giovedì 30 aprile 2015

NO AL FASCISMO RENZIANO



L'aria che si respira è carica di tensione e impone un supplemento di coraggio.
È un dovere morale di ogni forza politica sana andare oltre la cortina fumogena della e denunciare, condannando, le retorica renziana forzature che stanno immiserendo il ruolo del Parlamento. Il tutto reso più amaro da un imbarazzante silenzio che giunge, sempre più assordante, dal Colle più alto di Roma. Il renzismo, a differenza del berlusconismo, non un è costrutto mediatico.
Non è frutto dell'immaginazione o dell'illusione creata ad arte da certa intellighenzia progressista, tradottasi poi in aggressione giudiziaria e denigrazione politica.
No, il renzismo è pura occupazione del potere. Disprezzo delle regole basilari del dialogo, prevaricazione e intransigenza con chi non allinea il proprio pensiero a quello del Capo. Non ci sono spazi di manovra, chi è d'intralcio viene defenestrato. Tanto dal partito, quanto nelle Commissioni parlamentari. La regole è chiara: non bisogna disturbare il manovratore.
Ecco, allora, la necessità e urgenza dell'instaurazione di un Clnr, . La libertà come Comitato di liberazione nazionale dal renzismo risposta all'assolutismo, il diniego dell'intolleranza e della ‘violenza’ delle Istituzioni a fondamento della democrazia.
È tempo che le donne e gli uomini liberi e forti facciano fronte comune e si schierino dalla parte della libertà. Forza Italia è in prima linea, impegnata a costruire un'alternativa autenticamente democratica e vincente.


mercoledì 29 aprile 2015

NO AL FASCISMO RENZIANO


Brunetta: Non consentiremo il fascismo renziano. Faremo di tutto per impedirlo, dentro e fuori questa Aula. Non consentiremo che questa Aula sia ridotta a un bivacco di manipoli renziani”. Lo ha detto nell'Aula della Camera il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta dopo che il governo ha posto la fiducia sull'Italicum. Ricordando che la legge Acerbo era stata approvata con la fiducia dal fascismo, Brunetta ha sottolineato che “il governo la pone contro il Pd”, che “governa grazie a un premio di maggioranza dichiarato incostituzionale”. “Renzi solo con suoi parlamentari abusivi– “Non c'era ragione di mettere la fiducia, non c'era ostruzionismo, non c'era un numero esorbitante di emendamenti. Renzi vuole mettere la fiducia per coartare la libertà di voto del suo stesso partito” e “mi meraviglio molto che quel che rimane del Pd possa accettare una violenza di questo tipo” ha aggiunto Brunetta. Ma “non consentiremo che quest'Aula diventi un bivacco di manipoli renziani” dice Brunetta. “Renzi ha detto in tutti i modi che le regole si cambiavano insieme e non a colpi di maggioranza. Ora si ritrova solo, con i suoi parlamentari abusivi, a decidere a colpi di maggioranza per uccidere la democrazia in questo Paese”



martedì 28 aprile 2015

FORZA ITALIA, MARINA BERLUSCONI IL NUOVO LEADER: QUELL’ULTIMO INDIZIO FA PENSARE ALLA DISCESA IN CAMPO


Da LIBERO - "Da qui al 2018 - spiega ai suoi Silvio Berlusconi - dobbiamo trovare un federatore. Il centrodestra oggi è spappolato, abbiamo tre anni per ricostruirlo". Ci crede, il Cavaliere, che compulsa i sondaggi e aggiunge: "Renzi è attorno al 32% come consenso personale, io ho il 23 per cento. Lui è sempre in televisione, io no. Non possiamo che migliorare". Di sicuro, Berlusconi, sta pensando a un rinnovamento del partito. Volti freschi, facce nuove con cui stravolgere le prossime liste elettorali, nel momento in cui dovranno essere compilate. In questo contesto si fa un gran parlare anche del nuovo coordinatore del partito. Due i nomi in lizza. Il primo, nonché più probabile, è quello di Antonio Tajani, che nel frattempo - in tandem con il "formattatore" Alessandro Cattaneo - sta lavorando alla ricerca delle nuove leve azzurre, di giovani brillanti per il rilancio del partito. Su Tajani, per inciso, si è espresso anche il sempre informatissimo Luigi Bisignani, che in tv, a Virus, ha confermato che sarà lui il prossimo coordinatore nazionale di Forza Italia. La contendente, e anche questo è noto, è Mara Carfagna. Tajani e Carfagna, due figure di primissimo piano con una grande esperienza politica, che potrebbero anche ambire alla leadership di Forza Italia. Prepotente ritorno - Il partito, però, starebbe pensando di imporre l'inderogabile limite di tre mandati: una circostanza che, per la leadership, escluderebbe tanto Mara quanto Antonio. Ed è dunque in questo contesto che ritorna con prepotenza il nome di Marina Berlusconi. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato lei in prima persona, con l'"uscita da premier" di giovedì scorso, quando ha sparato ad alzo zero contro il governo di Matteo Renzi. Una dichiarazione il cui tempismo ha destato qualche sospetto: ci sta pensando davvero? E nonostante le smentite di rito (in verità arrivate in passato, e non in quest'ultima circostanza) la possibilità che l'impegno politico di Marina possa diventare realtà, oggi, forse, è più forte di ieri.
Legittimo sospetto - E il fatto che l'impegno politico possa diventare realtà viene in un qualche certo modo confermato da un piccolo e significativo indizio che arriva anche da Il Giornale, il quotidiano della famiglia Berlusconi, che quando si vocifera sulla candidatura di Marina ci va sempre coi piedi di piombo. Eppure, in calce a un articolo firmato da Fabrizio De Feo, si legge: "A detta di molti la presidente di Fininveste e Mondadori potrebbe essere l'unica con l'appeal necessario a regalare nuovo smalto al partito e rilanciare il centrodestra". Un messaggio? Una richiesta? Oppure un'anticipazione di ciò che sarà?



