IL
COMMENTO DEL COORDINATORE PROVINCIALE DEL PDL ANCARANI
VINCITORI
E VINTI Il Pdl fa autocritica: «Abbiamo pagato le divisioni»
Ancarani:
«Non siamo riusciti a creare un’alternativa di centrodestra all’esistente»
RIOLO TERME. Se nel giorno dopo c’è chi gongola per la
vittoria sonante (58,17%) ottenuta nella tornata elettorale appena conclusa (il
centrosinistra), e chi ancora festeggia performance elettorali inaspettate (la
formazione civica di Alternativa per Riolo con il 21,98%), c’è invece chi si
lecca le ferite ottenute sul campo di battaglia (il centrodestra). I risultati
delle amministrative riolesi hanno decretato una sconfitta schiacciante del
centrodestra (19,85%) in campo a sostegno di Vincenzo Valenti.
Una sconfitta che ha portato alcuni esponenti del Pdl, precisamente il capogruppo casolano Fabio Piolanti, a dichiarare come questa avrebbe «molti padri: a Roma, a Ravenna, a Riolo».Il primo ad ammettere la sconfitta è lo stesso coordinatore provinciale del Pdl Alberto Ancarani. «A Riolo Terme abbiamo ottenuto un risultato certo non positivo. Ma questo è il risultato di una serie di motivi legati anche all’attualità politica nazionale». Per Ancarani «questo risultato è sia frutto di una disaffezione verso i partiti, soprattutto di centrodestra, sia di malumori nati a livello locale ormai 5 anni fa. Due aree di centrodestra in opposizione e non convergenti in consiglio comunale non hanno creato nell’elettorato riolese non di sinistra, le condizioni perché uno dei due candidati venisse sufficientemente favorito». Sull’analisi del pre-voto il coordinatore provinciale non recrimina però nulla. «Noi una soluzione alternativa a Valenti l’abbiamo anche percorsa. L’unica che però metteva tutti d’accordo, cioè Lega e Udc, era
Una sconfitta che ha portato alcuni esponenti del Pdl, precisamente il capogruppo casolano Fabio Piolanti, a dichiarare come questa avrebbe «molti padri: a Roma, a Ravenna, a Riolo».Il primo ad ammettere la sconfitta è lo stesso coordinatore provinciale del Pdl Alberto Ancarani. «A Riolo Terme abbiamo ottenuto un risultato certo non positivo. Ma questo è il risultato di una serie di motivi legati anche all’attualità politica nazionale». Per Ancarani «questo risultato è sia frutto di una disaffezione verso i partiti, soprattutto di centrodestra, sia di malumori nati a livello locale ormai 5 anni fa. Due aree di centrodestra in opposizione e non convergenti in consiglio comunale non hanno creato nell’elettorato riolese non di sinistra, le condizioni perché uno dei due candidati venisse sufficientemente favorito». Sull’analisi del pre-voto il coordinatore provinciale non recrimina però nulla. «Noi una soluzione alternativa a Valenti l’abbiamo anche percorsa. L’unica che però metteva tutti d’accordo, cioè Lega e Udc, era
Valenti». Il
problema per i vertici provinciali del Pdl non è quindi «l’“incaponimento"
su Valenti», come qualcuno afferma, ma «l’humus di centrodestra di Riolo che
non è riuscito a creare un’alternativa alla situazione esistente e che poi ha
portato ai risultati ottenuti».A decretare il de profundis del patto di ferro
tra Lega nord e Pdl, ormai saltato definitivamente anche in terra di Romagna
dopo l’estremo tentativo dell’esperimento al collagene riolese, è il segretario
provinciale del Carroccio Stefano Fantinelli. «Le vicissitudini del voto a
Riolo sono note a tutti. È chiaro però che un esame attento di quello che è
avvenuto dovrà essere fatto con calma. Non potrà però esimersi dall’evidenziare
come la sconfitta del nostro candidato sia evidente». Una disfatta che per
Fantinelli «viene pagata dalla Lega anche a causa dei dissidi interni presenti
tra le fila del Pdl». Una situazione che diventa sempre più mal digerita dal
Carroccio ravennate. «Se è vero - conferma Fantinelli - che faticavamo già
prima a parlare con il Pdl, adesso la questione diventa ancora più difficile,
soprattutto a seguito di impostazioni politiche che, proprio a Riolo, volevano
farci diventare sudditi e non partner attivi della sfida politico-elettorale».
La difesa della Lega fa però leva sul fatto che «un nostro candidato, Isabella
Cantagalli, è stato quello che ha ottenuto maggiori preferenze e rischia, se
Valenti deciderà di fare un passo indietro come ha dichiarato, di entrare in
consiglio».
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