venerdì 28 febbraio 2014

DELENDA ROMA. VIA MARINO. SOLDI DI STATO SOLO A UN COMMISSARIO. 100 I COMUNI SULL’ORLO DEL FALLIMENTO. I SINDACI METTONO LE TASSE. IMPARINO A TAGLIARE. COME A NEW YORK. ANCHE NAPOLI E’ FALLITO PER LA CORTE DEI CONTI


. Sul Salva-Roma bis si basava l’intero bilancio 2013 del Comune di Roma, e senza un nuovo provvedimento non solo non è possibile definire il bilancio 2014, ma la Capitale andrebbe dritta verso il default. E il sindaco Marino verrebbe "commissariato" d'ufficio. Ipotesi rispetto alla quale il sindaco ha pensato anche alle dimissioni. Anche Catania, come Alessandria, Napoli, Parma e Torino, sull’orlo del fallimento. Sono centinaia i Comuni italiani sull’orlo del fallimento e migliaia quelli con i conti in rosso. Decine di migliaia invece sono i posti di lavoro a rischio perché direttamente legati ai servizi che i Comuni mano a mano stanno riducendo e tagliando. Peccato, mancano Messina e Milazzo. Come mai? E con l’Italia che sprofonda sempre di piu’ nella poverta’. "

Napoli, il Comune è fallito per la Corte dei conti. Incapacità di riscossione fiscale e multe cancellate. Serve un decreto ad hoc. E ripianare un buco enorme.

Il Comune di Napoli è fallito. Ad annunciarlo è la Corte dei conti che, nella sua relazione sul 'Controllo regionale per la Campania', ha riportato i numeri del dissesto finanziario del comune partenopeo. Una situazione tanto drammatica da poter indurre il sindaco Luigi De Magistris a richiedere un provvedimento del governo, un 'Salva Napoli' che potrebbe così ridare respiro al bilancio cittadino. TRIBUTI NON RISCOSSI. Il documento della Corte dei conti, consultato da la Repubblica, rileva un buco miliardario. A pesare sarebbe l'incapacità dell'amministrazione di procedere alla riscossione fiscale di sua competenza, come Imu/Ici e Tarsu. Il tasso di evasione, infatti, ha raggiunto livelli giganteschi: tra il 2009 e il 2011 i tributi propri, così come le multe per infrazioni al codice della strada, hanno registarto un tasso d'evasione superiore al 50%.  DE MAGISTRIS: «SERVE UNA LEGGE SPECIALE». Per comprendere l'impatto di un livello tanto elevato di evasione fiscale, basti pensare che nel 2012 le entrate mancate per le casse del Comune sono ammontate a 1,15 miliardi.

giovedì 27 febbraio 2014

RINNOVO DELLA PATENTE: CAMBIANO LE REGOLE PER CHI DEVE RIVOLGERSI ALLE COMMISSIONI MEDICHE LOCALI, MA NON RECEPISCONO LE ESIGENZE DEI CITTADINI. FORZA MATTEO!


Un recente decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Lupi) ha cambiato le modalità di rinnovo della patente di guida. Dal 24 febbraio 2014, i cittadini che devono rinnovare la patente di guida presso la Commissione Medica Locale Patenti in quanto portatori di disabilità motorie, minorazioni visive e/o uditive, o altre patologie specifiche indicate nel Codice della Strada, dovranno presentare alla segreteria della commissione: • fotocopia leggibile della patente di guida oggetto di rinnovo; • fotografia formato tessera; • copia della tessera sanitaria;• attestazione di pagamento di 16 euro sul C.C.P. n. 4028 a titolo di imposta di bollo;• attestazione di pagamento di 9 euro sul C.C.P. n. 9001 a titolo di diritto di motorizzazione. Non dovrà più essere presentata la marca da bollo di 16 euro. Rimangono purtroppo invariate le regole per il rilascio, revisione, declassamento della patente di guida. Per informazioni più dettagliate i cittadini possono rivolgersi alla segreteria della Commissione Medica Locale competente per area territoriale: Ravenna - presso ospedale S. Maria delle Croci - ingresso via Missiroli 10 - scala verde - 1° piano - apertura al pubblico: martedì e giovedì 8.30-10 - accesso telefonico Tel 0544/285811 dal martedì al giovedì 10.30-12, rinnovo che poteva passare a quelle dei rispettivi comprensori. Ma la “burocrazia” non capisce le esigenze dei cittadini, in compenso i “dirigenti” continuano a ricevere i premi. Vedremo le promesse di Renzi. FORZA RENZI.

mercoledì 26 febbraio 2014

FIDUCIA A RENZI: FACENDOSI ASSUMERE DALL’AZIENDA DI FAMIGLIA S’E’ FATTO PAGARE 10 ANNI DI CONTRIBUTI PENSIONISTICI DA DIRIGENTE DA PROVINIA E COMUNE DI FIRENZE


