venerdì 29 agosto 2014

DAL NO AL NATALE AL CIBO A SCUOLA: L’ITALIA SI PIEGA AI MUSULMANI


Persino le bagnine. Dalle forme rotonde o no. Niente. Hanno voluto toglierci, non dico la soddisfazione di farci, eventualmente, salvare da loro ma anche quella di limitarci a guardarle. Nel caso meritassero una sbirciatina, ovviamente. Macché. Già, perché in nome dell'islamicamente corretto a Jesolo, spiaggia, peraltro solitamente affollata di bikini e di lati A e B vari, il sindaco Valerio Zoggia, di comune accordo con la Federconsorzi, decise, giusto l'anno scorso, di toglierle di mezzo. Di stabilire che i lifeguards sulla spiaggia fossero soltanto uomini perché, bagnanti e anche venditori abusivi di religione musulmana non se avessero a male. O, peggio, stando alle lamentele della precedente stagione balneare, perché non si mettessero ad insultarle dato che, citiamo testualmente le parole pronunciate allora dal presidente della Federconsorzi Renato Cattai: «Ai loro occhi non godevano della necessaria autorità, perché i musulmani, per la loro cultura, non ascoltano le donne quando danno ordini o anche solo consigli».
Sorprendente no? Anche la discriminazione al contrario sulle bagnine. Come se non bastasse quella lunga lista di auto-limitazioni, che sono state stabilite, per non creare problemi, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle mense, nei luoghi e negli uffici pubblici. Qualche esempio di autocensura di presidi e insegnanti illuminati? Crocifissi tolti in grande quantità, praticamente da Nord a Sud da Est a Ovest di questa nostra Italia, e tante piccole perline di saggezza. Come a Bolzano dove non c'è stata la canzoncina su Gesù per rispetto dei bambini musulmani. Decisione delle insegnanti della scuola materna «Casa del bosco» in vista della recita di Natale, pensando di dare un buon esempio di integrazione in un asilo, quello del quartiere di Oltrisarco, a forte presenza multietnica.

mercoledì 27 agosto 2014

UN QUARTO DELLE AZIENDE PARTECIPATE PERDE SOLDI DICE LO STUDIO DEL COMMISSARIO ALLA SPENDING REVIEW, RENZI DICE “CAMBIA VERSO”.A RAVENNA STEPRA HA REALIZZATO UN BUCO DA 30MILIONI, “CAMBIA VERSO”, A PAGARE SIANO FINALMENTE I RESPONSABILI NON I RAVENNATI.




Sono 1430 su 5.268 (il 27%) le società partecipate dagli enti locali che nei bilanci 2012 hanno presentato un patrimonio negativo o nullo. Il dato emerge dallo studio del commissario alla Spending Review che ha passato al setaccio i bilanci delle oltre 5200 società per cui erano disponibili i conti. Le tre società con un "rosso" maggiore risultano l’immobiliare Cmv di Venezia(-20,3 milioni), la Fiera di Roma (15,7 milioni), la società di trasporti del Lazio Cotral (-14,9 milioni). L’azienda speciale Aprilia Multiservizi ha chiuso il 2012 con 10 milioni di rosso, il consorzio per la zona industriale di Macomer, partecipata dalla regione Sardegna e dal Comune di Macomer di 5 milioni e 200 mila euro. Tra le varie partecipate in perdita anche diverse fondazioni culturali e musicali. Ma, incredibile ma vero, ci sono anche oltre mille società partecipate dagli enti locali che non forniscono dati. Si tratta di 1.075 società con sede in tutte le regioni italiane: si va da aziende per il turismo ad associazioni per la formazione a consorzi per la tutela dei parchi. Certamente fra queste non risulta STEPRA, forse non sono stati mandati i dati, perché STEPRA di proprietà interamente pubblica (Camera di commercio, Provincia di Ravenna e 16 comuni) hanno realizzato un record…. un buco da 30 milioni per voler mettersi a fare gli imprenditori immobiliari, un ruolo che non spetta agli enti pubblici contro le norme di legge. Un buco del genere dovrebbe risultare con evidenze a livello nazionale.  Renzi afferma che bisogna “cambiare verso”, credo che sia opportuno cominciare da Ravenna, facendo pagare direttamente i responsabili che hanno creato l’enorme debito non i cittadini ravennati e le attività economiche rappresentate dalle Camere di commercio.  Il 21 novembre 2013 ho segnalato il fatto alla Procura della Repubblica di Ravenna e alla Corte dei conti.  Attendo  le decisioni del governo Renzi. Intervenire su STEPRA sarebbe un forte segnale di “cambiare verso”  all’Italia, alla  Provincia di Ravenna e trova il mio consenso. - Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA – Vincenzo Galassini




