venerdì 29 marzo 2013
giovedì 28 marzo 2013
DISINTEGRAZIONE DI UNA LEADERSHIP
BERSANI
AFFRONTA NEL MODO PEGGIORE IL BLOCCO DI SISTEMA E LA CRISI
Il pragmatismo della Padania rossa è perfetto per
le lenzuolate, per le parafarmacie, per gli asili nido, tutte cose importanti,
ma non funziona quando le domande di senso riguardano la politica, i rapporti
di forza, la definizione di un’identità programmatica se non, addirittura, di
una visione. Lo si vede dal comportamento astruso e ostinato di Bersani, che
sta disintegrando il fatto e il significato della sua leadership, e in pochi
giorni sta vanificando il vantaggio d’immagine e di tattica che aveva acquisito
all’epoca delle primarie. Certo, ha perso la corsa elettorale. FOGLIO QUOTIDIANO
mercoledì 27 marzo 2013
GOVERNO, BRUNETTA: “ECONOMIA REALE DA FILM DELL’ORRORE, BERSANI SIA RESPONSABILE
Anche l’Europa certifica, se mai ce ne fosse stato
ancora il bisogno, la drammaticità del momento che stiamo vivendo. Nel 2012, lo
scrive la Commissione Ue nel suo rapporto sull’occupazione, l’Italia è il Paese
nel quale lo stress finanziario ha avuto le conseguenze maggiori: il 15% della
popolazione è in difficoltà economica. In più, nel quarto trimestre dello
scorso anno la produttività italiana ha fatto registrare un -2,8%, dopo il calo
ancora più forte del 3% del trimestre precedente. L’Italia è anche il Paese,
tra quelli più grandi d’Europa, dove la disoccupazione nell’ultimo trimestre
2012 ha subito l’accelerazione più marcata rispetto al trimestre precedente
(+0,5%). Anche l’Ocse ha diffuso dati nerissimi: in Italia la pressione di
tasse e contributi sul lavoro dipendente è salita al 47,6% nel 2012, livello
ben oltre la media dei Paesi industrializzati pari al 35,6%. Infine il Fondo
monetario internazionale che ci dice con chiarezza che non siamo immuni ai
rischi e ci invita a far ripartire la crescita con riforme e attenzione ai
conti. I dati dell’economia reale ci consegnano un film dell’orrore. Ed in
questo scenario Bersani cosa fa? Al momento sembra perder tempo, lo scopriremo
nei prossimi giorni. Intanto oggi, durante le consultazioni, abbiamo ancora una
volta chiesto al segretario del Pd un gesto di responsabilità. L’Italia ha bisogno di un governo forte,
bisogna fare presto”.
martedì 26 marzo 2013
lunedì 25 marzo 2013
sabato 23 marzo 2013
OSPEDALE DI FAENZA
L'immagine è stata scattata ieri
sera e subito postata su Facebook da un faentino che ha sorpreso
un'insolita ospite nei corridoi dell'Ospedale di Faenza. Si tratta di un'anatra
che chi sa come è riuscita ad entrare nel nosocomio e che qui stava ricercando
l'uscita. Sempre meglio incontrare
un'innocua paperella piuttosto di certi balordi e soggetti vari che
purtroppo continuano ad animare le nottate nell'enorme immobile manfredo. Tratta
da Faenza Notizie
venerdì 22 marzo 2013
I due marò partiranno stasera per
l’India. Lo ha assicurato il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura precisando che il
governo indiano ha garantito che non ci sarà la pena di morte nei loro confronti.
Sulla base delle decisioni assunte dal CISR, il Governo italiano ha richiesto e
ottenuto dalle autorità indiane l’assicurazione scritta riguardo al trattamento
che sarà riservato ai maro’ e alla tutela dei loro diritti fondamentali. Alla
luce delle ampie assicurazioni ricevute, il Governo ha deciso che torneranno in
India domani. Oggi, si legge in una nota di Palazzo Chigi, il Presidente del
Consiglio Mario Monti, insieme al Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e al
Sottosegretario agli Esteri Steffan de Mistura, ha incontrato i fucilieri di
Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, per valutare congiuntamente la
posizione italiana e i risultati delle discussioni avvenute tra le autorità
italiane e quelle indiane. La posizione del Governo era stata definita in
mattinata in un’apposita riunione del CISR (Comitato interministeriale per la
sicurezza della Repubblica) presieduta dal Presidente Monti, alla quale hanno
partecipato i Ministri degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata,
dell’Interno Anna Maria Cancellieri, della Giustizia Paola Severino, della
Difesa Giampaolo Di Paola, dell’Economia e Finanze Vittorio Grilli, dello
Sviluppo Economico Corrado Passera, i Sottosegretari Antonio Catricalà e Gianni
De Gennaro. Sulla base delle decisioni assunte dal CISR, il Governo italiano ha
richiesto e ottenuto dalle autorità indiane l’assicurazione scritta riguardo al
trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro
diritti fondamentali.
