venerdì 27 febbraio 2015

giovedì 26 febbraio 2015

A CASOLA FRANA IL CAMPO DA CALCIO. FIUME BLOCCATO E FAMIGLIE EVACUATE


Il sindaco: «Un disastro». Paura per le case lungo il Senio

Disastro a Casola Valsenio, dove una frana ha di fatto distrutto il campo sportivo, rendendelo del tutto inutilizzabile probabilmente per sempre. È successo alle 8.30 di questa mattina, mercoledì 25 febbraio. «Un disastro dalle proporzioni più grandi di quello che si poteva immaginare – sono le parole del sindaco Nicola Iseppi, la cui voce al telefono è chiaramente scossa dall'accaduto – l'area del campo sportivo è andata irrimediabilmente distrutta e non sarà più agibile».
A cedere è stato circa un terzo del campo da calcio per il lungo, crollando nel fiume Senio insieme a panchine, sistema di illuminazione, campetto di allenamento. Coinvolta nella frana anche parte di una proprietà privata confinante. «L'unica bella notizia è che non ci sono stati morti o feriti, ma è un disastro, il fiume non c'è più...», commenta ancora il sindaco. Il crollo ha infatti ostruito il Senio, creando una sorta di diga e facendolo già ingrossare nella parte lungo la quale sono presenti anche una decina di case. Per questo motivo il sindaco ha già firmato un'ordinanza di evacuazione delle famiglie che vivono lungo il fiume.
Sul posto i vigili del fuoco, gli uomini del servizio tecnico di bacino. A interessarsi del disastro la prefettura e anche il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, in contatto telefonico col sindaco Iseppi.
Sono circa 130 i ragazzi, dai più piccoli a quelli della prima squadra, che abitualmente frequentavano il centro sportivo.

mercoledì 25 febbraio 2015

PD E CARITAS E COOP VARIE DICHIARANO GUERRA ALLA MARINA EGIZIANA

 IL CAIRO – ”Navi da guerra della Marina egiziana sono al largo delle coste libiche per impedire qualsiasi tentativo di far arrivare armi ai jihadisti in Libia”: lo ha riferito all’ANSA il portavoce delle operazioni dell’esercito libico, Mohamed el Hagazi.
- E’ in atto da poche ore il blocco navale della Marina Militare egiziana, e questo è certamente il segnale più forte dei preparativi di invasione dell’esercito egiziano in Libia.
Alla frontiera sono ammassate divisioni corazzate e brigate d’assalto, oggi il Presidente egiziano Al Sisi s’è recato personalmente sulla linea di fuoco per un vertice di generali.
PD e Caritas e coop varie dichiarano guerra alla Marina egiziana.
Come faranno a trovare un altro business da 80 miliardi l’anno facendo la figura dei buonisti agli occhi dei co…oni che credono di poter ospitare tutta l’Africa?

martedì 24 febbraio 2015

FITTO

«Non sono accettabili lezioni su come vincere da chi in questi anni ha perso tutto quel che si poteva perdere. Regione, capoluogo... E in una terra tendenzialmente di centro-destra» tuona Giovanni Toti. Mentre il coordinatore dei club Forza Silvio, Marcello Fiori, invita «chi finora ha vissuto sfruttando la politica a fare un regalo alla politica e agli italiani: torni alla propria vita privata o, se ce l’ha, professionale. Il tempo è scaduto». Tra i più duri anche Luigi Vitali, la cui nomina a commissario di Forza Italia in Puglia ha causato una vera e propria ribellione tra i fittiani: «Ho saputo che Fitto ha proiettato il video di Merkel e Sarkozy che deridevano Berlusconi. È stata una scelta sgradevole, offensiva, inopportuna». Lo stesso Vitali aveva inviato un sms ai vari esponenti locali invitandoli a non partecipare alla manifestazione fittiana, pena la mancata ricandidatura alle prossime Regionali. Una minaccia che ha sortito qualche effetto. Dei 17 consiglieri regionali di Forza Italia, infatti, ieri ne mancavano all’appello 7-8.

sabato 21 febbraio 2015

SEPOLCRI IMBIANCATI


Indipendenti di sinistra ma soprattutto dal fisco, molto rossi ma preferiscono il nero. I casi paralleli dei presunti innocenti Gino Paoli e Corrado Augias. Falso in bilancio per le Feste dell'Unità? E la famosa casa in nero di Ezio Mauro’

venerdì 20 febbraio 2015

MILLE PROROGHE, IL GOVERNO SALA LAZIO E VENEZIA: CLIENTELISMO ELETTORALE DI RENZI

Avevano sfondato i paletti fissati dal Patto di Stabilità. Rischiavano sanzioni e penalizzazioni. Hanno invece spuntato una deroga. Con due norme ad hoc. Che provocano polemiche. Per gli aiuti molto interessati. Nei palazzi parlamentari non si parla d’altro. E si grida allo scandalo per gli aiuti di stampo locale,  elettorale e clientelare. Una Regione e un comune sforano il patto di Stabilità? Ovvero spendono più di quanto gli è consentito? Vengono puniti con sanzioni e meno soldi. O almeno dovrebbero. Perché alcuni enti locali al governo non sembrano uguali agli altri, tanto da meritare un “aiutino”. E’ il caso della Regione Lazio (guidata da un governatore del Pd) e del comune di Venezia (dove a breve si voterà per il nuovo sindaco), che hanno spuntato una deroga sulle sanzioni. Con due norme ad hoc (o quasi) contenute nel decreto Milleproroghe. Di cosa si tratta esattamente? La prima, la norma “salva Lazio” prevede che le Regioni che nel 2014 hanno sforato il patto di stabilità interno, ma lo hanno fatto per il 50% pagando dei debiti pregressi, possono applicare la contrattazione integrativa, assumere a tempo indeterminato con immissioni in ruolo, accendere mutui per opere in fase di realizzazione e avere meno sanzioni. E qual è pressoché l’unica Regione in Italia ad avere il requisito necessario? Quella guidata dall’amico Nicola Zingaretti, per l’appunto. Che, in virtù di questa norma inserita di notte da governo e relatori (ma con la contrarietà di uno di loro, Francesco Paolo Sisto di Forza Italia), non dovrà pagare parte delle sanzioni previste per legge (ma solo per il 2% di entrate tributarie e per accensione di prestiti), potrà “destinare risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa nei limiti stabiliti dalla contrattazione nazionale” e potrà “procedere ad assunzioni a tempo indeterminato” per immettere in ruolo i vincitori di concorsi pubblici che ancora aspettano un posto.