martedì 26 agosto 2014

SIAMO IN GUERRA, BASTA PIETA’


Papa Francesco è stato esplicito. Qualche giorno fa ci ha messo sotto gli occhi una verità terribile che pochi vogliono vedere. In questa estate del 2014 è iniziata la Terza Guerra mondiale e sta provocando migliaia di morti. A differenza dei due precedenti conflitti, quelli del 1914-1918 e del 1939-1945, la guerra di oggi, dice Papa Francesco, viene combattuta «a pezzi». Si spara e si muore in tante aree diverse. Nella striscia di Gaza dove si scontrano Israele e le bande di Hamas. In Libia, che i ribelli vogliono conquistare. In Iraq tra l’esercito regolare, oggi appoggiato dagli Stati Uniti, e i tagliagole del Califfato islamico. In Siria dove il regime di Assad stenta ad aver ragione di chi vuole distruggerlo. E infine in Ucraina che la Russia punta ad annettersi. Questo succedersi di eventi sanguinosi è l’esordio di un conflitto più vasto che, per il momento, sembra risparmiare l’Occidente, a cominciare dall’Italia. Bisogna rifugiarsi in un’espressione cauta, «per il momento, per ora», poiché non sappiamo quanto può accadere all’improvviso. Infatti la Terza Guerra mondiale presenta un protagonista nuovo, feroce e di grande pericolo per tutti: l’irrompere sulla scena globale di un terrorismo islamico che sembrava confinato in territori lontani da noi. L’assassinio del reporter americano James Foley è avvenuto sotto gli occhi di milioni di persone attraverso la ripresa televisiva effettuata e diffusa dai suoi boia. Resterà nella storia non soltanto per la tremenda zoomata sulla testa tagliata, ma per quanto è accaduto dopo. A cominciare dalla Gran Bretagna, i governi europei hanno dovuto prendere atto che non pochi dei loro giovani hanno raggiunto le bande del Califfato per combattere la guerra santa. Sono ragazzi inglesi, francesi, tedeschi e forse anche italiani, convertiti all’Islam. Come tutti i fanatici di una religione che vuole lo sterminio dei cristiani, potrebbero ritornare a Londra, a Parigi, ad Amburgo, a Roma. E portare qui il virus sanguinario del terrorismo. Forse non tutti se ne sono accorti. Ma siamo entrati nell’epoca dei boia mascherati, gli assassini con il cappuccio nero. Lo indossavano pure i terroristi di Hamas che l’altro ieri, nella striscia di Gaza, hanno ammazzato ventuno palestinesi, presunti informatori di Israele. Portati in qualche piazza della città, sono stati accoppati come bestie. E anche la loro fine è stata filmata e diffusa attraverso il maledetto web che aiuta i guardoni di tutto il mondo ad andare in orgasmo davanti a un uomo sgozzato. Nel frattempo che cosa accade in Italia? I nostri servizi di sicurezza ci avvisano che il rischio del terrorismo islamico diventa sempre più vicino e allarmante. Siamo alle prese con una maledizione che si ripete. Dal 1974 al 1988, il terrorismo delle Brigate rosse ha insanguinato le nostre strade con decine di morti, più qualche centinaio di gambizzati. Abbiamo visto sequestrare e uccidere un leader politico come Aldo Moro. Tuttavia la Prima Repubblica ha retto, in virtù di un patto tra centro, destra e sinistra. Un’intesa che, sia pure tra mille difficoltà, ha sempre tenuto. Ma in quel tempo, l’Italia della politica era più salda di quella odierna. E disponeva di leader che possono aver commesso molti errori, ma tutto sommato erano migliori di quelli d’oggi. Lo scrivo per rispetto professionale della verità. Lavoravo da giornalista allora come faccio adesso. Però in questo 2014 vedo attorno a me un panorama di rovine. Con una Casta politica che annaspa impotente. Per di più strozzata da una recessione profonda, un pozzo dal quale i partiti non sono capaci di far uscire gli italiani onesti e senza potere. Di fronte alla Terza Guerra mondiale, il governo Renzi balbetta e non sa decidere neppure le misure indispensabili. Per cominciare, dovrebbe chiudere subito l’operazione Mare

