domenica 30 settembre 2012
AGOSTO 2011 GALASSINI CHIEDEVA A BERLUSCONI FACCI SOGNARE: TAGLIA I VITALIZI, ORA LO CHIEDO A MONTI.
BERLUSCONI FACCI SOGNARE: TAGLIA I VITALIZI
VENTI ANNI
D’IMPEGNO POLITICO COME IL DOTT. RIVOLA, NON TUTTI SIAMO UGUALI
venerdì 28 settembre 2012
giovedì 27 settembre 2012
REGIONI, QUELLE FACCE DI BRONZO A SINISTRA
La sinistra che pensa di trarre vantaggio dalle
vicende del Lazio, si illude, ha la coscienza sporca e la memoria corta. Se
problemi e malcostume ci sono (come ci sono), riguardano l'intero sistema degli
enti locali, regioni innanzi tutto ma anche comuni e province. E se nel Lazio la crisi è esplosa con molto rumore
e folclore, in altre situazioni il malaffare e le inefficienze delle giunte
rosse sono stati tenuti ben occultati all'opinione pubblica. Parliamo dell'Emilia-Romagna, che non ha ancora
distribuito i fondi raccolti per il terremoto mentre il governatore Pd Vasco
Errani ha concesso un milione di euro alla coop Terre Emerse del fratello
Giovanni. Non lo diciamo noi, lo afferma la procura di Bologna che ha chiesto
il rinvio a giudizio di Errani per falso ideologico. Parliamo della Puglia, dove Nichi
Vendola, promesso sposo (elettorale) di Pier Luigi Bersani è indagato per abuso
d'ufficio nell'inchiesta sulla sanità locale.
E si tratta degli ultimi e penultimi episodi.
Senza contare il caso Penati alla provincia di Milano, le inchieste sul governatore della Liguria su Enav,
finanziamenti alle industrie e addizionali, la bufera giudiziaria che aveva
travolto l'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi per tangenti sulle mense
scolastiche. Non saremo certo noi ad affidarci al giustizialismo in politica,
ma non tollereremo neppure l'ipocrisia della sinistra. Tipo quella che, proprio
nel Lazio, ha fatto dimettere i consiglieri del Pd che però continuano a
nascondere l'uso che hanno fatto dei finanziamenti pubblici: mentre saltano
fuori miglia di euro spesi in enoteca e decine di migliaia dati a tv locali.
"Nel contributo a realtà informative
locali non c'è niente di male" si arrampica sugli specchi il
capogruppo Esterino Montino. "Mentre
a Natale abbiamo fatto regali a bambini senza reddito". In enoteca!
mercoledì 26 settembre 2012
FORZA TUTTA BERLUSCONI: ABROGARE L’ATTUALE SISTEMA DI FINANZIAMENTO AI PARTITI
Incontro nel pomeriggio, a Palazzo Grazioli, tra
il presidente dimissionario della Regione Lazio, Renata Polverini, e l'ex
premier Silvio Berlusconi. Ieri Polverini aveva incontrato a Montecitorio il
segretario del Pdl, Angelino Alfano, e in serata aveva annunciato le sue
dimissioni. ''Bisogna
abrogare il sistema di finanziamento di gruppi e partiti così come l'abbiamo
conosciuto - aveva affermato in una nota
diffusa poco prima Berlusconi -. Si sono fatti dei passi in questa
direzione, a livello centrale, ma non basta. Le finanze pubbliche regionali e
locali devono subire un esame senza indulgenze, e si deve procedere
all'abrogazione di ogni erogazione impropria e alla messa in opera di controlli
indipendenti che nessuna norma legislativa a tutela dell'indipendenza delle
istituzioni può ostacolare''. Stamane la Polverini e' tornata sullo
scandalo dell'uso dei fondi pubblici da parte del gruppo Pdl al Consiglio
regionale del Lazio, che l'ha portata alle dimissioni: ''E' la prima volta che
una giunta se ne va pagando le colpe gravissime di altri. I miei collaboratori
non hanno alcun problema - ha affermato a Tgcom24 -. Per vigilare avrei dovuto
essere presidente del consiglio regionale. Pensavo di essere stata eletta per
fare il presidente della giunta regionale e non il consigliere''. ''Sono ancora
nel mio ufficio, - ha proseguito la Polverini - ma come previsto dallo statuto
rimarro' fino alle prossime elezioni. Mi auguro di poter tornare a una vita più
normale di quella dell'ultimo mese''.