giovedì 21 marzo 2013
mercoledì 20 marzo 2013
A SINISTRA LA COMPRAVENDITA DEI VOTI NON E’ REATO
Pier Luigi Bersani lo aveva detto fin da subito e
ieri lo ha confermato: "Farò scouting tra i grillini". In altri
termini quella che per il centrodestra è un'illecita compravendita di voti - la
vicenda De Gregorio è lì a dimostrarlo - per la sinistra è un'operazione
politica altamente meritoria, e tutta all'insegna della "buona
politica" e del "nuovo".
Ma ciò che Bersani teorizza non è uno o due
singoli passaggi da uno schieramento all'altro: no, il segretario democratico
intende reclutare quasi un intero partito. Solo al Senato però, dove non ha i
numeri. Alla Camera la nuova politica può attendere. Lo "scouting"
bersaniano poi si basa sulle proposte, non sulle persone: ci mancherebbe.
Peccato che abbia incaricato alla bisogna la consueta pattuglia di plenipotenziari
con ampi margini di trattativa. E che pattuglia: nientemeno che Laura Puppato e
Luigi Zanda. L'operazione è moralmente sdoganata dal doppio appello di Repubblica: quello del solito Saviano
("Facciamolo!), cui ieri Eugenio Scalfari ha aggiunto la sua preziosa
testimonianza, "documentando" che un giovane deputato 5 Stelle
"che è venuto a salutarmi in sala lettura a Montecitorio", si è
formato fin da bambino leggendo i suoi scritti. E' un metodo di indottrinamento
da una parte, da "utili idioti" di togliattiana memoria dall'altra,
che di per sé farebbe anche ridere. Il problema è che da ridere c'è ben poco:
per il Paese in questa situazione, e per una sinistra che torna alle peggiori
pratiche del Pci.
martedì 19 marzo 2013
BRUNETTA UN BERLUSCONIANO INTELLIGENTE E CAPACE UNA GUIDA AFFIDABILE PER IL GRUPPO DELLA CAMERA.
Su proposta del presidente Silvio Berlusconi,
l'assemblea dei deputati del PDL ha indicato Renato Brunetta come Presidente
del gruppo parlamentare alla Camera. La scelta verrà ufficialmente formalizzata
nel pomeriggio di domani, quando tutti i gruppi si riuniranno dalle ore 15 su
convocazione del Presidente della Camera. Al neo-capogruppo Brunetta gli Auguri
di Buon lavoro
lunedì 18 marzo 2013
NOI IMPRESENTABILI? COME SI PERMETTE? E L’ANNUNZIATA VA KO.
L’ANNUNZIATA SPARA E ATTACCATA ABBASSA LA CRESTA: “HO DETTO UNA
COSA PESANTE”, BRAVO ALFANO!
Scintille nello studio di In mezz'ora dove l'ospite, il
segretario del Pdl Angelino Alfano,
ha lamentato l'offesa da parte della conduttrice
Lucia Annunziata che ha
definito "impresentabili" gli esponenti del Popolo della Libertà,
offendendo così quasi il 30% degli elettori. "Come si permette? Da quale
cattedra etica voi della sinistra potete giudicare con parole di disprezzo nei
confronti del popolo che da vent'anni vota" il partito guidato da Silvio Berlusconi, ha protestato
Alfano, mantenendo un certa calma anche se era chiaramente alterato. Alla fine,
Annunziata si è in qualche modo scusata, ammettendo di aver detto una
"cosa pesante", ma Alfano ha sottolineato che quelle dette "sono cose non solo pesanti ma anche
profondamente ingiuste". Annunziata attacca, Alfano risponde e la
conduttrice abbassa la cresta, Alessandra Mussolini: "Lucia Annunziata ha superato il
suo noto essere di parte arrivando a insultare
milioni di Italiani che votano Pdl e che, purtroppo, pagano il canone Rai.
