venerdì 29 giugno 2012

BERLUSCONI: NON SI PUO’ GOVERNARE CON QUESTA COSTITUZIONE. NAPOLITANO: NO ALLA REVISIONE COSTITUZIONALE.


MA CHI COMANDA! .
"Il voto per il rinnovo di Camera e Senato sarà nell’aprile del 2013". A ricordare il calendario del prossimo appuntamento elettorale è il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e prova così a mettere una pietra sopra alle elezioni anticipate e, al tempo stesso, a osteggiare le riforme costituzionali proposte dal Pdl. Lo strappo di Napolitano, però, non è piaciuto all'ex premier Silvio Berlusconi: "Con questa Costituzione non si può governare". Napolitano ha sottolineato che il clima da fine legislatura rende arduo l’avvio di revisioni radicali della Costituzione" Nella nota pubblicata oggi il presidente della Repubblica si è augurato che le forze politiche trovino un accordo per la riforma della legge elettorale auspicando "vivamente che si giunga ad una conclusione positiva sul già concordato progetto di più circoscritte modifiche costituzionali, e che ad esso si congiunga un accordo, da portare all’approvazione del parlamento, su quella nuova legge elettorale la cui necessità è stata riconosciuta dal più ampio arco di forze parlamentari da me consultate all’inizio dell’anno". Alle parole di Napolitano, Berlusconi ha replicato raccontando di aver fatto un passo indietro dal governo perché non poteva governare il Paese con la Costituzione italiana. All’invito del capo dello Stato di ridurre la litigiosità e fare le riforme, il Cavaliere ha prontamente ribattuto: "È quello che sto cercando di fare e la legge, lo sapete, è all’attenzione del Senato". "Abbiamo ottenuto - ha continuato Berlusconi - che il primo ministro possa nominare e rimuovere i ministri, che sia un solo ramo del Parlamento ad approvare le leggi ed abbiamo, credo, buone possibilità di approvare l’elezione diretta del presidente della Repubblica". Sugli altri due punti le trattative sono ancora in corso. Berlusconi ha specificato che si tratta di "quelli di una diversa composizione della Corte Costituzionale e della possibilità per il governo di decidere in proprio l’urgenza della necessità per i decreti legge".

giovedì 28 giugno 2012

PROF. ACHILLE OLIVIERI BRISIGHELLESE UNIVERSITA’ DI PADOVA.




Durante la sua carriera Achille Olivieri ha organizzato numerosi convegni e seminari dedicati all’approfondimento e all’analisi della storia della mentalità religiosa (Eresie, magia e società in Polesine tra '500 e '600, Rovigo, Minelliana, 1989; Erasmo, Venezia e la cultura padana nel '500, Rovigo, Minelliana, 1995; Pietro Martire Vermigli,1499-1562: umanista, riformatore, pastore, Roma, Herder, 2003), e ai movimenti culturali ed intellettuali in età moderna (Uomini, terra e acque: politica e cultura idraulica nel Polesine tra Quattrocento e Seicento, Rovigo, Minelliana, 1990; All'incrocio dei saperi: la mano, Padova, Cleup, 2004). E’ autore di molteplici contributi, saggi e monografie sulla storia del pensiero eterodosso e sul libertinismo dal XVI al XVIII secolo, e sui rapporti tra cultura medica ed eresia nell’Italia della prima età moderna. E’ in particolare interessato all’approfondimento dei metodi, linguaggi e teorie della ricerca storica e storiografica (Sul moderno e sul libertinismo. La storia come congettura, Milano, Franco Angeli, 2006; Strutture e forme del 'discorso' storico , (ed.), Milano, Unicopli, 2005). Comitato scientifico “Fondazione Memoria Storica Brisighella –I Naldi-Gli Spada”
Pubblicazioni del docente dall'anno 2000 (vengono visualizzate solamente le pubblicazioni indicizzate nel database. Per la lista completa delle pubblicazioni consultare l'apposito file PDF in alto oppure il curriculum):
Curriculum Vitae di Achille Olivieri

