domenica 22 novembre 2015

LA DISCARICA DI IMOLA CRESCERA’ ANCORA? INTERROGAZIONE BIGNAMI IN REGIONE


Ecco il testo integrale dell’interrogazione nell’aula regionale, Galeazzo Bignami, dopo le ultime analisi dell’Arpa: «Il sottoscritto Galeazzo Bignami, Consigliere Regionale del Gruppo Forza Italia,
Premesso che
– il 23 settembre u.s. sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 244 (parte seconda) è stata data notizia del deposito per la libera consultazione da parte dei soggetti interessati, degli elaborati progettuali per l’effettuazione della procedura di VIA, di modifica sostanziale di AIA, delle varianti alle pianificazioni urbanistiche comunali, dell’Autorizzazione Unica ai sensi del D.Lgs 387/2003 relativa al progetto: “Ampliamento della discarica Tre Monti: recupero volumetrico in sopraelevazione del 3° lotto e realizzazione di un nuovo lotto nei comuni di Imola (Bo) e Riolo Terme (Ra) proposto da Con.Ami e HERAmbiente”;
– l’ampliamento del sito Tre Monti porterebbe la discarica imolese a diventare una delle più grandi d’Italia;
– la vicenda sta generando accese proteste tra la popolazione imolese preoccupata per gli effetti che un tale ampliamento potrebbe avere sulla salute pubblica;
Rilevato che
– Il 12 ottobre u.s. l’Arpa ha effettuato un primo campionamento di acqua dai pozzi spia che si trovano all’ingresso delle vasche 1 e 2 adibite allo stoccaggio del percolato;
– Tali vasche risulterebbero inagibili dal 2013, in quanto fu riscontrata all’epoca una anomalia che aveva provocato fuoriuscita di percolato che aveva colorato di scuro le acque del confinante Rio Rondinella, da tempo attenzionato per tali criticità;
– Il gestore in quell’occasione effettuò interventi di impermeabilizzazione, rivestendo le vasche di teli Hpde;
– Il percolato da allora viene stoccato nella vasca 3 ed eventualmente nella vasca 4;
– All’interno dei pozzi spia dovrebbe esserci solo acqua meteorica e, invece, le recenti analisi dell’Arpa hanno rilevato sforamenti importanti per quanto attiene la presenza di nitriti e solfati e di alcuni metalli pesanti quali arsenico, cromo e nichel;
– Il 17 ottobre, nel corso di un nuovo campionamento da parte di Arpa, si è scoperta la rottura del telo Hpde, portando l’Arpa a decidere per un controllo anche alle vasche 3 e 4;
Evidenziato che
– Il progetto di ampliamento prevede anche un recupero volumetrico in sopraelevazione del terzo lotto come si evince dal BUR Emilia Romagna n. 244 relativamente all’avvio della procedura di autorizzazione: “Le principali opere previste nel progetto sono: relativamente al recupero volumetrico del Lotto 3: limitate opere accessorie alla sopraelevazione costituite da rimozione di parte degli strati di argilla e terreno a copertura dei lotti sottostanti e revisione della viabilità interna al comparto; relativamente al nuovo lotto: realizzazione di un bacino di abbancamento rifiuti suddiviso in due settori, su un area di sedime totale di circa 7 ha, tali da garantire un abbancamento di 1.500.000 tonnellate di rifiuti”; 
– Spetterà alla Città metropolitana emettere una ordinanza specifica per chiedere a Herambiente come intenda risolvere il problema della contaminazione delle acque dei pozzi;
– Stante i risultati delle analisi di Arpa e come anche ribadito dalle Autorità locali nel corso di una


conferenza stampa dello scorso 3 novembre, la sopraelevazione del terzo lotto non potrà assolutamente essere realizzata se i parametri non torneranno nei limiti di legge;
– Entro il 23 novembre scadono i termini per la presentazione delle controsservazioni all’ampliamento della discarica ma, alla luce dei recenti fatti, il progetto stesso sembrerebbe essere messo in discussione;
INTERROGA
la Giunta regionale per sapere se, alla luce dei nuovi fatti, intenda continuare nel percorso di autorizzazione iniziato formalmente lo scorso 23 settembre con la pubblicazione sul BUR della notizia di avvio della Procedura di VIA relativa al progetto denominato “Ampliamento della discarica ‘Tre Monti’: recupero volumetrico in sopraelevazione del 3° lotto e realizzazione di un nuovo lotto nei comuni di Imola (BO) e Riolo Terme (RA) proposto da CON.AMI e HERAmbiente».

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