sabato 21 luglio 2012

LA SICILIA E’ FALLITA PRIMA DELLA GRECIA. RINGRAZIAMO LOMBARDO PER I DEBITI CHE CI HA LASCIATO.


Dopo il blocco dei fondi Ue arrivano pesanti le parole di Lo Bello vicepresidente di Confindustria che chiede aiuto a Monti. Forse in molti lo sanno già. Nei mesi scorsi sono stati tanti gli allarmi lanciati a qualsiasi livello. L’ultimo in ordine di tempo, quello del Sindaco di Catania Stancanelli, che richiedeva soldi alla Regione per gli stipendi dei comunali di maggio. Sono situazioni già viste e riviste, soprattutto per chi è posto nei gradini più bassi della scala gerarchica, che come sempre, paga per primo le conseguenze. Non è la prima volta che i dipendenti comunali ricevono il loro stipendio in ritardo, ed in alcuni casi, questi ritardi si protraggono per mesi interi. Oggi, a parlare di scenario drammatico è Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria, che dalle pagine del Corriere della Sera lancia l’allarme di un possibile fallimento della Sicilia. “Va ripensata anche l’autonomia e occorre avviare un’operazione-verità. Scuotere dal torpore i siciliani, dai dipendenti regionali ai pensionati della stessa Regione che saranno i primi a trovarsi senza stipendi in caso di crollo. Ma il governo Monti – aggiunge – deve subito mettere mano ai conti, controllando un bilancio reso non trasparente da poste dubbie e residui inesigibili”. Chiaro il riferimento al cattivo governo della Regione Sicilia, che già negli ultimi mesi ha pensato alla campagna elettorale con assunzioni choc e sperpero di denaro a destra e a manca. Non a caso, l’Unione Europea ha bloccato i 600 milioni di euro destinati alla regione Sicilia. “La Sicilia – continua Lo Bello – rischia di diventare la Grecia del Paese e il Paese deve intervenire anche superando gli ostacoli di una autonomia concessa nel dopoguerra, in condizioni storiche e politiche ormai lontanissime, ma utilizzata da scriteriate classi dirigenti per garantire a se stesse l’impunità”.

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