mercoledì 27 giugno 2012

GIOVEDI 5 LUGLIO CONVEGNO A FAENZA SULLA SICUREZZA




VINCENZO CONTE Capo Gruppo PDL COMUNE DI FRASCATI. Dirigente del Servizio per l’attività di vigilanza sulle Pubbliche Amministrazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri

lunedì 25 giugno 2012

LA ROMAGNA SENZA PROVINCE, ECCO L’EFFETTO DEI TAGLI


La Romagna rimarrà senza Province? L'interrogativo è ancora d'obbligo, ma nel piano anticipato dal Corriere della Sera sul taglio della Province redatto dal ministro Patroni Griffi in Emilia Romagna ne verrebbero eliminate 7 su 9 (salve Bologna e Reggio-Parma), comprese tutte e tre quelle romagnole con buona pace su chi puntava ad un unico ente: via quindi Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. I tagli sono studiati in base ad abitanti, estensione e Comuni compresi: ne resterebbero solo 54 in tutta Italia, ma gli accorpamenti potrebbero ancora salire.

sabato 23 giugno 2012

CONTRIBUTO AI TERREMOTATI: SI DAI CONSIGLIERI PROVINCIALI, NO DALLA GIUNTA DEL PRESIDENTE CASADIO


IN COMPENSO SPEPERANO 100mila EURO PUBBLICI PER FESTE E…….
       Subito  dopo l’evento catastrofico del terremoto nelle province di Modena e Ferrara tutti i consiglieri provinciali  hanno donato per le popolazioni interessate, un gettone della seduta consiliare  pari a 71 euro (lordi), oltre ad un importo pari a 800.000 dalle risorse a disposizione di ogni gruppo consiliare (quota fissa uguale per  tutti i gruppi a prescindere dalla composizione numerica di ciascun gruppo).  A un mese esatto dall’evento, a differenza dei consiglieri,  non ci risulta che il presidente della Provincia di Ravenna Claudio Casadio  e gli assessori provinciali della sua giunta, che pubblicamente chiedono di contribuire alla ricostruzione delle zone terremotate, abbiano versato un euro.  Le somme percepite mensilmente come indennità da parte degli  assessori “nominati” e non eletti sono, peraltro, ben diverse rispetto al gettone ricevuto dai consiglieri. E i seguenti dati lo dimostrano chiaramente: Casadio Presidente (PD) €. 5.466,18, Bessi Vicepresidente (PD) €. 4.099,64; Proni (PD) €. 3.553,02; Rivola  (SEL) €. 3.553.02; Ronchini (IDV) €. 3.553.02; Roncuzzi (PD) € .3.553.,02; Valenti (PD) €. 3.553.02; Valgimigli (FEDERAZIONE DELLA SINISTRA) €. 3.553,02, oltre al presidente del consiglio provinciale Rossi (IDV) €. 3.553,02. Cui vanno aggiunti i rimborsi ottenuti a vario titolo e le spese di viaggio che in qualche caso arrivano alle 800-900.000 euro mensili!
           Somme enormi per l’attività svolta specie in un momento economico così pesante  per tutti gli italiani che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. Oltretutto la spesa corrente della Provincia non accenna a diminuire e, nonostante le difficoltà nei trasferimenti, tutti gli enti locali continuano a spendere: dalla Giunta Regionale avallata dalla Provincia, come nel caso del  contributo di 200.000 euro per le feste in piazza (addirittura si sono ipotizzati contributi per le feste del PD e altri ?)  o il rimborso per due spettacoli di un’ ora per la Notte Rosa a Ravenna o, ad esempio, a Cervia per oltre 80.000 euro. In compenso applicano l’IMU e aumentano i costi dei servizi con Hera, e agiscono sulla leva fiscale attraverso l’ imposta di trascrizione delle auto, Ipt e l’addizionale Enel. Attendiamo al più presto un segnale concreto e non la solita “ filosofia politica ” che non solo il Movimento di Grillo non riesce più a tollerare, ma l’intera comunità. Vogliamo vedere, dunque, un vero e sostanziale contributo dio solidarietà  per i terremotati attraverso i  vostri “lauti e super emolumenti mensili”. I consiglieri provinciali  Gianfranco Spadoni (UDC) Vincenzo Galassini (Pdl)