giovedì 19 febbraio 2015

BUCCI: “FAMIGLIE E GIOVANI PER IL FILM SU CODEVIGO. MARIANI UN LUOGO APERTO

Il titolare della sala dove sarà proiettato per la prima volta in città

la pellicola sulla strage: «La controserata dell'Anpi crea tensioni»

L'attore faentino Claudio Casadio in un'immagine di L'uomo che verrà
«Proiettare un film, tra l’altro molto bello con un importante attore locale, sulla strage di Marzabotto in contrapposizione con quello sull'eccidio di Codevigo, è un modo per creare delle tensioni». Dopo l’annuncio (vedi correlato) da parte dell'associazione culturale Ravenna Cinema di una serata antifascista – con la visione di L'uomo che verrà in contrapposizione alla proiezione del film Il segreto d’Italia – interviene Maurizio Bucci, titolare del Mariani Lifestyle dove si svolgerà l'evento dedicato alla pellicola che ricostruisce la strage compiuta dai partigiani nel 1945 in provincia di Padova.
Bucci è anche consigliere comunale nelle file di Forza Italia e da lui è partito il suggerimento ai gestori della sala in via Ponte Marino per la proiezione: «Il Mariani è un contenitore del centro storico dove oltre alla buona cucina c’è spazio per le idee e per il confronto. Sono stati proiettati in quella sala anche il film sul Papa, sui pellegrinaggi a Medjougurie, su Berlinguer di Walter Veltroni». L'imprenditore e politico si dice quindi sorpreso dall’iniziativa della contrapposizione di proiezioni: «Più volte si parla di avere un 25 aprile condiviso e poi noto invece che da una certa parte politica ogni occasione è buona per creare un distinguo. Il fatto di proiettare un film tra l’altro molto bello con un importante attore locale sulla strage di Marzabotto in contrapposizione, quindi, con il film di Belluco, è forse un modo per creare delle tensioni e non accettare un’analisi critica e comunque democratica su avvenimenti storici di quel periodo». E ribadisce: «Non certo per ragioni ideologiche il Mariani Lifestyle ha ritenuto insieme a “Cinema in centro” opportuna la scelta di proiettare il film Il segreto d’Italia indipendentemente dai contenuti e dalla storia che rievocherà fatti e personaggi della nostra città».
Al momento sono molte le prenotazioni sia per la prima visione delle 20.30 (al completo) sia per quelle delle 22.30 per cui restano pochi posti: «Sono soddisfatto della risposta avuta in quanto gran parte delle prenotazioni sono venute da giovani studenti, famiglie e di tanti ravennati curiosi per una pellicola che in città non si era mai vista».

mercoledì 18 febbraio 2015

AVETE SENTITO IL TERREMOTO??? SCOSSA MOLTO FORTE, EPICENTRO SOPRA A PALAZZUOLO


Avete probabilmente sentito il terremoto stasera dato che una forte scossa di magnitudo 3.9, seguita da uno sciame di due repliche di 2.1 e 2.3, è stata registrata stasera alle 20,42 sull'Appennino tosco-emiliano. Il sisma è stato avvertito chiaramente in tutta la valle del Senio del Lamone (Brisighella) fino a Faenza. Epicentro, secondo i dati Ingv, vicino a Firenzuola a 7,2 km di profondità. Interessati da vicino i comuni di Castel Del Rio, Palazzuolo sul Senio. Poi una replica di magnitudo 2.1 registrata alle 20,54, con epicentro Castel Del Rio ed una terza scossa alle 21,01 di magnitudo 2.3 con epicentro sempre in zona. Per il momento non si hanno notizie di danni a persone e nemmeno a cose.
Data aaaa/mm/gg
Ora italiana
Lat.
Long.
Profondità
Magnitudo
Distretto sismico
Vedi Mappa
2015-02-17
21:51:54
44.2127
11.4178
7.7 km
2.4
2015-02-17
21:47:01
44.1847
11.42
11.1 km
2
2015-02-17
21:36:49
44.1835
11.4338
8.7 km
2.4
2015-02-17
21:01:07
44.1928
11.4043
10.1 km
2.3
2015-02-17
20:54:00
44.1973
11.4348
15.6 km
2.1
2015-02-17
20:42:53
44.1673
11.4068
7.2 km
3.9
2015-02-17
19:14:14
44.1897
11.4175
8.4 km
2.6


