mercoledì 20 marzo 2013

A SINISTRA LA COMPRAVENDITA DEI VOTI NON E’ REATO



Pier Luigi Bersani lo aveva detto fin da subito e ieri lo ha confermato: "Farò scouting tra i grillini". In altri termini quella che per il centrodestra è un'illecita compravendita di voti - la vicenda De Gregorio è lì a dimostrarlo - per la sinistra è un'operazione politica altamente meritoria, e tutta all'insegna della "buona politica" e del "nuovo".
Ma ciò che Bersani teorizza non è uno o due singoli passaggi da uno schieramento all'altro: no, il segretario democratico intende reclutare quasi un intero partito. Solo al Senato però, dove non ha i numeri. Alla Camera la nuova politica può attendere. Lo "scouting" bersaniano poi si basa sulle proposte, non sulle persone: ci mancherebbe. Peccato che abbia incaricato alla bisogna la consueta pattuglia di plenipotenziari con ampi margini di trattativa. E che pattuglia: nientemeno che Laura Puppato e Luigi Zanda. L'operazione è moralmente sdoganata dal doppio appello di Repubblica: quello del solito Saviano ("Facciamolo!), cui ieri Eugenio Scalfari ha aggiunto la sua preziosa testimonianza, "documentando" che un giovane deputato 5 Stelle "che è venuto a salutarmi in sala lettura a Montecitorio", si è formato fin da bambino leggendo i suoi scritti. E' un metodo di indottrinamento da una parte, da "utili idioti" di togliattiana memoria dall'altra, che di per sé farebbe anche ridere. Il problema è che da ridere c'è ben poco: per il Paese in questa situazione, e per una sinistra che torna alle peggiori pratiche del Pci.

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