venerdì 22 giugno 2012

PASSERA IL MENAGRAMO: POVERA ITALIA


L'accensione di un lampione a gas per l'illuminazione pubblica

Ferrara.  La sera dell’11 luglio 1857, per la prima volta, la luce elettrica illuminò la Piazza della Pace durante i festeggiamenti per la visita di papa Pio IX. Non era la luce delle convenienti lampadine a filamento, perché Thomas Edison le avrebbe inventate vent'anni più tardi. Era la luce potente delle lampade ad arco, purtroppo poco durature. Quella sera ci fu anche una scossa di terremoto. Sapete che cosa dissero i superstiziosi dell’epoca? Che il terremoto era stato provocato dalle nuove lampade perché non avevano gli stoppini ed erano senza fiamma. In quel tempo c’erano anche i nemici irriducibili del treno, che sostenevano che viaggiare a una velocità superiore a trenta chilometri orari avrebbe provocato terribili malattie. Non riuscirono però, i menagrami, a fermare il lavori della ferrovia Bologna Ferrara che fu inaugurata nel 1859, esattamente due anni dopo. Per l’illuminazione pubblica, a Ferrara, vennero invece scelti i lampioni a gas per ragioni di efficienza, anche sulla base delle esperienza di altre città. Dopo mezzo secolo però, ovunque, i lampioni a gas furono sostituiti con quelli elettrici con una progressione inarrestabile e con un’efficienza superiore di parecchi ordini di grandezza. Le vicende ferraresi alle soglie dell’unità d’Italia assomigliano alla querelle attuale sull’energia nucleare e sugli OGM, con la differenza che allora, almeno, riuscì a passare il treno.
Un rendering del ponte di Messina
Nell’Italia di oggi, invece, non passa proprio niente. La cappa di piombo dei menagrami incombe sulla nostra economia e sulla nostra cultura nonostante l’esempio giapponese dove quel popolo, povero di materie prime come noi, ha avuto il coraggio di riaccendere i reattori. Noi invece ci permettiamo anche di distruggere trent’anni di ricerca dell’Università della Tuscia e ci prepariamo a pagare una penale di mezzo miliardo pur di non fare il ponte di Messina. Quel ponte, credetemi, lo costruiranno comunque i nostri nipoti che paragoneranno Corrado Passera ai menagrami di Ferrara. 120720 Daniele Leoni

mercoledì 20 giugno 2012

PILLOLE di Vincenzo Galassini


CORAGGIO PRESIDENTE BERLUSCONI: SIAMO ARRABBIATI
La richiesta che parte dagli elettori andrebbe fatta a chi sta facendo crollare il PdL al 15%. Un partito che fa della schizofrenia e dell’immobilismo i suoi attuali capisaldi si può riprendere? Una speranza c’è: abbandonare una parte di coloro che l’hanno portato a questi livelli e seguire gli ideali del 1994. Difficile avere fiducia in coloro che hanno abbassato consensi in così pochi mesi? Qunado forse il Paese sta crollando e occorre urgenza e decisioni rapide non vengono assunte e presentate? Possiamo continuare ad avere coordinatori (nazionali e regionali) che non fanno nulla non hanno idee se non mantenere la poltrona? Possiamo farci rappresentare nelle Camere da alcuni fenomeni del presenzialismo che sempre più spesso ci fanno vergognare e non hanno voglia di lavorare ascoltando i loro rappresentanti? I  programmi sono più importanti delle persone e se i politici non sono più in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, e alle promesse che più volte hanno avanzato, non meritano più di essere i rappresentanti del partito. Gli elettori sono incazzati neri, pretendono una politica seria che non sia solo annunci ma anche fatti. Credo che Berlusconi abbia fatto il possibile, bloccato purtroppo da Casini, Follini, Fini e anche in parte da Bossi, non è arrivato però il momento di farsi da parte,  perché é sempre il miglior leader del Pdl anche se la stampa, la sinistra, la Giustizia,  anche per colpa sua (predellino e donne), e i  troppi i nemici e l’odio. Berlusconi giustamente ascoltando tutti deve dare un “colpo di reni” per tirarci fuori da questa gravissima crisi finanziaria con l’approvazione di atti coraggiosi (come dice Giannino) oppure andare alle elezioni anche da soli ma con il programma adeguato del 1994 che abbiamo presentato e che non siamo riusciti a realizzare per intero,  sostituendo chi non ha fatto nulla. Vincenzo Galassini