venerdì 13 febbraio 2015

MPS, UN TOTALE FALLIMENTO! E IL TESORO NE DIVENTERA’ AZIONISTA!!! MANGIANDOSI NEL TEMPO TUTTO IL CAPITALE


VERGOGNA, VERGOGNA….TUTTI I SOLDI PER SALVARE LA ROSSA BANCA CHE CONTINUA A FARE DEL ROSSO
Nell’articolo del Financial Times di oggi, è definita il più grande fallimento degli stress test dell’Eurozona dello scorso anno". E’ Monte dei Paschi di Siena, al centro dei riflettori dopo aver annunciato che l’importo dell’aumento di capitale sarà più pesante di quanto inizialmente reso noto. Non 2,5 miliardi di euro, come annunciato a fine novembre, ma 3 miliardi di euro. L’annuncio è arrivato in concomitanza con la pubblicazione del bilancio, che ha messo in evidenza una perdita di 4,19 miliardi di euro nel quarto trimestre del 2014 e di 5,34 miliardi in tutto l’anno, sulla scia di pesanti svalutazioni che hanno colpito il portafoglio dei prestiti.
La banca ha motivato l’aumento di capitale più pesante con l’esigenza di disporre di cuscinetti di capitale, e dunque aderire alle richieste della Bce di alzare il Common Equity Ratio al 10,2%. Con il nuovo piano, la banca senese lancerà il quarto aumento di capitale in sei anni. Lo scorso giugno, Mps aveva raccolto 5 miliardi; le perdite che si sono abbattute sul titolo hanno portato la capitalizzazione a scendere a 2,2 miliardi.
Ma non è solo questa la notizia "boom" di Mps. L’altra grande notizia è che a partire dal prossimo luglio il Ministero del Tesoro entrerà nel capitale di Mps per effetto del pagamento degli interessi sui Monti Bond.
Mps ha ricevuto 4 miliardi di euro dal Ministero del Tesoro – prima sotto forma di Tremonti bond e poi di Monti Bond), di cui 3 sono stati rimborsati lo scorso anno dopo l’aumento di capitale della Banca. Nel 2014, Mps ha pagato gli interessi relativi al 2013, per circa 350 milioni di euro, attraverso l’emissione di nuovi titoli, che sono stati subito riacquistati grazie ai proventi dell’aumento di capitale. Mps deve però ancora finire di saldare i suoi debiti con lo Stato e deve pagare gli interessi relativi al 2014, che sono di 243 milioni di euro circa.

giovedì 12 febbraio 2015

PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE – PATTO DEI SINDACI


Venerdì 6 Febbraio 2015 ore 20.30 presso il Foyer del Teatro Pedrini (Palazzo Comunale) a cura di:  Ing.Massimo Donati - Comune di Faenza, Ing.Fabio Nassi  - collaborazione stesura piano. Dopo l’adozione del Pacchetto europeo su clima ed energia nel 2008, la Commissione europea ha lanciato il Patto dei Sindaci per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. Fasi del PAES: Pianificazione I° Fase: Raccolta dei dati di consumo energetico del territorio dell’Unione; II° Fase: Redazione dell’inventario di base delle emissioni (BEI) attraverso il quale si è determinata la variazione della quantità di CO2 emessa nel territorio dell’Unione, nel periodo 2005-2012; III° Fase: Scelta degli obiettivi: il 2005 come anno di riferimento, l’obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni al 2020 rispetto al 2005; IV° Fase: Analisi dell’andamento delle emissioni dal 2013 al 2020 nello scenario senza azioni, definizione delle azioni e loro effetti al fine di raggiungere l’obiettivo del – 20% scelto dai Sindaci; V° Fase: Attivazione del percorso di coinvolgimento partecipato e inchiesta pubblica; Approvazione Entro il 16 giugno 2015 e trasmetterlo all’Unione europea.

IL COMUNE DI CASOLA VALSENIO AVEVA COSTITUITO “SENIO ENERGIA”, NE AVEVA FATTO UN FIORE ALL’OCCHIELLO, ORA COSTRETTO VENDERE!!!!-
E IO PAGO ATTENTI  AL PATTO DEI SINDACI!!!!
COMUNE DI CASOLA VALSENIO. BANDO PER LA PROCEDURA DI CESSIONE DEL 55% DELLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE NELLA SOCIETA' creata 2008
SENIO ENERGIA srl: Il Comune di Casola Valsenio (in seguito "Comune"), anche per conto dei Comuni di Solarolo,Riolo Terme, Castel Bolognese e Palazzuolo sul Senio e Unione della Romagna Faentina (tutti in appresso denominati i “soci pubblici venditori”) che lo hanno espressamente delegato con atti dei rispettivi consigli, intende avviare la procedura di cessione del 55% della quota di partecipazione nella società “SENIO ENERGIA srl” (in seguito “la Società”).
 Oggetto della vendita: Le quote di partecipazione che si intendono cedere rappresentano complessivamente il 55% dell’intero capitale sociale della società Senio Energia srl, suddivise come di seguito indicato e che, una volta esperita la selezione per individuare il cessionario, saranno oggetto di autonomi contratti di compravendita per ciascun ente venditore. Ente locale socio venditore Quota nominale (in euro) Quota % di partecipazione  Prezzo base di asta (in euro)
Comune di Casola Valsenio 8.600,00 43% 153.000,00; Comune di Solarolo 400,00 2% 7.120,00
Comune di Riolo Terme 400,00 2% 7.120,00; Comune di Castel Bolognese 400,00 2% 7.120,00
Comune di Palazzuolo sul Senio 400,00 2% 7.120,00; Unione della Romagna Faentina 800,00 4% 14.240,00; Totale 11.000,00 55% 195.720,00