Matteo Renzi stasera, un minuto dopo avere ottenuto la fiducia, dovrebbe fare un gesto fondamentale per la sua credibilità: dimettersi dalla società di famiglia. Renzi ha ottenuto il diritto alla pensione grazie a un trucco: nel 2003, quando l’Ulivo decise di candidarlo alla Provincia di Firenze Renzi si fece assumere dalla società di famiglia nella quale era un semplice collaboratore. La Chil Srl si occupava di marketing e vendita dei giornali ai semafori con gli strilloni. Il padre e la madre l’avevano fondata nel 1993 e avevano ceduto nel 1997 le quote ai figli Matteo (40 per cento) e Benedetta (60 per cento). Quando matura la candidatura alla Provincia, Matteo è solo un co.co.co. Se fosse rimasto un collaboratore non avrebbe maturato i 10 anni di contributi pensionistici da dirigente né avrebbe avuto diritto alle cure mediche gratuite e al Tfr. Per regalare questo vantaggio al figliolo, babbo Tiziano e mamma Laura lo assumono e lo pagano come dirigente per pochi mesi, per poi metterlo in aspettativa. Così i contributi sono a carico della Provincia, e del Comune dal 2009, che nel 2013 pagava 3mila e 200 euro al mese per il suo sindaco. Così, grazie a una somma stimabile in circa 350 mila euro versata dagli enti locali per lui in dieci anni, Renzi oggi è un trentenne fortunato dal punto di vista assistenziale e pensionistico. Se non può essere definita una truffa allo Stato, quella realizzata da Renzi, è una truffa alla ratio, allo scopo alto dello Statuto dei lavoratori del 1970. Il dubbio che sorge leggendo la cronologia di quelle giornate è che nel 2003 abbia usato la norma nata per garantire la partecipazione alle elezioni ai lavoratori per ottenere una pensione e un Tfr ai quali – fino a pochi giorni prima della sua candidatura – non aveva diritto.

martedì 25 febbraio 2014

COME SONO SPESI I NOSTRI SOLDI DEL CON.AMI: 21,1 MILIONI D’INVESTIMENTI E 22,5 MILIONI DI UTILI AI COMUNI SOCI, MINIMI GLI INTERVENTI NEL FAENTINO E NELLA DISCARICA

Stefano Manara, presidente CON.AMI (Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale) ha illustrato il bilancio di previsione 2014 ed il Piano triennale degli investimenti 2014/2015/2016. Il Consorzio, che ha sede ad Imola, è composto da 23 Comuni ubicati nelle Province di Bologna, Ravenna e Firenze*. Il Bilancio ed il piano triennale degli investimenti vengono sottoposti all'esame dei singoli Comuni consorziati, in vista dell'approvazione definitiva che compete all'Assemblea dei 23 Comuni soci del CON.AMI, in programma il 28 febbraio prossimo. Il Con.Ami è il terzo azionista di Hera, con una partecipazione azionaria pari al 7,40%. Nel 2014 sono previsti complessivamente oltre 20 milioni di euro di ricavi, di cui quasi 10,6 milioni di euro da canoni di affitto delle reti (circa 10,7 milioni di euro sono previsti nel 2015 e poco meno di 10,8 nel 2016); mentre dai dividendi delle azioni Hera sono previsti quasi 9,5 milioni di euro nel 2014 (stessa cifra anche nei due anni successivi). L'utile netto previsto si aggira per il 2014 su quasi 8, 2 milioni di euro. (ricavati dal pagamento delle utenze senza concorrenza n.d.r.). Nel triennio 2014-2016 il Con.Ami prevede un utile netto di quasi 24,7 milioni di euro di cui 22,5 milioni distribuiti ai Comuni soci. Questa cifra si aggiunge agli oltre 21,1 milioni di euro di investimenti previsti nel triennio dal Con.Ami.  A fine 2014 il patrimonio netto si assesta a quasi 314,2 milioni di euro, mentre il totale delle immobilizzazioni (immateriali, materiali e finanziarie) raggiunge i 398 milioni di euro. "Anche nel prossimo triennio CON.AMI contribuirà alla formazione dei bilanci comunali ponendosi l'obiettivo di distribuire dividendi ai Comuni soci per un importo di circa 7,5 milioni di euro per ciascun anno - dichiara Stefano Manara -. Con queste risorse intendiamo dare risposta alle richieste dei Comuni soci di mantenere una politica dei dividendi tale da concorrere a far sì che i Comuni stessi possano assicurare i servizi ai propri cittadini". "Con i suoi 21,1 milioni di investimenti, il Piano triennale di Attività 2014/2016 vuole mantenere una forte politica di intervento, in specifico nei settori dei servizi a rete e nelle attività di interesse generale, per concorrere a sostenere l'economia locale e la tutela ambientale, come ci chiedono i Comuni soci per dare risposta allo loro ridotta possibilità di promuovere investimenti in tutti i settori, a partire da quelli necessari a mantenere una sufficiente manutenzione delle dotazioni patrimoniali, che contribuiscono a rafforzare la coesione sociale, a stimolare nuove iniziative imprenditoriali e a creare opportunità occupazionali" Il Con.Ami nel triennio si qualificherà nel ruolo di referente per conto dei Comuni Soci nelle relazioni con HERA, contemporaneamente sarà importante continuare, per quanto possibile, nell'acquisto di piccole quantità di azioni pubbliche proposte sul mercato vincolato, sia perché fino ad ora questa si è rivelata una strategia economicamente remunerativa, sia per mantenere il peso della quota pubblica e del CON.AMI rispetto agli altri azionisti. A questo proposito, nel Piano Triennale sono previsti 3 milioni di euro per l'acquisto di azioni Hera (1 milioni all'anno nel triennio). CON.AMI intende rafforzare la comunicazione verso i Comuni soci, le associazioni e i cittadini in generale Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, Con.Ami fa sapere che il prossimo triennio sarà determinante per dare continuità all'attività dell'autodromo perseguendo il pareggio di bilancio attraverso lo svolgimento delle competizioni sportive di moto ed auto, dei corsi di guida sicura e dello sviluppo del Museo e delle attività commerciali. la Società Osservanza, pur in liquidazione (Imola), i lavori per la costruzione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco a Imola (4 milioni di euro (300 mila già finanziati; 1 milione a bilancio nel 2014, 1,2 milioni nel 2015 e 1,5 milioni nel 2016)  il Comune di Imola si tratta di interventi sui parcheggi; la Gestione dell'Ufficio Mobilità; nel 2014, per giungere all'affidamento ad Area Blu della gestione delle pratiche di occupazione di suolo pubblico; l'acquisizione nel corso del 2014 di un software di gestione del Catasto Strade e della Segnaletica e realizzazione della relativa banca dati; il potenziamento del sistema di mobilità ciclabile pubblica nella città di Imola. Per la Provincia di Bologna si prevede, nel corso del triennio, la realizzazione di ulteriori investimenti per € 355.500,00 per lo sviluppo e il potenziamento del sistema di controllo.

