martedì 31 gennaio 2017

SCELTA ERRATA PORTARE I LUPI, MEGLIO PECORE LIBERE DI PASCOLARE, COSI LA NATURA SI DIFENDE



Ritorno dei lupi. Tratto da Facebook Maria Anna Innocenti Marradi - ..he a me piacciono ma non si tratta di piacere si tratta che sono animali che non possono convivere col territorio e ti spiego perché ed è per questo che ritengo giusto abbatterli e riportare i territori allo stesso principio dei nostri bisnonni dove quando qualcuno uccideva un lupo passava dalle case dei veri contadini e veniva dato loro un premio. Mettere i lupi nel territorio è stata una scelta scellerata fatta a tavolino da persone che non sanno nulla del territorio. Se nei monti fossero stati immessi greggi di pecore libere di pascolare (anziché lupi) avrebbero tenuto pulito il sottobosco che durante gli incendi sarebbero stati naturali tagliafuoco e ci saremmo risparmiati molti ettari di bosco distrutti come sempre accade in estate. Inoltre il sottobosco pulito permette durante le piogge di assorbire l'acqua lentamente, mentre il sottobosco sporco forma una sorte di coltre impermeabile e l'acqua precipita a valle come se la montagna avesse un grande impermeabile e i risultati li vediamo purtroppo tutti i giorni.

Ancora la pastorizia avrebbe comunque creato diversi posti di lavoro permettendo così di mantenere persone a custodire il territorio ma noi, anzi Voi cari Animalisti avete scelto i Lupi la natura vi ringrazia !!

 



INCIDENTI CAUSATI DA ANIMALI: DIFFICILE RISCUOTERE I DANNI


domenica 29 gennaio 2017

BRISIGHELLA MORTO UN GUFO


 

XVIII^ CONVENTIONE DI AZZURRI ’94 A IGEA MARINA


Si è svolta a Igea Marina la XVIII^ Convention di Azzurri '94 convocata per esaminare  la situazione politica delineatasi  a seguito della storica vittoria referendaria del NO, e della bocciatura della legge elettorale voluta da Renzi dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale. Gli Azzurri hanno delineato le iniziative politiche da intraprendere nel 2017. A fare gli onori di casa  F.Giorgetti Presidente del Consiglio Comunale di Bellaria-Igea Marina R.Maggioli V.Sindaco e Adele Ceccarelli Capogruppo in Consiglio Comunale. I lavori sono stati aperti da Renato Brunetta che in collegamento telefonico ha detto fra l'altro: “Renzi prende gol e scappa bucando pallone "Renzi, per oltre mille giorni, ha sempre detto: 'al voto nel 2018'. Adesso, dopo aver perso in modo rovinoso, 60 a 40, il referendum costituzionale, dice che si deve andare a votare subito, di corsa, a giugno. L'ex premier si comporta in modo irresponsabile, come un bambino che dopo aver preso un gol scappa con il pallone, lo buca, e dice 'adesso io non gioco piu''. L'Italia non ha bisogno di correre in modo confuso verso le elezioni anticipate, ha bisogno, invece, di un Parlamento che le dia nel piu' breve tempo possibile un sistema di voto omogeneo tra Camera e Senato, per poi ridare la parola, con tranquillita' e senza fregola, al popolo sovrano"." Per quanto riguarda il centrodestra, lavoriamo come sempre all'unità , tanto nei territori quanto in vista di un'alleanza a livello nazionale. Salvini e Meloni sono amici, domani saremo con loro in piazza a Roma, e al momento giusto si troverà la giusta ed equilibrata sintesi. L'obiettivo deve essere quello di un centrodestra unito di governo per vincere e per governare il Paese. Questa la nostra stella polare, il resto lo lasciamo alle perverse fantasie dei retroscenisti e dei giornaloni", ha concluso Brunetta.  Numerosi gli interventi fra i quali quello del coordinatore Provinciale di Forza Italia di Pesaro  S.Bettini, di Oriano Casadio  Consigliere Provinciale di Ravenna, di Marco Mattarelli consigliere comunale di Cento e di Rodolfo Ridolfi Presidente di Azzurri '94 che ha sottolineato come pur nelle difficoltà la sua Organizzazione  fin dal 2012 abbia perseguito sempre  con forza e determinazione l'unita' del centrodestra. “L'unita' che c'è stata in merito al referendum costituzionale" e come sia necessario impegnarsi affinchè gli elettori si ritrovino  su programmi e principi condivisi  da un centro destra unito capace di tornare a governare l'Italia con una classe politica adeguata, affidabile ed autorevole. 
Associazione Nazionale Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi


VERGOGNA, OBBLIGATI A PAGARE IL CANONE ANCHE SE NON GUARDI LA TELEVISIONE PUBBLICA. DATE I SOLDI AI TERREMOTATI!!! ANCHE QUELLI RACCOLTI CON I SMS. UTILIZZATE LE ACCISE.


giovedì 26 gennaio 2017

GLI SCONTI TARI PER I DISSERVIZI DI APRILE 2016 ARRIVERANNO NELLA BOLLETTA DI GIUGNO. PER LA ZONA FAENTINA 102MILA EURO.


Pagata da Hera la penale di 474mila euro a Atersir, l'agenzia territoriale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti, che provvederà a rifondere i Comuni della provincia. Secondo la ripartizione, a Ravenna toccano 162mila euro, a Faenza 102mila, a Lugo 33mila e a Cervia 29mila
Hera ha provveduto a pagare a Atersir, l'agenzia territoriale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti, la penale per i disservizi che i cittadini della provincia hanno subito ad aprile 2016 sulla raccolta dei rifiuti urbani. Ne da notizia Il Resto del Carlino di Ravenna nella cronaca odierna, con un servizio a cura di Sara Servadei. Lo ricorderanno tutti: cassonetti traboccanti e camion per la raccolta che non passavano, a causa del passaggio della gestione del servizio ad un nuovo gestore.
Dopo le numerose lamentele da parte dei cittadini e le mobilitazioni anche istituzionali, Hera aveva promesso di rifondere i danni attraverso sconti in bolletta che, a questo punto sembrano sempre più vicini. Ora spetta ad Atersir ripartire la cifra, a cui si aggiungono 172mila euro per i servizi che a causa del disservizio non sono stati erogati, ai singoli comuni, sulla base dei danni subiti. Il calcolo è presto detto: a Ravenna toccheranno 162mila euro, a Faenza 102mila, a Lugo 33mila e a Cervia 29mila. Secondo quanto riportato dal Carlino, gli sconti dovrebbero essere distribuiti già dalla prossima bolletta, cioè quella di giugno.