mercoledì 11 febbraio 2015

martedì 10 febbraio 2015

OPPOSIZIONE A 360°


Opposizione a 360° – Il ‘no’ di Berlusconi, la sua determinazione a praticare un’“opposizione a 360°” non ha crepe. Non esistono possibili spicchi di consenso residui. Tipo: che passi da 360 a 280, o 250. Finora infatti eravamo a 180. No a Renzi sul governo delle emergenze e urgenze economiche, fiscali, lavoro, giustizia, burocrazia. Insieme con lui per la riforma elettorale e costituzionale. No: 360. Punto e a capo.
Patto del Nazareno – E’ un ponte in costruzione che è saltato per aria. Renzi vorrebbe il nostro assenso per mantenere intatte con il nostro sì le campate finora progettate insieme. No, non è proprio decenza chiederci questo. Infatti quel ponte e quel Patto hanno cambiato destinazione d’uso. Non servono a traghettare l’Italia verso una democrazia compiuta, ma verso il regno perenne del renzismo, la cui “deriva autoritaria” si è palesata con l’elezione del Capo dello Stato.
Forza Italia non si sottomette – Renzi si era convinto ( o si era fatto convincere) che ci saremmo sottomessi alla sua prepotenza. A Berlusconi e a Forza Italia non interessa la parte di comprimari di una farsa il cui finale sarebbe la tragedia della nostra vita comune, con una architettura di Stato studiata per consentire il dominio permanente di un Partito democratico capace solo di avvelenare i pozzi della democrazia.
Presidente della Repubblica – L’architrave che tiene insieme tutte le campate, e garantisce che davvero la solidità di quel ponte e la congiunzione tra le due faglie continentali, quella di centrodestra e quella di centrosinistra, per troppi anni delegittimate da rispettive scomuniche. Ed era il Capo dello Stato. Arbitro, garante, scelto insieme. Perché così si fa. Il garante dell’unità e dei meccanismi istituzionali in via di approvazione è a sua voglia frutto e cemento di questa storia.
Renzi ha tradito – Invece: Renzi passa alle maniere forti. Sceglie lui, garantisce a se stesso l’unità del partito, e con noi usa la bruta logica dei numeri rapinati al popolo sovrano. Per di più pretende di far approvare di gran carriera, con il nostro consenso oppure no, l’abbozzo di riforme da noi accettato in vista di un bene superiore, che ora è stato deturpato dalla volontà predatoria di Renzi.
Centrodestra unito – Per questo diciamo ‘no’ a 360°. Questo ha subito conseguenze nella nostra condotta in Parlamento. Ed è ovvia e coerente conseguenza. Ma soprattutto comporta per noi una scelta di campo strategica. Non significa soltanto costruire unità nel centrodestra, ritrovando un più semplice terreno di intesa. Ma esige l’impegno strategico a costruire una Forza Italia e un centrodestra di contenuti basati su una cultura politica solida, liberale e popolare. Identitaria e ancorata agli interessi del ceto medio che coincidono con quelli dell’Italia.
Jobs Act – Che succede all'articolo 18? Spostamenti inesorabili a sinistra. Il responsabile economico del Pd ha la faccia tosta di dire che decideranno all'ultimo momento. Che dice Ncd? Digerirà il Gattopardellum?


lunedì 9 febbraio 2015

BERLUSCONI, NON VIVIAMO IN VERA DEMOCRAZIA


"Abbiamo la consapevolezza di non vivere in una vera democrazia". Così Silvio Berlusconi in collegamento telefonico al meet up del governo ombra organizzato da Gianfranco Rotondi. "Questo è il terzo governo non eletto – ha detto – c'è un premier che non ha preso nessun voto e una maggioranza che è frutto di una elezione, quella del 2013, dove il distacco è stato solo dello 0,37%".
BERLUSCONI, SÌ RIFORME POSITIVE MA TORNIAMO OPPOSITORI. NON ACCETTEREMO PIÙ QUANTO ACCETTATO FINO AD OGGI
"Voteremo le riforme se saranno positive per il Paese ma riprendiamo il nostro ruolo a 360 gradi di oppositori!". "Non accetteremo più quanto fino ad oggi abbiamo accettato".
Berlusconi spiega che non accadrà come prima, "non accetteremo più tutto, come abbiamo accettato" per quel che riguarda la legge elettorale "il doppio turno e il premio al 40%, un misto tra candidati nominati e preferenze che è una cosa che non sta in piedi". "E voglio ricordare che le preferenze contengono un mare di pericoli, con l'incremento dei voti di scambio mettiamo tutti i nostri eletti nelle mani dei pm e ancora l'ultima imposizione è la lista unica che può ben essere realizzata per la sinistra ma è molto difficile da realizzare per il centrodestra, ora diviso e frammentato".
BERLUSCONI, SENZA PATTO NAZARENO LAVORIAMO CENTRODESTRA UNITO. CI SIAMO SGRAVATI UN PESO
Dopo la fine del Patto del Nazareno "ci siamo sgravati il peso ed ora possiamo lavorare ad un centrodestra compatto".
RIFORME: BERLUSCONI, NON RISPETTATO SPIRITO DI CONDIVISIONE
Silvio Berlusconi ribadisce che l'adesione al Patto del Nazareno era stata determinata dal voler dare un contributo alle riforme ma "c'è qualcuno che lo spirito di condivisione non lo ha rispettato, non ha rispettato gli accordi". Ecco perché, ha ribadito, "non ci sentiamo di continuare nella direzione ad oggi seguita".
BERLUSCONI, DEMOCRAZIA A METÀ, VOTO ITALIANI CAMBI SITUAZIONE
Quella di oggi è una "democrazia a metà, commissaria". Ecco perché, nel corso del suo intervento telefonico al meet up del Governo Ombra di Rotondi, Silvio Berlusconi, si augura che "gli italiani con il loro voto devono cambiare responsabilmente la situazione".
BERLUSCONI, IO LEADER CENTRODESTRA ELIMINATO DA SCENA
"Il centrodestra ha avuto eliminato dalla scena politica il suo leader, il leader di FI impossibilitato a svolgere attività in Parlamento, escluso dal parlamento, messo fuori dalla possibilità di esser protagonista dalla politica e che viene citato come condannato, detenuto, ex cavaliere, invece sono sempre cavaliere". "Questa è la situazione nella quale abbiamo accettato di dare i nostri supporti alle riforme".
SCELTA CIVICA: BERLUSCONI, QUANDO VENIVANO DA NOI CI ACCUSAVANO
"Ricordiamoci che Scelta civica si è presentata schierata nel centrodestra e voleva perseguire come obiettivo quello di far fuori chi vi parla". "Ora loro che passano altrove vengono considerati degli eroi, quando qualcuno veniva da noi eravamo accusati".
QUIRINALE: BERLUSCONI, PARLAMENTO PLAUDENTE LONTANO DA GENTE
"Ho avuto una brutta impressione circa il nostro Parlamento in occasione dell'elezione del Capo dello Stato. Ho visto mille persone applaudire ad ogni frase, felici, contenti e mi hanno dato l'impressione di una felicità di appartenenza ad una casta privilegiata e che concretizzava un distacco profondo con la gente che sta fuori e che non ha i soldi per arrivare a fine mese". Così, Silvio Berlusconi per il quale quella elezione ha "fotografato la distanza tra politica e cittadini".
BERLUSCONI, CON SBARRAMENTO 3% NON CI SARÀ OPPOSIZIONE VERA
Per Silvio Berlusconi con lo sbarramento al 3% "ci sarà una opposizione estremamente frammentata e incapace di fare una opposizione vera".
BERLUSCONI, NON ABBIAMO DIFESO VOTO 2013 DA SINISTRA
Silvio Berlusconi torna a parlare delle elezioni del 2013, Silvio Berlusconi, "il cui risultato non sapremo mai". "Non abbiamo difeso il nostro voto dalla sinistra, una sinistra che fa lo spoglio delle schede in un certo modo da decenni".