Non basta una semplice censura di fronte a tale insolenza verbale. Lo stipendio alla Annunziata lo pagano anche
gli elettori del Pdl che meritano rispetto e una giusta informazione, troppo
spesso sporcata da giornalisti impresentabili". Daniele Capezzone: "Nessuno può
permettersi di trattarci come figli di un dio minore. La Rai dovrebbe essere un servizio pubblico, e non uno sfogatoio per
tifoserie politiche contrapposte".
sabato 16 marzo 2013
BERSANI: HA VINTO LA LOTTERIA MA HA PERDUTO IL BIGLIETTO
Partito per governare in nome del riformismo di
sinistra, sicuro di avere in tasca le chiavi di palazzo Chigi, Pier Luigi
Bersani non si è mai ripreso della sconfitta che solo la legge elettorale ha
trasformato in una risicatissima ed effimera vittoria numerica alla Camera. Si
è dunque messo a inseguire freneticamente i grillini offrendo tutto ciò che
poteva capitargli a tiro. A cominciare dalla corresponsabilità nel governo
dell'Italia, che invece Beppe Grillo vuol fare implodere. Strada facendo, il
segretario del Pd ha compiuto un gesto che nessuno dei suoi predecessori aveva
neppure immaginato: promettere di votare a favore dell'arresto del suo principale
avversario politico, Silvio Berlusconi. l sì alle manette ipotizzato dal capo
della segreteria bersaniana Maurizio Migliavacca è un atto che riporta alla
peggiore sinistra manettista (quella degli Ingroia e dei Travaglio, per
intenderci), e manda in fumo anni di tentativi di separare la dialettica
politica dalle toghe politicizzate. Una sorta di benservito proprio nel giorno
in cui Giorgio Napolitano predicava il contrario. Bersani, capo - ancora per
poco - di una sinistra che era e resta minoritaria, non solo non è stato in
grado di proporre un programma di governo minimamente degno di tale nome, ma
sta facendo regredire il suo schieramento e il Paese intero ad un massimalismo
che pensavamo sepolto dalla storia. Basta vedere il suo programma in otto punti
e 40 capoversi: il manifesto di un collettivo scolastico, qualcosa che non
esiste in nessuna sinistra socialdemocratica europea. Si torna ai post-comunisti dei funzionari di
partito, della case del popolo e soprattutto dei tentativi di accordo sottobanco
con qualche compagno di strada utile alla bisogna. Nonostante i "no"
espliciti finora ottenuti. Si può ripetere che l'insuccesso ha dato
alla testa a Bersani; più probabilmente ha tolto la maschera alla sinistra che
ha in mente.
PILLOLE di Vincenzo Galassini MAGISTRATI SEMPRE PRONTI PER BERLUSCONI: IN SUPER RITARDO PER GLI ALTRI CITTADINI
Il Fatto -Sono la
lobby più forte nel paese, l’ultima corporazione rimasta intatta negli anni,
con poteri e privilegi immutati nel tempo. Hanno le paghe più alte d’Europa,
pensioni d’oro, 51 giorni di ferie l’anno e i privilegi di un sistema unico (in
quanto ad anomalie) nel mondo. Parliamo dei magistrati, una categoria che fa
dello spreco uno status. Prendono il doppio dei colleghi francesi grazie a un
sistema di scala mobile che non esiste altrove e possono arrotondare lo
stipendio con incarichi extragiudiziari. La loro carriera è praticamente
automatica: apprendistato poi 2 anni dopo il decreto di nomina sarà magistrato
di tribunale, dopo 13 consigliere d’appello, dopo 20 in cassazione e dopo 28
idoneo alle funzioni superiori della suprema corte. Tutti passaggi automatici
che comportano i relativi aumenti di stipendio, ultra sostanziosi. Gli stipendi
dei magistrati italiani sono quasi un segreto, spesso coperti persino da
omissis nei documenti ufficiali. Il tutto lavorando di media 1560 ore l’anno… Una
vergogna immodificabile…. L’Italia ha il
“triste primato in Europa” del maggior numero di prescrizioni
(circa 130mila quest’ultimo anno) e “paradossalmente,
del più alto numero di condanne della Corte Europea dei diritti dell’uomo per
l’irragionevole durata dei processi”. Una
riflessione come mai a Milano i processi contro Berlusconi sono così rapidi, un magistrato fissa
le udienze, normalmente dopo mesi se non anni, come mai per quelli di