martedì 25 settembre 2012
LA POLVERINI SI DIMETTE. E GLI INDAGATI ERRANI E VENDOLA RESTANO AL LORO POSTO,
LA GOVERNATRICE
DEL LAZIO, NON INDAGATA, LASCIA E ATTACCA:” ADESSO GLI SMASCHERO IO GLI
IPOCRITI”. CHI SONO? I DEMOCRATICI, CHE NON DICONO UNA PAROLA SUI LORO
IMBARAZZI.
REGIONE LAZIO,
LE DELIBERE CON L’AUMENTO DA 1 A 14 MILIONI DE I FONDI DESTINATI AI GRUPPI
POLITICI SONO SEMPRE PASSATE ALL’UNANIMITA’, CON PURE L’ACCORDO DI PD E IDV
Le erogazioni ai gruppi politici della Regione
Lazio sono lievitate senza che fosse fornita alcuna giustificazione specifica.
Le decisioni dell’ufficio di presidenza, poi ratificate dal consiglio regionale
— che hanno consentito di passare da un milione di stanziamento ratificato il
26 gennaio 2010 (la giunta all’epoca è guidata dal centrosinistra) ai 14
milioni dell’8 novembre 2011 — sono sempre state motivate con una generica
esigenza di denaro. E adesso pure su questo si stanno effettuando controlli. La
legge prevede infatti che si specifichino i motivi delle variazioni di
bilancio, soprattutto se i fondi devono essere sottratti ad altre “voci”.
Nonostante la norma fissi criteri precisi per la gestione dei soldi pubblici, le delibere che determinavano
i nuovi stanziamenti sono sempre passate all’unanimità, vale a dire con il
consenso di maggioranza e opposizione. «Il presidente Mario Abbruzzese decideva
d’accordo con il segretario generale Nazzareno Cecinelli e tutti votavano senza
effettuare alcuna obiezione o verifica», ha raccontato durante il suo
interrogatorio della scorsa settimana l’ex capogruppo Franco Fiorito, ora
indagato per peculato. A dimostrarlo ci sono adesso le copie degli atti
acquisiti la scorsa settimana nella sede della Pisana dagli uomini del Nucleo
Valutario per ordine dei magistrati. Il primo provvedimento preso dopo
l’elezione della nuova giunta guidata da Renata Polverini risale al 14 dicembre
2010. Il denaro messo a disposizione dei partiti viene aumentato fino a 5,5
milioni di euro. Il 10 febbraio 2011 l’ufficio di presidenza decide all’unanimità che
quello stanziamento è
lunedì 24 settembre 2012
MILLE RAGIONI PER TAGLIARE LE REGIONI. BERLUSCONI: E’ L’ORA DEL RIPULISTI
PER COLPIRE LA CASTA E I COSTI ESAGERATI DEL SETTORE PUBBLICO
MANCA IL CORAGGIO CIVILE E RADICALE DI ABOLIRE LE REGIONI.

sabato 22 settembre 2012
VERGOGNA!
UN
ABISSO DI IMMORALITA’ CHE LASCIA SENZA PAROLE INTERVENIRE SUBITO A TUTTI I
LIVELLI
‘Siamo in un abisso di immoralità sintomo di un
sistema che non funziona più non solo per un singolo partito, ma per il
complesso del meccanismo del finanziamento della politica. Si e’ prodotto un
meccanismo diffuso di ruberie, di approfittamento personale e di sfrontatezza”.
venerdì 21 settembre 2012
LE REGIONI IGNORANO IL DECRETO DEL GOVERNO E NON TAGLIANO ASSESSORI E CONSIGLIERI.