martedì 19 giugno 2012

LO SCHIAFFO ALLA DEMOCRAZIA



Lo schiaffo alla democrazia che ha tolto ogni potere agli eletti per darlo a questa squadra di Tecnici, bravi (dicono) in teoria, ma che in pratica non sanno nemmeno fare l’ O con il bicchiere , è stato talmente violento che i Partiti tutti sono rimasti TRAMORTITI La situazione nazionale, europea e mondiale è talmente intricata e disastrata che nessuno dei Partiti di cui sopra sa più cosa dire o cosa fare, se non di raccomandarsi al Senatore a Vita di andare a supplicare Madama la Culona di farci fallire per ultimi. Però almeno una piccola soddisfazione, se non ai Partiti, almeno ai cittadini, il Re Sole e il suo Cardinale potrebbero darla: cacciare via subito quel triplo concentrato di arroganza, alterigia, superbia, boria, spocchia, supponenza, presunzione e sprezzo della gente comune che è LA Ministra FORNERO

giovedì 14 giugno 2012

LA LOBBY IRRIFORMABILE E’ QUELLA DEI MAGISTRATI.


Mario Monti non ha avuto bisogno, beato lui, di incorrere personalmente in alcuna iniziativa giudiziaria, almeno sino a questo momento, per sperimentare quanto forte, decisamente il più forte dei cosiddetti poteri forti su cui lui forse scherza troppo, sia in Italia quello dei magistrati.
Mario Monti non ha avuto bisogno, beato lui, di incorrere personalmente in alcuna iniziativa giudiziaria, almeno sino a questo momento, per sperimentare quanto forte, decisamente il più forte dei cosiddetti poteri forti su cui lui forse scherza troppo, sia in Italia quello dei magistrati. Se avesse avuto ancora qualche dubbio in materia, può avere contribuito a farglielo passare ieri, a chiusura di un'acida polemica durata due giorni, Eugenio Scalfari. Che è tornato sulla richiesta, avanzatagli domenica, di tagliare la testa al suo sottosegretario Antonio Catricalà precisandone meglio la colpa: quella di essere entrato in conflitto politico, chiamiamolo così, con la potentissima casta giudiziaria. In un primo momento, nel consueto editoriale festivo, il fondatore de "La Repubblica" se l'era presa con Catricalà per i suoi rapporti troppo consolidati di amicizia con Gianni Letta, il braccio destro dell'odiatissimo Cavaliere. Così come se l'era presa con il capo di Gabinetto di Monti al Ministero dell'Economia, Vincenzo Fortunato, e con il Ragioniere Generale dello Stato, Mario Canzio, per i loro passati rapporti di collaborazione, e per quelli di perdurante amicizia o stima, con l'ex ministro Giulio Tremonti. Che è inviso a sinistra quasi quanto Silvio Berlusconi, pur essendo stato per un po' corteggiato da quelle parti,