domenica 26 aprile 2015

25 APRILE, PANSA ATTACCA RETORICA E FALSITA’ DELLA RESISTENZA


Giampaolo Pansa si arrabbia, ma pure si diverte. In realtà, non ci sta a guardare silente la marea montante di conformismo celebrativo in atto in prossimità di quest’altro 25 aprile. Tutta la sinistra strombazza. La sinistra comunista di ieri (residui), quella intellettuale e radical-chic (altri residui), quella acchiappatutto di Renzi e dei suoi supporter (un fiume in piena): tutti li a celebrare. A sorridere e ricordare e pure cantare (tipo la Boldrini). Ancora oggi stanno così: abbarbicati ad una data che è ormai una zattera. Zattera galleggiante in un mare di menzogne, di omissioni e di falsità raccontate per decenni. Un intero paginone di “Libero” serve perciò appena all’ottantenne giornalista e scrittore piemontese per ribadire quanto già spiegato nei suoi scritti più famosi e controversi sul tema: “Il Sangue dei Vinti” e “La Grande Bugia“. Scritti che ne hanno decretato una sorta di ostracismo, naturalmente democratico (non sia mai!) dal consesso dei resistenti in servizio permanente effettivo. E ciò semplicemente, per aver detto la verità sui crimini e sulle ottuse violenze pianificate con cieca obbedienza durante quella primavera di sangue di 70 anni fa.

Le falsità della Resistenza: Così incrocia di nuovo la penna, Giampaolo Pansa contro quello che definisce “un mare di retorica, uno tsunami strapieno anche di bugie dettate dall’opportunismo politico”. E che sia davvero così, ci vuol poco a capirlo, nota lo scrittore di Casale Monferrato. Basta dare un’occhiata, rileva, ai giornali di questi giorni: “È da un decennio che studio e scrivo della nostra guerra civile. Ma non avevo mai visto il serraglio di oggi. Una fiera dove tutto si confonde. Dove imperano le menzogne, le reticenze, le pagliacciate, le caricature. È vero che siamo una nazione in declino e che ha perso la dignità di se stessa. Però il troppo è troppo.” Così eccolo a snocciolare, per esempio, tutta una serie di fatti, di eventi, di verità che stridono e non poco con la elegiaca e romantica visione della Resistenza in onda in queste ore a reti unificate. Un servizio che Pansa probabilmente sente di dover rendere anzitutto alla sua coscienza di uomo libero, ma anche a tutti noi. Noi che non ci sogniamo neppure di sorbirci la sbobba nauseante delle “radiose giornate”.

 