domenica 24 agosto 2014

PROVINCE, ABOLITE E CANCELLATE DALLA CARTA. MA EROGANO PREMI E COMPRANO TERRENI


In attesa dei decreti attuativi alla legge Delrio - dovevano arrivare a luglio, sono previsti a settembre - a Salerno il presidente nomina quattro nuovi assessori. Uno in più anche a Bari. La provincia di Bergamo invece si è comprata un terreno in Basilicata per 56 milioni, mentre quella di Rovigo distribuisce gettoni per merito ai dirigenti

Non solo le Province restano. Ma continuano a fare quello che facevano, come se ci fosse ancora un domani per una istituzione da 11 miliardi di euro l’anno. La ragione è fin troppo semplice, ma il problema è grave per le casse pubbliche che languono: dopo quattro mesi dalla data di entrata in vigore del ddl Delrio (dal nome dell’allora ministro per gli Affari regionali e attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio) sul riordino delle Province, mancano ancora i decreti attuativi per renderlo operativo. “Dovevano essere approvati entro l’8 luglio – spiega il presidente dell’Unione province d’Italia (Upi), Alessandro Pastacci – ma le Regioni non hanno trovato un accordo con il governo. Così hanno posticipato al 5 agosto, senza risolvere un bel niente. Si incontreranno l’11 settembre, speriamo che sia la volta buona”.
RITARDI SU RITARDI. Alla vigilia delle votazioni, indette tra il 28 settembre e il 12 ottobre, per le nomine dei nuovi consigli provinciali secondo la legge 56 (cioè la riforma Delrio), è tutto fermo. Eppure la tabella di marcia verso lo svuotamento degli enti era fissata da tempo. Entro la fine di quest’anno devono scomparire e rinascere sotto nuova sembianza, più snella e, in teoria, meno costosa. In pratica, enti di secondo livello con tre organi: il presidente, carica assunta dal sindaco del capoluogo; l’assemblea dei sindaci, rappresentata dai primi cittadini del circondario; e il consiglio provinciale, costituito da dieci a 16 membri (a seconda degli abitanti) selezionati tra gli amministratori municipali locali. A partire dal primo gennaio 2015, invece, devono nascere le prime città metropolitane: Milano, Roma, Firenze,

venerdì 22 agosto 2014

TOGLIATTI, 50 ANNI DALLA MORTE: IL PD DISERTA MA DEDICA LA FESTA DELL’UNITA’ A DE GASPERI.



Giovedì 21 agosto 2014, cimitero del Verano, Roma. Per i 50 anni dalla morte di Palmiro Togliatti si raduna una piccola folla di "compagni" davanti al famedio del Pci, dove il leader storico è sepolto insieme alla sua Nilde Jotti e a tutti i dirigenti storici. Ha organizzato la commemorazione Ugo Sposetti. C'è la figlia di Togliatti, Marisa. C'è perfino il figlio di Vittorio Feltri, Mattia. Arriva come ospite d'onore Andrea Orlando, ministro della Giustizia. Ma è lì a titolo personale e fugge le telecamere di Libero. C'è Emanuele Macaluso, c'è lo scrittore militante Fulvio Abbate che gigioneggia. Ci sono soprattutto molte zanzare. Manca però lo stato maggiore del Pd, che preferisce intitolare le feste dell'Unità ad Alcide De Gasperi e si dimentica completamente del povero Togliatti... Franco Bechis

giovedì 21 agosto 2014

WLADIMIR IL GRANDE: LINEA FERROVIARIA AD ALTA VELOCITA’ ATENE-MOSCA (PER MERCI RUSSE E CINESI)