lunedì 24 febbraio 2014

PALMIZIO COORDINATORE REGIONE INFORMA


Cari amici, ho tardato un po’ ad aggiornarVi ma gli impegni sono stati tanti e tali da non darmene il tempo.  Ho finito il tour delle provincie emiliano romagnole con grande soddisfazione per l’entusiasmo che mi avete dimostrato nel voler seguire  un percorso politico fatto di rinnovamento e maggiore sinergia tra tutti i livelli.  Ho iniziato a valutare le persone che potrebbero entrare nei prossimi coordinamenti provinciali ma mi mancano ancora alcuni tasselli e sto aspettando che , come richiesto dal Presidente Berlusconi,  siano tesserati almeno i quadri e gli eletti, entro il 31 marzo. I tesseramenti proseguiranno poi fino al 30 giugno; è importante il tesseramento perché Vi  darà l’opportunità di fare i congressi ed eleggere  i Vostri rappresentanti Forza Italia.  Le maggiori energie sono dedicate alle prossime amministrative.  In Emilia Romagna andranno al voto 256 comuni, di cui 39 sopra ai 15.000 abitanti e 5 capoluoghi di provincia.  Dei 5 capoluoghi di provincia , Ferrara e Modena hanno già un candidato sindaco e si stanno preparando le liste Forza italia;  all’architetto Anselmi e al Sig. Galli vanno i miei migliori auguri di buon lavoro .  Nei  comuni sopra ai 15.000 abitanti stiamo lavorando per fare liste Forza Italia apparentate con le altre formazioni di centro destra per poter raggiungere almeno il ballottaggio. Di questi 39 comuni solo 5 sono amministrati dal centrodestra: Bondeno (FE), Molinella (BO), Sassuolo (MO), Fidenza (PR) e Bellaria Igea Marina (RN)   Appena la situazione sarà dipanata  Vi farò avere l’elenco dei candidati da sostenere.
 A Roma la situazione , rispetto a venti giorni fa, si è completamente  “rimescolata”.  Vi avevo lasciato raccontandoVi  dei 5 stelle che occupavano l’aula e ci troviamo con Renzi che ha occupato la seggiola di Letta. Martedì mattina voteremo la fiducia a questo governo modificato , non posso certo chiamarlo nuovo. L’Emilia Romagna è sovra rappresentata perché ben tre ministri sono di Bologna. Vengono tutti da mondi diversi l’un dall’altro, come si possano amalgamare insieme tutte queste esperienze non mi è dato di saperlo , ma come sempre son d’accordo con il Presidente Berlusconi : faremo una opposizione responsabile. Cordialità.  On. E.M. Palmizio

sabato 22 febbraio 2014

CONFLITTO D’INTERESSI??


