I VERDI HANNO FATTO SPENDERE 70 MILIARDI DI PANNELLI SOLARI
ANZICHE’ 4 PER IL NUCLEARE.
ORA VADANO A SPIEGARE A CHI MUORE DAL FREDDO
di Franco
Battaglia. Mi
dicono che nei talk-show di questi giorni si gioca a fare gli Amleto e ci si
interroga sulle responsabilità. A Rai1 chiedono a Bonelli, il presidente dei
Verdi, di chi è la colpa. Rai2 lo chiede ai mammasantissima di Legambiente, e Rai3 a Mario Tozzi.
Nessuno lo chiede a Di Pietro, il quale in questi giorni evita, a ragione,
anche di farsi vedere. Mi stupisce la smodata importanza concessa a
questi Verdi. Chi sono costoro? Che ci azzeccano? Gli italiani li hanno
cacciati dal parlamento nazionale, né li hanno fatti entrare in quello europeo.
Non rappresentano nessuno. La concessione che loro si fa è coerente solo con lo
stato in cui versa, oggi, il nostro Paese, ove il presidente della Repubblica,
con un colpo di mano, ha abolito il valore legale del voto. Nulla di personale
verso Monti, nella cui squadra ci sono anche competentissimi elementi (penso,
ad esempio, al vice-ministro Vittorio Grilli), ma è un fatto che nessuno ha
votato Monti. Eppure egli è lì. Allo stesso modo, gli italiani l’hanno
espressamente dichiarato: non vogliono essere rappresentati dai Verdi, neanche
uno. Eppure costoro sono lì, a strologare. Come strologa Tozzi, consulente
scientifico di Legambiente, il quale sfidando il ridicolo continua a ripetere
che il pianeta è troppo caldo. In nome di questa colossale panzana - e qui
viene anche Di Pietro - tutti costoro ci spiegano da anni che carbone, gas e
petrolio sono il male. Ho avuto l’occasione più di una volta, oltre che
significare loro sia la panzana sia l’inconsistenza della conseguente
deduzione, di suggerire timidamente l’uso del nucleare, perché, osservavo, uno
dei grandi doveri che avremmo nei confronti dei nostri figli è garantire loro
la sicurezza di approvvigionamento energetico. Che si ha solo da carbone, gas,
petrolio o nucleare. Mal me ne colse a parlare: avessero potuto menarmi non
avrebbero esitato a farlo. La soluzione, strillavano tutti concordi, è il
fotovoltaico (FV). E infatti è grazie a una legge voluta dal governo Prodi,
quello con Di Pietro e presidente dei Verdi ministri, tutti noi utenti elettrici stiamo pagando €70
miliardi per gli impianti fotovoltaici installati negli ultimi 3 anni. Altre
installazioni sono previste dal governo dei tecnici. Il che mi stupisce
perché la questione è proprio, e solo, tecnica: il fotovoltaico è inutile alla
produzione elettrica. Totalmente inutile, per dirla
con tutta franchezza. La metà più una manciata
degli italiani ha legittimamente deciso di fidarsi di Di Pietro e delle sirene
Verdi. Legittimamente, ma improvvidamente. I Di Pietro e i Tozzi, che hanno indotto tutti noi a
preferire di spendere €70 miliardi per impianti FV anziché €4 miliardi per un
reattore nucleare, dovrebbero ora andare a spiegare a quelle decine di migliaia
di poveretti di cui la cronaca ci ha informati, che, come non è vero che fa
freddo e che è il caldo la nostra vera emergenza, non è neanche vero che
essi sono rimasti senza corrente elettrica, giacché abbiamo installato 12
gigawatt di impianti FV. Illuminatevi e scaldatevi col fotovoltaico, direbbe Di
Pietro. E lo direi anche io, se non sapessi che tra quelle decine di migliaia
quasi la metà aveva capito. Naturalmente la democrazia non si fa coi quasi (il
che però mi lascia perplesso: che ci fa allora Monti al governo?).
Da fedeli soldati, proviamo a ripetere, in ordine
alla produzione elettrica, le cose da fare e quelle da non fare. Deciso no al
fotovoltaico e deciso no all’eolico: gli impianti esistenti andrebbero
smantellati, ché sono inutili, dannosi e costosi. No al petrolio, che non va
bruciato per produrre elettricità. E no, deciso no, ai rigassificatori. Sì al
nucleare, che va riavviato. Sì al carbone, il cui uso va incrementato. Ni al
gas: urgerebbe ridurne l’uso. Una cosa sul gas andrebbe però fatta, e con
ragionevole celerità. Vi sarebbe la possibilità, grazie a una rara e felice
circostanza geologica, di realizzare nel Modenese un deposito naturale che
aumenterebbe del 50% la capacità delle nostre riserve strategiche: andrebbe
realizzato senza indugi. Ultimo, ma non da meno: cerchiamo di tenere il più
possibile lontano dal parlamento i Verdi, i Di Pietro, i mammasantissima di
Legambiente. Tutti quelli che ci hanno menati per il naso, insomma.
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