sabato 7 febbraio 2015

AZZURRI DEL’ 94 CON SILVIO: AVANTI CON BERLUSCONI


Bologna 6 febbraio 2015  Documento approvato dal Coordinamento di Azzurri’94
Gli Azzurri ’94 sono impegnati in questa critica transizione politica a rilanciare gli ideali di Forza Italia nel quadro dell’impegno preso con gli italiani. Pronti senza incertezze a rappresentare i bisogni e le sofferenze del nostro popolo con la consapevolezza di essere dalla parte dell’Italia migliore e dalla parte giusta della storia. La nostra attenzione politica deve essere indirizzata: alle famiglie oppresse dalle tasse, costrette a vedere i propri figli in balìa della disoccupazione, agli uomini e alle donne delle piccole e medie imprese schiacciati da una politica economica di austerità senza senso, vessati da uno Stato spesso non amico e da un carico fiscale e tariffario odiosamente iniquo e incivile, ai nostri concittadini, costretti a vivere nell’insicurezza per la politica scriteriata di immigrazione di questo governo e dell’Europa. La nostra risposta deve ripartire dal popolo con Berlusconi. Dobbiamo respingere qualsiasi lusinga degli opposti e opportunistici gregariati a favore di Pd o Lega. Dobbiamo riprendere il cantiere delle idee e dei programmi. Senza sudditanze verso nessuno. E’ anche questo un modo di prepararsi all’ “effetto 8 marzo” ed alle elezioni comunali del maggio 2015. Il rientro in campo Silvio Berlusconi senza i vincoli alla sua libertà di movimento e di parola, sposterà il vento della politica italiana. E’ il tempo di una rinascita. Renzi per chi ancora non lo sapeva o non ci credeva ha dimostrato chi è. Innovatore a parole conservatore e restauratore della vecchia politica nei fatti. Bisogna tornare a rappresentare quel blocco sociale e di valori, di interessi e ideali, che è il ceto medio. Berlusconi nel 1994 ha posto le premesse di qualcosa che deve ancora compiutamente – con la sua presenza e guida – definirsi nell’epoca attuale del renzismo accaparratore di qualsiasi postazione pubblica che soffoca di tasse ciò che è privato. Abbiamo la responsabilità di costruire qualcosa di solido e davvero alternativo a Renzi e al suo Partito democratico ben al di là dei richiami generazionali. Un patto delle buone idee e della buona politica che richiami tutti coloro che hanno filo a tessere, non trame di potere, ma la stoffa di programmi e di idee per voltare pagina. L’elezione del Presidente della Repubblica è stato l’ultimo episodio di tracotanza che corona un anno di forzature estenuanti. In quest’ultima vicenda Renzi, in maniera ostentata, ha superato il limite della decenza privilegiando la sistemazione della propria bottega di Partito sull’unità e sul largo consenso previsti dalla Costituzione per la scelta del Capo dello Stato. Non ci sono rese dei conti da mettere in atto contro chi tra noi avrebbe sbagliato. Nessuno strumentalizzi questa vicenda amara per ricavarne vantaggi meschini. E’ Renzi che ha fallito e ne renderà conto al popolo sovrano. Per senso di responsabilità, dinanzi alla necessità inderogabile di modernizzare le istituzioni, abbiamo accettato l’inaccettabile per i nostri immediati interessi, pur di non chiudere il cantiere delle riforme elettorali. Lo scopo era quello di consentire l’evoluzione in senso bipolare del sistema e garantire a chi fosse scelto dal popolo sovrano di governare davvero, nel rispetto e con la collaborazione di un Parlamento più snello. Mano a mano, con 17-18 cambiamenti spesso peggiorativi, pur di non affossare le riforme, abbiamo dato il nostro assenso alle proposte del governo. Ma Renzi sta cercando di svuotare le riforme piegandole alle sue ambizioni pericolose per la democrazia. Renzi, che nessuno ha eletto, figlio di un complotto di palazzo come fu per Monti ha usato e usa una maggioranza composta di 148 deputati abusivi e di altri parlamentari eletti sotto il simbolo di “Berlusconi Presidente” per occupare tutto l’occupabile. Confermando di essere fuori dai canoni di una democrazia occidentale, che è fatta di pesi e contrappesi. Questo disegno antidemocratico, conviene ricordarlo, si sta compiendo grazie a un Parlamento frutto di un premio incostituzionale, sulla base di una presunta prevalenza della coalizione di centrosinistra dello 0,37 per cento (presunta, certo: gli esperti assicurano che nei seggi c’è stato uno spostamento di schede da destra a sinistra intorno al milione). D’ora in poi, Opposizione integrale e seria. Non è più tollerabile che le redini del governo siano affidate a chi, con sicumera e prepotenza, lo sta trascinando nel disastro economico, democratico, morale.
Rodolfo Ridolfi; Gabriella Bianchi-Rimini; Liborio Cataliotti-Reggio Emilia; Gino Ferretti-Parma; Adolfo Morandi-Modena; Vincenzo Galassini-Ravenna; Werner Argellati-Piacenza; Paola Peruffo, Luciano Tancini, Marco Mattarelli-Ferrara; Gianni Ottaviani,Daniele La Bruna-Forlì; Giancarlo Mazzoli,Valerio Stanziani-Bologna                                                             Berlusconiani94@gmail.com