Si era capito da tempo che Vladimir Putin non e’ una mezza calzetta e che al contrario dei politici nostrani e’ un eccellente stratega che azzecca sempre ogni mossa e gli permette di rimanere a galla nonostante tutti gli attacchi orchestrati dai poteri forti globalisti. E così, mentre i ministri del governo Renzi insistono nella loro fallimentare politica antirussa il leader russo sta mettendo a punto un piano per creare una linea ferroviaria ad alta velocita’ tra Atene e Mosca. Il motivo di tale decisione sta nel fatto che dal 2014 la Cosco Cina, una delle maggiori società di containers del mondo, ha ottenuto in concessione trentennale la maggior parte dei moli commerciali del porto greco del Pireo, il primo del Mediterraneo. In questo modo le navi portacontainers cinesi non saranno più costrette a scaricare in Olanda, nel porto di Rotterdam, ma potranno fare rotta sul Pireo risparmiando una settimana di viaggio e da qui nasce l’idea di realizzare un progetto di alta velocità Mosca-Atene anche al fine di bypassare il Bosforo. Putin da tempo aveva in mente di realizzare un collegamento ferroviario in grande stile che da Atene salisse a nord in Macedonia a Salonicco per giungere la Russia ma l’asse che aveva saldato con l’ex premier conservatore greco Kostas Karamanlis non era stato sufficiente, anzi era stato bruscamente interrotto. Quest’ultimo infatti era stato al centro di un tentativo di omicidio si dice proprio per l’eccessiva vicinanza a Mosca e a Gazprom. Poi nel 2009 fu fatto dimettere per andare a elezioni anticipate, in seguito vinte dal socialista Giorgios Papandreou, alla vigilia del quasi default ellenico.

martedì 19 agosto 2014

CADAVERI SI MUOVONO DURANTE FUNERALE


In questo video tutta la propaganda islamica. Una messinscena per intenerire le animebelle occidentali.
I ‘cadaveri’ disposti per il funerale, dopo un bombardamento israeliano, si muovono sotto i lenzuoli bianchi.
Loris Vioni tramite Cristina Vioni Pur di dar sfogo al loro millenario odio antisemitico, i filo islamici di tutto il mondo (gli italiani sono in testa alla classifica!) credono che gli asini volano e che i cadaveri si muovono. Mi fanno schifo, loro e il loro odio insensato

sabato 16 agosto 2014

PILLOLE di Vincenzo Galassini “FAMIGLIE”

Per altri blog, che seguo, scrivo “PILLOLE W la libertà”, per esprimere considerazione su quanto avviene in Provincia di Ravenna, in Regione, in Italia, riflessioni che forse a tutti non piacciono, a volte anche a quelli della mia stessa idea, ma continuo a esprimerle perché sono e sempre stato un uomo libero. In questa strana e piovosa estate lo faccio anche per il blog Brisighella Ieri e Oggi.
Da alcuni anni seguo appassionatamente la storia e la memoria di Brisighella, che prima per tanti motivi non ho fatto. A Brisighella sono esistite sempre delle “famiglie” che hanno fatto la loro fortuna e reso celebre Brisighella per quanto fatto, come sono accennate  nel libro “Appunti storici di Brisighella e Val Lamone (1913-1914) ” di Vincenzo Galassini e Alessandro Bazzocchi, ricordo in vendita a 10euro presso Beatrice – il Mattarello Via Baccarini, l’intero ricavato andrà per il recupero della facciata della Collegiata San Michele Arcangelo, la famiglia “Galassini” ha forti legami e ricordi.
A Brisighella le “famiglie” importanti sono state gli Spada, i Naldi; i Lega, i Recuperati; i Metelli ed altre. Interessante leggere la storia e gli interessi a loro legate. Si dice che la storia si ripete, è vero, forse non sempre in bene. Nel nuovo secolo 2000 abbiamo nuove”famiglie” quelle dei “Ragazzini e company”, impegnata nell’urbanistica, dei “Missiroli e company”,  attiva  per altruismo, lavoro gratuito impegnata  in Comune, nella Pro Loco, nella Brisighella Romantica, nelle  Feste Medioevali, nel turismo, in politica con pieni poteri di decisione su tutto, certamente per il bene di Brisighella.
Nel passato per il  “conflitto d’interessi”, richiesto dalla sinistra, mi dimisi da consigliere comunale il tutto per la massima trasparenza e correttezza. Altri tempi, è cambiata la sinistra, ma non la legge. Vincenzo Galassini