venerdì 24 aprile 2015

BERLUSCONI DIXIT


 Il suo j’accuse contro Renzi, malato di bulimia di potere. Non riuscirà a realizzare la sua piccola dittatura. Non voteremo mai questa legge elettorale. Novità future per Forza Italia, con Bush... Come aiutare i profughi: aiutarli sul campo, distribuirli in Europa, no al blocco navale
RENZI: “Renzi è malato di bulimia di potere, con le sue riforme combinate sta creando una piccola dittatura. Su Renzi non esagero, ma conosco gli uomini: gli stavamo apprestando un aiuto per consentirgli un regime”.
RENZI: “Renzi non è stato scelto dagli italiani e alle europee ha preso il 40% del 20% dei votanti. Al massimo è stato eletto alla provincia di Firenze...”.
GOVERNO: “Questo governo ha fallito, tutti gli indicatori economici sono peggiorati. Hanno fallito sulla politica estera, sulla disoccupazione, sull'immigrazione. Avevamo ragione noi su tutto, sulla Libia, sull'immigrazione e sulla Russia”.
L. ELETTORALE: “L'Italicum è una legge autoritaria. Non possiamo consentire a Renzi di prendere il potere totale con 30% dei voti attraverso una legge che di fatto con lo sbarramento al 3% polverizza l'opposizione. Noi avevamo proposto l'elezione diretta almeno chi vince è legittimato dal popolo e ci sarebbero solo due partiti”.
ITALICUM: “Non possiamo votare questa legge elettorale. Il patto del Nazareno e' decaduto per colpa loro, dopo la richiesta da parte loro di 17 cambi di patto dall'inizio quando hanno mancato la parola anche sul capo dello stato abbiamo capito che era così”.
GOVERNO: “Siamo un Paese a democrazia sospesa: siamo al terzo governo non eletto”.
FORZA ITALIA: “Noi siamo ancora qui e faremo il partito repubblicano sul modello americano: il partito dei moderati. Ho chiesto aiuto a Bush, e verrà”.
FORZA ITALIA: “Tornerò pienamente in campo solo quando mi verrà restituita la piena dignità perché solo io so ciò a cui sono stato sottoposto”.
FORZA ITALIA: “Andrò in televisione e farò comizi ma solo al chiuso perché all'aperto qualcuno può attentare alla mia vita”.
FORZA ITALIA: “Il partito va rinnovato, ma senza gettare a mare nessuno, non appartiene al mio modo di fare, non l'ho mai fatto”.
FORZA ITALIA: “Vi presento Andrea, da oggi si occuperà della presenza in tv di deputati e senatori... la Bergamini, visti i tanti impegni, mi ha chiesto di trovarle un aiuto su questo”.
IMMIGRAZIONE: “Servono 10-12 mila soldati a pattugliare le coste libiche con l'aiuto della comunità internazionale. Serve poi la distruzione delle imbarcazioni degli scafisti, aiuti umanitari sul posto alle popolazioni in difficoltà e poi e' necessario redistribuire gli immigrati che arrivano tra tutti i paesi europei. Il blocco navale sarebbe controproducente”.
REGIONALI: “Per le Regionali sarò in campo e anche tutti voi dovrete andare a sostenere i nostri eroici Candidati, soprattutto Liguria, Puglia e Campania”.
REGIONALI: “Tutti dovranno impegnarsi per sostenere i nostri eroici candidati alle regionali”.
POPOLARITA': “Oggi il gradimento di Renzi è al 37,8% e sta sei ore la settimana in tivù. Nel 2009 il mio gradimento personale era arrivato al 75,3%, il più alto per un leader politico eletto di un paese democratico, anche grazie al Milan. Come presidente del club rossonero ero e resto tra i leader più conosciuti in Cina e Giappone”.


22 aprile 2015

PS.  Della Redazione: SILVIO SEI UN GRANDE…….

giovedì 23 aprile 2015

BERLUSCONI: “MATTEO RENZI E’ MALATO DI BULIMIA DI POTERE”


Sono lontanissimi i giorni del Patto del Nazareno. Nel momento di massima convulsione all'interno del Pd sull'Italicum, con lo scontro sempre più violento tra minoranza e premier, contro Matteo Renzi entra a gamba tesa anche Silvio Berlusconi. "Questo governo ha fallito", esordisce il Cav nel corso della riunione del gruppo di Forza Italia, sottolineando poi come tutti gli indicatori economici siano peggiorati. E ancora: "Hanno fallito sull'economia, sulla politica estera, sulla disoccupazione, sull'immigrazione. Avevamo ragione noi su tutto, sulla Libia, sull'immigrazione e sulla Russia". Poi, appunto, si passa all'Italicum, la riforma elettorale che ha ricevuto oggi il primo sì della Camera e che sarà in Aula da lunedì. Per Berlusconi si tratta di "una legge autoritaria". Proprio come il premier, che governa "senza avere i numeri". Il leader di Forza Italia poi ci va giù durissimo: "Non possiamo consentire a Renzi di prendere il potere totale con il 30% dei voti attraverso una legge che di fatto con lo sbarramento al 3% polverizza l'opposizione". E ancora: "Noi avevamo proposto l'elezione diretta, almeno chi vince è legittimato dal popolo e ci sarebbero solo due partiti. Renzi - conclude, durissimo - è malato di bulimia di potere". Berlusconi ha ribadito come l'Italia sia "un Paese a democrazia sospesa. Siamo al terzo governo non eletto". Infine, ha concluso: "Forza Italia c'è. Noi siamo ancora qui e faremo il partito repubblicano sul modello americano, il partito dei moderati".