mercoledì 25 gennaio 2017

PD VA AVANTI CON LA FUSIONE: SCELTA SENZA VANTAGGI


TERREMOTO: GLI ERRORI DEL GOVERNO RENZI


Lincapacità, linefficienza e la mancanza di tempestività nel prevenire, fronteggiare e risolvere le emergenze spesso rischiano di ingigantire in maniera esponenziale l’entità dei danni, del disagio, della paura e del dolore dei cittadini. Purtroppo gli ultimi 6 mesi di stato emergenziale che hanno colpito lItalia ne sono una prova che avremmo voluto evitare di avere davanti agli occhi. In contesti come quello attuale, in cui il territorio italiano è falcidiato da calamità naturali, praticamente senza soluzione di continuità dall’estate scorsa, l’organizzazione e l’unità nazionale possono veramente far la differenza. Potevano, anzi, visto che tutti gli interventi realizzati dal governo, in particolare dallagosto 2016 ad oggi, sono andati nella direzione opposta. Dopo il terribile terremoto del 24 agosto ad Amatrice Matteo Renzi aveva solennemente dichiarato: Nella mia responsabilità di capo del governo proporrò a tutte le forze politiche di collaborare su questi temi. Con Casa Italia in ballo c’è il futuro dei nostri figli, non di qualche ministero. E proporrò a tutti i partiti, anche a quelli di opposizione, di dare una mano. Abbiamo decine di argomenti su cui possiamo dividerci e li litigare; su questo lavoriamo insieme”. (29agosto2016) Forza Italia ha sempre dato, anche per bocca del presidente Silvio Berlusconi, la sua disponibilità a collaborare. Alle parole e ai buoni propositi dellex presidente del Consiglio, non sono seguiti i fatti (autentica costante del fu governo Renzi)  stesso governo che auspicava collaborazione a tutto tondo si è intestardito nell’assurda missione di fare tutto da solo: ha fatto da solo e sbandierato il progetto Casa Italia, più che un progetto uno slogan senza una soli da struttura dietro; ha fatto da solo la nomina politica di Vasco Errani a Commissario straordinario per il terremoto; ha fatto da solo il primo decreto sul terremoto (approvato con grave ritardo solo il 17 ottobre, presentato al Senato il 18 ottobre, insabbiato dal 25 ottobre nella Commissione Bilancio di Palazzo Madama);
ha fatto da solo in Consiglio dei ministri, salvo intese, il secondo decreto terremoto dopo il sisma di fine ottobre.
Risultati ottenuti con questo atteggiamento da parte dellex presidente del Consiglio?

TERREMOTO: GLI ERRORI DEL GOVERNO RENZI


Lincapacità, linefficienza e la mancanza di tempestività nel prevenire, fronteggiare e risolvere le emergenze spesso rischiano di ingigantire in maniera esponenziale l’entità dei danni, del disagio, della paura e del dolore dei cittadini. Purtroppo gli ultimi 6 mesi di stato emergenziale che hanno colpito lItalia ne sono una prova che avremmo voluto evitare di avere davanti agli occhi. In contesti come quello attuale, in cui il territorio italiano è falcidiato da calamità naturali, praticamente senza soluzione di continuità dall’estate scorsa, l’organizzazione e l’unità nazionale possono veramente far la differenza. Potevano, anzi, visto che tutti gli interventi realizzati dal governo, in particolare dallagosto 2016 ad oggi, sono andati nella direzione opposta. Dopo il terribile terremoto del 24 agosto ad Amatrice Matteo Renzi aveva solennemente dichiarato: Nella mia responsabilità di capo del governo proporrò a tutte le forze politiche di collaborare su questi temi. Con Casa Italia in ballo c’è il futuro dei nostri figli, non di qualche ministero. E proporrò a tutti i partiti, anche a quelli di opposizione, di dare una mano. Abbiamo decine di argomenti su cui possiamo dividerci e li litigare; su questo lavoriamo insieme”. (29agosto2016) Forza Italia ha sempre dato, anche per bocca del presidente Silvio Berlusconi, la sua disponibilità a collaborare. Alle parole e ai buoni propositi dellex presidente del Consiglio, non sono seguiti i fatti (autentica costante del fu governo Renzi)  stesso governo che auspicava collaborazione a tutto tondo si è intestardito nell’assurda missione di fare tutto da solo: ha fatto da solo e sbandierato il progetto Casa Italia, più che un progetto uno slogan senza una soli da struttura dietro; ha fatto da solo la nomina politica di Vasco Errani a Commissario straordinario per il terremoto; ha fatto da solo il primo decreto sul terremoto (approvato con grave ritardo solo il 17 ottobre, presentato al Senato il 18 ottobre, insabbiato dal 25 ottobre nella Commissione Bilancio di Palazzo Madama);
ha fatto da solo in Consiglio dei ministri, salvo intese, il secondo decreto terremoto dopo il sisma di fine ottobre.
Risultati ottenuti con questo atteggiamento da parte dellex presidente del Consiglio?

martedì 24 gennaio 2017

BERLUSCONI: “TRUMP HA RAGIONE SU PUTIN. MA L’ISOLAZIONISMO E’ UN ERRORE”