LA NORMA E’ RISPETTATA SOLO DAI PICCOLI COMUNI
Le regioni
ignorano il decreto del governo; e non solo. Altro che abolizione: solo pochi
mesi fa LA REGIONE
LAZIO HA ESTESO IL VITALIZIO AGLI ESTERNI, una decisione scandalosa
che ha avuto ben poca risonanza sui mass media nazionali (ne ha parlato solo
"Il Fatto Quotidiano" e poche altre testate locali) e anche l'opposizione
certo non si è "strappata i capelli", visto che in futuro,
sicuramente avranno modo di beneficiarne anche loro.... staff nocensura.com--di seguito l'articolo de
"Il Fatto Quotidiano" "Le Regioni ignorano il decreto del governo e
non tagliano assessori e consiglieri" La
legge 138/2011 che prevedeva la riduzione dei componenti dei consigli da 1.100
a 700 e degli uomini di giunta da 211 a 148 resta lettera morta. I Comuni sul
piede di guerra: l'Anci denuncia la disparità di trattamento tra gli enti
Quattrocento
consiglieri e centocinquanta assessori regionali di troppo, 110 enti enti che
sulla carta erano da abrogare ma che sono rimasti in piedi. Almeno per ora. I
furbetti della finanza pubblica hanno nome e cognome. Sono le Regioni e le
Province d’Italia che erano chiamate a una cura dimagrante ma che sono riuscite
a evitare abilmente tutti i tagli, compresi quelli al numero delle poltrone,
alle indennità, ai trattamenti previdenziali e al numero degli enti provincia. Le riduzioni erano previste dalla manovra di Ferragosto e
dovevano arrivare entro il 13 febbraio per essere applicate alle prime
elezioni, le amministrative di maggio. E invece tutto il corredo di tagli della
legge 138/2011 è rimasto lettera morta. A denunciarlo è un dossier del Sole24Ore che mette in fila numeri e metodi che hanno consentito agli
enti regionali e provinciali di fare esattamente il contrario del dettato
legislativo: mentre l’Italia dibatteva di ridurre costi e poltrone, Regioni e
Province non solo non facevano nulla per adeguarsi, ma facevano crescere la
spesa corrente come nulla fosse. I conti sono presto fatti. Le legge indicava
alle Regioni di ridurre il numero dei consiglieri da 1.109 a 700. A dover fare
i sacrifici maggiori erano quelle con un numero di poltrone abonorme rispetto
alle media. La Sicilia, ad esempio, doveva
passare da 90 a 50 consiglieri, la Sardegna da 80
a 30. Niente di tutto questo. Oggi, a sei mesi dalla legge, le uniche regioni
che hanno ridotto le poltrone sono Veneto e Toscana che sono passate rispettivamente da 60 a
50 consiglieri e da 90 a 50. Lombardia ed Emilia erano già in linea col
giovedì 20 settembre 2012
FAENZA: FIERA ADDIO, ENOLOGICA PRONTA A LASCIARE LA CITTA’ NO NO
Enologica
dal 2013 non si terrà più a Faenza. Quella di quest'anno potrebbe essere
l'ultima edizione del fortunato e seguito evento dedicato al mondo del vino e
della cultura del gusto realizzato all'interno dell'ormai ex centro fieristico
provinciale di Faenza. Questo è lo stato di fatto, non ancora ufficiale ma
conseguente, che si evince a seguito dalla decisione dell'Amministrazione
comunale di non investire un milione di euro per mettere a norma lo spazio
fieristico di via Risorgimento.