mercoledì 13 giugno 2012

ALTRO CHE PISCINA, NELLE VILLE EXTRA LUSSO IL VERO OPTIONAL E’ IL BUNKER UNA A RIOLO TERME



Milano, giu. (Ign) - Sulle pagine di Immobiliare.it due curiose inserzioni; in provincia di Pescara e in quella di Ravenna, sono in vendita due lussuosissime villa dotate di rifugi antiatomici che possono mettere chiunque al riparo da bombe, attacchi terroristici e persino guerre batteriologiche.
Milano, giu. (Ign) - Piscina? Campo da tennis? Sala cinema? Tutti superati. Ora le ville extra lusso offrono altro: i bunker. Sulle pagine di Immobiliare.it, nascosti in splendide ville in provincia di Pescara e Ravenna, sono infatti in vendita due rifugi che, per esplicita dichiarazione dei proprietari, possono mettere chiunque al riparo da bombe, attacchi terroristici e persino guerre batteriologiche.
Se la possibilità di essere al riparo da attacchi atomici per voi non è abbastanza rassicurante, allora potreste decidere di orientarvi verso l’offerta disponibile a Riolo Terme, alle porte di Ravenna, dove per 1.800.000 euro si può acquistare un'ampia e lussuosa villa con parco secolare di proprietà, modernamente ristrutturata con finiture di pregio, arricchita da affreschi, dotata di ascensore interno per muoversi fra i vari livelli della casa, ma, soprattutto, di un bunker in grado di resistere ad attacchi atomici, batteriologici e chimici. In quest’area della villa, ovviamente posta al livello interrato, si accede solo dopo aver varcato la pesantissima porta in cemento armato di oltre un metro e dieci di spessore, e quando il pericolo sarà passato, potrete uscire all’aria aperta grazie al lungo tunnel sotterraneo che vi porterà all’esterno, nel parco. Vendere immobili di questo tipo non è certo facile, ma un benefit come un bunker non è da tutti e quindi, nonostante la villa di Riolo sia in vendita fin dal lontano 2007, il prezzo richiesto non è mai stato ribassato; anzi. Nell’ultimo anno è aumentato di qualche decina di migliaia di euro, in attesa dell’acquirente giusto, magari da trovare proprio online.
Per soli 750.000 euro si può diventare proprietari dell’immobile che si trova a Montesilvano, a pochi kilometri da Pescara e che oltre a un doppio garage, una splendida vista sul mare, ben 3000 metri quadri di giardino privato e uno stabile separato per la servitù, sotto al corpo centrale della villa cela un bunker antiatomico le cui condizioni, specifica l’annuncio, sono buone.



lunedì 11 giugno 2012

SCOSSA DI TERREMOTO IN EMILIA-ROMAGNA A FAENZA, RAVENNA MAGNITUDO 2,4 ALLE 20,51 DEL 9 GIUGNO 2012



  
Una scossa di terremoto di magnitudo 2.4 della scala Richter è stata registrata dai sismografi dell'Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) in Emilia-Romagna in provincia di Ravenna nel distretto sismico Zona Forlì. Il sisma si è verificato questa sera 09/06/2012 alle 20:51:15 ad una profondità di 20 km. L'epicentro è stato individuato alle coordinate 44.265°N, 11.868°E nel territorio di FAENZA (RA) a meno di dieci chilometri dai comuni di CASTEL BOLOGNESE (RA) e SOLAROLO (RA). Il sisma si sarebbe sentito anche nei comuni di IMOLA (BO), MORDANO (BO), BAGNACAVALLO (RA), BAGNARA DI ROMAGNA (RA), BRISIGHELLA (RA), COTIGNOLA (RA), LUGO (RA), MASSA LOMBARDA (RA), RIOLO TERME (RA), RUSSI (RA), SANT'AGATA SUL SANTERNO (RA), CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE (FC), DOVADOLA (FC), FORLI' (FC), MODIGLIANA (FC) e PREDAPPIO (FC). E voi l'avete sentita?


venerdì 8 giugno 2012

LE TARIFFE DEI SERVIZI PUBBLICI DELLA ROMAGNA LE DECIDONO I SINDACI DI BOLOGNA, MODENA, REGGIO EMILIA.


Dopo avere salvato i maxi stipendi dei manager Hera, il Pd centralizza tutte le funzioni di controllo degli ex Ato (ambiti territoriali ottimali che funzionavano senza costi) in Atersir i cui vertici escludono ogni rappresentanza della Romagna



giovedì 7 giugno 2012

IL COMUNE SOSPENDA L’IMU PER GLI ALBERGHI RAVENNATI.