Berlusconi sono fissati giorno per
giorno, forse lascerà indietro altri processi che forse andranno in
prescrizione. Interessante che qualche deputato chiedesse come può accadere…… Vincenzo Galassini
venerdì 15 marzo 2013
AZZURRI DEL ’94 CON SILVIO BERLUSCONI - COORDINAMENTO REGIONALE DELL’EMILIA ROMAGNA: INCONTRO MERCOLEDI 20 MARZO A REGGIO EMILIA
Cari
amici,il coordinamento regionale di
Azzurri del ’94 con Silvio Berlusconi è convocato per mercoledì 20 marzo 2013
alle ore 19,00 a Reggio Emilia presso l'Hotel Europa in via Olimpia n.2,
per
il proseguimento dell’attività politica e organizzativa a sostegno delle idee e
dei programmi di Silvio Berlusconi dopo il forte impegno elettorale che abbiamo
profuso nei mesi di gennaio e di febbraio premiato dal corpo elettorale. Il
ritorno in campo di Silvio Berlusconi ed il grande consenso che ha riportato
sui valori e sui programmi di Forza Italia, la sconfitta di Monti,
Bersani, della sinistra mediatica e
l’irrompere del grillismo hanno scatenato nuovamente il tentativo golpista di
eliminare Berlusconi attraverso alcune procure e magistrati rossi. E’ tempo per
il nostro Movimento, nato il 9 novembre 2012, di continuare a rispondere
politicamente e così faremo discutendo tutte le iniziative da intraprendere a
partire da una forte mobilitazione già in atto per la manifestazione del 23 a Piazza del Popolo a Roma. Con viva
cordialità Rodolfo Ridolfi Coordinatore Regionale di Azzurri del ’94 con Silvio
Berlusconi. Confermate la vostra presenza via Mail: berlusconianidel94@gmail. com
su Facebook: Berlusconiani Classe Novantaquattro Berluscones oppure al
cell.335396752
giovedì 14 marzo 2013
BUONASERA, SONO FRANCESCO
ELETTO VESCOVO DI ROMA JORGE MARIO BERGOGLIO, GESUITA ARGENTINO.
AUGURI
Arrivano le prime reazioni all’elezione al soglio
pontificio di Jorge Mario Bergoglio, nuovo capo della Chiesa di Roma con il
nome di Francesco I. Il leader del Pdl Silvio
Berlusconi ha espresso al nuovo papa i più calorosi auguri in una nota
prontamente diffusa a poche ore dall’annuncio dell’elezione. ”Nel giorno della
elezione al supremo soglio Pontificio invio alla Santità Vostra il mio augurio
più fervido. In questo momento così importante per la Cristianità e per tutto
il mondo formulo a Vostra Santità l'auspicio di un Apostolato fecondo e
provvido per l'umanità. La Santità Vostra rappresenterà per noi il primo
riferimento spirituale come già lo rappresentarono i Pontefici suoi
predecessori''.
mercoledì 13 marzo 2013
martedì 12 marzo 2013
lunedì 11 marzo 2013
DIFFUSI I DATI DEL GETTITO IMU DEI COMUNI DELLA ROMAGNA FAENTINA.
L’Imu
sembra abbia fatto fare cassa, e non poca, ai Comuni della Romagna faentina.
L’Istituto per la finanza e l’economia locale, una fondazione istituita
dall’Associazione nazionale dei comuni italiani, ha recentemente diffuso i dati
del gettito Imu dei comuni italiani. Tra questi ci sono anche quelli riferiti
ai sei comuni della Romagna faentina. I numeri riportano anche gli incassi per
abitazione principale pro capite e gli incassi per altri immobili sempre
calcolati pro capite. Da queste tabelle emerge come Faenza, Riolo Terme,
Brisighella e Solarolo siano tra i comuni della provincia ravennate che più di
tutti incassano risorse dall’Imu mentre gli introiti
più bassi si registrano a Casola Valsenio e Castel Bolognese I dati sono
stati elaborati sulla base delle informazioni fornite dal ministero
dell’Economia e finanza e indicano gli incassi Imu totali (compreso il gettito
derivante dalle variazioni di aliquota adottate dai Comuni) per abitazione
principale e per altri immobili, senza distinzione tra quota Stato e quota
Comune e il numero di versamenti registrati, distintamente, per abitazione
principale e per altri immobili. Nella provincia di Ravenna, il comune di
Casola Valsenio e quello di Castel Bolognese risultano essere quelli con i
valori pro capite più bassi, sia per l’abitazione principale che per gli altri
immobili mentre Riolo Terme, Faenza,