“Sono molto deluso dall’astensione della Lega su Tajani. Serve una legge proporzionale. No alle preferenze, sì ai collegi piccoli”.
Silvio Berlusconi tra il 1994 e il 2001 è stato alla guida di quattro governi. Francesco Bei La Stampa
 - Presidente Berlusconi, le celebrazioni del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma colgono l’Unione in una crisi potenzialmente fatale: i 27 divisi su tutto, con la Gran Bretagna che annuncia una «hard Brexit» e Donald Trump che sembra voltare le spalle sia all’Ue che alla Nato, considerando l’alleanza atlantica «obsoleta». C’è ancora una possibilità per l’Europa?
«Il sogno europeo oggi è più attuale che mai. La costruzione dell’Europa come è stata realizzata dai burocrati di Bruxelles invece è fallita e sta suscitando crescenti reazioni di rigetto. Vede, il sogno europeo è quello con il quale è cresciuta la mia generazione: era il sogno di un grande spazio di libertà, economica, politica e civile; di pace e sicurezza condivisa. Cosa ne è rimasto oggi? Una cosa, importante: la pace nel nostro continente. Ma tutto il resto è svanito, si è dissolto. L’Europa deve ripensarsi a fondo, oppure muore. Parola di un convinto europeista».  
L’Ue ci ingiunge di fare una manovra correttiva di 3,4 miliardi di euro. Il governo sembra intenzionato a tenere duro, respingendo la richiesta di nuovi tagli e tasse. Come sta operando Gentiloni nel rapporto con Bruxelles?  
«In questa vicenda si sommano due torti, uno europeo e uno italiano. Entrambi vanno al di là della

lunedì 23 gennaio 2017

VERGOGNA ITALIANA INUTILIZZATI FINO AD OGGI 28 MILIONI


Mi permetto di dire che con 28 milioni di euro a disposizione avrei fatto come minimo questi acquisti: Gruppi elettrogeni, spazzaneve, turbine spazzaneve, gatti delle nevi, viveri, medicine e tutti i beni di prima necessità per affrontare freddo e neve...santo Iddio , fino a che li avessi spesi tutti fino all'ultimo cent. non mi sarei fermato. Sono soldi loro.. E invece sono ancora lì..
Elicotteri dove erano ??? negli hangar aspettavano che qualcuno desse l'ordine di partire.... ma non avevano tempo erano in TV a blaterare, poi in commissione , poi in riunione, ma la riunione non si poteva fare perché mancava il timbro, e poi c'era il problema dei migranti da risolvere, e poi la MPS bisognava salvarla, ma Gentiloni stava parlando con Bruxelles, I 28 milioni donati dormivano al Tesoro e il banchiere di turno era in ferie, la segretaria in malattia, il sottosegretario non aveva le competenze, e la segretaria del sottosegretario stava parlando con la mamma intanto gli Italiani morivano di neve freddo e gelo. W L'ITALIA. No polemiche politiche??? Al diavolo, questi criminali della sinistra hanno smantellato la eccezionale protezione civile di Bertolaso, quasi per dispetto, solo perché era vicino a Berlusconi. E come al solito coi loro nauseanti manuali Cencelli hanno distrutto l'efficienza e creato carrozzoni vuoti. COLPEVOLI!. Ed avevano il coraggio di contestarlo quando dirigeva la Protezione Civile...ora si vedono le differenze ed anche certi piddini ne scoprono le capacita' ed il valore...NOI gia' lo sapevamo.
GUIDO BERTOLASO e' e resta il migliore. Gli altri sanno solo aprire la bocca e peggiorare la situazione attuale
.



FINALMENTE SI CAMBIA !! TORNA L' AMERICA...FORTE, DETERMINATA E CORAGGIOSA!!


BERLUSCONI, UN PENSIERO ALLE POPOLAZIONI TERREMOTATE


All'apertura dei lavori del Comitato di Presidenza di Forza Italia ho voluto che dedicassimo un pensiero alle popolazioni vittime del terremoto, che in questi giorni sono state colpite da nuove scosse e da fenomeni di maltempo che ne moltiplicano i disagi. A loro va il nostro rispetto e la nostra attenzione, insieme all’impegno a fare tutto quanto possibile, nelle sedi istituzionali, per favorire la ricostruzione nei tempi più brevi. Noi non siamo abituati a fare polemiche nei momenti di difficoltà, quindi possiamo solo sperare che le autorità preposte riescano a fare tutto quanto è necessario per soccorrere le popolazioni.
Non rinunciamo tuttavia ad indicare come esempio e come modello quanto fatto dal nostro governo all’epoca del terremoto dell’Aquila, quando si trattò di gestire un’emergenza simile, ma ben più grande nei numeri, e in pochi mesi riuscimmo ad assicurare a tutti coloro che ne avevano bisogno una dignitosa casa in muratura.  Ci auguriamo che oggi si sia in grado di fare altrettanto.



venerdì 20 gennaio 2017

CRAXI: BERLUSCONI, ONORATO OGNI VOLTA MIO NOME ACCOSTATO A SUO


Craxi: Berlusconi, onorato ogni volta mio nome accostato a suo. Rendo omaggio ad un uomo libero, amico e statista (ANSA) - ROMA, 19 GEN - "Solo chi è stato vittima di tutto questo può capire il dramma di Bettino Craxi, ma anche la grandezza della sua testimonianza: scelse la strada dell'esilio pur di non venire a patti con questo apparato politico-mediatico-giudiziario che uccide la libertà e la democrazia. La sua eredità politica, il socialismo riformatore, liberale, occidentale è una delle parti migliori della tradizione politica del nostro Paese. La considero parte integrante del progetto politico che ho creato quando ho fondato Forza Italia, anche per impedire che l'Italia cadesse nelle mani della sinistra post-comunista. Continuo a credere che questa tradizione politica riformista, assieme a quella liberale e a quella cristiana, siano i fondamenti sui quali costruire il futuro dell'Italia Bettino Craxi è anche un simbolo della dignità della politica. Per questo sono onorato ogni volta che il mio nome viene accostato al suo, per quanto la cosa avvenga spesso con intenti polemici, come qualche giornale ha fatto anche oggi". Lo afferma Silvio Berlusconi in un passaggio della lettera inviata alla famiglia di Bettino Craxi. "In effetti - prosegue - il

ASP MEDIATORE CULTURALE DA 5000MILA EURO AI PRECEDENTI 300!