RAVENNA - “Ora sospendete l'Imu per le attività turistiche di Ravenna". A chiederlo è il consigliere comunale del Pdl Maurizio Bucci. “Sono già numerose le disdette da parte dei turisti, provenienti dall'estero, che stanno creando ulteriori disagi alle attività turistiche, già impegnate a fronteggiare una grave situazione economica a causa della crisi". Bucci, che di professione fa l'albergatore, ben conosce il settore e desidera che la sua interrogazione sia discussa già nella seduta in consiglio comunale di domani. Nel documento l'azzurro chiede al Comune di intervenire “esentando gli immobili a destinazione turistico ricettiva dal pagamento dell'imposta Imu del 2012". Già dopo il terremoto in Emilia il settore romagnolo era in allarme per quanto riguarda le disdette. Il sisma di questa mattina rischia davvero di essere la pietra tombale sul turismo alberghiero: questa è la paura principale di molti operatori.Nell'interrogazione si chiede anche al Comune di attivarsi presso la Regione e lo Stato “con il proposito di venire incontro alle attività turistiche del nostro Comune, interessate indirettamente dal sisma", da cui “dipende comunque il sostentamento di molte famiglie, con agevolazioni ed incentivi a chi mantiene il livello occupazionale del precedente". Secondo Bucci, infine, il Comune dovrebbe fare da intermediario con le banche affinché queste si adoperino per un “accesso agevolato al credito a tutte le attività che operano nel settore del commercio e del turismo, prevedendo eventuali moratorie per mutui e finanziamenti in corso".

mercoledì 6 giugno 2012

MA GUARDA UN PO’: IL PROFESSORE MONTI HA SBAGLIATO I CONTI MANCANO 3,4 MILIARDI. E ORA OCCHIO ALLE ACCISE…..


PAROLE, PRIMA TAGLIARE LE TANTE SPESE INUTILI E SPERPERI
Ma pensa un po’. Il professor Mario Monti, sì, proprio lui, Super Mario, il super tecnico, lo scienziato, ha sbagliato i conti. Nelle casse dello Stato mancano 3,4 miliardi rispetto alle previsioni. E ora? Occhio alle accise della benzina….  E’ allarme per i conti dello Stato. Nonostante in termini assoluti siano in crescita, le entrate tributarie dei primi 4 mesi del 2012 sono infatti inferiori di 3.477 milioni di euro rispetto alle previsioni annuali contenute nel Def, il Documento di Economia e Finanza. La differenza è del 2,9%. È quanto rileva il Rapporto sulle entrate tributarie della Ragioneria e del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia. A queste mancate entrate dobbiamo poi immaginare che si aggiungeranno gli effetti del terremoto con il prevedibile ulteriore calo di gettito, sul fronte Iva e Irpef. Senza contare l’incremento delle spese. martedì 05 giugno 2012 ore 19:36
(C) DAW-BLOG/DAW-NEWS RIPRODUZIONE RISERVATA


martedì 5 giugno 2012

STATISTICHE RIOLO TERME



ANDAMENTO DEMOGRAFICO RIOLO TERME 2002-2012
Anno
Popolazione Totale
Popolazione Uomini
Popolazione Donne
2011
5813
2873
2940
2010
5782
2874
2908
2009
5749
2853
2896
2008
5672
2808
2864
2007
5556
2755
2801
2006
5496
2725
2771
2005
5441
2713
2728
2004
5401
2691
2710
2003
5362
2672
2690
2002
5321
2638
2683

Anno
Coniugati
Coniugate
Totale Coniugati
2011
1388
1384
2772
2010
1395
1384
2779
2009
1397
1398
2795
2008
1393
1392
2785
2007
1385
1382
2767
2006
1383
1384
2767
2005
1383
1369
2752
2004
1376
1380
2756
2003
1360
1358
2718
2002
1360
1370
2730

Anno
Divorziati
Divorziate
Totale Divorziati
2011
49
74
123
2010
51
74
125
2009
50
71
121
2008
44
64
108
2007
44
57
101
2006
43
50
93
2005
42
46
88
2004
45
43
88
2003
42
44
86
2002
39
39
78