«Da
faentino mi dispiace, ma le condizioni per ospitare un evento complesso dal
punto di vista logistico ed organizzativo come quello di Enologica non ci sono
più se viene a mancare la realtà di via Risorgimento». Questa è l'analisi,
impietosa e laconica, portata dal curatore del Salone del vino e del prodotto tipico
dell'Emilia-Romagna, Giorgio Melandri. Di possibili spazi cittadini alternativi
capaci di poter ospitare l'evento autunnale «non ce ne sono». Un brutto colpo,
se questa ipotesi si dovesse concretizzare, visto che Enologica rappresenta un
fiore all'occhiello della e per la città. «Il Palazzo delle Esposizioni non è
una struttura adeguata ad ospitare l'evento e - rimarca Melandri - se anche
l'Amministrazione dovesse intervenire nel recupero architettonico non sarebbe
comunque possibile pensare di poterlo vedere finito per il 2013». In
conclusione, visto che Enologica è un salone dall'eco regionale «dal 2013 altri
spazi capaci di ospitarci non sarà difficile trovarli». A seguito della decisione di
palazzo Manfredi di non investire sull'adeguamento antincendio della Fiera, ad
essere in forse non c'è solo Enologica. Anche la settimana di solidarietà
organizzata dall'associazione faentina «Mato Grosso», in programma ogni anno
dal 26 dicembre al 1° gennaio, di fatto è a forte rischio. Lo conferma lo
stesso portavoce dell'associazione Stefano Laghi. «Allo stato attuale non
abbiamo ancora avuto una risposta definitiva dall'Amministrazione su dove e
come potremmo organizzare il nostro campo di raccolta. Per noi lo spazio della
Fiera era strategico. Non a caso per la raccolta del materiale, dal ferro al
vetro passando per plastica, carta, ma anche mobilia e roba antica,
utilizzavamo i due padiglioni e l'intero spazio esterno». Quella del Mato
Grosso è uno degli appuntamenti più frequentati e apprezzati organizzati nel
quasi ex spazio fieristico. Momento di incontro e solidarietà che rischia
seriamente di non potersi ripetere a Faenza. «Le date sono impossibili da
anticipare. Lo abbiamo sempre fatto in questo periodo proprio perché possiamo
utilizzare la parentesi delle vacanze natalizie per raccogliere le forze e le
disponibilità delle persone. L'anno scorso, ad esempio, ben 300 ragazzi,
provenienti da ogni parte d'Italia si sono ritrovati a Faenza per lavorare
tutti assieme ad un progetto comune». I problemi per il futuro sono soprattutto
di ordine logistico ed organizzativo. «Durante l'anno raccogliamo il materiale
dalle cantine, solai e dalle case. Nella settimana in questione lo riversiamo
poi in Fiera mettendolo a disposizione di chi viene a visitarci. Per questo - conclude
Laghi - siamo preoccupati per il futuro della manifestazione».
martedì 18 settembre 2012
ECCO COME CI MASSACRERANNO CON LE NUOVE RENDITE CATASTALI
Libero nella pagina dell’economia ci racconta oggi
cosa succederà alle valutazioni della casa di proprietà con la riforma del catasto.L’idea di base è che le
attuali
rendite catastali, sulla base delle quali, attraverso una serie di
coefficienti, si calcola il valore catastale degli immobili ai fini fiscali,
siano totalmente disallineate rispetto ai valori di mercato: In effetti, la
definizione delle rendite risale al 1992 e da allora ha subito solo una
rivalutazione del 5%. Questo ha comportato nel corso degli anni uno scostamento
progressivo che l’Agenzia del Territorio monitora e calcola ogni sei mesi
attraverso l’Omi (l’Osservatorio del mercato immobiliare). Ebbene, stando alle
ultime rilevazioni, ha spiegato Alemanno, «per le abitazioni il
valore corrente di mercato è pari, in media, a 3,73 volte la base imponibile a
fini Imu»
mentre i canoni degli affitti «sono mediamente superiori di 6,46 volte le
rendite catastali». In realtà, la situazione varia molto da zona a zona. Il valore di mercato della
casa tipo in Italia è del 267% più alto di quello catastale. La percentuale a Milano è
del 172%, mentre a Roma e del 252%. A Palermo, a Napoli e a Venezia, però, si
arriva rispettivamente al 408, al 399 e al 392%. L’asticella si alza molto
anche a Firenze, dove lo scarto è del 337%. Vedendo queste cifre è
facile capire che l’operazione potrebbe trasformarsi in un massacro.