Brisighella e Solarolo sono quelli che incassano di più. La città d’acque
della collina faentina svetta su tutte con 136 euro pro capite per la prima
casa e 364 euro pro capite per gli altri immobili. Segue a stretto giro di boa Faenza con 122 euro per la prima casa e
420 per gli altri immobili. Anche
Brisighella non scherza con 105 euro pro capite per la prima casa e 335 euro
per tutti gli altri immobili. A Solarolo gli indici scendono a 100 euro pro
capite versati per l’abitazione principale e 368 euro per tutti gli altri
immobili. Infine comuni più economici, almeno dal punto di vista delle tasse
sugli immobili, sono Casola Valsenio e Castel Bolognese. Qui gli indici pro
capite per l’abitazione evidenziano rispettivamente una spesa di 73 euro per la
prima casa e 329 euro per tutti gli altri a Casola Valsenio e 66 euro e 342
euro a Castel Bolognese. Anche per quanto concerne il calcolo delle medie dei
versamenti in questi ultimi due comuni sono le più basse. Per l’abitazione
principale si arriva a 188 euro a Castel Bolognese e 217 euro a Casola Valsenio
e per gli altri immobili si raggiunge 353 euro a Casola Valsenio e 448 euro a
Castel Bolognese. Ben altre cifre si registrano negli altri quattro comuni con
Riolo Terme che viaggia dai 350 euro per la prima casa ai 539 euro per gli
altri immobili. Segue Faenza con 319 euro e 602 euro, Brisighella con 295 euro
e 322 euro e Solarolo con 274 euro e 411 euro. Articolo di Riccardo Isola Fonte: http://www.corriereromagna.it/faenza/2013-03-07/pagare-di-pi%C3%B9-sono-i-faentini-e-i-riolesi
sabato 9 marzo 2013
DOVE SONO I GARANTISTI DI SINISTRA?
Mi chiedo dove siano, se ancora esistono, i garantisti della sinistra italiana
Lo ha affermato, in una nota, il portavoce nazionale del Pdl Daniele Capezzone.
“In causa, in queste giornate, non sono solo le sorti del cittadino Berlusconi,
ma il diritto degli italiani a scegliere democraticamente i propri rappresentanti,
senza che il ’fattore giudiziario’ intervenga per annullare o alterare il
responso delle urne. Un valore così importante non deve stare a cuore solo ai
sostenitori di Berlusconi, ma anche ai suoi avversari, se hanno a cuore la
coesione nazionale e il rispetto della democrazia”
venerdì 8 marzo 2013
MANIFESTAZIONE PDL 23 MARZO A ROMA: APERTE LE PRENOTAZIONI: IO VADO!
Com’è noto, Sabato 23 Marzo nel pomeriggio si svolgerà
a Roma, in piazza del Popolo, una grande
manifestazione nazionale del PDL con l’intervento del Presidente nazionale Silvio Berlusconi. La manifestazione ha lo
scopo di ridire con forza che l’Italia vuole meno oppressione fiscale,
burocratica e giudiziaria, che famiglie, imprese e lavoro sono le nostre
priorità e che l’Italia è un grande paese che sarà ancora protagonista in
Europa e nel mondo. Il coordinamento provinciale di Ravenna sta predisponendo i
pullman che partiranno nella mattinata dai principali centri della provincia
per fare ritorno a Ravenna in serata.
Per chi vuole aderire i numeri da chiamare entro lunedi 18 Marzo sono il
3398628941 e
il 3466829146.
giovedì 7 marzo 2013
UN MARE DI SOLDI INVESTITI IN STEPRA, SOCIETA’ PARTECIPATA DALLA PROVINCIA E DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI RAVENNA, DEI CITTADINI E DELLE IMPRESE CHE FORSE NON VEDREMO PIU’.
Il consiglio Provinciale
ieri a maggioranza, contrari PDl, Lega Nord e UDC, ha approvato gli “Atti d‘indirizzo per l’assemblea ordinaria
del 7 marzo 2013 della STEPRA (società consortile ARL – Sviluppo Territoriale
della Provincia di Ravenna) ”. La società partecipata da enti pubblici
Provincia di Ravenna e Camera di Commercio di Ravenna è un pozzo di San
Patrizio, innumerevoli i contributi pubblici ad una società “immobiliare” per
aree produttive, un vero scandalo, che Forza Italia prima e ora il PDL ha
sempre contrastato, perché fuori dai compiti “istituzionali” della Provincia e,
nel silenzio generale, della Camera di Commercio. Il Pd a sempre accusato i
Governi di non dare fondi alle scuole, ma la quota di partecipazione (48,51%)
per la sola Provincia di Ravenna pari a €.
