessun repulisti ma unità e confronto sulla politica e inclusione di esperienze vecchie e nuove nel lavoro e nella direzione di Forza Italia come chiede il Presidente Berlusconi

mercoledì 19 novembre 2014

LA NUOVA PISTA CICLABILE CHE IL COMUNE DI FAENZA REALIZZA IN VIA CANALGRANDE PREVEDE LA RESTRIZIONE DELLA CARREGGIATA STRADALE DI MT. 2.50. LA PROVINCIA DI RAVENNA E IL COMUNE DI BRISIGHELLA HANNO CONCORDATO IL PROGETTO CHE PENALIZZA IL COLLEGAMNETO CON LA VALLE DEL LAMONE, COSA NE PENSANO LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA


Il consigliere provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini ha presentato un’ interrogazione alla Provincia di Ravenna
Premesso: Il Comune di Faenza prevede il completamento itinerario ciclo-pedonale via Canal Grande con una spesa di €. 410.000,00 con il contributo regionale di 266.500,00 pari al 65,00%.
L'intervento prevede la realizzazione di una pista ciclabile in sede propria lungo la via Canal Grande dalla rotatoria denominata “Donatori di Sangue” sulla circonvallazione, alla rotatoria denominata “100 km del Passatore” di Bocche dei Canali per una lunghezza complessiva di circa 1.500,00 ml.
A completamento dell'intervento generale si conferma la realizzazione del percorso pedonale di circa 260,00 ml. collegante via Canal Grande con le scuole Don Milani e il recupero di un'ampia area verde denominata “Punta degli Orti” della superficie di circa 3,100 Ha.
Con le opere progettate, si ritiene di dare un sostanziale contributo al raggiungimento degli obiettivi riassumibili in: -completamento di itinerari ciclopedonali esistenti; -collegamento di poli d'attrazione (scuole-centri commerciali-aree residenziali,ect...); -miglioramento della sicurezza degli utenti deboli; -valorizzazione del verde.
La nuova pista ciclabile sarà ricavata nell'attuale sede stradale (vedi riga gialla disegnata), avrà una larghezza di ml.2,50 per consentire il traffico ciclabile nelle due direzioni e separata dal traffico veicolare da un cordolo in cls di cm.50 di larghezza con un'altezza f.t. di circa 25 cm. pavimentata con microtappeto in materiale bituminoso e inerti basaltici di varia granulometria.
Al fine di garantire un efficace ed efficiente servizio di raccolta dell'RSU l'intervento prevede lo spostamento delle attuali postazioni di cassonetti per la raccolta dei rifiuti nelle nuove isole ecologiche poste sul nuovo limite di corsia. 
In corrispondenza dell'intersezione con via Costa via Bordini il transito dei ciclisti verrà inoltre regolamentato dall'impianto semaforico esistente opportunamente integrato con nuove lanterne.
Un secondo tratto di pista pedonale consentirà inoltre di collegare la nuova viabilità ciclabile pedonale di via Canal Grande con il plesso scolastico Don Milani completando un percorso esistente interamente immerso nel verde. La pavimentazione si collegherà al tratto esistente.
Infine sul tratto finale di via Canal Grande dalla rotatoria Bocche dei Canali per un centinaio di ml. al fine di perfezionare il raccordo tra la pista ciclabile e il pedonale occorrerà intervenire sulla piattaforma stradale su ambo i lati.
Gli interventi previsti si collocano pienamente e coerentemente nel percorso di sviluppo urbanistico, funzionale e culturale della città dando attuazione sostanziale alle politiche locali in tema di mobilità e  obiettivi correlati
Non è indicato se il progetto ha ottenuto il parere: della Provincia di Ravenna, del Comune di Brisighella, di Marradi, dell’Unione dei Comuni della Romagna,
Essendo l’unico collegamento dalla via Emilia, dall’Autostrada A14, nessuno ha considerato che la strada, di proprietà del Comune di Faenza si restringe di oltre Mt. 2,50, rimanendo solo due corsie rispetto a tre attuali;
Nell’anno 2009 la Provincia di Ravenna su proposta di Forza Italia, come in tutti i comuni fu approvato unanimemente un ordine del giorno affinchè la Provincia cominciasse la progettazione del raccordo Bocche dei Canali  Via S. Orsola, ma la Giunta non hai mai attuato  la progettazione,
Ora ci troviamo la restrizione della carreggiata con notevole, come via Oberdan, danno per l’intera vallata del Lamone con un “blitz”, che pochi conoscevano, grave il parere della Regione Emilia - Romagna
CHIEDO:
1.     La Provincia di Ravenna era a conoscenza del progetto di notevole restringimento del collegamento via emilia con la  SP 302
2.     La Provincia di Ravenna ritiene che il progetto del Comune di Faenza, finanziato al 65% dalla Regione Emilia-Romagna, LEDA i collegamenti con la Vallata del Lamone per il restringimento di oltre mt. 2.50 della sede viaria
3.     La Provincia di Ravenna intende intervenire per tutelare l’economia della vallata del Lamone
4.     La Provincia di Ravenna al momento della progettazione dell’allargamento di “Pontelungo” era a conoscenza del restringimento del tratto di Via Canal Grande;
5.     La Provincia di Ravenna che ha partecipato al finanziamento di piste ciclabili non considera sufficiente la pista ciclabile, parallela esistente di Via Firenze che arriva alla rotonda della 100 KM
6.     La Provincia di Ravenna potrebbe intervenire affinché la pista ciclabile sia trasferita da lato opposto utilizzando gli spazi delle bocche dei Canali dove è previsto il verde.
7.     Le associazioni di categorie, commercianti, artigiani, industriali, erano state coinvolte del problema e quale il loro pensiero in merito.
8.     Le associazioni di categorie, commercianti, artigiani, industriali, a oggi si sono posti il problema del restringimento che non permetterà come ora in caso di guasto che auto e autotrasporti possono sostare fino all’arrivo dei soccorsi intralciando il traffico.
9.     Il Comune di Faenza si è posto il problema che aumenti cittadini della vallata del Lamone utilizzerrano così il traffico locale della zona PEEP (via Corbari…)
10.   L’Ufficio di Piano del Comune di Faenza, che ha costa  strabiliante, ha espresso parere favorevole come pure l’Ufficio Polizia Traffico;
11.   Il Comune di Faenza nella progettazione ha eseguito un’indagine o una statistica per verificare l’uso della pista esisterne e di quelle nuove;
-       - Consigliere Provincia di Ravenna Forza Italia Vincenzo Galassini