giovedì 19 gennaio 2017

“RENZI CI HA PRESI PER IL CULO”: SIAMO NELLE TENDE SOTTO AL GELO”. NESSUNA AUTOCRITICA DEL PD


Io sto aspettando che qualcuno del PD venga a dire: siamo stati delle merde a massacrare Berlusconi e Bertolaso per L'Aquila, dove in 5 mesi erano stati messi tutti nelle case, siamo stati delle merde a distruggere quella che era la miglior Protezione Civile del mondo solo perché odiavamo Berlusconi e Bertolaso. Aspetto qualcuno del PD che venga a dire che Renzi, Gentiloni, Mattarella ed Errani, che hanno fatto le sfilate nei luoghi del terremoto dicendo: non vi lasceremo soli, sono dei buffoni che dovrebbero andare a nascondersi. Aspetto qualcuno del PD che venga a dirmi: se non fosse per tutta la stampa e l'informazione che noi controlliamo direttamente e che racconta balle sulle nostre azioni, tutta Italia saprebbe che siamo degli incapaci a gestire qualunque cosa, dalle banche (e si vede) fino ad un negozio di frutta e verdura. Aspetto qualcuno del PD che venga a dirmi che si vergogna per come vengono trattati i terremotati nelle tende sotto la neve, senza corrente, con gli animali che muoiono sotto la neve. Aspetto qualcuno del PD che venga a dire che lascia la politica e va a lavorare, perché si è accorto di essere un incapace e che il suo partito invece di preoccuparsi dei terremotati si esalta per i matrimoni gay (nulla contro i gay, ma esiste anche una scala di priorità). Aspetto qualcuno del PD che riconosca che, così come sono ridotte le zone terremotate, loro stanno riducendo tutta l'Italia per incapacità, ideologia, ingordigia, ignoranza, testardaggine, pregiudizio, fanfaronaggine!!  Luciano Spada


E IO PAGO: MINORENNI STRANIERI A NOSTRE SPESE 800MILA EURO PER IL 2016. RISCHIO TENUTA SERVIZI ALLA PERSONA.


IL CASO Il Comune di Faenza ha assunto un avvocato per gestire la complessa materia e inviato un elenco dei minorenni e una relazione alla polizia minorile in Italia a studiare a spese nostre, pur essendo accompagnati e non provenendo da nazioni di conflitto o particolare tensione sociale» - si basa essenzialmente sulla solidità degli elementi probatori a disposizione, sulla sicurezza della presenza di fonti di reddito delle famiglie che possano essere sottoposte ad esecuzione in Albania e sulla funzione dissuasiva della richiesta di risarcimento rispetto a futuri arrivi. Tuttavia è propria l'ampiezza del fenomeno a preoccupare, in quanto il flusso di minori non accompagnati nell'ultimo triennio sul territorio manfredo L'IPOTESI l Comuni ritengono che molti fingessero abbandoni per avere benefici ha interessato 37 unità nel 2014 e 50 nel 2015, mostrando una percentuale del 90% di arrivi dalla provincia albanese di Elbajan. Per quanto riguarda U 2016, in seguito alla partenza delle diffide, i minori non accompagnati sono scesi a 32, di cui 21 di nazionalità albanese. Di questi ultimi, 9 anni stati inviati in strutture provvisoriamente gli altri sono stati subito affidati a parenti direttamente in Commissariato, cosi come successo ad alcuni già accolti in precedenza. Ad oggi nelle strutture comunali sono circa una ventina i minori assistiti, con una spesa prevista a bilancio per il 2016 di 786 mila euro, dei quali 430 mila sono carico del Comune e i restanti 356 mila erogati dallo Stato, a fronte di una emergenza che potrebbe rischiare di mettere a repentaglio la stessa tenuta dei servizi alla persona nel distretto faentino.


E IO PAGO, TUTTO VERO: RETE 4 HA DIMOSTRATO CHE UN EX MAGAZZINIERE SENEGALESE GUADAGNA 5.000 EURO AL MESE DALL'ASP DI FAENZA PER FARE IL "MEDIATORE CULTURALE"




mercoledì 18 gennaio 2017

CI SALVERA’ TRUMP

A poche ore dal suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca - il giuramento sarà venerdì - Donald Trump ha detto quattro cose su di noi dell'altra parte dell'Atlantico: l'egemonia tedesca sull'Europa provoca un mucchio di guai; l'Inghilterra bene ha fatto a dire sì alla Brexit; la politica delle porte aperte all'immigrazione è suicida; non è detto che tutti i cittadini europei potranno in futuro entrare negli Stati Uniti senza dovere chiedere permesso e attendere risposta. In pratica Trump ribadisce due fattori portanti della sua dottrina: uno Stato si fonda sulla sua sovranità e sul controllo dei suoi confini. In fondo si tratta di un concetto antico come il mondo, stupidamente messo in discussione, se non addirittura accantonato, da una falsa e pericolosa interpretazione del concetto di globalizzazione. Che da messa in comune di opportunità si è trasformato in: ognuno faccia ciò che vuole e vinca il più forte, senza regole. Così ci siamo trovati che i social network sono diventati più potenti dei governi, che i clandestini hanno più diritti dei cittadini, che le regole dell'economia e del commercio vengono decise non in base alle necessità del popolo ma agli interessi di centrali di potere il più delle volte neppure ben identificate.
E siccome da venerdì la dottrina Trump sarà la guida del fare americano, noi cosa pensiamo di contrapporre, oltre alle parole di incapaci politici e alle isterie di un pugno di attori e cantanti di sinistra sdegnati dal trumpismo? A stare a quello che accade in queste ore la risposta è: nulla. La Nato continuerà a fare la guerra più a Putin che all'Isis, la Germania a schiacciare le economie degli altri Paesi europei pretendendo il rispetto di parametri fuori dal tempo, la Merkel cercherà - lo sta già facendo - di vendicare lo scandalo Volkswagen scatenando una guerra contro la Fca, ex Fiat, all'insegna del detto «mal comune mezzo gaudio». Sono passati settant'anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e l'impressione è di essere tornati a quel punto: l'Europa libera ha un problema che si chiama Germania e l'aiuto può arrivare solo dall'America. Non c'è bisogno di armi, il d-day sarà lo sbarco del trumpismo: sovranità e confini.