giovedì 14 agosto 2014

RENZI PUO’ TAGLIARE 7000 CARROZZONI STATALI MANGISOLDI, LO FARA’?. FORZA ITALIA IN PROVINCIA L’HA SEMPRE RICHIESTO MA NULLA DA FARE

Presentato il piano per passare da 8mila a mille partecipate in un solo anno.
Possibili risparmi derivanti dall’illuminazione stradale.
“Vorrei rassicurare che non spegniamo le luci nelle strade. Si sta lavorando invece su una proposta di investimento tecnologico che consenta risparmi ed efficienza“.
In audizione alla Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, il commissario alla Spending review Carlo Cottarelli ha annunciato il rapporto sulle partecipate locali. Rapporto che oggi stesso finirà a Palazzo Chigi, sul tavolo del comitato interministeriale per la revisione della spesa. Nel dossier c’è una proposta di razionalizzazione con l’obiettivo di massima indicato dalla politica di ridurre il numero delle partecipate da 8mila a mille in tre anni. “L’obiettivo – ha spiegato Cottarelli – è ottenere un miglioramento nell’efficienza e risparmi”.
Società, consorzi, enti vari partecipati dagli enti locali. Non sarà certo facile mettere le mani sulle partecipate perché da sempre sono il mezzo usato da Regioni ed enti locali per aggirare le norme fiscali (come il blocco delle assunzioni), alimentare i consensi e pagare dazi al politico di turno. Tanto che delle 8mila partecipate individuate da Cottarelli 1.213 sono vere e proprie scatole vuote. Nelle mani dello Stato ce ne sono appena una cinquantina che, a loro volta, controllano altre 526 di secondo livello. A queste se ne sommano altre 5.258 gestite da Regioni, Province e Comuni e 2.214 “organismi di varia natura”. Totale? 8.048. Ma non finisce qui. Perché, come spiega lo stesso commissario alla Spenging review, “sono certo di più”. Un esempio su tutti: l’Enoteca laziale, un ristorante della Regione Lazio dove gli assessori mangiano gratis e il cui debito è lievitato sopra il milione e mezzo di euro. Ed è proprio questa giungla che Cottarelli vuole disboscare. “A regime il rapporto sulle partecipate locali stima un risparmio di due-tre miliardi - ha spiegato in audizione – anche se è difficile una stima corretta perché non è del tutto conosciuta la dimensione delle inefficienze“.