martedì 18 novembre 2014

DOPO IL SERVIZIO DI REPORT SU HERA CHE COSA HA DA DIRE IL SINDACO MALPEZZI

Il Sindaco Malpezzi in Consiglio comunale quando gli abbiamo chiesto di tagliare lo stipendio di Tomaso Tommasi di Vignano, uno dei più alti d’Italia, essendo il Comune di Faenza socio di Hera, ci ha risposto che Hera lo stipendio giusto per un grande Manager, allineandosi alla “favola” dispensata dal partito PD del quale ha preso la tessera. Oggi gli consiglio di guardare e riguardare su internet il servizio di Report, che in verità sulla commistione della stessa società con il PD non ha scoperto nulla, perché è già tutto scritto nel libro “Le Coop Rosse” edito nel 2007 al quale mi onoro di aver dato il mio contributo, e di farci sapere in Consiglio comunale se conferma la sua opinione o se non ritenga di dover rivedere qualcosa, magari anche sui servizi forniti dalla stessa ai cittadini. Raffaella Ridolfi 

lunedì 17 novembre 2014

BERLUSCONI LANCIA LA RISCOSSA DEL CENTRODESTRA. UNITI SI VINCE. E SULLA LEGGE ELETTORALE MESSAGGIO CHIARO A RENZI: CARO MATTEO I PATTI SI RISPETTANO, ACCANTONARE LE MODIFICHE ALL’ITALICUM NON CONDIVISE


