sabato 10 settembre 2016

BOERI PRESIDENTE DELL’ INPS: “SPIEGHI AI PENSIONATI DOVE SONO I LORO SOLDI”


Sappiamo che Tito Boeri, presidente della Previdenza sociale, ce l' ha con Libero perché gli fa le pulci. Ciò che lo ha mandato su tutte le furie è il fatto che abbiamo svelato le magagne dell' ente, tra cui il particolare che egli si è preso 500 metri quadrati in piazza Colonna a Roma per crearsi il proprio ufficio (il cui affitto varrebbe 500 mila euro all' anno, circa). Non è il caso che egli si irriti. Noi descriviamo la realtà che non è mai offensiva. Se, eventualmente, le cronache e le inchieste di Libero fossero lacunose, dato che l' esattezza è divina e non di questo mondo, sarebbe diritto di Boeri fornire delle precisazioni che finora però non ci sono pervenute. Non vorremmo che egli, per ritorsione, minacciasse di sfrattare il quotidiano Il Tempo dallo stesso edificio di piazza Colonna, sede della redazione. Sarebbe meschino che ciò avvenisse per iniziativa del capo dell' Inps, i cui problemi sono assai più gravi di questo. Boeri deve spiegare non a noi ma agli italiani, per quale motivo ogni due per tre annuncia di dover tagliare le pensioni, quando è noto che i soldi non mancherebbero se non fossero sprecati dall' Istituto per finalità diverse da quelle che gli competono. Questo giornale ha denunciato che l' Inps possiede un patrimonio immobiliare mostruoso (valore parecchi miliardi) gestito da cani: appartamenti occupati abusivamente da gente che non salda la pigione, altri appartamenti vuoti o dati in locazione (presumibilmente a raccomandati o amici degli amici) a prezzi stracciati. Il Presidente non ha sentito l' esigenza di rendere conto di questo scandalo, visto che gli edifici in questione sono stati acquistati con i soldi dei pensionati a cui ora si pretende di decurtare l' assegno mensile. Dottor Boeri, le sembra giusto trattare i quattrini dei lavoratori di ieri e di oggi in questo modo, come se fossero quelli delle prostitute? Non è finita. Attingendo alle casse previdenziali, lei concede oboli sociali a chi non ha mai versato contributi; regala pensioni minime ai familiari ricongiunti degli extracomunitari, i quali familiari


poi tornano al loro Paese e lì, coi denari ricevuti dall' Inps, vivono come pascià, ovviamente alle spalle dei nostri compatrioti che ogni mese sganciano direttamente dalla busta paga contributi da capogiro. Siamo di fronte ad uno sperpero gigantesco.
Perché, lei Presidente, non si adopera per separare la Previdenza, che è sostenuta dai lavoratori di cui sopra, dall' assistenza cui dovrebbe farsi carico lo Stato utilizzando i fondi della fiscalità generale? Nossignori, lei non fiata se non per ribadire che occorre ridurre gli assegni ai pensionati in regola coi contributi. Si faccia coraggio, dica la verità al popolo defraudato.
Dica apertamente che il suo ente è creditore per miliardi e miliardi di numerose aziende, specialmente del Sud, che non versano i contributi dei loro dipendenti. Perché l' Inps non è in grado di riscuotere quanto gli è dovuto? I suoi funzionari sono inetti o complici dei debitori? Dia delle risposte, caro Presidente, invece di strizzare le tasche a chi, dopo anni di fatica, è andato in quiescenza.
I pensionati non rubano niente. Hanno il diritto di vedersi restituiti i soldi versati ogni mese per decenni e di cui la Previdenza si è impossessata illegittimamente per comprare case destinate alle clientele della casta, ai furbetti e ai prepotenti oppure usati per scopi inconfessabili. Per esempio, pagare il bonus vacanze ai figli dei papaveri statali (la notizia è recente). Da lustri, la Previdenza spende e spande i capitali dei pensionati per compiacere tutte le categorie di fortunelli tranne i pensionati stessi, che sono i padroni della cassaforte riempita con il frutto dei loro sacrifici.
Da lei Presidente, attendiamo precisazioni, non minacce e ritorsioni. Intanto, le auguriamo una buona domenica di riflessioni. di Vittorio Feltri

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