DIGITALE TERRESTRE: UN CALVARIO NELLA BASSA E IN COLLINA


LE NUOVE RETI DELLA RAI E LE TV LOCALI NON SI VEDONO DAL DUE DICEMBRE 2011 IN MOLTE ZONE
04/06/2012 19:23  Romagna noi RAVENNA “In tante zone Brisighellesi, Casolane e del lughese le reti delle televisioni locali non si vedono più: in alcune zone per un breve periodo sono comparse e poi nuovamente svanite". A scriverlo in un comunicato stampa è il consigliere provinciale del Pdl Vincenzo Galassini che definisce “un disastro" il passaggio ravennate al digitale terrestre, avvenuto il 2 dicembre del 2011.  Ad un anno e mezzo di distanza la situazione è ancora complicata, definita “un calvario" per i residenti della zona collinare e del Lughese. “Dal completo spegnimento dei tradizionali trasmettitori analogici e l'accensione dei moderni trasmettitori digitali, i televisori non hanno ricevuto alcun segnale dalle tante reti locali, che a loro spese avevano installato i ripetitori, ledendo un servizio reso da anni. Le reti Rai trasmetto solo i tre canali tradizionali ma non gli altri nuovi anche se i cittadini pagano, purtroppo, il canone Rai".Le nuove reti della Rai “non si vedono nei comuni di Brisighella, Casola Valsenio e del Lughese. Il ministro Passera vuole vendere all’asta delle frequenze senza garantire prima la visione dei canali Rai terrestri in collina e nella pianura di Ravenna". E' quindi necessario evitare di “aggravare, una situazione che dopo il passaggio al digitale terrestre continua a registrare problemi di ricezione in quattro province su nove: Piacenza, Parma, Ferrara e Ravenna”. Galassini ha presentato un'interrogazione sul tema in Provincia.

lunedì 4 giugno 2012

QUANTO CI COSTA MANTENERE LE GIUNTE E I CONSIGLI COMUNALI DELLE NOSTRE CITTA’ IN PROVINCIA DI RAVENNA


In Provincia di Ravenna va meglio a chgi vive a Faenza:  qui nel 2010 ciascun cittadino –contribuente ha versato 11 euro per il funzionameno di giunta e consiglio comunale. Un abisso rispetto a Massa Lombarda (72 euro) Russi (59), Cotignola (54), Lugo e Ravenna (48), Conselice (46), Ceervia (45), Bagnacavallo (38), Bagnara (37), Fusignano e S. Agata sul Santerno (32), riolo Terme e Castel Bolognese (31). Più basso il costo della politica ad Alfonsine (24), Casola Valsenio (22), Brisighella (20) e Solarolo (18). 

venerdì 1 giugno 2012

BANDA LARGA: QUI LARGHEGGIANO SOLO LE PROMESSE


Sarà, ma noi non l’abbiamo mica vista tutta questa attività della Provincia di Ravenna per la diffusione della banda larga. Se, come dice l'assessore provinciale, sono così attivi dal 1996 e se dal 2006 è in funzione un tavolo permanente (qualcuno ci liberi dai tavoli permanenti !) per mappare le aree senza connettività, perché molte zone del territorio brisighellese, casolano, riolese, sono ancora buie?
E perché nella attigua vallata del Lamone e del Santerno viaggia la fibra ottica e qui soltanto le promesse?


LA SOCIETA’ D’AREA HA FINITO LA BENZINA. DA UN PEZZO.


Insomma, smettiamo di raccontarcela, il turismo collinare e faentino è poco significativo e troppo episodico per modificare gli assetti economici del territorio. Va costruita una nuova politica turistica, soprattutto basata sulle infrastrutture, per uscire dalla nicchia di produttori di sagre e di feste in cui ci vorrebbero relegare i ravennati. Ormai l'invecchiata Società d'Area, quella che doveva fornire la spinta per un nuovo sistema turistico ha dimostrato di non avere più idee, se mai ne avesse avute.