1.338.881,52 doveva essere utilizzata nei compiti istituzionali come il
settore scolastico, e la stessa somma della Camera di Commercio utilizzata per
le aziende in crisi! L’atto indirizzo
espressi dalla sinistra è stato “ ...il
nuovo consiglio di amministrazione riduca al massimo tutti i costi di gestione
e definisca un Piano operativo-finanziario che consenta di far fronte alla
situazione economica-finanziaria della società mettendo in campo tutte le
iniziative necessarie”. Il giudizio dei tecnici è: “...come già evidenziato anche l’anno scorso, il rapporto di
indebitamento debito/capitale è molto elevato, e la situazione finanziaria è
ulteriormente peggiorata rispetto allo scorso anno. I debiti di carattere
oneroso, contratti per il finanziamento degli investimenti effettuati per la
realizzazione delle aree produttive, rappresentano il 96,54% dell’indebitamento
totale. Di tale indebitamento il 90,64%
(26.522.031 euro) è costituito da debiti di breve periodo verso banche con
oneri finanziari in crescita. La restante parte (2.738.766) è costituita da
mutui passivi. L’indebitamento a breve
supera in modo significativo le risorse disponibili a breve, Questo
costituisce uno dei maggiori punti deboli della società”.
In una società, normale, i libri contabili andrebbero portati
in Tribunale.
Nel maggio 2012 quando
si è andati a finanziare un contributo di 379.000 da parte della Provincia alla
Stepra dichiarai “Un brutto esempio viene
dall’aeroporto di Forli e SAPRO, che dovrebbero fare riflettere la Provincia e
la Camera di Commercio, che utilizzano soldi pubblici”. Nel frattempo la società partecipata
SAPRO, è sta messa in liquidazione e dichiarato il fallimento per 32 milioni,
un errore iniziale di affidare l’attività che si configura come
‘gestione del territorio’, che è un fatto che riguarda tutti i cittadini, a una
SPA pubblica che opera al di fuori del controllo democratico e che funziona
come una immobiliare che compra terreni agricoli per trasformare in edificabili
se da una parte è sbagliato, dall’altra contiene in se tutti i germi del possibile
di operazioni fuori del controllo della pubblica amministrazione (Provincia e
Camera di Commercio). Vedremo cosa succederà,
certamente denuncerò azioni per sviare le responsabilità politiche
dell’intera operazione, in merito ho richiesta una informazione al Segretario
Generale della Provincia. Interessante conoscere se la sinistra della Provincia
di Ravenna tutta “Bersaniana”, che corre
dietro al Movimento Cinque Stelle, l’informerà della operazione svolta a
Ravenna! Il consigliere provinciale (Pdl) Vincenzo
Galassini
mercoledì 6 marzo 2013
BERSANI A BERLUSCONI: “FACCIA IL LEADER”.
IL CAV. IN
PIAZZA, UNA VOLTA AL MESE, E IL RITORNO A FORZA ITALIA!
Roma - «Se non ci avessero
annullato in media 5 voti a sezione avremmo vinto di oltre 250 mila voti». Lo
ha detto Silvio Berlusconi, a quanto raccontano, nel corso dell’incontro
a villa Gernetto con gli eletti lombardi. Il Cavaliere ha poi dettato la linea
del partito: «Aspettiamo di vedere domani la direzione del Pd. E di vedere
se il segretario del Pd è un leader e sa guidare i suoi o se li porta a
sbattere. Poi la prossima settimana ci riuniremo per eleggere i capigruppo,
servono facce nuove». Poi torna sul suo cavallo di battaglia, l’Imu: «l’Imu
va soppressa» ribadisce. Il Cavaliere è poi tornato sul fattore psicologico
come prima causa della crisi economica. Questa - ha aggiunto - è stata la colpa
più grande del governo Monti. «Ho parlato con le associazioni degli imprenditori,
sono tutte preoccupate». Il Cavaliere ha poi aggiunto che nei sondaggi la
coalizione di centro destra è avanti mentre Scelta Civica di Monti è
scesa al 6,2%. Berlusconi annuncia anche di voler portare il Pdl in piazza
almeno una volta al mese. Che avesse sempre in mente di cambiare il nome del
partito ritornando agli albori e cioè a “Forza Italia” è cosa nota a tutti. Ma,
nel corso dell’incontro con gli eletti a villa Gernetto, Silvio Berlusconi ha
annunciato l’intenzione di voler tornare in piazza proprio «con Forza Italia»
da IL SECOLO XIX © Riproduzione
riservata
martedì 5 marzo 2013
DAL PD CONTINUANO A RIPETERE: MAI UN ACCORDO CON IL PDL.SUL SERIO CONTANO DI FARLO CON IL MOVIMENTO 5 STELLE?