giovedì 13 settembre 2012
domenica 9 settembre 2012
venerdì 7 settembre 2012
LA CRISI NON HA OCCHI PER PIANGERE MA IL CORO DEI GIORNALI E’ “VIVA IL GOVERNO”
C'è uno strano e persistente
scollamento tra la realtà quotidiana del nostro Paese e la realtà virtuale del
villaggio dei media. Da un lato, le persone normali si preoccupano per i costi
dei libri di testo nel momento in cui si riaprono le scuole e tanti genitori
vanno in televisione a lamentarsi per la spesa, chi dice che ha pagato 1.500
euro in più dell'anno scorso, chi si limita a dire meno di 1.000 euro, ma in
linea di massima si capisce che la stangata c'è stata e si è fatta sentire
sulla gente. Sempre sul lato della realtà quotidiana, si avvicina la scadenza
della seconda rata dell'Imu, la pesantissima imposta sulla casa, in pratica una
vera patrimoniale, e sono altri euro da versare al Fisco. Intanto i consumi di
abbigliamento e quelli di generi alimentari calano, gli acquisti di autoveicoli
sono fermi, con un calo del 20 percento sull'annata precedente, i negozi del
centro e della periferia chiudono sempre più spesso i battenti perché oberati
dalle spese e dalle imposte, aumentano i ticket per la salute, le pensioni
vengono ridotte, sembra quasi un bollettino di guerra. In questo quadro
difficile, con un autunno caldo che vede al primo posto delle preoccupazioni
generali il lavoro, riuscirò a mantenerlo o no, come farò per mio figlio
eccetera, i giornali e anche molte televisioni intonano un controcanto, una
sorta di peana per il Governo dei tecnici e dei professori. Ci hanno riportato
in serie A, dicono tenendo molto d'occhio l'ingannevole "spread" tra
i titoli di Stato tedeschi e quelli italiani, e facendo invece poco conto del
malessere dei cittadini. Questa prospettiva sbagliata serve molto a incensare
il Governo attuale ma non certo a sopire un diffuso malcontento con la continua
lode del "rigore necessario" per tenere il passo con l'Europa a guida
tedesca.
giovedì 6 settembre 2012
HERA SOCCOMBE NELLA CAUSA CONTRO PANORAMA BRUNETTA, RIDOLFI, PAMPARANA E STRAQUADARIO DI FRONTE AL TRIBUNALE DI MILANO
“VOLEVANO CONDANNARCI AL SILENZIO CON I SOLDI DEGLI UTENTI, SONO
STATI CONDANNATI MA FARANNO FINTA DI NULLA
Rodolfo Ridolfi* Nel mio libro le “Coop Rosse il più grande conflitto
di interessi dell’Italia del dopoguerra” a cura di Vittorio Feltri e Renato
Brunetta con i contributi di Davide Giacalone e Tino Oldani, del 2007, nel capitolo VI Hera Spa: il nuovo modello del
capitalismo in rosso affermo fra
l’altro: “ Numerosi politici, studiosi e giornalisti, da anni denunciano come
il sistema delle partecipazioni locali rappresenti un vero e proprio freno alle
autentiche liberalizzazione dei servizi, configurando di fatto un monopolio ed
un blocco alla libera concorrenza. Questo fenomeno è diffuso a tal punto da
provocare un forte dissenso che si esprime da tempo con numerose iniziative di
cittadini e associazioni dei consumatori, con interpellanze e interrogazioni
nel Parlamento, nella Regione Emilia-Romagna, nei Comuni e nelle Province dove
opera Hera Spa”. Molti episodi accaduti dopo la pubblicazione del libro hanno
continuato a confermare e rafforzare quanto già ampiamente dimostrato” Dai 22