martedì 21 aprile 2015

E55 UN’INFRASTRUTTURA INDISPENSABILE: FORZA ITALIA HA PRESENTATO UN ORDINE DEL GIORNO IN PROVINCIA DI RAVENNA


L’E55 è un’opera strategica, di cui si parla ormai da decenni. Lo sviluppo economico del territorio non può prescindere dai suoi collegamenti e dalle infrastrutture. La mancata realizzazione è una grave penalizzazione, oggi l’unica arteria che collega il porto i Lidi con Venezia è la Romea, una arteria inadeguata oltre che pericolosa come testimoniano i frequenti incidenti che accadono”. L’E55 è un’opera ritenuta da tutti fondamentale per Ravenna e per la quale è necessario la convergenza di tutte le forze politiche e di tutte le Associazioni di categoria. Un'arteria che diventa fondamentale per continuare a giocare un ruolo importante nell'economia europea, e il rilancio del porto, ricreando condizioni di sicurezza e di efficienza che le attuali arterie non sono più in grado di garantire.
La discussione e la vertenza sull’E55 in Provincia di Ravenna è stata intensa per il parere contrario degli ambientalisti e della maggioranza di sinistra, con progetti alternativi come quello della nuova Romea, quando tutto sembrava sbloccato, la  grande opera E55, è finita nelle intercettazioni che sostanziano la maxi-inchiesta della Procura di Firenze sul presunto vasto sistema corruttivo al ministero dei Lavori Pubblici, che ha portato alle dimissioni del ministro Lupi. Inoltre, con l'arrivo di Graziano Delrio a capo del ministero che cura le opere pubbliche si vorrebbe snellire il corposo programma di oltre 400 opere pubbliche, difficilmente realizzabile, per ridurle ad una cinquantina di priorità, tra cui non la nuova E45.
 Ricordo che nel mese di giugno 2012, in occasione della visita al porto di Ravenna del Ministro Corrado Passera il sindaco Maurizio Matteucci (del PD, il partito che sostiene e si fa sostenere da Cmc, tanto che lo stesso Pierluigi Bersani, segretario del partito, e` presidente dell` Associazione Nuova Romea, con il compito di fare pressioni politiche per sbloccare l`iter burocratico sul progetto) ha colto l'occasione della notizia dello sblocco di circa 60 milioni di euro per i lavori di approfondimento dei fondali per tornare a chiedere a gran voce altri soldi e lo sblocco del progetto per la realizzazione della "nuova Romea" che dovrebbe collegare Ravenna e il suo porto a quello di Mestre e alle direttrici europee. Solo un caso che anche i lavori di allargamento del porto di Ravenna e del canale Candiano siano in mano alla potente coop Cmc e alla Nuova Romea?
Credo sia necessario un maggiore controllo sulle spese ed eliminare la  “corruzione” ma l’opera è necessaria, non vogliamo che succeda come con il ponte di Messina, (un gruppo cinese interessato all’operazione) dove sono stati spesi tanti milioni di euro e vertenze dai costi faraonici, Occorre il coraggio di scelte coraggiose nella minore spesa e trasparenza e non abbandonare opere strategiche.
Pertanto ho chiesto con un Ordine del Giorno, che auspico accolto da tutte le forze politiche, al Presidente della Provincia Casadio affinché s’interessi insieme ai nostri consiglieri regionali e parlamentari, trasversalmente e unitamente intervengano affinché sostengano il reinserimento della E55 tra le opere prioritarie. Ne va della tenuta della nostra economia, dove già il livello di disoccupazione è il più alto del nord del Paese”
Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna Forza Italia

LEGGI TUTTO ORDINE DEL GIORNO

lunedì 20 aprile 2015

LUTTO E RABBIA

Dolore, angoscia, vergogna. Non è una tragedia, ma una strage. Non ci si può più limitare ad appelli all'Europa degli egoismi. Occorre agire per stroncare sulla costa i preparativi di invasione e di morte. Agiamo noi e le spese detraiamole dal nostro contributo a Bruxelles


sabato 18 aprile 2015

MEDIASET, LA CASSAZIONE SMENTISCE LA CONDANNA DI BERLUSCONI: DUE PESI E DUE MISURE?