Non gli basta perdere, vogliono perdersi. Dal
Pd continuano a ripetere: mai un accordo con il Pdl. Difettano in
aritmetica, oltre che in logica politica e prudenza istituzionale: con chi lo
vogliono fare, il governo? Sul serio contano di farlo con il Movimento
5 Stelle? Così procedendo si riducono come il Pier Luigi
Bersani dell’intervista a Repubblica, dove sembra il tipo della
storiella: mi dia un cono di gelato al limone; mi dispiace, il limone è
finito;allora mi dia una coppetta al limone; è finito; va bene, prenderò una
brioche al limone. L’unico modo sensato per immaginare un governo che
coinvolga gli stellati insultatori è quello di portarceli assieme al Pdl e ai
montiani. In caso contrario il loro appoggio determinante si tradurrebbe in una
totale inaffidabilità dell’Italia, con conseguente catastrofe finanziaria. Si
deve essere fuori di testa, anche solo per immaginarlo. Ebbene: è
possibile una simile ipotesi, di governo a quattro? No.
Assolutamente no. Lo escludono i diretti interessati, e non vedo perché non si
debba credere alle parole con le quali inframezzano il turpiloquio. Esclusa
questa roba, cosa resta? E’ escluso un governo Pd-montiani,
perché mancano i numeri. Quindi resta solo l’accordo fra Pd e Pdl.
Si può discutere su come dargli forma, ma non ha senso far finta di non vedere
che è l’unica possibilità alternativa al ritorno alle urne. Tragitto
che non sarebbe solo sconsiderato, ma anche alquanto periglioso, dato che prima
si deve eleggere un nuovo presidente della Repubblica, visto
che l’attuale non ha più il potere di sciogliere le Camere. E’ più lungo il
tempo che ci mettiamo per organizzare questo suicidio assistito
che quello in cui i mercati faranno scattare il grilletto della pistola che
abbiamo puntata alla nuca. Ripeto: non ha alcun senso, si deve andare
all’accordo. Anche perché i tedeschi (uso un plurale non generico,
visto che la cosa è venuta sia dal governo che dall’opposizione) vanno presi
sul serio, quando parlando di “contagio”, quindi d’infettività
italiana. Tutti hanno ritenuto che si riferissero a questioni
monetarie, ma credo che la loro paura sia
sabato 2 marzo 2013
BERSANI, PER IL BENE DELL’ITALIA, DIMETTITI DA TUTTO
Per il bene dell'Italia, Pierluigi Bersani si
dovrebbe dimettere. Non solo dalla segreteria del Partito democratico,
questione tutta interna al Pd (e peraltro decisione già annunciata da Bersani,
si tratta solo di capire i tempi), ma dal suo ruolo di candidato premier
"obbligato". Ruolo tragicomico e assurdo, visto che nella storia
Pierluigi ci è entrato come il vincitore più perdente di sempre. Per usare le
sue meste parole, "siamo arrivati primi ma non abbiamo vinto". Un
paradosso che nemmeno il suo predecessore Romano Prodi aveva potuto usare nel
2006, quando almeno lui poteva vantarsi di essere arrivato secondo ma aver
vinto grazie alla legge elettorale. Oggi è l'esatto opposto. Bersani è il
leader più debole dell'arco parlamentare italiano, Monti escluso. Ha un partito
spaccato come una mela. Un avversario, Beppe Grillo, che lui
vorrebbe alleato e che invece lo sta prendendo a pesci in faccia. Un
interlocutore, Silvio Berlusconi, che non sa se parlare con
lui o con D'Alema. Infine, all'estero si presenterebbe ai vertici
internazionali non solo senza credibilità, ma pure senza forza rappresentativa.