NON CI FAREMO ROTTAMARE DA RENZI E DALLE SUE SCATOLE VUOTE. IL PREMIER NON PARLA DEI PROBLEMI REALI DEL PAESE E SCAPPA DAL DISAGIO E DAL FANGO. ITALIA MAGLIA NERA IN EUROPA

L’IMBROGLIO DELLA LETTERA DI JUNCKER A RENZI PER COMPENSARE LA VERA LETTERA IN ARRIVO DA KATAINEN. “IL GIORNALE” CI SPIEGA COME BRUXELLES STRONCHERA’ L’ITALIA

L’EUROPA AVRA’ LE SUE COLPE, MA SE GLI ALTRI CRESCONO E NOI NO CI SARA’ UN MOTIVO. IL GOVERNO INCAPACE DI “CAMBIARE VERSO”.


domenica 16 novembre 2014

GIOVANI CANDIDATI, NON VOTIAMO I VECCHI CONSIGLIERI RIPROPOSTI, SAREBBE BENE!


         Il 16 Novembre, dalle 15:30 alle 17:30, presso l'Hotel Europa (via Boldrini 11, Bologna) per credere tutti insieme in una Emilia-Romagna che cambia con tutti questi volti "nuovi"!
Ricordiamoci:

Altri per Enrico Aimi, Luca Bartolini…
Elezioni regionali riflessioni di Galassini Vincenzo

 

venerdì 14 novembre 2014

Renzi in un mare di guai. La bolla mediatica da cui è stato protetto finora rischia di scoppiare nel Paese e nelle istituzioni. Finora ha cercato di mascherare con le rose della retorica la mancanza di pane e lavoro. Adesso comincia il gioco serio della nostra opposizione. In Parlamento e nel Paese
Matteo Renzi governa l’Italia da 263 giorni. In questo periodo i dati strutturali del nostro Paese sono peggiorati: tutti. L’unico più chiaro e accertato è quello amaro della disoccupazione.
In altri articoli di questo “Mattinale” snoccioliamo le cifre dei conti sbilenchi, dei miliardi che mancano, delle tasse che crescono. Un pessimo governo con il suo titolare in ottima salute? Questo si poteva registrarlo fino a poco tempo fa. Adesso le cose cambiano.
La mongolfiera su cui Renzi navigava sopra gli italiani a cui gettava petali di rose, ha finito il propellente, l’aria calda non gonfia più il pallone, e sta precipitando lentamente giù, in un mare di guai.
Fino a poco tempo fa, il brillante primo ministro ha saputo creare una grande bolla colorata e protettiva in cui si è innalzato sopra le sofferenze della gente. Non è una qualità da poco: saper comunicare è essenziale alla buona politica.
Ma quello che andrebbe comunicato è il fare.
Il pane e le rose – La vita è fatta di due elementi: il pane e le rose. La struttura economica e la sovrastruttura. Il marxismo dice così. Per noi liberali e cattolici le cose non stanno in questo modo: la pietra angolare è la persona, il suo desiderio di felicità e di libertà. Ma in entrambe le letture della storia, un fatto è certo: se manca il pane quotidiano, le chiacchiere stancano, dopo un po’ offendono.