AZZURRI DEL’ 94 CON SILVIO: AVANTI CON BERLUSCONI

Bologna 6 febbraio 2015  Documento approvato dal Coordinamento di Azzurri’94
Gli Azzurri ’94 sono impegnati in questa critica transizione politica a rilanciare gli ideali di Forza Italia nel quadro dell’impegno preso con gli italiani. Pronti senza incertezze a rappresentare i bisogni e le sofferenze del nostro popolo con la consapevolezza di essere dalla parte dell’Italia migliore e dalla parte giusta della storia. La nostra attenzione politica deve essere indirizzata: alle famiglie oppresse dalle tasse, costrette a vedere i propri figli in balìa della disoccupazione, agli uomini e alle donne delle piccole e medie imprese schiacciati da una politica economica di austerità senza senso, vessati da uno Stato spesso non amico e da un carico fiscale e tariffario odiosamente iniquo e incivile, ai nostri concittadini, costretti a vivere nell’insicurezza per la politica scriteriata di immigrazione di questo governo e dell’Europa. La nostra risposta deve ripartire dal popolo con Berlusconi. Dobbiamo respingere qualsiasi lusinga degli opposti e opportunistici gregariati a favore di Pd o Lega. Dobbiamo riprendere il cantiere delle idee e dei programmi. Senza sudditanze verso nessuno. E’ anche questo un modo di prepararsi all’ “effetto 8 marzo” ed alle elezioni comunali del maggio 2015. Il rientro in campo Silvio Berlusconi senza i vincoli alla sua libertà di movimento e di parola, sposterà il vento della politica italiana. E’ il tempo di una rinascita. Renzi per chi ancora non lo sapeva o non ci credeva ha dimostrato chi è. Innovatore a parole conservatore e restauratore della vecchia politica nei fatti. Bisogna tornare a rappresentare quel blocco sociale e di valori, di interessi e ideali, che è il ceto medio. Berlusconi nel 1994 ha posto le premesse di qualcosa che deve ancora compiutamente – con la sua presenza e guida – definirsi nell’epoca attuale del renzismo accaparratore di qualsiasi postazione pubblica che soffoca di tasse ciò che è privato. Abbiamo la responsabilità di costruire qualcosa di solido e davvero alternativo a Renzi e al suo Partito democratico ben al di là dei richiami generazionali. Un patto delle buone idee e della buona politica che richiami tutti coloro che hanno filo a tessere, non trame di potere, ma la stoffa di programmi e di idee per voltare pagina. L’elezione del Presidente della Repubblica è stato l’ultimo episodio di tracotanza che corona un anno di forzature estenuanti. In quest’ultima vicenda Renzi, in maniera ostentata, ha superato il limite della decenza privilegiando la sistemazione della propria bottega di Partito sull’unità e sul largo consenso previsti dalla Costituzione per la scelta del Capo dello Stato. Non ci sono rese dei conti da mettere in atto contro chi tra noi avrebbe sbagliato. Nessuno strumentalizzi questa vicenda amara per ricavarne vantaggi meschini. E’ Renzi che ha fallito e ne renderà conto al popolo sovrano. Per senso di responsabilità, dinanzi alla necessità inderogabile di modernizzare le istituzioni, abbiamo accettato l’inaccettabile per i nostri immediati interessi, pur di non chiudere il cantiere delle riforme elettorali. Lo scopo era quello di consentire l’evoluzione in senso bipolare del sistema e garantire a chi fosse scelto dal popolo sovrano di governare davvero, nel rispetto e con la collaborazione di un Parlamento più snello. Mano a mano, con 17-18 cambiamenti spesso peggiorativi, pur di non affossare le riforme, abbiamo dato il nostro assenso alle proposte del governo. Ma Renzi sta cercando di svuotare le riforme piegandole alle sue ambizioni pericolose per la democrazia. Renzi, che nessuno ha eletto, figlio di un complotto di palazzo come fu per Monti ha usato e usa una maggioranza composta di 148 deputati abusivi e di altri parlamentari eletti sotto il simbolo di “Berlusconi Presidente” per occupare tutto l’occupabile. Confermando di essere fuori dai canoni di una democrazia occidentale, che è fatta di pesi e contrappesi. Questo disegno antidemocratico, conviene ricordarlo, si sta compiendo grazie a un Parlamento frutto di un premio incostituzionale, sulla base di una presunta prevalenza della coalizione di centrosinistra dello 0,37 per cento (presunta, certo: gli esperti assicurano che nei seggi c’è stato uno spostamento di schede da destra a sinistra intorno al milione). D’ora in poi, Opposizione integrale e seria. Non è più tollerabile che le redini del governo siano affidate a chi, con sicumera e prepotenza, lo sta trascinando nel disastro economico, democratico, morale.
Rodolfo RidolfiGabriella Bianchi-Rimini; Liborio Cataliotti-Reggio Emilia; Gino Ferretti-Parma; Adolfo Morandi-Modena; Vincenzo Galassini-Ravenna; Werner Argellati-Piacenza; Paola Peruffo, Luciano TanciniMarco Mattarelli-Ferrara; Gianni Ottaviani,Daniele La Bruna-Forlì; Giancarlo Mazzoli,Valerio Stanziani-Bologna                                                             Berlusconiani94@gmail.com