In un caso analogo a quello del Cav, la suprema corte sostiene che non si può condannare un contribuente solo in base alla presunzione di colpevolezza
Colpo di scena nel processo Mediaset. Secondo quanto racconta il quotidiano Libero, in un caso simile a quello che ha visto Silvio Berlusconi condannato per la vicenda Mediaset, la Cassazione smentisce sé stessa.  Per i giudici della Corte di Cassazione il fondatore di Forza Italia "fu l'artefice di una frode fiscale ai danni dell'erario e per questo fu costretto non solo a lasciare il suo seggio da senatore, ma anche a risarcire l'agenzia delle entrate". Ma adesso le toghe smentiscono la loro stessa sentenza di condanna.
Infatti in una sentenza del 20 maggio 2014, cioè emessa dieci mesi dopo quella pronunciata contro Berlusconi, la suprema corte si rimangia tutto, sostenendo che non si può condannare un contribuente solo in base alla presunzione di colpevolezza. Per stabilire che ha frodato il fisco ci vuole ben altro, ad esempio un atto fondamentale, ossia che l'accusato abbia materialmente partecipato alla frode compiendo l'atto finale: la dichiarazione dei redditi”.
Ecco i punti della sentenza che smentiscono le toghe: “I reati di dichiarazione fraudolenta hanno natura istantanea e si consumano soltanto con la presentazione della dichiarazione annuale. Ancor più esplicita: i reati di frode non possono essere provati dalla mera condotta di utilizzazione, ma da un comportamento successivo e distinto, quale la presentazione della dichiarazione, alla quale in base alla disciplina in vigore non deve essere allegata alcuna documentazione probatoria". La Cassazione dunque assolvendo nel maggio scorso un imputato di frode fiscale, nega dunque la rilevanza penale delle violazioni "a monte" della dichiarazione e lo fa facendosi forte di una serie di pronunciamenti passati.


70 ANNI LIBERAZIONE


RaiTre trasloca su RaiUno per il 25 aprile – L’occasione, per i benpensanti de sinistra è di quelle ghiotte: i settant’anni dalla Liberazione del 25 aprile 1945. Perché allora non trasferire, come segnalato da "Il Giornale", tutto il carrozzone di RaiTre, sull’ammiraglia RaiUno? Detto fatto, ed ecco bella e impacchettata una serata ad hoc condotta da Fabio Fazio. La sinistra da salotto e da stadio sarà presente al gran completo: Roberto Saviano, Antonio Albanese, Pif, Ligabue e De Gregori. Continua a perpetrarsi un equivoco che viene da lontano: la Liberazione e la Resistenza sono considerate patrimonio esclusivo di una certa sinistra. Ecco che allora la naturale conseguenza è ospitare i soliti noti nella serata celebrativa della tv pubblica. Nel 2009, in visita ad Onna, dopo il terremoto, il Presidente Berlusconi pronunciò un discorso di profonda unità nazionale: “La festa della liberazione diventi festa di libertà”. La resistenza è un valore “fondante della Costituzione” ma bisogna avere “rispetto per tutti i caduti”, fossero essi partigiani o repubblicani della Rsi, perché questo non vuol dire essere neutrali. W l’Italia!

giovedì 16 aprile 2015

Berlusconi libero e forte – Ne vedremo delle belle. Fino a ieri la sua libertà era letteralmente sub judice, oggi il presidente di Forza Italia non ha alcun limite alla sua azione, e gli viene restituito il passaporto. Non semplicemente il passaporto per viaggiare all'estero (e Dio sa quanto sarebbe stato utile uno statista come lui a trovare soluzioni a casa di Putin per la questione Ucraina e in Turchia per fermare la deriva islamista di Erdogan). Ma il passaporto è soprattutto morale e vale per la politica a tempo pieno.
E VAI SILVIO, VICINA TUA PRIMAVERA : “E vai Silvio! Dopo la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano è quasi pronta la primavera di Berlusconi. Manca solo la ingiusta Severino che va cambiata”.
MEDIASET: ORA CORREGGERE LEGGE SEVERINO: “La notizia dell'estinzione della pena per Silvio Berlusconi è da una parte straordinariamente positiva e dall'altra straordinariamente negativa. Non possiamo che rallegrarci per la riconquistata libertà del leader di Forza Italia, costretto da oltre un anno a fare i conti con gli effetti di una sentenza ingiusta e ingiustificabile. Allo stesso tempo, non possiamo non esprimere tutta la nostra rabbia per il fatto che Berlusconi sia incandidabile fino al 2019 secondo gli effetti della scellerata legge Severino. Alla luce di ciò, sono ancora più orgoglioso di essere stato l'unico a dire no in occasione del voto finale ad un provvedimento, la Severino appunto, che auspichiamo venga corretto quanto prima per riportarlo a più sani principi di equilibrio, di garanzia e di civiltà giuridica”.



