mercoledì 16 novembre 2016

TERREMOTATI, ERRANI NON CONTATE TROPPO SU QUELLE CASETTE………..


Dopo averle promesse fin dal primo giorno, averle previste prima di Natale, poi entro sette mesi, poi averle fatte slittare perché non si sa quando, le famose casette di legno per i terremotati rischiano di diventare sempre più un miraggio. Lo si è capito bene negli incontri che il commissario alla ricostruzione, Vasco Errani e il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio stanno facendo con le migliaia di sfollati dai paesi messi ko dal primo, dal secondo e dal terzo terremoto. Errani e Curcio valutano le nuove esigenze, cercano insieme alle altre istituzioni coinvolte nel tour (presidenti di Regione e sindaci) di disincentivare il più possibile la richiesta dei prefabbricati in legno. Primo perché non costerebbero poco (fra 60 e 80 mila euro ciascuna) e sarebbero una soluzione provvisoria. Secondo, perché gli ordini fin qui non sono stati fatti a regola d’arte, le esigenze sono aumentate, e i tempi di consegna ritardati. Si rischia quindi più che di risolvere situazioni, di creare nuovo malcontento fra i terremotati, e soprattutto fra quelli restati senza casa a fine agosto che ormai da mesi viaggiano da nomadi fra un ricovero e l’altro. L’ultimo incontro di Errani è stato con i terremotati di Arquata, e ha lasciato molti a bocca aperta. Il commissario infatti è un politico e per certi versi ha fatto il suo comizio, raccontando cose che alla gente non importavano nulla. “Ecco, questo passaggio con l’ipotesi che fra chi aveva davanti ci fosse pure qualche imbroglione, ha dato l’impressione ai più che quelle casette in legno potranno sognarsele. Ma Errani voleva da buon politico parlare di sé, della sua credibilità: “C’è un patto di lealtà, di corrispondenza fra di noi. E se io non rispetto uno di questi patti voi siete autorizzati a dirmi che sono una persona poco seria”. Errani ha garantito che al 100% verrà ricostruito tutto. Ma ha fatto presente che non sa dove verrà ricostruito: “dovremmo fare una valutazione anche dell’assetto idrogeologico del sistema”. Per la ricostruzione, di cui non sono stati forniti i tempi, Errani ha spiegato la procedura: si dovrà attingere a una lista di professionisti e a una di imprese verificate da Anac e in regola con la certificazione antimafia. Poi bisognerà che “i professionisti facciano un contratto professionale con ciascuno di voi, nel quale deve esserci scritto quando presenterà il progetto all’ufficio della ricostruzione.che li valuterà”. Se ci sarà l’ok “voi dovete portare il progetto in banca. Voi non dovete tirare fuori un euro. Se qualcuno ve lo chiede, segnalatelo ai carabinieri. Portate il vostro progetto alla banca, è la banca pagherà all’impresa gli stati di avanzamento. Solo con lavori fatti”.


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