Sindaco di Riolo Terme, come pensate di essere credibili quando asserite di non parlare più del passato perchè Voi siete il nuovo che vorrebbe far credere di aver chiuso un capitolo ed aperto un'altro, quando Vi permettete di pubblicizzare sul sito web del Comune e con sms sui cellulari l'apertura del servizio clienti Hera nel paese?? Qualcuno potrebbe pensare: cosa c'e' di strano, anzi è una cosa positiva avere un servizio così vicino a casa, oppure no?? Nulla da eccepire se non si analizza a fondo l'operazione perfetta a vantaggio sempre di qualcuno o di società di parte politica con qualche conflitto di interessi! Caso vuole che Hera spa, società multiservizi a capitale pubblico-privato che gestisce il servizio idrico integrato,il ciclo dei rifiuti, la distribuzione del gas,dell'elettricità e dell'illuminazione pubblica per conto di centinaia di comuni in Emilia Romagna ed in altre regioni, nel gioco delle scatole cinesi delle Coop. Rosse, si appoggia come al solito (per l'apertura di questo nuovo servizio) a una società assicurativa l'UNIPOLSAI (compagnia sempre del gruppo) in ben quattro comuni del comprensorio faentino: Castelbolognese, Solarolo, Brisighella e Riolo Terme. In questi comuni le suddette agenzia sono gestite sempre dalla stessa persona, che lei stessa e la famiglia hanno evidenti legami politici passate e presenti ben definiti. Cosa dovrebbero dire le altre compagnie assicurative presenti sul territorio? Che tutto cio' rappresenta un servizio pubblico anche per i loro clienti (molti di lori saranno utenti Hera sicuramente), oppure che dovranno iscriversi al partito per partecipare a una futura gara?? Non venitemi a parlare di trasparenza e di altre fesserie simili. Che risposta pensate di prepare per giustificare il Vs. appoggio a une delle solite operazioni di partito delle vecchia politica? Sono veramente curioso per questa interrogazione e lo sono anche molti cittadini.  INSIEME PER RIOLO il capogruppo VINCENZO VALENTI

venerdì 21 febbraio 2014

QUANDO I FALLIMENTI SI PRESENTANO IN POMPA MAGNA: LA “NAVETTA” DEI PASSAGGI DA TERRENI AGRICOLI AD EDIFICABILI E VICEVERSA DIMOSTRANO IL FLOP DEL PSC


Da terreni agricoli a terreni fabbricabili, da terreni fabbricabili a terreni agricoli e tanta demagogia in pompa magna in tutte e due i casi. Questa “navetta” urbanistica è il frutto di un’incapacità di ascolto e valutazione delle amministrazioni di sinistra che governano Faenza da vent’anni, tutte impegnate invece a crearsi del consenso. In fase di discussione del PSC infatti, molti avevano osservato, a dir la verità anche scritto, che la proiezione di sviluppo del documento cardine dello sviluppo urbanistico della città era “drogata”.  Oggi gli uffici comunali e l’amministrazione scoprono l’acqua calda e fanno marcia indietro, ma quella realtà dei fatti che il PSC voleva fotografare non c’era neppure allora. I quattromila appartamenti sfitti c’erano anche nel 2009, ricordo più osservazioni in tal senso, non c’era oggettivamente bisogno di tutte quelle aree di espansione e tal critica la fece pure l’ordine degli architetti: “Fra i tanti approfondimenti del Piano non è stato fatto lo schema che individui quanti alloggi inutilizzati ci sono sul territorio ma, confrontando i dati messi a disposizione dalle amministrazioni e dagli operatori di mercato, si evince che nel 2006 si era già costruito più del necessario; non siamo in situazione di emergenza abitativa. Basterebbe, allora, come espansione, il riempimento dei vuoti urbani, anche se ciò richiede una grande sapienza di progetto. Non serve un Piano di sviluppo che si giustifica col risparmio energetico ma uno che riordini l’esistente."
La validità di uno strumento urbanistico si evince soprattutto dalla sua capacità di cogliere, stimare, le prospettive future, quindi la sua durata nel tempo. Il PSC di Faenza ha retinato un’infinità di aree per interventi speculativi assecondando la logica dei proprietari delle aree. Ora conclamata la completa stagnazione del mercato, nonostante fosse evidente cinque anni fa, potendo addossare tutte le responsabilità alla crisi economica, si sposa una nuova logica per non gravare troppo sui proprietari con la tassazione di quelle aree, anche perché quei terreni non hanno più, ed è evidente, il valore che avevano allora. Questa inadeguatezza del PSC, passati solo 4 anni, si riverbererà anche sul RUE e sul POC dovendo essere questi conformi ad un documento che potremmo definire non più “congruo”; pensare che doveva durare vent’anni!     Raffaella Ridolfi

giovedì 20 febbraio 2014

NOI E RENZI. PARTECIPA AL FOCUS GROUP

Nell'incontro di oggi con Matteo Renzi, Silvio Berlusconi ha ribadito il nostro ruolo di opposizione responsabile.
Allo stesso tempo ha confermato la necessità di approvare secondo i tempi previsti la legge elettorale e ha dato una disponibilità sulle riforme istituzionali e su quelle che riguardano lavoro, fisco, giustizia.
Tu come pensi che dovremmo agire nei confronti del nuovo governo?
Grazie! Cordialmente,  on. Antonio Palmieri  responsabile internet Forza Italia