LA VIA DEI PARCHI – GEO DEL 13 APRILE 2015



  • Durata:00:21:53 - Andato in onda:13/04/2015
Geo ci porta lungo l'Alta Via dei Parchi, un itinerario da percorrere a piedi lungo l'Appennino fra l'Emilia-Romagna, la Toscana e le Marche.



lunedì 13 aprile 2015

NON E’ VERO


Renzi dice che non ci saranno  tagli, non è vero. Ci saranno, li farà dopo le elezioni. Renzi dice che non ci saranno tasse, non è vero. Le metteranno i Comuni, le Regioni, le metterà lo stesso Stato centrale, sempre dopo le elezioni. Renzi dice che disinnescherà le clausole di salvaguardia previste dalla legge di stabilità, non è vero. Sono ancora lì pronte per scattare


domenica 12 aprile 2015

MALPEZZI NON HA LEVATO UN RAGNO DA UN BUCO.

Se consideriamo come è cambiata Faenza negli ultimi venti anni sempre governata dai soliti ci si stringe il cuore.
La sicurezza e il decoro urbano si sono deteriorati sempre più, creando un diffuso disagio e, spesso, anche paura e rabbia.
Non ci sono più le principali fabbriche che avevano dato tanto lavoro e tanto impulso al nostro sviluppo economico dobbiamo solo registrare una perdita netta di posti di lavoro e di ricchezza.
La nostra agricoltura è stata sfregiata da politiche di prezzo assurde, cui nemmeno le grandi strutture cooperative hanno potuto o voluto porre rimedio.
Stremati e sfiancati i due grandi motori di sviluppo, tutto il resto del sistema economico faentino ha subito un declino evidente: l’artigianato ha perso committenti e mercati (dov’è più il fiorente artigianato delle confezioni o quello della meccanica in conto terzi?), il commercio è stato schiantato dai colossi della distribuzione coop, per ironia della sorte a loro volta in grave crisi e costretti a vessare i loro dipendenti.
La bolla immobiliare ha lasciato sul campo fallimenti e migliaia di alloggi invenduti.
Il prestigio di Faenza Atene della Romagna per la Pinacoteca ed il Museo delle ceramiche è solo una suggestione nostalgica.
L’impegno di Rinnovare Faenza con Cericola Sindaco
Un Sindaco che ascolta i cittadini e le Associazioni impegnato e capace di riportare nel Comune decisioni e servizi da tempo delegate ai poteri forti.
Un governo capace di far recuperare identità alla città e difendere anche con maggiori controlli del territorio la sicurezza ed incolumità dei cittadini per ripristinare e garantire una effettiva convivenza civile.
Una città che, promuove, attrae e sostiene i giovani e le famiglie, che riprogetta e realizza una Faenza “smart city” per nuove opportunità per lo studio e per il lavoro con l’ eliminazione di vincoli e divieti superflui per l’edilizia, il commercio, l’artigianato, l’agricoltura e che sostiene le imprese giovanili e femminili.
Un buon governo che punta ad una sanità accessibile e qualificata difendendo il suo Ospedale e ad una solidarietà responsabile fatta di equità con politiche di sostegno al diritto alla casa con nuovi criteri di accesso alle case pubbliche e servizi a favore delle famiglie: asili, scuole e soprattutto politiche sociali per i soggetti deboli (disabili, anziani).
Una amministrazione che sostiene il Palio, i Rioni e il volontariato, aiuta lo sport di base e rilancia cultura e turismo e soprattutto curare la manutenzione della città con un programma di interventi straordinari: strade senza buche, parchi ben curati, scuole e impianti sportivi accoglienti.
C’è un grande lavoro da fare: molta “manutenzione” e molta “innovazione”; il cantiere è avviato con idee, progetti e risorse. Votare Cericola Sindaco per Rinnovare Faenza è una occasione da non perdere per riprenderci il nostro futuro.

MALPEZZI NON HA LEVATO UN RAGNO DA UN BUCO.