milioni di euro di multa dovuti da Hera spa al fisco, a causa dell’ingiunzione
dell’Ue per le agevolazioni concesse nel triennio 1996/99, risultato
dell’assoluta incapacità dei sindaci dei Comuni soci, che hanno accettato
passivamente il ruolo di essere telecomandati per inseguire il business su
servizi essenziali”. “ Già dieci anni orsono,
quando la Consob nel 2002 lanciava i suoi segnali di avvertimento, era
chiaro che sarebbe finita esattamente come sta finendo: con un danno di proporzioni gigantesche per
le tasche dei cittadini, costretti a pagare per l’insipienza dei loro primi
cittadini e la spregiudicatezza di consulenti e dirigenti di Hera, per di più
profumatamente pagati”. Ho sempre sostenuto che una certa sinistra ha per lungo
tempo giocato in borsa con i soldi dei cittadini e che gli intrecci giunte
rosse, coop rosse, multiutility rosse sono sotto gli occhi di tutti ma pochi
hanno avuto il coraggio di denunciare questa distorsione del nostro sistema
economico ed istituzionale. Insieme a
Renato Brunetta, Andrea
mercoledì 5 settembre 2012
E IO PAGO: LA SCUOLA DI PACE. RINNOVATO IL CONSIGLIO. CHIEDIAMO PIUTTOSTO LA SOPRESSIONE IN TEMPI DI SPENDING REVIEW.
Il
Consigliere regionale Gianguido Bazzoni
è stato scelto con votazione dall’Assemblea Legislativa della Regione
Emilia-Romagna, assieme al collega Pagani del PD, come componente del Consiglio
di indirizzo della Scuola di Pace di Montesole La Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole,
nata nel 2002, ha sede legale, direzione e struttura operativa nel Parco
Storico di Monte Sole, istituito con legge della Regione Emilia Romagna nel
1989, ed ha lo scopo di promuovere iniziative di formazione ed educazione alla
pace, alla trasformazione nonviolenta dei conflitti, al rispetto dei diritti umani, per la
convivenza pacifica tra popoli e culture diverse, per una società senza
xenofobia, razzismo ed ogni altra violenza verso la persona umana ed il suo
ambiente, ha un consiglio di 17 rappresentanti! Quanto è costata dal 1989 ad oggi?
Legge Regionale n. 7 del 2011. Art. 1 - Contributo al Comitato promotore e
partecipazione alla Fondazione. 1. La Regione Emilia-Romagna è autorizzata a
partecipare all'istituzione della Fondazione "Scuola di Pace di Monte
Sole" . Il Presidente della Regione compirà tutti gli atti necessari al
fine di perfezionare tale partecipazione. 2. Al fine di
promuovere l'adesione di altri soci fondatori, nonché la sperimentazione delle
attività oggetto dell'istituenda Fondazione, la Regione Emilia-Romagna è autorizzata
a concedere un contributo straordinario, dell'ammontare di L.100.000.000
(pari a euro 51.645,69) per l'esercizio 2001 e Lire 100.000.000 (pari a euro
51.645,69) per l'esercizio 2002, al "Comitato promotore della
Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole" costituito con la scrittura
privata il 12 dicembre 1997.
Art. 5- Conferimenti. 1. La Regione concorre alla formazione del fondo di
dotazione della Fondazione con un conferimento di Lire 400.000.000 (pari a euro 206.582,76).
martedì 4 settembre 2012
SONO SEMPRE LORO! E’ IL LORO METODO ED E’ COSI' DA SEMPRE.
COME SEMPRE VOGLIONO COLPIRE E UMILIARE
LE PERSONE PER TAGLIARE ALLA RADICE OGNI OPPOSIZIONE. SONO E RIMANGONO
COMUNISTI.
