mercoledì 9 marzo 2016

DISCARICA TRE MONTI: L’AMPLIAMENTO SPACCA LA MAGGIORANZA NELL’ASSEMBLEA DELLA ROMAGNA FAENTINA.


L'AMPLIAMENTO  della discarica di rifiuti Tre Monti nel territorio di Riolo Tenne scuote la maggioranza di centrosinistra al governo nell'Unione dei comuni della Romagna Faentina. Sul durissimo ordine del giorno incentrato sull'argomento presentato in Consiglio da Edward Jan Necky de L'Altra Faenza, il vice sindaco e assessore all'Ambiente di Solarolo Stefano Briccolani, il capogruppo e  dirigente manfredo da Insieme per Cambiare Paolo Cavina e la consigliera di Uniti per Riolo Tarme Nicoletta Cembali si sono  astenuti, assieme al consigliere di Rinnovare Faenza Tiziano Cericola, dimostrano di condividere almeno in parte le tesi sostenute nel documento. Tra le quali, a sostegno di un deciso «no» alla maggiorazione dei rifiuti già conferiti nel sito, spiccano le considerazioni sulla possibile pericolosità dell'impianto e gli allarmi in tal senso lanciati dalle organizzazioni ambientaliste, senza tralasciare le allusioni all eventuale conflitto di interessi riguardante la società Hera. Il testo de L'Altra Faenza era critico sull'impianto imolese che coinvolge anche Riolo Terme l'Odg è stato respinto per 11 voti contrari, espressi dal Gruppo del Partito democratico-Indipendenti, a fronte di 3 alzate di mano favorevoli del proponente Necki, di Andrea Palli del Movimento 5 Stelle e di Guido Catani della lista civica di centrodestra Alternativa per Riolo, ma l'esito del dibattito ha comunque messo in luce le diffuse perplessità che il progetto di Hera e ConAmi suscita nei rappresentanti delle Amministrazioni coinvolte. A DIMOSTRARLO è del resto anche la motivazione della bocciatura fornita dalla capogruppo e segretaria del Pd del comprensorio faentino Federica Degli Esposti, basata semplicemente sul fatto che «non si è voluto condividere il tema della salute pubblica e fermarsi un attimo per concordare un diverso testo». Se si fosse trattato di una generica assicurazione di attenzione verso gli sviluppi dell’operazione, accompagnata da un vibrante invito alle agenzie di monitoraggio ad effermare severi controlli, probabilmente il consenso sarebbe stato unanime. Nicola Tanesini


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