Errori strategici gravissimi - Secondo molti, Bersani avrebbe già dovuto fare un passo indietro lo scorso autunno. Di fronte al rampante Matteo Renzi, il segretario avrebbe potuto rinunciare alla propria candidatura a Palazzo Chigi e aprire la porta al rottamatore che piaceva tanto ai delusi di centrodestra e pure a qualche incerto poi virato sul Movimento 5 Stelle. Invece ha tenuto duro, ha puntato sulla sinistra, vinto la partita delle primarie e perso, malamente, quella con gli italiani che di sinistra non sono ma avrebbero votato per un Pd moderato. Il guaio è che, sicuro di diventare premier, aveva già preparato le poltrone per chi negli anni l'ha sostenuto a corrente alternata, come Walter Veltroni e Massimo D'Alema. E che ora, senza voti in Parlamento e con la prospettiva di un'alleanza con Grillo, sono già pronti a scaricarlo di nuovo. Bivio Grillo - La strategia dei volponi Veltroni e D'Alema non è né casuale né ideologica, ma diremmo situazionista. Entrambi hanno aspramente criticato le offerte di Bersani ai 5 Stelle, perché sanno che l'unico modo di prendere quelle poltrone a suo tempo
Errori strategici gravissimi - Secondo molti, Bersani avrebbe già dovuto fare un passo indietro lo scorso autunno. Di fronte al rampante Matteo Renzi, il segretario avrebbe potuto rinunciare alla propria candidatura a Palazzo Chigi e aprire la porta al rottamatore che piaceva tanto ai delusi di centrodestra e pure a qualche incerto poi virato sul Movimento 5 Stelle. Invece ha tenuto duro, ha puntato sulla sinistra, vinto la partita delle primarie e perso, malamente, quella con gli italiani che di sinistra non sono ma avrebbero votato per un Pd moderato. Il guaio è che, sicuro di diventare premier, aveva già preparato le poltrone per chi negli anni l'ha sostenuto a corrente alternata, come Walter Veltroni e Massimo D'Alema. E che ora, senza voti in Parlamento e con la prospettiva di un'alleanza con Grillo, sono già pronti a scaricarlo di nuovo. Bivio Grillo - La strategia dei volponi Veltroni e D'Alema non è né casuale né ideologica, ma diremmo situazionista. Entrambi hanno aspramente criticato le offerte di Bersani ai 5 Stelle, perché sanno che l'unico modo di prendere quelle poltrone a suo tempo
venerdì 1 marzo 2013
A fine febbraio al via un progetto di ricerca quinquennale che indaga 121 volatili, specie rare, coloniali, rapaci notturni e crepuscolari
BRISIGHELLA
Parte lo studio sul falco pellegrino
Se
ne occuperà Maurizio Samorì che seguirà la nidificazione degli uccelli in
collina
di FRANCESCO DONATI BRISIGHELLA. Parte a
fine febbraio un intenso programma di osservazione del falco pellegrino nel
territorio brisighellese, in occasione della nidificazione. Ad occuparsene sarà
Maurizio Samorì che dal 2010 ha aderito al progetto dell’Atlante dei
nidificanti e svernanti in Italia. Un progetto di ricerca quinquennale che
indaga 121 volatili, specie rare, coloniali, rapaci notturni e crepuscolari.
Nel territorio del comune collinare sono ben quattro i siti riproduttivi del
falco pellegrino (che inizia a nidificare tra l’ultima settimana di febbraio e
la prima di marzo). Di norma depone 3-4 uova, la cova dura 28-33 giorni e il
periodo tra la schiusa e l’involo dei giovani è di 5-6 settimane. Proprio
queste fasi saranno oggetto di un approfondito monitoraggio e studio. Dal punto
di vista naturalistico e ornitologico il programma riveste un’importanza di
altissimo livello nazionale e regionale. Basti pensare che la presenza in
Romagna di questo rapace è considerata scarsa se non addirittura rara. Solo
oggi attraverso uno specifico programma di protezione la specie sta ripopolando
il territorio nella Vena del Gesso romagnola, lungo il medio corso del Lamone,
e sullo Spungone, sito quest’ultimo considerato “storico” in quanto segnalato
fin dal Duemila. «In Italia - ha rimarcato Samorì - la colonia del falco
pellegrino è di circa mille coppie. E’ considerato in assoluto l’uccello più
veloce della terra, con un’apertura alare che supera anche i 120 cm». E’ per
antonomasia simbolo dell’arte della falconeria dai tempi di Federico
Barbarossa: per questo assume un’aura di grande rispetto. Una volta era molto
più diffuso. Il tracollo c’è stato tra il 1950 e il 1980, causato soprattutto
dall’abuso di pesticidi in agricoltura. In collina la sagoma di questo splendido
rapace nei cieli comincia a diventare nota. «Pareti rocciose e falesie della
Vena si rivelano un habitat ideale - spiega Samorì -. Può succedere di vederlo
all’opera: caccia esclusivamente in volo (colombacci, storni, piccioni). Si
posiziona altissimo e piomba in picchiata sulla preda ad una velocità che può
raggiungere i 400 km/h assumendo una perfetta forma aerodinamica, anche questa
fonte di studio per la scienza e la tecnica». Uno spettacolo insomma al quale
assistere trasmette grande emozione. Per info e segnalazioni: maurizio-natura@libero.it.
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