IERI SERA FAENZA IN TV PER "PROFUGOPOLI"


Le telecamere di Rete4 ieri sera a Faenza, collegate in esterna in diretta con la trasmissione ‘Dalla Vostra Parte’ durante la quale sono state analizzate le indecenze del grande affare dell’accoglienza. Si è parlatoà della questione sollevata dalla Lega, che ha scoperto come dei “mediatori linguistici culturali” senegalesi vengono stipendiati a cinquemila euro al mese dall’A.S.P. della Romagna Faentina (gestisce anche le case protette di Fognano e Brisighella). La trasmissione era in diretta dalle 20,30 in un luogo al caldo e al riparo dal meteo avverso, il salone del ristorante "La Tana del Lupo" in via Emilia Ponente⁠⁠⁠⁠. La trasmissione supera di solito il milione di ascoltatori, davvero tantissimi. Fra l’altro intervista al dott GIUSEPPE NERI  DIRETTORE DELL’ASP DELLA ROMAGNA FAENTINA Sul tema il giornalista Mario Giordano ha scritto un libro: " "Profugopoli. Quelli che si riempiono le tasche con il business degli immigrati"

http://www.aspromagnafaentina.it/

http://www.aspromagnafaentina.it/appartamenti-protetti-residenza-lega-zambelli-brisighella/

http://www.aspromagnafaentina.it/casa-di-riposo-e-casa-protetta-santa-caterina-e-don-ciani-fognano/

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martedì 17 gennaio 2017

NE RESTERANNO SOLO DUE


Alessandro Sallusti - Duello a distanza ieri, dalle pagine dei giornali, tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Il primo, su La Repubblica, ammette per la prima volta di aver sbagliato tanto in pensieri, parole ed opere e annuncia che il Renzi «due» sarà ben diverso, nella forma e nella sostanza, dal Renzi «uno». Il secondo conferma, come era nell'aria e come ben sapeva chi lo conosce, di non avere nessuna intenzione di ritirarsi a vita privata e, anzi, se sarà possibile, di candidarsi come leader alle prossime elezioni.
Lo dico con rispetto agli altri protagonisti di centrodestra e di centrosinistra che ogni giorno si sbattono per conquistare spazi di visibilità e di agibilità politica: cari signori, non ce n'è per nessuno. Questi due sono, nei loro campi, avanti anni luce nella visione, nel tempismo e nella tattica. Si detestano cordialmente, sono in competizione costante, ma si rispettano e si riconoscono come unica controparte. Il duello è da alta classifica di serie A, non da modesta zona Uefa o da triste lotta per non retrocedere. E una volta, non molto tempo fa, avremmo detto che solo uno dei due sarebbe arrivato vivo alla meta. Potrei sbagliarmi, ma oggi non sono più certo che sarà necessariamente così. Può essere infatti - ma la partita è soltanto all'inizio - che, se dalle prossime elezioni non dovesse uscire un vincitore netto, l'idea di governare insieme sia una possibilità che entrambi non auspicano ma lasciano aperta, come si intuisce anche leggendo tra le righe le due interviste di ieri, tanto che per Renzi il «voto subito» non è più la priorità assoluta.
La questione è molto complessa e ha il suo punto di debolezza nell'affidabilità politica e personale di Renzi purtroppo sperimentata all'epoca del Nazareno, dell'elezione del capo dello Stato e della riforma elettorale. Non so neppure se Renzi e Berlusconi lascino intravvedere questa pazza idea, che è cosa ben diversa dal classico inciucio, per portare a miti consigli alleati e compagni di viaggio bizzosi e pretenziosi oltre misura o se davvero nella loro visione ci sia posto, in ultima istanza, per una grande coalizione ripulita da estremismi, per intenderci alla tedesca. Certo è che il vecchio schema «morte tua, vita mia», non è più l'unico sul tappeto.



RACCOLTA FONDI PER I TERREMOTATI DI AMATRICE: QUANTO E’ STATO RACCOLTO?


A Brisighella è stata organizzata da parte delle associazioni del paese un pranzo solidale per domenica 4 settembre. L’IMPEGNO era che il ricavato andava destinato alla ricostruzione di Amatrice, ma fino ad oggi non è stata comunicata la somma ricavata e inviata a chi. Nel frattempo gli altri comuni che hanno eseguito operazioni analoghe hanno comunicato l’importo e a chi sono state donate:
·         Il Comune di Castel Bolognese ha raccolto 13mila euro con il pranzo e li ha donati per una tensostruttura per animali.
·         Il comune di Solarolo, raccolti oltre ottomila euro per i terremotati di Montegallo dopo una cena. L’Istituto alberghiero di Riolo Terme ha raccolto oltre 4000mila euro con oltre 400 pozion di spaghetti all’amatriciana.
A seguito di diverse richieste rimaniamo in attesa che gli organizzatori il Comune di Brisighella e la Pro Loco dichiarino quanto raccolto e a chi sono stati inviati.


lunedì 16 gennaio 2017

RENZI ULTIMO REGALO AGLI ITALIANI: IL DEBITO PUBBLICO TOCCA QUOTA 2.230 MILIARDI


2.229,4 miliardi, 5,6 miliardi in più rispetto al mese di ottobre. È il nuovo record toccato a novembre dal debito delle amministrazioni pubbliche. A certificarlo il supplemento al bollettino statistico "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" della Banca d'Italia. In particolare il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 5,7 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,1 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato. Nei primi undici mesi del 2016 il debito è aumentato di 56,7 miliardi mentre le entrate tributarie sono state pari a 368,4 miliardi, in crescita del 4,3 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2015.

ULTIMO REGALO DI RENZI AL PAESE.


