giovedì 10 maggio 2012

CIAO RIOLO, CI VEDREMO FRA CINQUE ANNI, NEL 2017, QUANDO SARANNO PASSATI 72 ANNI DI AMMINISTRAZIONE INTERROTTA DELLA SINISTRA.


IL COMMENTO DEL COORDINATORE PROVINCIALE DEL PDL ANCARANI
VINCITORI E VINTI Il Pdl fa autocritica: «Abbiamo pagato le divisioni»
Ancarani: «Non siamo riusciti a creare un’alternativa di centrodestra all’esistente»
RIOLO TERME. Se nel giorno dopo c’è chi gongola per la vittoria sonante (58,17%) ottenuta nella tornata elettorale appena conclusa (il centrosinistra), e chi ancora festeggia performance elettorali inaspettate (la formazione civica di Alternativa per Riolo con il 21,98%), c’è invece chi si lecca le ferite ottenute sul campo di battaglia (il centrodestra). I risultati delle amministrative riolesi hanno decretato una sconfitta schiacciante del centrodestra (19,85%) in campo a sostegno di Vincenzo Valenti.
Una sconfitta che ha portato alcuni esponenti del Pdl, precisamente il capogruppo casolano Fabio Piolanti, a dichiarare come questa avrebbe «molti padri: a Roma, a Ravenna, a Riolo».Il primo ad ammettere la sconfitta è lo stesso coordinatore provinciale del Pdl Alberto Ancarani. «A Riolo Terme abbiamo ottenuto un risultato certo non positivo. Ma questo è il risultato di una serie di motivi legati anche all’attualità politica nazionale». Per Ancarani «questo risultato è sia frutto di una disaffezione verso i partiti, soprattutto di centrodestra, sia di malumori nati a livello locale ormai 5 anni fa. Due aree di centrodestra in opposizione e non convergenti in consiglio comunale non hanno creato nell’elettorato riolese non di sinistra, le condizioni perché uno dei due candidati venisse sufficientemente favorito». Sull’analisi del pre-voto il coordinatore provinciale non recrimina però nulla. «Noi una soluzione alternativa a Valenti l’abbiamo anche percorsa. L’unica che però metteva tutti d’accordo, cioè Lega e Udc, era


 Valenti». Il problema per i vertici provinciali del Pdl non è quindi «l’“incaponimento" su Valenti», come qualcuno afferma, ma «l’humus di centrodestra di Riolo che non è riuscito a creare un’alternativa alla situazione esistente e che poi ha portato ai risultati ottenuti».A decretare il de profundis del patto di ferro tra Lega nord e Pdl, ormai saltato definitivamente anche in terra di Romagna dopo l’estremo tentativo dell’esperimento al collagene riolese, è il segretario provinciale del Carroccio Stefano Fantinelli. «Le vicissitudini del voto a Riolo sono note a tutti. È chiaro però che un esame attento di quello che è avvenuto dovrà essere fatto con calma. Non potrà però esimersi dall’evidenziare come la sconfitta del nostro candidato sia evidente». Una disfatta che per Fantinelli «viene pagata dalla Lega anche a causa dei dissidi interni presenti tra le fila del Pdl». Una situazione che diventa sempre più mal digerita dal Carroccio ravennate. «Se è vero - conferma Fantinelli - che faticavamo già prima a parlare con il Pdl, adesso la questione diventa ancora più difficile, soprattutto a seguito di impostazioni politiche che, proprio a Riolo, volevano farci diventare sudditi e non partner attivi della sfida politico-elettorale». La difesa della Lega fa però leva sul fatto che «un nostro candidato, Isabella Cantagalli, è stato quello che ha ottenuto maggiori preferenze e rischia, se Valenti deciderà di fare un passo indietro come ha dichiarato, di entrare in consiglio».

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