mercoledì 13 agosto 2014

80 EURO: “TROPPO FACILE TOGLIENDO SOLDI ALLE REGIONI, AI COMUNI, ALLE PROVINCE”. LUCA ZAIA FA RICORSO ALLA CONSULTA

I bonus Irpef toglie risorse alle Regioni". Il Veneto ricorre alla Corte Costituzionale per le modalità di recupero delle risorse decise dal governo nel decreto per gli 80 euro in busta paga. Lo ha annunciato il governatore Luca Zaia, rilevando che la giunta ha adottato oggi una delibera in tal senso. "Troppo facile fare copertura togliendo soldi a Regioni,comuni e province", ha detto il governatore. "Non abbiamo niente - ha detto - contro chi gli 80 euro li prende, al di là del fatto che vengono lasciati fuori i più bisognosi, i disoccupati e i pensionati. Ma il modo per recuperare le risorse, il 'montepremi' che vale 6 miliardi e 400 milioni di euro, è una farsa: se decidi di fare un finanziamento, lo devi fare con soldi tuoi. E' troppo facile, e c'è il rischio che passi il principio, farlo togliendo soldi alle Regioni e agli enti locali, tanto più con tagli orizzontali, basati sulla spesa storica del 2013. Così si premiano le Regioni più sprecone: se, ad esempio, per i siciliani si tradurrà in una limatura di unghie, a noi taglierebbero un braccio". La protesta - Zaia ha aggiunto: "Così si va a ledere l'autonomia di bilancio delle Regioni, in maniera arbitraria, mettendoci in grande difficoltà" -, si è scelta questa strada di "insinuarsi nella partita attraverso le modalità di finanziamento che riteniamo non corrette, non distinguendo tra Regioni virtuose e non virtuose". "Siamo preoccupati - ha concluso - perché, per questa strada, c'è il timore che si metta mano anche ai fondi per il servizio sanitario. Il Governo i soldi non li ha, ha fatto un provvedimento senza coperture, e vogliamo che sia chiaro.

martedì 12 agosto 2014

RIAPRIRE LE CASE CHIUSE, FAR PAGARE ALLE PROSTITUTE E USCIRE DALLA CATTO-IPOCRISIA

Nei giorni scorsi è balzata alle cronache la notizia di un giro di prostituzione nel centro-nord Italia che aveva come punto di “smistamento” Reggio Emilia, dov'era costantemente in funzione un centralino che rispondeva ai clienti attirati dagli annunci erotici -celati sotto forma di massaggi- pubblicati sui giornali e sul web. Vorrei evidenziare due aspetti.  Il primo riguarda la catto-ipocrisia di chi da un lato urla contro la legalizzazione della prostituzione e dall'altro, mentre compra i giornali dove vengono pubblicate paginate con annunci di massaggi “sessuali” a pagamento non dice nulla.
Il secondo aspetto riguarda la necessità di regolamentare il mestiere più vecchio del mondo attraverso una parziale abrogazione della legge Merlin che nel 1958 decretò la chiusura delle case di tolleranza in Italia.  Oggi l'attività di meretricio esiste ed è sotto gli occhi di tutti, creando problemi di carattere economico, sociale, sanitario e di sicurezza, oltre che sfruttamento delle donne da parte di uomini senza scrupoli. Togliere dalla strada le “passeggiatrici” riconoscendo la prostituzione come attività professionale -con tanto di pagamento delle tasse, al pari di qualsiasi altra attività economica- sarebbe un segno di civiltà e un passo avanti come oltretutto chiedono da anni le dirette interessate. Fabio FilippiConsigliere Regionale Forza Italia

lunedì 11 agosto 2014

A MARRADI UN’OVAZIONE ALLA NON CONVENTION DI AZZURRI ’94, PER L’INTERVENTO DI BRUNETTA


Grande partecipazione, sabato 9 agosto scorso,   alla residenza La Palazzina  dove si è tenuta la nona convention dell’associazione fondata da Rodolfo Ridolfi.  L’azzurro, nel suo intervento, ha ricordato come Azzurri ’94 non sia un partito ne tanto meno una corrente di Forza Italia ma la rappresentazione di uno stato d’animo attraverso una rete di idee di donne e uomini liberi  che sono ancora una volta pronte a rilanciare il ruolo di Forza Italia come alternativa responsabile dei moderati italiani al regime delle sinistre che mal governano ininterrottamente dal 1970 le regioni rosse. Fra gli intervenuti, moltissimi i consiglieri comunali di Forza Italia dell’Emilia-Romagna e della Toscana ma anche imprenditori, uomini di cultura e del mondo dello spettacolo. Grande attenzione hanno suscitato gli interventi dell’on Stefania Fuscagni portavoce dell’opposizione in Toscana,  del capogruppo di Forza Italia nell’Unione dei Comuni del Mugello  Mauro Ridolfi  che dopo aver salutato gli ospiti e gli azzurri di Marradi, ha letto il  messaggio  di  Tommaso Villa Vice Coordinatore Azzurro della Toscana e coordinatore azzurro di Firenze Città metropolitana.
Momento centrale della manifestazione  è stato l’intervento telefonico del presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia  on. Renato Brunetta, Il capogruppo azzurro a Montecitorio, più volte interrotto dagli applausi, ha parlato dei recenti argomenti dell’attualità politica: dal ruolo responsabile di Berlusconi nel percorso riformatore di questi mesi, al complotto del 2011 descritto con dovizia di particolari nel suo ultimo libro; dall’autunno nero che ci aspetta, al ruolo fondamentale che avrà Forza Italia per fare finalmente quelle riforme strutturali che servono al Paese per uscire dalla crisi.