mercoledì 19 febbraio 2014

TROPPI INUTILI IDIOTI


"Angelino, sei proprio un idiota". Impossibile non attendersi la replica al pepe di Alessandro Sallusti dopo le durissime parole di Angelino Alfano dal palco romano di Ncd, domenica a pranzo. Il vicepremier uscente ha bollato come "inutili idioti" gli uomini più in vista di Forza Italia, i consiglieri che hanno reso Silvio Berlusconi "irriconoscibile". E tra quelli, non citati, difficile non scorgere anche il direttore del Giornale. E se quegli stessi politici azzurri hanno reagito via Twitter e comunicati stampa, lui, Sallusti, sceglie l'editoriale del lunedì. "Essendo idioti, gli alfaniani si sono offesi. Perché sono pure ignoranti". Prima botta. Alfano non ha colto, scrive il direttore, la citazione storica, "staliniana" di Berlusconi sugli "utili idioti" della sinistra. "Cavolo Alfano, non puoi cadere così: se uno è inutile, che sia idiota o no, è irrilevante. Lo vuoi capire che è idiota solo chi è utile al nemico? Forse è troppo difficile".
Della Valle peggio dei teenager - Ma "l'idiota" non è solo Alfano. Sallusti se la prende anche con Diego Della Valle, che ha dato dell"imbecille" a John Elkann. "Sono anni che Della Valle ce la mena contro la tirannia dei vecchi. In realtà l'anagrafe non lascia scampo: John è giovane, Della Valle è entrato nel girone degli anziani. L'azienda globale di John funziona (merito di Marchionne), quella di Della Valle scricchiola. Il paragone lo rende acido, invidioso dei successi e dell'età altrui". Non mancano gustose stoccate, tipo quella sul look: "Cerca di mascherare gli anni portando le camicie con il colletto alzato (neppure i teenager lo fanno più, si vergognano) e decine di braccialetti come manco si vede d'estate sulla spiaggia di Riccione". Giletti bravo, ma... - Ma gli idioti, "utili" o "inuitili", abbondano anche in tv. E Sallusti si mette nel mucchio, insieme a molti colleghi. Buon ultimo, Massimo Giletti che nella sua Arena su Raiunoin collegamento video con un onorevole del Movimento 5 Stelle, ha raccomandato agli altri ospiti: "Mi raccomando, niente contraddittorio", in ossequio al criticabilissimo regolamento mediatico dei grillini. Giletti, scrive Sallusti, è un campione di ascolti, un professionista con la schiena dritta ("lo ha dimostrato con un Berlusconi debordante, fino al punto da farlo alzare dalla sedia"): "Lui, noi, io non dovremmo più accettare questa regola da utili idioti. Non siamo degli Alfano qualsiasi

martedì 18 febbraio 2014

PAROLE CHIAVE……


Berlusconi – Solo lui è il leader legittimato da oltre 10 milioni di voti. Lui ė stato l'ultimo Presidente del Consiglio dal 2011 ad oggi ad essere stato eletto dagli italiani. E lui ha subìto quattro, quasi cinque golpe, culminati con la sua estromissione dal Senato. Ed è lui, con il senso di responsabilità che lo ha sempre ispirato, che farà con Forza Italia una opposizione costruttiva al nuovo esecutivo. Lui sì che pensa solo al bene del Paese e non alle ambizioni personali.
Toti/1 – Senza se e senza ma. “Questo governo Forza Italia lo contesta nel metodo e nel merito. Non riesco a capire quale impulso in più possa dare Renzi all'economia con la stessa maggioranza di Letta”. Non lo capiamo noi e non lo capiscono gli italiani. Così il consigliere politico del Presidente Berlusconi a “In mezz’ora”.
Toti/2 – Pacta servanda sunt. Ma forse Renzi non sa il latino. “Renzi ha bisogno di Forza Italia per fare le riforme ed intende dialogare con tutti. Abbiamo fatto un accordo sull'Italicum, Titolo V e Senato e noi lo rispetteremo fino in fondo. Vediamo se sarà lui a rispettarlo, noi siamo pronti a votare anche domani mattina. La mia previsione è che se il Pd farà slittare la legge elettorale ci riterremo svincolati dal patto”. Se ne ricordino, non si può prescindere da Berlusconi e Forza Italia per le riforme istituzionali.
Toti/3 – “Il Nuovo centrodestra ha una responsabilità gigantesca. Ha spaccato il fronte moderato aprendo la strada a provvedimenti che han nuociuto al Paese. L'asse si era spostato a sinistra. Quando Berlusconi parla di utili idioti, al netto degli idioti, loro sono stati la stampella del governo di sinistra”. Lo ha detto Toti ieri dalla Annunziata: rispediamo al mittente l’accusa.