Se consideriamo come è cambiata Faenza negli ultimi venti anni sempre governata dai soliti ci si stringe il cuore.
La sicurezza e il decoro urbano si sono deteriorati sempre più, creando un diffuso disagio e, spesso, anche paura e rabbia.
Non ci sono più le principali fabbriche che avevano dato tanto lavoro e tanto impulso al nostro sviluppo economico dobbiamo solo registrare una perdita netta di posti di lavoro e di ricchezza.
La nostra agricoltura è stata sfregiata da politiche di prezzo assurde, cui nemmeno le grandi strutture cooperative hanno potuto o voluto porre rimedio.
Stremati e sfiancati i due grandi motori di sviluppo, tutto il resto del sistema economico faentino ha subito un declino evidente: l’artigianato ha perso committenti e mercati (dov’è più il fiorente artigianato delle confezioni o quello della meccanica in conto terzi?), il commercio è stato schiantato dai colossi della distribuzione coop, per ironia della sorte a loro volta in grave crisi e costretti a vessare i loro dipendenti.
La bolla immobiliare ha lasciato sul campo fallimenti e migliaia di alloggi invenduti.
Il prestigio di Faenza Atene della Romagna per la Pinacoteca ed il Museo delle ceramiche è solo una suggestione nostalgica.
L’impegno di Rinnovare Faenza con Cericola Sindaco
Un Sindaco che ascolta i cittadini e le Associazioni impegnato e capace di riportare nel Comune decisioni e servizi da tempo delegate ai poteri forti.
Un governo capace di far recuperare identità alla città e difendere anche con maggiori controlli del territorio la sicurezza ed incolumità dei cittadini per ripristinare e garantire una effettiva convivenza civile.
Una città che, promuove, attrae e sostiene i giovani e le famiglie, che riprogetta e realizza una Faenza “smart city” per nuove opportunità per lo studio e per il lavoro con l’ eliminazione di vincoli e divieti superflui per l’edilizia, il commercio, l’artigianato, l’agricoltura e che sostiene le imprese giovanili e femminili.
Un buon governo che punta ad una sanità accessibile e qualificata difendendo il suo Ospedale e ad una solidarietà responsabile fatta di equità con politiche di sostegno al diritto alla casa con nuovi criteri di accesso alle case pubbliche e servizi a favore delle famiglie: asili, scuole e soprattutto politiche sociali per i soggetti deboli (disabili, anziani).
Una amministrazione che sostiene il Palio, i Rioni e il volontariato, aiuta lo sport di base e rilancia cultura e turismo e soprattutto curare la manutenzione della città con un programma di interventi straordinari: strade senza buche, parchi ben curati, scuole e impianti sportivi accoglienti.
C’è un grande lavoro da fare: molta “manutenzione” e molta “innovazione”; il cantiere è avviato con idee, progetti e risorse. Votare Cericola Sindaco per Rinnovare Faenza è una occasione da non perdere per riprenderci il nostro futuro.

MALPEZZI NON HA LEVATO UN RAGNO DA UN BUCO.

Se consideriamo come è cambiata Faenza negli ultimi venti anni sempre governata dai soliti ci si stringe il cuore.
La sicurezza e il decoro urbano si sono deteriorati sempre più, creando un diffuso disagio e, spesso, anche paura e rabbia.
Non ci sono più le principali fabbriche che avevano dato tanto lavoro e tanto impulso al nostro sviluppo economico dobbiamo solo registrare una perdita netta di posti di lavoro e di ricchezza.
La nostra agricoltura è stata sfregiata da politiche di prezzo assurde, cui nemmeno le grandi strutture cooperative hanno potuto o voluto porre rimedio.
Stremati e sfiancati i due grandi motori di sviluppo, tutto il resto del sistema economico faentino ha subito un declino evidente: l’artigianato ha perso committenti e mercati (dov’è più il fiorente artigianato delle confezioni o quello della meccanica in conto terzi?), il commercio è stato schiantato dai colossi della distribuzione coop, per ironia della sorte a loro volta in grave crisi e costretti a vessare i loro dipendenti.
La bolla immobiliare ha lasciato sul campo fallimenti e migliaia di alloggi invenduti.
Il prestigio di Faenza Atene della Romagna per la Pinacoteca ed il Museo delle ceramiche è solo una suggestione nostalgica.
L’impegno di Rinnovare Faenza con Cericola Sindaco
Un Sindaco che ascolta i cittadini e le Associazioni impegnato e capace di riportare nel Comune decisioni e servizi da tempo delegate ai poteri forti.
Un governo capace di far recuperare identità alla città e difendere anche con maggiori controlli del territorio la sicurezza ed incolumità dei cittadini per ripristinare e garantire una effettiva convivenza civile.
Una città che, promuove, attrae e sostiene i giovani e le famiglie, che riprogetta e realizza una Faenza “smart city” per nuove opportunità per lo studio e per il lavoro con l’ eliminazione di vincoli e divieti superflui per l’edilizia, il commercio, l’artigianato, l’agricoltura e che sostiene le imprese giovanili e femminili.
Un buon governo che punta ad una sanità accessibile e qualificata difendendo il suo Ospedale e ad una solidarietà responsabile fatta di equità con politiche di sostegno al diritto alla casa con nuovi criteri di accesso alle case pubbliche e servizi a favore delle famiglie: asili, scuole e soprattutto politiche sociali per i soggetti deboli (disabili, anziani).
Una amministrazione che sostiene il Palio, i Rioni e il volontariato, aiuta lo sport di base e rilancia cultura e turismo e soprattutto curare la manutenzione della città con un programma di interventi straordinari: strade senza buche, parchi ben curati, scuole e impianti sportivi accoglienti.
C’è un grande lavoro da fare: molta “manutenzione” e molta “innovazione”; il cantiere è avviato con idee, progetti e risorse. Votare Cericola Sindaco per Rinnovare Faenza è una occasione da non perdere per riprenderci il nostro futuro.

venerdì 10 aprile 2015

BECHIS: LA CLAMOROSA BUGIA DI MATTEO RENZI SULLE TASSE








IL GIORNALE “ORA TORTURANO I POLIZIOTTI”


L’ editoriale del direttore Alessandro Sallusti, protesta contro il pronunciamento dell'organismo continentale. "La Corte Europea condanni i black block e i no global".