sabato 9 agosto 2014

FESTA DEMOCRATICA A RIOLO TERME……….MA IN TUTTI I COMUNI DI RAVENNA


Oggi venerdì 8 agosto si apre a Riolo Terme la " festa democratica", ex festa del partito democratico, ex festa dell'unita'. Sono cambiate le denominazioni, ma le cose non cambiano, proprio come i partiti, cambiano nome, cambiano schieramenti, cambiano gli uomini di facciata, ma l'operato resta quello vecchio. In questo piccolo centro, come in tutta l'Emilia Romagna di Bersani e Vasco Errani, le feste di partito rappresentano (oltre a cospicui introiti finanziari) una sorta di festa del paese, delle piccole feste nazionali che hanno priorità su tutto, sono un'ostentazione del potere (potere che hanno da 70 anni!!) di partito, a cui tutti dovrebbero partecipare ed essere solidali! Purtroppo di democratico qui c'e' ben poco, anche se l'attuale giunta si sforza di fare buon viso, vige la regola: chi vi ha messo lì? Quindi zitti!! Ebbene il PD riolese h chiesto per 30 giorni dal 20 luglio al 20 agosto la disponibilità della struttura del parco Pertini (la festa va dall'8 al 17) e fin qui ci può stare, purché paghino alla Proloco il noleggio come da contratto, per tutto il periodo di occupazione. Proloco che dovrà a sua volta versare il 30% dell'introito nelle casse comunali! (sarà ns. cura controllare) La struttura, tra tante polemiche, costata fior di quattrini, e' stata costruita proprio anche per far fronte a questo tipo di manifestazioni. Bene il PD non contento, in barba alle proteste dei cittadini e degli esercenti del luogo, in barba ad una raccolta di firme in atto per protestare, ha chiesto ed ottenuto l'occupazione di suolo pubblico dal 6 al 18 agosto per la via XXV Aprile, (permesso subito accordato, ci mancherebbe) strada che fiancheggia il suddetto parco Pertini, chiudendola al traffico, il tutto per montare un palco per gli spettacoli e la platea di sedie per assistervi. Un PD talmente democratico che nemmeno a chiesto un parere ai partiti che compongono la maggioranza. Tanto è evidente che sindaco, giunta sono sempre guidati dal potere del partito, che continua democraticamente a metterli sulle poltrone a far buon viso e cattivo gioco!! Anno scorso ci fu la polemica per via che la festa di partito rovinò completamente il prato della struttura..... ma si sa' , per la causa tutto va bene! Comunque caro PD, non tutti la pensano come voi, non vi illudete quel 40% preso alle europee sul 50% o poco più di votanti, corrisponde solamente a un 20% degli elettori.... e poi c'era Renzi!!!! Questo paese non lo farete diventare un "paese partito", anzi dai partiti vuole proprio prendere le distanze. Invece di osannare potere ed organizzare feste di gloria sarebbe bene preoccuparsi della scure che si e' abbattuta sulle famiglie e sulle imprese a suon di imu, tasi, tari!!!! Il PD dell'Unione Faentina si considera bravo, infatti ha solamente di media aumentato la tari del 14,9%!!  Grazie, buon divertimento!       Vincenzo Valenti Insieme per Riolo