lunedì 17 febbraio 2014

Telegraph, il quotidiano politico più venduto in Gran Bretagna.
Un pesante
atto d’accusa nei confronti del governo tecnico Monti, del centro-sinistra italiano e dell’Unione Europea. A partire dall’eloquente titolo: “Italia in crisi. Berlusconi ritorna – tutto è perdonato”.
In Italia ormai si guarda con nostalgia ai giorni del governo Berlusconi.
L’UE ha promosso la politica tecnocratica in Italia spodestando Berlusconi nel 2011 e inaugurando una nuova era di governi che
non godono di sostegno elettorale.
Matteo Renzi, il politico di centro-sinistra che ha mandato via Enrico Letta, sarà il terzo leader non eletto in Italia in poco più di due anni.
Il marciume si è insediato da quando Mario Monti, un tecnocrate che non era mai stato eletto a nessuna carica, è stato installato dal volere dell’Unione europea dopo che i leader europei spaventati dai mercati obbligazionari hanno messo in discussione pubblicamente la credibilità di Berlusconi nel novembre 2011. 

sabato 15 febbraio 2014

BERLUSCONI: “ IO ULTIMO PREMIER ELETTO DAL POPOLO”


Il Cav attcca la sinistra: "Da loro solo tasse". E smaschera il blitz ordito con Napolitano e toghe: "Strategia della distruzione per farmi fuori". Domani sera salirà al Colle per guidare la delegazione di Forza Italia: "Alle prossime elezioni dobbiamo puntare al 37%"
"Siamo di fronte a un’emergenza. Il Pd ora è il primo partito d’Italia, prima delle scissioni all’interno del centrodestra. Perché tutto ciò non accada, bisogna vincere le prossime elezioni con più del 37% dei voti".  Alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale di Ugo Cappellacci, candidato governatore per la Regione Sardegna per la coalizione di centrodestra, Silvio Berlusconi non fa sconti a nessuno: inchioda la sinistra per tutte la valanga di tasse che ha imposto agli italiani, rinfaccia (senza fare i nomi) chi non ha aderito a Forza Italia contribuendo a spaccare il centrodestra e bacchetta il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano di essere troppo attaccato alla poltrona. Ma soprattutto guarda alla tornata elettorale come l'occasione per rilanciare il buon governo azzurro. E ricorda: "Io sono l’ultimo presidente del Consiglio che è stato eletto dal popolo...".
"C’è stata una scissione, ma non è bello dire scissione...". Dal palco di Arborea Berlusconi chiude la campagna elettorale di Cappellacci ricordando la fuoriuscita degli alfaniani da Forza Italia e parlando delle future alleanze elettorali: "Siccome tengono alle poltrone, se dovessimo andare al voto in coalizione, questi qui dovremo riprenderceli vicino...". Il Cavaliere, però, non è affatto preoccupato da Ncd, ma dalle politiche della sinistra al governo. Nel giorno in cui Enrico Letta è salito al Colle per rassegnare le dimissioni da premier a Giorgio Napolitano e Matteo Renzi si appresta ad accettare l'incarico di formare un nuovo esecutivo, Berlusconi dice un secco "no" al programma economico targato Pd. "Niente da fare - spiega - questi signori non hanno ancora imparato  come si fa a far avanzare l’economia e a promuovere la crescita. Hanno dei progetti che sono deleteri per tutto". Tra questi anche la patrimoniale. Proprio per evitare che la sinistra resti al governo, il leader di Forza Italia lancia un accorato appello ai moderati. "Se alle prossime elezioni dovremo andarci con una coalizione dovremmo riprenderceli vicino...", continua soffermandosi sul rapporto con Alfano. Perché questa alleanza non debba essere sottoscritta "forzatamente", il Cavaliere vede solo una soluzione, e cioè che alle prossime elezioni Forza Italia stra vinca con più del 37% delle preferenze. "Noi soltanto siamo pieni di passione e entusiasmo per l’Italia - incalza l'ex premier tra gli applausi - siamo sicuri di vincere da soli, ma dobbiamo puntare al 37%". Nel frattempo, però, Berlusconi resta concentrato sul passaggio di consegna da Letta a Renzi. Domani sera, intorno alle 18,30, salirà al Quirinale per guidare la delegazione di Forza Italia alle consultazioni con il capo dello Stato. "Contro di me hanno messo in atto una strategia di distruzione", ha concluso accusando la sinistra di aver ordito, "insieme alla magistratura", un vero e proprio colpo di stato per farlo dimettere, "senza curarsi che colpiva l’immagine del nostro governo e dell’Italia".

mercoledì 12 febbraio 2014

E IO PAGO: TRUFFA L’INPS E SCAPPA! CHI HA INSEGNATO AGLI IMMIGRATI UNA LEGGE PER FREGARE LA PREVIDENZA ITALIANA?


Fuggono in Africa con i soldi dell’Inps. Tre indagati per truffa aggravata.
L’inchiesta della Procura di Padova sul fenomeno delle partite Iva per attività fantasma. Richard Antwi l’ha pensata così: apro una partita Iva, chiedo i soldi allo Stato e scappo. Gli è andata bene. Ora è in Ghana, nel villaggio ashanti di Jamasi che aveva lasciato nel 1991, e con quei 29 mila euro punta forse a fare il principe. Stessa scelta ha per un suo connazionale, Oscar Owusu, anche lui ghanese, anche lui protagonista di un mordi e fuggi con le casse pubbliche che gli ha fruttato 28 mila euro, incassati e portati in fretta fra le colline della foresta pluviale dell’Africa nera, dicono gli inquirenti.
FINTO KEBAB – Mentre Youssef Mohamed avrebbe scelto il ritorno al suo deserto marocchino per ripartire da zero, o meglio, da quei 18 mila euro versati sul suo conto dall’Inps per finanziare un kebab che nessuno ha mai visto. Tre storie analoghe di altrettanti stranieri, forse solo i primi tre di una lunga lista nella quale potrebbero figurare anche vari italiani, come sospetta la procura di Padova dopo aver aperto in rapida successione diversi, distinti fascicoli.

martedì 11 febbraio 2014

GOLPISTI NELL’ESTATE 2011?