G8 di Genova, il Giornale esce con un editoriale durissimo di Alessandro Sallusti, il direttore: “Ora torturano i poliziotti”, scrive il quotidiano milanese. “L’Italia condannata per l’irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001. Ma tutti dimenticano che per tre giorni le vittime degli scontri furono le forze dell’ordine”.
 “E vero che lo Stato deve comportarsi sempre e comunque  norma di legge, ma è anche vero che in quelle ore a Genova era in corsa una vera e propria guerra contro lo Stato e contro la comunità internazionale che l’Italia stava ospitando”, scrive Sallusti. Non manca lo spazio per la polemica politica.
La reazione delle forze dell’ordine, una volta ripreso il controllo del campo di battaglia fu sicuramente dura e molti uomini in divisa l’hanno già pagata personalmente, a differenza del livello politico che ovviamente si dileguò, a partire dall’allora vicepremier Gianfranco Fini presente sul posto per coordinare gli interventi
Per Sallusti la scelta di campo è chiara: lo schieramento è accanto agli uomini in divisa, non vicino alle “bande paraterroristiche” dei manifestanti, alcuni di essi peraltro processati per devastazione e saccheggio con pene complessive di 100 anni di galera.

mercoledì 8 aprile 2015

L'ITALICUM IN AULA A MONTECITORIO NELLE PROSSIME SETTIMA


La notizia delle prossime settimane non si è ancora letta in modo esplicito nei giornaloni, tutti intenti a raccontare le fantastiche gesta del . Non si è vista nei telegiornali, né è premier solitariostata anticipata dai canali all-news, sempre diligenti nel seguire passo passo le imprese del giovane signore fiorentino. La notizia ve la fornisce “Il Mattinale”: non tiene più il suo RenziPartito democratico. Il Pd sta implodendo, travolto dalla questione morale e dalla deriva autoritaria renziana.
Renzi ha fame, un'insaziabile fame di potere, il bisogno sfrenato di controllare tutto e tutti. Il Pd ha anch'esso fame, fame di controllare gli affari che da anni e anni gli garantiscono finanziamenti, consensi, potere.
Un appetito famelicodi fronte a una tavola imbandita, dove la gran parte delle pietanze – i maggiori scandali dell'Italia contemporanea – contengono un ingrediente comune: le Coop.



Mafia Capitale con la Coop 29 giugno, il Mose di Venezia con la Coveco, l'Expo di Milano con la Manutencoop, le gradi opere di Firenze con la Cmc di Ravenna, Ischia con la Cpl Concordia. Sistemi di potere collaudati e ben funzionanti, dove la commistione tra certa politica, impresa e pubblica amministrazione non ha eguali nel mondo.

venerdì 3 aprile 2015

LA SOSTITUZIONE DI LUPI NELLA PERSONA DI UN SUO ALTER EGO


(di Renzi); l'intromissione senza neanche fingere di bussare nelle
stanze dell'alleato di centro, dettando la defenestrazione della capogruppo De Girolamo e addirittura specificando sesso, età, tintura dei capelli della donna che fungerà da contentino per Alfano. Il quale è destinato, e non c'è più apparente speranza, al ruolo di indipendente di centrosinistra.
La prova che Renzi è moderato e tollerante, come Honecker nella Ddr che amava la blanda opposizione del Partito dei contadini.


giovedì 2 aprile 2015

TERREMOTO: IL SITO, COME VERIFICARE


Puoi consultare le mappa degli effetti dei terremoti che si aggiornano in tempo reale su:
Puoi consultare le mappa degli effetti dei terremoti che si aggiornano in tempo reale su:

Altre informazioni su questo evento sismico:

Lo staff di Hai Sentito Il Terremoto

mercoledì 1 aprile 2015

ALLA FACCIA DEL JOBS ACT



A febbraio 2015 rispetto a febbraio 2014, il numero di disoccupati in Italia è cresciuto di 67.000 unità, e il tasso di disoccupazione dello 0,2%, fino al 12,7%. Aumento spaventoso anche della disoccupazione giovanile, che, sempre a febbraio 2015, ha raggiunto il 43,6% (+1,3% rispetto a gennaio). I numeri sono numeri: meno 44.000 occupati e 23.000 disoccupati in più in un solo mese.