di Francesco Forte : Il declassamento a BBB da A, da parte dell'agenzia di rating canadese Dbrs, la quarta delle quattro star del rating che contano per la valutazione dei nostri titoli pubblici, li degrada ufficialmente alla classe B dalla classe A in cui sino ad ora erano stati, nonostante le tre maggiori Standard & Poor's, Moodys e Fitch ci avessero già declassato fra la fine del 2011 e l'inizio del 2012 quando il debito pubblico era al 118% del Pil e non come ora al 133%. Sostenere che una delle principali ragioni per il declassamento è l'instabilità politica dovuta alla caduta di Renzi è stravagante, dato che il governo che si dimesso aveva le mani bucate. Il declassamento fa perder fra il 5,5 e l'8% alle valutazioni dei nostri titoli pubblici in relazione alla scadenza breve o lunga dal punto di vista della Bce che presta soldi alle banche e dell'autorità finanziaria ad essa collegata che calcola i parametri di solidità delle banche, in rapporto ai prestiti che esse detengono fra cui debito pubblico.
In apparenza questo danno può sembrare molto per le banche ma è poco, perché questa forchetta di percentuali 5,5-8% non riguarda molti casi. Quando una banca si fa prestare soldi dalla Bce deve dare in cambio garanzie, tramite titoli valutati sulla base delle stime delle maggiori agenzie di rating. Quelli di classe A vengono valutati con un taglio del 16 rispetto al loro valore, per quelli con tre B si dovrò aggiungere un + 5,5%-8% ossia mediamente 6,75. Sicché per ogni prestito di 100 non occorrerà dare 116 ma 122,75 di garanzie. Poiché la banca ha molti titoli in portafoglio, dovrà darne a garanzia un po' di più, ma non è obbligata a darne in debito pubblico: può dare altri titoli, che ha nel portafoglio, che sono una grande varietà, con gli attuali regolamenti Bce. Dunque per una banca normale per i prestiti Bce questo declassamento non conta granché. La seconda conseguenza del declassamento riguarda la convenienza delle banche a tenere debito pubblico. I parametri patrimoniali che le banche debbono avere sono il 12% dei prestiti che esse detengono, cioè un ottavo circa. Per il debito pubblico il rischio aumenta del 5,5%-8% e quindi l'importo di parametro patrimoniali di pari a un ottavo del prestito aumenta del 5,5%-8%.
Non è molto, ma può indurre le banche a tenere meno debito pubblico, che ora. Il tasso di interesse sui debiti pubblici salirà un po'. Lo stato dovrà esser più cauto nel far nuovi debiti, rispetto all'era di Renzi e del suo referendum, che voleva vincere con questi regali.

 



venerdì 13 gennaio 2017

MEDIASET SOTTO ASSEDIO, DOPO L’ATTACCO DI VIVENDI COLOGNO SI ALLEA CON IL NEMICO DEL SUO NEMICO


Il gruppo della famiglia Berlusconi ha investito in Studio 71, la più grande rete di produzione e distribuzione multicanale di video digitali d’Europa e uno dei primi 5 operatori del settore al mondo. Stringendo un patto di ferro con i due soci del network: la tedesca Prosiebensat e la francese TF1, controllata da Martin Bouygues, nemico giurato di Vincent Bolloré che tentò, invano, nel 1997 di sfilargli l’azienda di famiglia. Silvio Berlusconi prende due piccioni con una fava. Da un lato, proietta Mediaset nel futuro investendo in Studio 71, la più grande rete di produzione e distribuzione multicanale di video digitali d’Europa e uno dei primi 5 operatori del settore al mondo. Dall’altro, stringe un patto di ferro con i due soci del network: la tedesca Prosiebensat e la francese TF1, controllata da Martin Bouygues, nemico giurato di Vincent Bolloré che tentò, invano, nel 1997 di sfilargli l’azienda di famiglia. Mediaset e TF1 hanno infatti acquistato rispettivamente il 5,5% e il 6,1% del multi-channel network Studio 71 con un investimento da circa 50 milioni sulla base di una valutazione di 400 milioni. “L’obiettivo è costituire il più importante gestore europeo di talent digitali in stretta sinergia con la tv generalista”, come si legge in una nota diffusa dall’azienda di Cologno Monzese che diventerà azionista di rilievo (49%) nella divisione italiana di Studio 71. E grazie all’operazione Mediaset crescerà nel digitale con un’impresa internazionale che opera a stretto contatto con le piattaforme gratuite di distribuzione video come Youtube. “Studio 71 sviluppa oltre 6 miliardi di video visti al mese ed è presente in cinque Paesi con circa 200 dipendenti. In Italia, gestisce già un inventory di oltre 40 milioni di video visti al mese”, prosegue la nota Mediaset. Numeri importanti che faranno la fortuna di Publitalia 80, la concessionaria pubblicitaria di Cologno che avrà l’esclusiva del network. L’intesa garantirà inoltre a Mediaset e a TF1 di entrare in un’ “attività costruita sullo standard mondiale dei video online come Youtube”, “garantirà ai nuovi partner le competenze maturate da Studio 71” e “assicurerà al network ulteriori risorse per lo sviluppo in nuovi mercati oltre a Germania, Usa, Canada, Gran Bretagna e Austria”.



FAVORIRE I PORTATORI DI HANDICAP PER ANDARE ALLO STATO CIVILE!!!!


Il nuovo ingresso per lo stato civile, con il cartello “Attenzione agli scalini”
Il nuovo ingresso per l’ufficio di Polizia Municipale

Il comune di Brisighella in questi giorni ha trasferito, l’ufficio di Polizia Municipale, dalla Piazzetta Pianori -al piano terra destinato inizialmente per alloggi anziani- riportandolo nel Palazzo Comunale al piano terra con entrata dalla Via Naldi dotato d’ingresso con rampa d’ accesso per i portatori di handicap. Un ufficio importante quello  più utilizzato lo Stato Civile  è stato trasferito al primo piano. Per l’accesso si devono utilizzare ulteriormente anche altri sei rapidi gradini, con grave difficoltà per gli utenti in specie anziani. Il tutto in faccia al mancato rispetto delle barriere architettoniche, come avevano già fatto per la Galleria Comunale, con barriere architettoniche.