giovedì 13 novembre 2014

COMPLIMENTI AD ANTONIO TAJANI; “DOBBIAMO DARE PROVA DI SOBRIETA’ E PER QUESTO RIFIUTO 468 MILA EURO

468mila euro è questa la cifra che come sancisce l'articolo 7 al paragrafo 2 del regolamento 422/67Cee, spettava ad Antonio Tajani; è questa la cifra che il vicepresidente vicario del Parlamento europeo ha rifiutato. Tale regolamento prevede che i membri della Commissione, hanno diritto ad una indennità transitoria, ovvero una "discreta sommetta" che dovrebbe aiutarli per il reinserimento nel mondo del lavoro. Tajani, fedelilssimo di Berlusconi e rappresentante di Forza Italia in Europa fa sapere tramite missiva indirizzata a Josè Manuel Barroso, allora ancora presidente della Commissione europea, che non accetterà la sua leggittima buonuscita. "Dopo aver riflettuto ho deciso di rinunciare a questa somma. Ritengo sia opportuno dar prova di sobrietà e solidarietà soprattutto in un periodo di difficoltà per i cittadini europei che sono chiamati a fare molti sacrifici e che soffrono per un elevato tasso di disoccupazione, a volte molto rilevanti". Barroso ha apprezzato questa iniziativa ed ha così rigirato la lettera agli uffici competenti.
La reazione - Per il momento, però, parrebbe che tale gesto sia un'azione isolata al solo Tajani e che gli altri quattro ex commissari abbiano cumulato l'eurogruzzolo, ovvero la cifra precisa mensile dell'indennità transitoria; e la durata precisa della suddetta indennità. Come scritto nella lettera solo l'indennità ammonta a circa 13 mila euro al mese, per un totale di 468mila euro per il periodo di tre anni, insomma una cifra molto vicina ad un miliardo del vecchio conio. Un plauso per il politico italiano, arriva anche da Azzurra Libertà che tramite fratelli Zappacosta ha lanciato, in linea con le mode attuali, un hastag #faicomeTajani, motivando:"Crediamo da sempre che la politica si debba fare senza privilegi ne stipendi milionari. Crediamo che la politica sia innanzitutto servizio per i più deboli. Ripartiamo dal basso, ripartiamo dalla politica come servizio civico e sociale. Ripartiamo da gesti come quello di Tajani".

mercoledì 12 novembre 2014

PILLOLE di Vincenzo Galassini

ELEZIONI REGIONALI: RIFLESSIONE!

Domenica 23 novembre si vota per il rinnovo del consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna dopo le dimissioni del presidente Errani condannato in secondo grado per i favoritismi di Terre emerse.
Lo scandalo  Errani  nella completa assenza del gruppo consigliare del PDL - Forza Italia, una legislatura  conclusa senza mai farci sentire in cinque anni. Si rinnova il consiglio con un clima di amarezza e delusione dopo che i giudici, all’ultimo momento, hanno messo a nudo tutti consiglieri regionali sulle “spese pazze”  (Pdl 11 indagati per 205mila euro). Un’attenzione che almeno i nostri consiglieri potevano evitare, anche se le spese erano autorizzate…., ma dopo lo scandalo Fiorito si poteva tentare di evitare, e ancora più grave continuare a prendere i “vitalizi”. Atti e fatti fuori della mia mentalità di uomo libero che ha sempre lavorato gratuitamente credendo di portare il bene dei nostri amministrati quando ho fatto il sindaco di Brisighella  negli anni ottanta. Sono nato nella prima metà del secolo scorso e forse sono fuor dal tempo!
Una riflessione il nuovo corso propone consiglieri regionali di Forza Italia che hanno fatto tre o due legislature, come Lombardi , Bartolini e altri, credo fosse necessario un rinnovamento complessivo. Bene la scelta di giovani in tante province ed anche a Ravenna, non saranno esperti ma credo in questo nuovo corso. Crediamoci in tutte le province scegliamo i nuovi per un rinnovamento completo, in una nuova classe dirigente, che ci faccia sperare di un cambiamento vero nella politica e, auspico, anche in un superamento delle Regioni, carrozzoni che per amministrare il novanta delle risorse per gli Ospedali, sperperando i nostri euro, nè hanno fatto di crude e di cotte, come l’ASL unica della Romagna.
Proviamo a cambiare, anche se non ho visto il “nostro” programma regionale comune, se esiste, che dovremmo presentare ai cittadini e  realizzarlo nei prossimi cinque anni. Coraggio,  purtroppo i nostri “dirigenti” non hanno ascoltato i suoi insegnamenti  del presidente Berlusconi!
Un’ appello ai nuovi eletti, ricordarsi di ascoltare, una volta tanto i consiglieri eletti e gli elettori di Forza Italia……….
Vincenzo Galassini Consigliere Forza Italia Provincia di Ravenna


martedì 11 novembre 2014

“SPESE PAZZE” IN REGIONE, 42 AVVISI DI GARANZIA: INDAGATI ANCHE I CONSIGLIERI RAVENNATI.