venerdì 6 febbraio 2015

RENZI HA ROTTO IL PATTO

Per Berlusconi e per noi di Forza Italia essere leali è una prerogativa indispensabile per dare pace e prosperità agli italiani. La rottura del Patto, di cui è bene l’arbitro del Quirinale sia avvertito, è dovuta alla scorrettezza di un giocatore.
Renzi ha spezzato l’architrave, viene giù tutto – Non è Forza Italia che scoppia, come dicono i giornalini. Il nostro ‘no’ unanime a Renzi deve prevalere sul resto, e questo fa scoppiare la bolla speculativa del renzismo.
Slealtà di una parte contraente – Ricordiamo che la regola aurea di un qualsivoglia patto o contratto sottoscritto da due o più parti è il mantenimento della fiducia e della lealtà reciproche qualora si voglia mantenere in piedi un patto, come nel caso di una qualsiasi modifica. Renzi ha disatteso il Patto e per questo lo riteniamo sleale. Nulla sarà più come prima.
La lealtà non è una pagina ingiallita del catechismo per vecchie zie. È il valore vero e autentico del ceto medio, che è consistenza e la risorsa vera di questo Paese. Una risorsa fatta di brave persone, che sono l’ossatura economica e sono state e saranno la garanzia di una ricostruzione della prosperità per l’intera Italia.
– Se risorgeremo è perché il ceto medio ha una base morale che contraddice l’archetipo diffamatorio dell’italiano medio alla Alberto Sordi, e oggi diremmo alla Matteo Renzi. Che è sempre pronto a fregarti, sulla base del così fan tutti.
Matteo Renzi ovvero l’inaffidabilità del leader – Sarà questa una delle caratteristiche con cui sarà ricordato il “giovin signore”? Le premesse ci sono tutte.
Giocatore scorretto – Nulla sarà più come prima. Nel Parlamento, anzitutto. Imporre tour de force irragionevoli alla Camera dei deputati offende le prerogative costituzionali dell’Assemblea su cui si regge la democrazia italiana. Ed anche qui vale il monito del Presidente della Repubblica sul rispetto necessario delle procedure del Parlamento. Il giocatore è scorretto, intervenga l’Arbitro.

RENZI HA ROTTO IL PATTO E UCCISO IL NAZARENO

Ha mancato alla parola data. E' pericoloso per la democrazia. La nostra risposta è ripartire non dal teatrino interno o esterno, ma dal popolo. Con Berlusconi.
Toti – “Il patto del Nazareno così come lo avevamo interpretato fino ad oggi noi lo riteniamo rotto. Il cammino delle riforme il governo ha già detto con grande chiarezza che proseguirà, noi non ci sentiamo legati a condividere un percorso nel suo totale perché quel totale prevedeva un presupposto fondamentale che era: sulle istituzioni si sceglie insieme e dunque anche sul Capo dello Stato”.
Cosa può fare Forza Italia? – Cosa può fare, oggi, Forza Italia e il centrodestra per riunire sotto la stessa bandiera il proprio elettorato? Anzitutto smetterla con la tattica, con il far discendere il nostro destino dagli umori e dagli interessi politici di Renzi. Guai a farci imporre i temi e l’agenda da chi vuole mettere in ombra la piattaforma di idee e proposte del centrodestra. Dovremo smetterla di dire sì a tutte le imposizioni leonine di Renzi. Dovremo mettere al centro dell’agenda politica e del dibattito pubblico le speranze e le preoccupazioni di un ceto medio depresso da politiche folli. Dovremo rendere tangibili le nostre proposte. Dobbiamo recuperare quella vocazione unitaria e visionaria che ci ha storicamente qualificato come Partito della Nazione differenziandoci da quell’accozzaglia di sigle e identità che Renzi chiama “Partito della Nazione” per nasconderne il vero nome: Nuovo Ulivo.
Fallimento – Il governo Renzi sta per compiere un anno! E noi siamo qui a ricordare per l'ennesima volta di che pasta è fatto il nostro premier: Renzi è un 'bucatino', all'apparenza solido, dentro vuoto. Ricordate gli impegni presi e mai mantenuti? Ne citiamo alcuni: riforma del lavoro entro Il Mattinale –
marzo 2014, riforma della Pa entro aprile 2014, riforma del fisco entro maggio 2014, riforma della giustizia entro giugno 2014, pagamento dei 68 mld di debiti della Pa entro luglio 2014, poi rinviato a settembre 2014, poi sparito. Patto del Nazareno. Fallimento su tutta la linea!