giovedì 12 gennaio 2017

OTTANTA SCADENZE AL MESE: UN 2017 DI FISCO E BUROCRAZIA


Le nuove norme metteranno ko i piccoli commercianti Gli esperti: «Chi ha scritto le leggi non conosce la materia» Altro che semplificazioni. Il 2017, banco di prova per le politiche firmate dal governo Renzi, sarà un mezzo inferno per i contribuenti. Le norme fiscali introdotte nel 2016 e in vigore dal primo gennaio di quest'anno già si stanno rivelando leggi con titoli bellissimi - dall'aliquota unica Iri al regime di cassa - ma dall'applicazione a dire poco incerta. Una complicazione - segnalano gli addetti al settore - soprattutto per i contribuenti più esposti alla crisi come piccoli commercianti. Quando poco si sia semplificato lo dimostra il numero di adempimenti fiscali del 2017. Circa mille scadenze, ha calcolato il Sole24ore. Sono 80 al mese. Solo in gennaio ce ne sono 102, in parte ereditati dal 2016 visto che il 31 gennaio è caduto di sabato e la scadenza è slittata al primo giorno lavorativo, quindi nell'anno successivo.
Tutto previsto. Meno prevedibili i rischi nascosti dietro i capisaldi della politica fiscali renziane. Antonio Gigliotti, commercialista e direttore di Fiscal Focus, non ha dubbi. «Sarà l'anno delle complicazioni e della moltiplicazione degli adempimenti. Le presunte semplificazioni sembrano fatte da qualcuno che non ha idea di cosa sia il fisco». A partire dal famoso regime di cassa per chi è in contabilità semplificata. Bellissimo il principio: si pagano le tasse sulle somme incassate e non su quelle iscritte nei bilanci. Utile per chi ha crediti non incassati. Peccato che tra le perdite si debbano iscrivere le rimanenze, ad esempio merci invendute, che solo per quest'anno saranno considerate come costi. Gli effetti sono devastanti, spiega ancora Gigliotti. Per fare un esempio, un contribuente che al 31 dicembre 2017 ha 200 di rimanenze, 100 di ricavi e 60 di costi, solo per quest'anno dovrà dichiarare un reddito negativo di 160. Dal 2018, avrà per contro un reddito molto positivo. «La perdita si perde definitivamente nel 2017 e non si potrà riportare nel 2018». Una novità che rischia di provocare la chiusura di piccole attività imprenditoriale che lavorano con molte rimanenze. Altra complicazione, è quella del nuovo spesometro, cioè della dichiarazione trimestrale delle fatture emesse e incassate. Per l'Iva gli adempimenti passano da uno a due quest'anno, per poi diventare quattro dal 2018. Ancora una volta a pagare il prezzo più alto sono le piccole imprese, che si ritroveranno con degli adempimenti extra e quindi con altri costi. Una misura che non ha paragoni nel resto d'Europa, ha denunciato il Consiglio nazionale dell'ordine dei commercialisti. Poi c'è un effetto dell'abolizione di Unico: la dichiarazione Iva che passa da settembre a febbraio dell'anno successivo a quello di imposta. Una complicazione per i professionisti, che si ritrovano a fare le dichiarazioni di tutti i clienti nello stesso mese. Insomma, le semplificazioni si sono rivelate ritocchi poco efficaci, che però si sono portati dietro modifiche di sostanza che rendono ancora più ingarbugliato il fisco. Qualcuno si dovrà fare carico di semplificare le semplificazioni.



INGRESSI AI MUSEI ITALIANI COMPRESA RAVENNA E……..



Secondo il Ministro della Cultura Franceschini, con 44,5 milioni di visitatori, il 2016 è nuovo record per i musei italiani: "La riforma funziona: in 3 anni +6 milioni di biglietti e +45 milioni di incassi". I dati nazionali.  Anno / Visitatori Musei italiani
2013 38.424.587, 2014 40.744.763, 2015 43.288.366, *2016 44.446.573   *2016 (dati provvisori suscettibili di variazioni). Le sei regioni con il maggior numero di visitatori nei musei statali sono:
Lazio (19.653.167); Campania (8.075.331); Toscana (6.394.728);Piemonte (2.464.023); Lombardia (1.791.931); Friuli Venezia Giulia (1.198.771)
 Emilia-Romagna all'ottavo posto con 975.501 visitatori nel 2016.
 I dati ravennati:  1. Basilica di S. Apollinare in Classe: 162.190 (45° posto nazionale); 2. Battistero degli Ariani: 73.855 (64° posto nazionale); 3. Mausoleo di Teoderico: 67.863 (73° posto nazionale); 4. Impianto Portuale Tardo Romano e Basilica di San Severo (Antico Porto di Classe): 20.689; 5. Museo Nazionale di Ravenna: 20.503; 6. Palazzo di Teodorico: 14.859; 7. Circuito Museale "Museo Nazionale - Mausoleo di Teodorico - Basilica di Sant'Apollinare in Classe": 4.390
MUSEI ITALIANI. RISULTATO STRAORDINARIO PER S. APOLLINARE IN CLASSE. BRISIGHELLA BATTE RAVENNA 19 A 7  
Vedendo i dati dei musei italiani nel 2016, siamo davvero contenti di trovare la basilica di S. Apollinare in Classe al primo posto rapportata ai musei di   Ravenna e   al 45° sul piano nazionale con ben 162.190 visitatori. Fra i dati ufficiali pubblicati dal ministero della Cultura, tuttavia, emerge una nota dolente che, se si raffrontata con altre città o regioni, dimostra palesemente come il rapporto fra visitatori e relativi introiti presenti qualche incongruenza.  La statistica cui si fa riferimento riguarda l’ultima

mercoledì 11 gennaio 2017

IL VOLO RINUNCIA A CANTARE PER TRUMP VITTORIO SGARBI LI DEMOLISCE SU FACEBOOK



Il 20 gennaio Donald Trump si insedierà alla Casa Bianca. E la cerimonia ufficiale è già diventata un caso. Gran parte dei cantanti contattati hanno infatti rifiutato. Tra questi anche gli italiani de Il Volo. Un rifiuto che non è piaciuto a Vittorio Sgarbi che ha deciso di inviare ai tre ragazzi un messaggio attraverso Facebook. Il critico d'arte ricorda che i componenti del gruppo, spiegando la propria decisione, hanno detto: "Non appoggiamo il populismo xenofobo".
Un po' troppo per chi, sottolinea, è stato lanciato da Tony Renis ("culo e camicia con Berlusconi, xenofobo e populista"). A questo punto l'attacco: "Andate a cantare e non rompete il cazzo. Andate da Trump e non fate le seghe, tre coglioncelli inutili andate e cantate di corsa, non in volo".



martedì 10 gennaio 2017

E IO PAGO: MA LE TASSE NON FINISCONO MAI.