Finalmente la verità sul golpe del 2011. Monti già nel giugno, a spread basso, era stato scelto dal Colle.  Il Presidente Napolitano nei giorni scorsi ha detto solennemente: i nomi di Monti e Letta sono stati descritti come «quasi inventati per capriccio del Presidente della Repubblica». Ma ciò non è vero perché furono indicati «nel corso delle consultazioni». Insomma: agì come Costituzione comanda. Invece. Forse le consultazioni ci furono, ma non esattamente quelle previste dalla Costituzione. Consultò qualcun altro.
 Un’altra verità, rispetto a quella fornita dal Quirinale, viene documentata da Alan Friedman oggi sul “Corriere della Sera” e incastonata in un video di poco più di dieci devastanti minuti. Eccola: già nel giugno del 2011 il presidente Napolitano aveva chiamato a sé Mario Monti per allertarlo. Sarebbe toccato a lui sostituire Berlusconi a Palazzo Chigi. Anche Corrado Passera, allora banchiere semplice, era stato incaricato dal Colle di confezionare un programma economico che poi mostrò allo stesso Monti. Lo sapevano tutti, a quanto pare, quelli del gran mondo della sinistra ricca e colta, di banchieri, finanzieri, editori. E il popolo? Il popolo chi? De Benedetti, Prodi confermano. Monti chiese loro consiglio, ed essi non mancarono di fornirgliene. "Accetta, accetta...". Ci domandiamo: perché Napolitano ha sostenuto che non si è trattato di un suo capriccio? Siamo d’accordo, non è stato un capriccio, non si tratta di uno scatto di umore bizzoso, ma qualcosa di lento, maturato piano, coltivato prima delle tempeste. Come si può chiamare qualcosa che viene progettato in contraddizione con il responso delle urne? A uragano finanziario ancora al di là dell’orizzonte, fuori dagli schermi radar, il nome e cognome di un premier senza suffragio universale, ma solo a suffragio di quartierini alti e stranieri era già stabilito. Presidente Napolitano, osa ripetere ancora che sarebbe stata la consultazione di partiti ad aver fatto uscire il nome Monti? Sul serio?
Andiamo al documento filmato di Alan Friedman. Le ultime parole sono di Mario Monti, quando ammette, faticosamente, dolorosamente, a proposito della sua investitura a premier, che in effetti già a giugno del 2011, Napolitano “sì, mi ha dato segnali in questo senso”.
Poi basta parole. Primo piano del senatore a vita. In trenta secondi di un volto silenzioso viene raccontata una brutta verità sull’Italia. C’è un pieno di verità in quel vuoto di parole che nemmeno in un poderoso volume di documenti e giuramenti. Monti è smarrito, stringe le labbra. Le corruccia, le abbassa. È consapevole, non mente. A cosa ha detto di sì? E chiude gli occhi per otto secondi eterni.
Si rifletta. Quando Monti fu investito di un piano elaborato fuori Costituzione (da chi? da Napolitano? quali consultazioni ci furono?) lo spread, con la sua tempesta poi provocata ad arte, non si era ancora abbattuto sull’Italia, ma se ne stava tranquillo sotto i 200 (quota 200 sarà toccata solo il 3 luglio). Eppure in quel giugno 2011 era già tutto predisposto. La road map o, meglio, la Strassenkarte, per dirlo in tedesco che temiamo sia la lingua giusta, era disegnata. Prendeva le mosse così un tranquillo colpo di Stato, pacifico, sereno, discusso in fresche sere d’estate a Saint-Moritz, non con il popolo elettore ma tra poteri forti.
Ma sono anche poteri boomerang. Pensavano di aver dato scacco matto a Berlusconi e al popolo italiano. Ora grazie alle rivelazioni fornite da Alan Friedman, convergenti, limpide, senza possibilità di letture minimaliste o benevole, lo scacco matto è al Re, ed è inutile che schieri cavalli ed alfieri, torri e pedine. Di certo siamo garantisti. Persino quando un volto impassibile come quello di Mario Monti canta più di un verbale. 

giovedì 6 febbraio 2014

SEMPRE I PRIMI NELLE SPESE DELL’ITALIA E IO PAGO: AMBASCIATORI ITALIANI? LA LORO BUSTA PAGA DUE VOLTE E MEZZO QUELLA DEI COLLEGHI TEDESCHI.


