venerdì 21 febbraio 2014

QUANDO I FALLIMENTI SI PRESENTANO IN POMPA MAGNA: LA “NAVETTA” DEI PASSAGGI DA TERRENI AGRICOLI AD EDIFICABILI E VICEVERSA DIMOSTRANO IL FLOP DEL PSC


Da terreni agricoli a terreni fabbricabili, da terreni fabbricabili a terreni agricoli e tanta demagogia in pompa magna in tutte e due i casi. Questa “navetta” urbanistica è il frutto di un’incapacità di ascolto e valutazione delle amministrazioni di sinistra che governano Faenza da vent’anni, tutte impegnate invece a crearsi del consenso. In fase di discussione del PSC infatti, molti avevano osservato, a dir la verità anche scritto, che la proiezione di sviluppo del documento cardine dello sviluppo urbanistico della città era “drogata”.  Oggi gli uffici comunali e l’amministrazione scoprono l’acqua calda e fanno marcia indietro, ma quella realtà dei fatti che il PSC voleva fotografare non c’era neppure allora. I quattromila appartamenti sfitti c’erano anche nel 2009, ricordo più osservazioni in tal senso, non c’era oggettivamente bisogno di tutte quelle aree di espansione e tal critica la fece pure l’ordine degli architetti: “Fra i tanti approfondimenti del Piano non è stato fatto lo schema che individui quanti alloggi inutilizzati ci sono sul territorio ma, confrontando i dati messi a disposizione dalle amministrazioni e dagli operatori di mercato, si evince che nel 2006 si era già costruito più del necessario; non siamo in situazione di emergenza abitativa. Basterebbe, allora, come espansione, il riempimento dei vuoti urbani, anche se ciò richiede una grande sapienza di progetto. Non serve un Piano di sviluppo che si giustifica col risparmio energetico ma uno che riordini l’esistente."
La validità di uno strumento urbanistico si evince soprattutto dalla sua capacità di cogliere, stimare, le prospettive future, quindi la sua durata nel tempo. Il PSC di Faenza ha retinato un’infinità di aree per interventi speculativi assecondando la logica dei proprietari delle aree. Ora conclamata la completa stagnazione del mercato, nonostante fosse evidente cinque anni fa, potendo addossare tutte le responsabilità alla crisi economica, si sposa una nuova logica per non gravare troppo sui proprietari con la tassazione di quelle aree, anche perché quei terreni non hanno più, ed è evidente, il valore che avevano allora. Questa inadeguatezza del PSC, passati solo 4 anni, si riverbererà anche sul RUE e sul POC dovendo essere questi conformi ad un documento che potremmo definire non più “congruo”; pensare che doveva durare vent’anni!     Raffaella Ridolfi

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