La stima della Cgia di Mestre: Pil a livello pre-crisi solo nel 2024. In marzo probabile una manovra correttiva. I l ritorno alla normalità per l'Italia è legato a tanti «se» pesantissimi. Se non ci saranno manovre correttive, se non aumenteranno le tasse, se non ci saranno altri eventi che destabilizzano la nostra economia. Difficile che si realizzi uno scenario del genere. La manovra correttiva arriverà, il prossimo anno sarà difficilissimo evitare l'aumento dell'Iva al 25%. E comunque, anche se si dovesse avverare il «sogno» di mantenere perlomeno lo status quo, al Paese serviranno almeno altri sette anni per ritornare, non al boom economico, ma ai tempi che hanno preceduto la fase acuta della crisi. Il centro studi della Cgia di Mestre ha calcolato che il nostro Paese tornerà ai livelli pre-crisi solo nel 2024. Ma solo se si riuscirà a mantenere la legislazione invariata su alcuni aspetti chiave, come il fisco. La pressione fiscale nel 2017, confermano gli artigiani di Mestre, è destinata a scendere di 0,3 punti percentuali attestandosi così al 42,3 per cento. Calo dovuto al taglio Ires per le società di capitale. Il Pil dovrebbe aumentare di circa un punto, il numero degli occupati crescere di quasi 112.000 unità e l'esercito di disoccupati scendere di 84.000 persone. Recupero molto lento. Per fare tornare gli 8,7 punti percentuali di Pil persi dal 2007, di questo passo bisognerà aspettare il 2024. Il 2016 è andato male. L'economia italiana è «precipitata» ai livelli del 2000, ovvero di 16 anni fa. I consumi delle famiglie sono crollati di 7,6 punti percentuali. Per farli tornare al 2007 bisognerà aspettare il 2021. Per tornare ai livelli di investimenti di prima della crisi, addirittura il 2032. Stessa data per tornare a una disoccupazione al 6%. Meglio per il tasso di occupazione, che era già basso prima della crisi. «Sebbene le tasse siano destinate a scendere grazie, in

LISTA DEI DEBITORI INSOLVENTI DI MPS


Chi sono quelli che non hanno restituito i prestiti alla banca contribuendo a metterla nei guai? I nomi dei primi cento debitori di MPS devono essere resi pubblici, secondo il presidente dell'ABI Patuelli. E un emendamento lo chiederà. neXt quotidiano:  “È bene fare chiarezza, far luce sui prestiti andati a male, perché sono noti coloro che amministravano queste banche, sono ignoti coloro che invece non hanno restituito i prestiti alle medesime banche. E’ bene fare luce con un provvedimento di legge che deroghi gli obblighi della privacy”. A sottolinearlo oggi è il presidente dell’Abi Antonio Patuelli in un’intervista al Gr1 Rai. E sui debitori verso le banche afferma: “noi non sappiamo un bel niente perché noi siamo una associazione di banche che non riceve i flussi di vigilanza che oggi sono soprattutto in capo della Banca Centrale Europea e sono successivamente delle competenti autorità italiane. Quindi noi siamo una Associazione privata e come tutte le altre associazioni di categoria e per legge non riceviamo alcun flusso di notizie”. Quanto al fatto che il 70% delle sofferenze bancarie sia stato generato dai grandi istituti Patuelli taglia corto e dice: “lo vedremo quando sarà non solo possibile, ma anche legittimo conoscere nomi cognomi e indirizzi di questa casistica”. La lista dei debitori insolventi di MPS. Insomma, anche Patuelli si iscrive al partito di quelli che vogliono conoscere quali debiti e crediti hanno messo in ginocchio la banca senese. Insieme a Enrico Rossi, Mentana e Luigi Zingales, che ne ha parlato sul Sole 24 Ore:
Per cominciare, l’azionista-Stato dovrebbe pubblicare la lista dei primi cento debitori insolventi di Mps, facendo – se necessaria – un’eccezione per decreto alla legge sulla privacy. In secondo luogo l’azionista-Stato dovrebbe promuovere una vera e propria commissione di inchiesta interna, che faccia luce sulle cause del dissesto. Per rendere questa inchiesta possibile, lo Stato dovrebbe introdurre immediatamente il reato di “ostacolo alla giustizia” per tutti coloro che distruggono o occultano dati relativi a tutte le banche. Per finire, l’azionista-Stato dovrebbe imporre un cambio ai vertici, che non solo non hanno raggiunto lo scopo per cui erano stati nominati, ma appaiano troppo compromessi con la storia passata.


BEL PAESE CON LE PALE EOLICHE?



SVENTATE A MONTEROMANO PER MERITO DELLA SOPRINTENDENZA DI RAVENN
Si può frenare la "rinnovabile" follia? Sovente mi domando come possa persistere questo mito del "belpaese". I casi sono tre. 1: siamo tutti ciechi. 2: guardiamo sempre in terra. 3: restiamo a casa sedentari! e non sappiamo delle brutture che ci circondano. Facciamo un viaggetto su e giù per lo "stivale", alziamo lo sguardo, e prendiamo coscienza del sacco d'Italia consumato da nord a sud. il decantato "belpaese" è un mito decaduto: ovunque brutte cementificazioni, grandi opere inutili, tristi capannoni tirati su senza necessità (inabitati e circondati da erbacee). La bell'Italia che fu è stata abbruttita in modo volgare dalla speculazione, l'ultima Italia paesaggistica sopravvive nei pochi parchi naturali i cui confini sono assediati come Forte Alamo. Cosa resta della bella Romagna? Molto poco. Recentemente ho fatto un viaggio al centro sud, con grande frustrazione ho visto panorami massacrati da torri eoliche alte come palazzi con i palettoni immobili... vedute grottesche in un paese senza vento! Ovunque vogliono piantare questi mostri che devastano i crinali, sfregiano il paesaggio e offendono l'intelligenza. Un incubo per la fauna selvatica. Anche sui nostri crinali fra Romagna e Toscana (bellissimi... roba da fare invidia al Canada!) covano progetti sciagurati; sembra che queste "rinnovabili" escano dal libro delle favole, quando invece sono anche peggio dei vituperati combustibili fossili. Un pugno di sindaci si sente legittimato a svendere il territorio alla speculazione eolica per quattro soldi, vendano il giardino dì casa loro, non il nostro territorio (bene comune che appartiene a tutti noi). Si può fermare questa "rinnovabile" follia? Esiste il ministro per l'ambiente oppure è solo una rinnovabile comparsa?  „ Fabio Baldrati
Ravenna