martedì 23 agosto 2016

IL NUOVO NORMALE E’ LA RANA BOLLITA ITALIANA


Da noi usano la tecnica della “rana bollita”, poco alla volta, piano piano, dandoci il tempo di abituarci alla piccola novità che, però, insieme a mille altre piccole novità hanno stravolto la nostra vita senza strappi, e noi nemmeno ricordiamo più cosa significhi essere liberi.
Così, ad esempio, mentre resiste il mantra della buona sanità lombarda, ormai paghi ticket che costano come la visita e se vuoi farla (la visita) prima di andare in metastasi te la paghi pure, nonostante hai già pagato il costo del servizio sanitario nazionale con la tassazione del tuo reddito. Ma a questo ci siamo abituati poco alla volta ed ora è normale.
Oppure, sempre per esempio, quando qualcuno dell’Agenzia delle Entrate viene nella tua azienda e dice che non hai pagato qualcosa in base ad una legge le cui norme applicative sono state ribaltate già tre volte dal TAR, e (l’Agenzia delle entrate) nemmeno si preoccupa di notificarti cosa ha riscontrato a riprova della contestazione. E così sta a te dimostrare che non hai evaso nulla pagando un professionista per arrampicarsi sul muro delle norme per vedere se in cima c’è qualcosa a tuo favore, altrimenti patteggierà qualcosa convincendoti che è il male minore. Anche questo è il nuovo normale.
E ancora, per fare altri esempi, la politica . C’è l’abitudine a cambiare governo, primo ministro e maggioranze senza che nessuno li abbia mai votati. La prima volta era per una questione di emergenza, la seconda perché è andata bene la prima.. la terza invece.. boh… perché ancora stiamo qui a contarle? Ormai anche questa prassi è il nuovo normale. Poi c’è il comune che disattende la legge che dispone che si può imporre il pagamento del parcheggio ma che bisogna prevedere anche un adeguato numero di parcheggi liberi e che non può essere a pagamento un parcheggio che occupa la sede stradale,  o ancora che il mancato pagamento del parcheggio non dà luogo ad una sanzione ma al recupero del dovuto come qualsiasi mancato pagamento di un servizio (che non è una infrazione a nessun codice).



Ma anche questo è diventato normale e così accettiamo parcheggi a pagamento anche nelle periferie, in mancata dell’alternativa libera, che occupano la sede stradale e paghiamo le multe indebite quando ce le fanno.
Accettiamo l’invasione della nostra privacy senza aver commesso alcun reato, a scopo preventivo (dicono loro), accettiamo l’impunita dei magistrati che sbagliano, perché se pagano dopo non sono più sereni nel giudizio, così togliamo la serenità a circa 10.000 persone in galera in attesa del giudizio di primo grado con l’enormità di carcerazioni preventive, condanne e reclusioni poi dimostratesi infondate (fare semplice ricerca internet per inorridire). E anche questo è diventato normale.
È normale che i politici indicano referendum e poi li disattendano senza che nessuno obietti nulla.
 È normale che  il derubato subisca una causa per risarcimento dai familiari del ladro che si è introdotto nella sua proprietà perché il suo cane l’ha morso. O come quell’altro che dopo 12 furti ha sparato, il complice non ha portato il ferito in ospedale per ovvie ragioni, il ladro è morto e lui è accusato di omicidio di primo grado perché pare il morto sia stato colpito alle spalle.
Dei 12 furti subiti e della protezione che lo stato promette senza dare invece non se ne fa nulla. Ma è normale così.
Gli italiani meritano tutto questo perché sono colpevoli di collusione e se non sono collusi sono colpevoli di ignavia.
Rinunciatari, furbi, cercano il vantaggio individuale a spese del prossimo, pure quando il prossimo e suo padre, sua moglie, suo figlio.
Accattoni, vigliacchi, sanno di godere del l’impunita e non solo legale e giudiziaria ma anche e soprattutto morale. Popolo che deve soccombere,  “Darwin deve fare il suo corso”.
Purtroppo l’onere di sopprimere la nostra cultura non l’ha la Svizzera o la Germania, ma il nord Africa.
Siamo sempre stati così, lo saremo sempre, chi non sente di appartenere culturalmente, civilmente e moralmente a tutto questo se ne vada, l’Italia tale è, è tale resterà.



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