A
proposito di un breve commento con il quale dichiaravo l’opportunità di dismettere il patrimonio
comunale per ripianare il nostro debito, il Pd dice di me che:a) uso la “nota sicumera”; b) sono
o incompetente o in malafede; c) faccio l’ennesima figuretta. Correrò,
allora, il rischio di evocare nuovamente l’accusa di “sicumera”,
confermando esattamente il giudizio espresso. La proposta di vendita dei beni
immobiliari per fare fronte al debito del Comune di Casola Valsenio accumulato
in decenni di pessima amministrazione della sinistra potrà non essere condivisa
- come appunto non lo è dal Pd - ma rientra nella legittima espressione di una
forza politica antagonista che non può essere messa a tacere contrastando non
tanto la proposta, quanto la persona che la esprime. Il Pd continua a usare un
modo di confronto politico che viene da molto lontano e che non può essere
lavato via facilmente dal dna di un partito che trae le sue origini dal
comunismo sovietico e che, per quanti sforzi faccia e per quante trasfusioni
subisca, rimane ancora profondamente illiberale e pericoloso come denuncia,
ancora una volta, il suo modo di argomentare. Correrò poi il rischio di
evocare l’accusa di incompetenza o di
lunedì 3 settembre 2012
A CHE SETTIMANA ARRIVANO LE FAMIGLIE ITALIANE? L’INFORMAZIONE DI REGIME NON SE LO CHIEDE PIU’
Ci avete fatto caso? L’informazione di
regime al servizio di Monti e della finanza non
si chiede più, come faceva ai tempi di Berlusconi, a che
settimana del mese arrivano oggi le famiglie italiane. Ora che il loro Duce
non votato dal popolo e non eletto ha massacrato di tasse le famiglie
italiane per conto della speculazione globale, non se lo chiedono più. xkom55
sabato 1 settembre 2012
PARCO CARNE’: URGENTE DA DECENNI UNA STRADA DI COLLEGAMENTO PROVINCIALE ADEGUATA. LA REGIONE, LA PROVINCIA, IL COMUNE DI BRISIGHELLA INSTALLANO INVECE UNA STAZIONE METEREOLOGICA PER IL PARCO DELLA VENA DEL GESSO
La centralina, pagata con i
soldi europei e dello Stato Italiano, di facile manomissione, e IO PAGO
Da oltre venti anni al Parco Carne’ di proprietà
del Comune di Brisighella e Faenza e la Provincia di Ravenna occorre una
strada di collegamento adeguata al traffico di visitatori che da oltre 40 anni
visitano un parco di proprietà pubblica. Una richiesta sempre avanzata e mai
risolta, una strada che poteva diventare provinciale collegando due
strade provinciali la “Monticino” e la “Valletta”. Ebbene in questi giorni cosa
hanno fatto i nostri bravi amministratori, con progetto denominato “Programma europeo Sigma 2, Rete transfrontaliera Italia-Slovenia”
fondi Europei e Statali, hanno installato, con decisione presa sopra la
testa dei rispettivi consigli, una stazione meteorologica lungo
via Monticino. Un intervento per la gestione sostenibile dell’ambiente e la
biodiversità. Giustificato per un “Utile per il monitoraggio dei dati
meteo,…..per i rilevamenti associati al flusso turistico sul territorio
brisighellese, in particolare quello legato ai visitatori della Vena del gesso
romagnola” sic!. La maggiore necessità non è stata affrontata si
cerca ogni forma dì investimento pubblico, ma non si coglie l’occasione per
attuare quanto necessario, come di un’adeguata strada di accesso provinciale.
Si continuano spendere i nostri soldi per il Parco della Vena del Gesso, in
proprietà private, quando la legge Berlusconi nel 2010 aveva tolto queste forme
di finanziamento. Non c’è niente da fare questa “sinistra” continua a fare
quello che vuole con i nostri soldi aumentando il disavanzo che arriva ora a
quasi due milio di miliardi. Vincenzo Galassini consigliere provinciale
PDL Ravenna
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