 di Gilberto Dondi  - La Guardia di Finanza sta notificando da questa mattina 42 avvisi di garanzia per la maxi inchiesta sulle spese pazze in Regione. Le accuse sono di peculato e truffa a seconda degli episodi contestati. Nel mirino consiglieri regionali di tutte le forze politiche. Tra loro Matteo Richetti già presidente del consiglio regionale e ora parlamentare Pd e Marco Monari, già capogruppo democratico e dui cui erano noti i viaggi a Venezia e in Costiera Amalfitana. Il maggior numero di esponenti nel mirino dei magistrati appartiene al Partito Democratico, che è però anche il gruppo più numeroso. L'inchiesta è del procuratore Roberto Alfonso e de sostituti Morena Plazzi e Antonella Scandellari. Gli avvisi di garanzia valgono anche come avvisi di fine indagine: da mesi si sapeva che i capigruppo erano indagati. Soprattutto rimborsi chilometrici e pasti. Ma anche regali, feste di compleanni, cene di beneficenza. E persino un 'sex toy' messo a rimborso tra le spese di una consigliera regionale. Sono alcune delle voci contestate negli avvisi di fine indagine in notifica. Tra i rimborsi ritenuti illegittimi anche scontrini da meno di un euro per i wc pubblici o viaggi per convegni a Lampedusa. Non mancano poi le cosiddette interviste a pagamento, comparsate televisive pagate coi soldi pubblici. L'inchiesta 'spese pazze' era stata avviata oltre due anni fa. Da ottobre 2013 risultavano indagati i nove capigruppo che hanno ricevuto le notifiche. L'inchiesta riguarda il periodo giugno 2010-dicembre 2011. A fine settembre era stata stralciata e chiesta l'archiviazione per la posizione del candidato del centrosinistra alle Regionali, Stefano Bonaccini. Oltre al candidato governatore non è quindi nel gruppo degli indagati l'ex presidente della Regione Vasco Errani.
Ecco i nomi degli indagati e la cifra per ogni gruppo: Pd 18 indagati per 940mila euro:Marco Monari, Marco Barbieri, Marco Carini, Thomas Casadei, Gabriele Ferrari, Vladimiro Fiammenghi, Roberto Garbi, Paola Marani, Mario Mazzotti, Roberto Montanari, Rita Moriconi, Antonio Mumolo, Giuseppe Pagani, Anna Pariani, Roberto Piva, Luciano Vecchi, Damiano Zoffoli e Matteo Richetti. Pdl 11 indagati per 205mila euro: Luigi Villani, Enrico Aimi, Luca Bartolini, Gian Guido Bazzoni, Galeazzo Bignami, Fabio Filippi, Andrea Leoni, Marco Lombardi, Andrea Pollastri, Mauro Malaguti e Alberto Vecchi. Idv 2 indagati per423mila euro: Liana Barbati e Sandro Mandini. Movimento 5 Stelle 2 indagati per98mila euro: Andrea De Franceschi e Giovanni Favia, entrambi espulsi nel frattempo dal movimento. Lega Nord 3 indagati per135mila euro:Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Stefano Corradi. Con loro c'era Mauro Manfredini, nel frattempo deceduto. Gruppo misto 1 indagato, 27mila euro: Matteo Riva (ex Idv). In

venerdì 7 novembre 2014

ENNESIMA FIDUCIA CHIESTO DAL DITTATORIALE GOVERNO RENZI TRAMITE L’ANGELICO VISINOP DELLA BOSCHI. COMUNQUE SEMPRE DITTATTURA E’!