Tanto per fare un paio di esempi: l’ambasciatore italiano a Parigi porta a casa 20.995 euro al mese, l’omologo tedesco 8.449; l’ambasciatore italiano a Mosca è retribuito con la bellezza di 26.998 euro al mese, mentre il suo omologo tedesco con 10.018. Una sproporzione abissale che non sembra affatto preoccupare la Farnesina. Negli ultimi mesi la rete diplomatica italiana non è certo brillata la sua efficienza. I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono ancora ingiustamente trattenuti in India. L’ex terrorista Cesare Battisti si sollazza sulle spiagge di Rio de Janeiro. Per non dimenticare lo schiaffo a quei genitori rispediti a casa dal Congo senza i figli adottivi. Adesso i diplomatici finiscono nel mirino dell’opinione pubblica per i lauti guadagni che ogni mese si portano a casa. A far le pulci alla Farnesina è il sito Lavoce.info riportando le remunerazioni degli ambasciatori italiani e mettendole a confronto con quelle dei tedeschi. “Sono remunerazioni teoriche, che assumono un ambasciatore senza moglie e senza figli – spiega Roberto Perotti che coordina un gruppo di lavoro della segreteria di Matteo Renzi sulla spesa pubblica – i dati italiani mi sono stati forniti direttamente da funzionari del ministero degli Esteri, quelli tedeschi sono basati su fonti ufficiali scaricate da internet”. In media, le remunerazioni nette italiane sono due volte e mezzo quelle tedesche. Con punte che, in Europa e in America del Nord, arrivano quasi a trplicarsi. A Tokyo, per esempio, l’ambasciatore italiano prende 27.028 euro al mese, mentre quello tedesco deve “accontentarsi” di 10.018. E ancora: a Washington l’ambasciatore italiano guadagna 24.606 euro al mese, mentre quello tedesco 9.495 euro.
“Sia gli ambasciatori tedeschi sia quelli italiani hanno ovviamente diritto all’abitazione”, ricorda Perotti. Secondo un’indiscrezione di Wall Street Italia, il rappresentante italiano alle Nazioni Unite di Ginevra, che guadagna 19.757 euro al mese mentre il suo omologo tedesco ne prende 8.449 euro, risiede “in una villa a con 12 bagni da 22 mila euro di affitto al mese”. Casa a parte, la rete diplomatica italiana gode anche di una indennità per le spese di rappresentanza che può variare da 4mila euro mensili a Pretoria a 22mila euro a Tokyo. Con tutti questi soldi gli ambasciatori possono pagarsi il leasing e la benzina della macchina di servizio, i viaggi di rappresentanza, i domestici, i ricevimenti e così via. E gli ambasciatori tedeschi? Tutte le spese di rappresentanza sono a carico della sede.

lunedì 3 febbraio 2014

RENZI NON SI ILLUDA, AL MASSIMO LA SINISTRA E’ SALITA AL 35 PER CENTO DOPO I FUNERALI BERLINGUER



Forza Renzi?. Non esageriamo, auguri sì, però. Il suo tentativo si scontra con un sacco di nemici, pescecani e murene da fondo fangoso. Se rende il Pd un partito socialdemocratico, la contesa sarà leale. Ma non si illuda, al massimo la sinistra in Italia è salita al 35 per cento dopo i funerali di Berlinguer”. Lo scrive, nelle sue parole chiave, “Il Mattinale”, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati

sabato 1 febbraio 2014

PENSIONI D’ORO IN EMILIA ROMAGNA


E’ impossibile ottenere dati ufficiali sulle pensioni d’oro in Emilia-Romagna. Nella patria delle cooperative rosse, dei partiti rossi, delle amministrazioni rosse, della finanza rossa reputiamo sia corretto e coerente nei confronti della cittadinanza pubblicare i nominativi dei maxi-pensionati della nostra regione. Dai dati forniti dal Ministero risultano circa 10.000 cittadini italiani che percepiscono rendite pensionistiche superiori ai 10.000 euro mensili, di questi ben 291 superano i 24.050 euro, per un importo medio annuo di 394.000 euro. Presumibilmente, anche in Emilia-Romagna sono in molti a fruire di questi benefici d’oro. Attraverso un’interrogazione regionale ho preteso di ottenere questo dato, comprensivo dei singoli nominativi dei pensionati, della loro provincia di residenza, del settore d’impiego in cui gli stessi hanno operato, distinguendo il pubblico dal privato. Temiamo, infatti, che la maggior parte di questi super ricchi provenga proprio dal pubblico, sfruttando posizioni ottenute forse per la fedeltà al partito politico di appartenenza. Con la nascita di Forza Italia, e la discesa in campo di Silvio Berlusconi, si è cercato di scardinare un sistema ingessato, controllato dai cosiddetti poteri forti. Ci siamo trovati di fronte un muro troppo spesso per essere abbattuto. Un sistema che ancora resiste, nonostante le richieste di equità e giustizia da parte della cittadinanza. La vecchiaia, come diceva Totò, è una livella per la morte, non ci paiono degne di uno stato civile ineguaglianze come queste. Fabio Filippi