giovedì 7 agosto 2014

LO “STATISTA” MATTEO RENZI CI INSEGNA LA DEMOCRAZIA


Renzi ci insegna i suoi democratici metodi di fare il premier:
modifica le province ma queste rimangono nominate dai partiti e non votate dai cittadini
modifica il Senato ma il Senato rimane attraverso le nomine dei partiti e non votato dai cittadini
il Commissario alla spending review Cottarelli lo critica (troppe spese su soldi non entrati) e lui lo vuole eliminare
la crescita da lui prevista non arriva allora fa “>fuori il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan
il suo braccio destro Delrio si è permesso di dirgli “Matteo così non si può fare” e lui gli offre un’exit strategy per togliere il disturbo al governo
Caro Renzi, complimenti, risultati zero, crescita zero, rottamazione zero, spese dello stato aumentate, amici collocati tutti, ma l’importante è non contraddirti mai, se pensi di governare i 1000 giorni così…
PS
In primavera si va al voto.


mercoledì 6 agosto 2014

TARI, LA CISL DENUNCIA: “IN PROVINCIA INCREMENTI FRA IL 3 E IL 23% PER LE UTENZE DOMESTICHE. DISASTRO PER LE AZIENDE


"Così non va. L’obiettivo dev’essere la riduzione dei costi". Nell’Unione della Romagna faentina aumento medio del 14,9%. I picchi a Casole e Brisighella con + 23 e + 21,5%

Tari, in arrivo aumenti sui rifiuti tra il 3 e il 23% in provincia. Contrariamente a quanto avvenuto per la Tasi, la cui concertazione con le amministrazioni locali è stata «positiva» secondo la Cisl Romagna ("In tutti i comuni ad eccezione di Cervia, dove però l’aliquota base è stata abbassata dal 2,5% al 2,2%, siamo riusciti ad ottenere le detrazioni, a Ravenna il risultato migliore", spiega il segretario responsabile dell’area di Ravenna Antonio Cinosi), sulla determinazione della Tari, secondo il sindacato, il confronto non è stato altrettanto positivo. "Nei verbali di accordo sottoscritti con le diverse amministrazioni, come organizzazioni sindacali abbiamo potuto condividere solo la riconferma del fondo di restituzione denominato Tia, oggi ribattezzato Tari, non le modalità di attuazione della tassa sui rifiuti", chiarisce Cinosi. E i risultati si vedono. Gli incrementi degli importi che i ravennati hanno già iniziato a pagare per la Tari nel 2014, sono cospicui: «Si va da un 3% medio nel comune di Russi, cifre tutto sommato accettabili – stima Cinosi sulla base dei dati forniti alle organizzazioni sindacali dalle amministrazioni stesse -, al 6% medio di Ravenna, ad un incremento dell’8,31% medio per i comuni dell’Unione della Bassa Romagna fino ad arrivare rispettivamente al 23% e al 21,5% in più che pagheranno i residenti a Casola Valsenio e Brisighella".
Nell’Unione della Romagna faentina l’aumento medio della tassa sui rifiuti sarà del 14,9% e a Faenza del 10-11%. In Bassa Romagna, si va da un aumento del 3,12% di Alfonsine ad uno di 12,36% per Conselice, mentre Lugo si ferma al 5,28%. "E stiamo parlando solo di utenze domestiche – ricorda il segretario -: sulle attività produttive graverà di base un aumento del 10% per la mancata possibilità di recupero dell’Iva: la preoccupazione degli imprenditori è comprensibile". Incrementi inevitabili con l’introduzione della Tari? Niente affatto per la Cisl, che in particolare non ha condiviso tre scelte delle

sabato 2 agosto 2014

“SI VOTERA’ IN PRIMAVERA, CANDIDIAMO UN BERLUSCONI”: BUONA IDEA



La Rossi assicura: "Avanti col Patto del Nazareno". Ma avverte: "Renzi ha più problemi dentro casa sua che con noi" La senatrice di Forza Italia conferma la tenuta del Patto del Nazareno: "Momento politico molto importante". Ma teme le divisioni del Pd: "Prevedo elezioni in primavera". E candida un Berlusconi: "Magari abbiamo il jolly e magari vincerà le prossime elezioni...