mercoledì 4 febbraio 2015

Berlusconi su Mattarella – “Mattarella ha fatto un discorso adeguato e rispettoso della Costituzione, proprio quello che noi ci aspettiamo da un Capo dello Stato. Non lo conosco personalmente ma mi sembra una brava persona”.
“Effetto 8 marzo” – Qualcosa si muove a Milano. Il rientro in campo di un Silvio Berlusconi senza i vincoli alla sua libertà di movimento e di parola, sposterà il vento della politica italiana.
“Effetto 3 febbraio” – C’è il nuovo Capo dello Stato arbitro e non giocatore, c’è la presenza al Quirinale di Silvio Berlusconi per il suo insediamento. L’inizio della pacificazione che da tempo aspettavamo.

martedì 3 febbraio 2015

FORZA ITALIA DOPO L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Il Partito della Nazione siamo noi – Nulla sarà più come prima dopo lo strappo di Renzi di qualsiasi regola di moralità politica. E’ il tempo della trasparenza e della lealtà. Rifondare Forza Italia vuol dire allargare i confini del nostro spazio di consenso. Aprendo il cantiere di idee e di programmi per il vero Partito della Nazione liberal-popolare.
Forza Italia – Noi siamo già in grado di proporre un programma di riforme radicali di stampo liberale e solidale. Siano piattaforma di una costruzione comune. Si tratta di dare respiro a una “unione” capace di raccogliere vastissimi consensi, corrispondenti a quel ceto medio con cui ci identifichiamo e che oggi Renzi cerca di sedurre con annunci vuoti e patti tragici con la sinistra rossa del suo partito e oltre.
Patti generazionali – Ha ragione Toti a proporre patti generazionali come risposta ai bisogni del Paese. Noi allargheremmo l’intuizione di Toti. Oltre al patto dei quarantenni con Toti e coscritti, vediamo molto bene il patto dei settantenni con Berlusconi, quello dei sessantenni con Brunetta e Romani, quello dei cinquantenni con Daniela Santanché, dei trentenni con Calabria e Giammanco, quello dei ventenni, giù fino al patto delle giovani marmotte. Uno per tutti, tutti per Toti.

lunedì 2 febbraio 2015

Mattarella persona degna scelta in maniera sbagliata. Nulla sarà più come prima. Per noi sarà meglio. Punti fermi. Le rose fioriranno a maggio
PARADOSSIIl nuovo Presidente della Repubblica autore del Mattarellum, trascurando l'ovvio conflitto di interessi, come giudice costituzionale è stato contro il Porcellum. Ha definito incostituzionale il suo premio di maggioranza, e però ora ne gode delle conseguenze. Ecco infatti che quei 148 deputati abusivi ne hanno determinato l'elezione. Paradossi? Incoerenza? Di certo ha beneficiato della scelta della Consulta da lui partecipata di ritenere non necessario procedere in fretta a nuove elezioni. Una opzione contestabilissima in dottrina e che si è rivelata decisiva e - vista a posteriori - molto conveniente.
GARANTE DI CHE? Per ora Mattarella è stato garante dell'unità del Pd e della sinistra, garante della esibizione di forza spudorata ma - vedremo - effimera di Renzi. E poi? Vedremo.
VALENTINO. Non così accadde tra padri costituenti nel dopoguerra. Avversari, anzi nemici, ma leali nel percorso istituzionale. Renzi è stato semplicemente, e senza se e senza ma, scorretto. La storia del mondo è costellata di falsificazioni e tradimenti. Cesare Borgia, il Valentino, ne fu maestro. Gli arrise la vittoria. Fino a un certo punto. Inciampò in quello che Machiavelli definì in fiorentino "cagotto" che gli fece perdere tutto. L’azzardo morale fa vincere le battaglie ma porta – per le strane e giuste leggi della vita – alla perdizione.
PIÙ NULLA COME PRIMA. Il percorso di riscrittura della Costituzione e della legge elettorale iniziato il 18 gennaio tra Renzi e Berlusconi, e che di fatto ha portato il segretario del Pd a Palazzo Chigi per la forza propulsiva e di pacificazione di quell'atto, è stato vanificato da questa elezione presidenziale.
NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMALa maggioranza che sostiene il governo è a questo punto inesistente. Alfano e Alleanza popolare sono divisi tra loro e divisi dal premier. Per noi, il percorso costituzionale ed elettorale vale esclusivamente nei termini dell'accordo. Renzi con ogni evidenza ha venduto il Nazareno. Ci ricorda una qualche figura (poco) evangelica. Finì male.
NOI ESISTIAMO. PIÙ FORTI. La forza morale della nostra scelta. La coerenza responsabile e limpida. Il riconoscimento del Capo dello Stato per non lesionare l'architrave della Repubblica è fuori discussione. Non lo diciamo per proporci come gente felice di aver dato una testimonianza perdente in un mondo politico di lupi. Ma per la certezza di avere un disegno di unità alternativa alla sinistra, basata sui valori e sulle proposte che sono prossime al cuore del popolo. Qualcosa di buono si muove nel centrodestra. Le rose fioriranno. A maggio.
NOTERELLE. Metafore un po' zoppicanti ma serie. Se chi tradisce il Nazareno è Giuda, e concluse malissimo la sua avventura; Simon Pietro rinnegò tre volte il maestro, ma poi gli disse di sì. Angelino diciamo che ormai è arrivato alla terza volta... Dunque c'è speranza, e magari ascolti Sacconi, il quale come apostolo somiglierebbe a Tommaso, ed è una persona seria, e ha toccato con mano chi siano gli impostori.