Un governo (Renzi) mai votato imposto da Re Giorgio, come erano imposti Letta e Monti.
Tre salvatori della patria, tre falliti che impongono tasse e tagli a diritti e pensioni (nostre) a colpi di fiducia.
Fiducia che, pur di non perdere la seggiolona, viene confermata anche da chi non vorrebbe.
E intanto Renzi non taglia niente alla politica, non rottama un c…
Quanto durerà ‘il bomba‘ prima che inizi la rivoluzione civile?

giovedì 6 novembre 2014

GOVERNO RENZI HA CREATO 221 TASSE DA PAGARE NEL MESE DI NOVEMBRE, INGESTIBILE E STUPIDO.


Novembre, mese della commemorazione dei defunti e di tragedia per i contribuenti italiani, alle prese con ben 221, duecentoventuno!, scadenze fiscali concentrate in 30 giorni. Come a dire più di 7 al giorno, considerando anche i sabati e le domeniche. Per chi faticasse a credere a questa cifra, consigliamo di fare una capatina sul sito dell’agenzia delle entrate e cercare lo scadenzario suddiviso per mesi, dove potrà trovare l’elenco completo di questo mese, composto da ben 74 pagine, quanto un romanzo giallo da edicola. Peccato che qui non si fatichi ad individuare le vittime, i contribuenti, e l’assassino, lo stato.
Sì, assassino dell’economia, perché chi ha concepito la bellezza di 119 scadenze per gli artigiani e commercianti, e oltre 100 per le società di capitali, desidera una sola cosa: la morte del tessuto economico ed imprenditoriale del paese.
Novembre, mese di lutto: è morto il tessuto imprenditoriale italiano per mano di una sinistra che ha sempre disprezzato la piccola e media borghesia, in quanto, producendo reddito ed essendo quindi autonoma, non aveva necessità di farsi mettere le catene al collo da parte dell’Apparato di partito


lunedì 3 novembre 2014

SI VA ALLE ELEZIONI PERCHE’ VASCO ERRANI E’ STATO CONDANNATO ED IN QUESTA VICENDA NON VI SONO EROI


Il pensiero di Raffaella Ridolfi, candidata al Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna, è intervenuta a Ravenna alla Manifestazione di Forza Italia
Alla presenza dell’on Massimo Palmizio Presidente Regionale di Forza Italia e Alessandro Cattaneo della Presidenza Nazionale del partito, la Ridolfi ha detto fra l’altro: “Il 23 novembre andiamo a votare per responsabilità tutte del Pd, travolto dallo scandalo della Coop Terremerse dal quale è scaturita la condanna in primo grado per Vasco Errani e suo fratello Giovanni Presidente all’epoca dei fatti della Coop in questione che ha beneficiato di un contributo regionale di un milione di euro".
"La condanna e le dimissioni di Errani nascono dall’aver questo presentato in merito alla vicenda una memoria: “redatta con contenuto volutamente omissivo e fuorviante" in modo da fornire una falsa rappresentazione della regolarità delle procedure seguite per attribuire il contributo alla cooperativa al fine di natura politica di non alienare consensi nell'operato dell'amministrazione regionale e del suo presidente". In questa vicenda non ci sono degli eroi o uomini di partito degni di andare al Governo dell’Italia, in questa vicenda finalmente si fa finalmente luce su quel sistema di intreccio politico ed economico che vizia la democrazia di questa Regione e crea disuguaglianza ed iniquità per tanti cittadini. Il PD ripropone un candidato allevato nel pollaio di partito di Modena, in cerca da diverso tempo di una nuova poltrona da occupare essendosi reso disponibile nella primavera scorsa a presentarsi anche come Sindaco della sua città. Un candidato che non ha certo brillato e si è distinto nella sua opera politica nei banchi della Regione Emilia-Romagna nella scorsa legislatura. Non un uomo nuovo ma la pura espressione dell’arrogante apparato Pd, come dimostrato dal clamoroso flop delle primarie. Gli elettori hanno il potere e l’occasione di rottamare dopo quarantaquattro anni di ininterrotta egemonia questo regime, che con Bonaccini continuerebbe a produrre la solita politica che i giudici hanno definito: “di attenzione per non alienare consensi nell'operato dell'amministrazione regionale e del suo presidente" penalizzando i cittadini, le famiglie e le imprese che vivono fuori dal “magico cerchio rosso”.